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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Vabbè, bisogna pure vedere i contesti.
    Milan e Juve erano/sono abituate a tutto il meglio e Allegri agli inizi poteva giustamente essere visto come uno un po' così (non agli inizi di carriera eh, agli inizi su queste panchine). Per la Roma ad esempio, ad oggi sarebbe un upgrade della madonna.

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      Pirlo in discussione, ora la Juve vuole una svolta

      La posizione del tecnico non è più salda dopo la sconfitta interna con il Benevento, i due mesi che mancano alla fine della stagione serviranno per una valutazione approfondita e a 360° del suo lavoro. Tre nomi per il futuro oltre alla suggestione Allegri: Gasperini, Simone Inzaghi e Spalletti

      Le prossime settimane verranno dedicate all'analisi, ma nel frattempo la prima riunione operativa sullo stato di crisi della Juventus si è tenuta a caldo, già domenica sera dopo la sconfitta con il Benevento, con lo staff dirigenziale al completo a confronto con Pirlo. Il lunedì non c'è stato invece nessun vertice, solo una riunione aziendale senza questioni tecniche all'ordine del giorno.

      Pirlo in discussione

      L'effetto dell'apertura dello stato di crisi è che la posizione di Pirlo non è più salda come qualche settimana fa. Il suo lavoro è in discussione e da lui la società pretende una svolta immediata a vari livelli, dalla qualità del gioco alle relazioni con la squadra. I due mesi che mancano alla fine della stagione serviranno per una valutazione approfondita e a 360° del lavoro dell'allenatore, soppesando sia le sue legittime giustificazioni (l'inesperienza che era messa in conto, l'anomalia del calcio ai tempi della pandemia, l'incidenza degli infortuni) sia gli errori commessi a prescindere da ogni situazione contingente. Allo stato attuale delle cose, non è assolutamente previsto un esonero a campionato in corso, a meno che le cose precipitino clamorosamente. In ogni caso, la soluzione interna sarebbe Igor Tudor, l'unico allenatore con una certa esperienza dell'intero staff tecnico ma al tempo stesso il più marginale, perché i rapporti con il trio Pirlo-Baronio-Gagliardi sono ormai al minimo e lo si nota a occhio nudo: per l'intero girone d'andata era normale vedere Tudor dare indicazioni durante le partite, mentre negli ultimi tempi non si alza più dalla panchina.


      Tre nomi per il futuro

      La Juventus non ha ancora un eventuale piano B per il futuro, ma esiste una (ristretta) lista di nomi cui attingere nel caso in cui un cambiamento si rivelasse necessario: la suggestione resta Allegri, rimasto in buoni rapporti ma assolutamente incompatibile con Paratici e Nedved, mentre le tre candidature che il club prenderebbe sotto esame riguardano Gasperini in prima istanza, poi Simone Inzaghi e infine, in ultima analisi, Spalletti. È escluso l'arrivo di un top, uno del calibro di Klopp e Guardiola: non ci sarebbero le risorse economiche per stipendiarlo né per mettere a sua disposizione i giocatori di cui avrebbe necessità. Allo stato attuale, in ogni caso, Pirlo ha in mano il proprio destino: Agnelli fa il tifo per lui.

      La posizione del tecnico non è più salda dopo la sconfitta interna con il Benevento, i due mesi che mancano alla fine della stagione serviranno p…
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Juventus, 'non bella' e soprattutto senz'anima. E Ronaldo è sempre più triste

        di Maurizio Crosetti

        Di questa Juve senza sangue, e non solo senza gioco, sorprende prima di tutto la mollezza d’animo. Perché è vero che si commettono errori imperdonabili, da principianti, come lo sciagurato pallone orizzontale regalato da Arthur al Benevento, ma il guasto è alla radice, inizia ben prima: inizia, si potrebbe dire, dentro una Juventus che non inizia mai. Con una parola orribile, “approccio”, si definisce di solito l’incapacità di entrare mentalmente nell’avvenimento: ebbene, la Juventus di Pirlo è quasi sempre svagata, assente, altrove. E se è vero che ha preso sonore lezioni anche da squadre del suo stesso rango (Barcellona, Inter), sono i punti persi contro le medio/piccole a sconcertare. E’ in queste gare che la Juve è stata, ed è rimasta, fuori sintonia.

        Campioni uscenti più che mai

        Senza mancare di rispetto al brillante e coraggioso Benevento, è mai possibile concedere 4 punti su 6 ai ragazzi di Pippo Inzaghi? Nello stesso modo inconcludente e svagato, i campioni d’Italia più che mai uscenti hanno dato strada al Crotone, allo Spezia (poi vincendo, sì, ma tremando molto), alla Fiorentina da cui sono stati umiliati in casa quando i viola non vincevano mai. Stessa cosa in Champions, dove la Juve è stata eliminata con pieno merito e mille errori dal Porto, non dal Bayern o dal Real Madrid.


        Pirlo, un debuttante poco passionale

        Nella sua lunga epoca classica, ben prima di Trapattoni e fino ad Allegri passando per Lippi, certe partite la Juve le vinceva e basta. E se non le vinceva, almeno le viveva. Con Sarri, ma soprattutto con Pirlo, niente di tutto questo. Il debuttante scelto per la panchina, un azzardo enorme più che un atto di coraggio, non urla neppure gli ordini alla squadra: lascia che lo facciano i suoi aiutanti. Ora, per vincere scudetti e Champions non è obbligatorio essere allenatori passionali e minimamente esperti, ma un po’ aiuterebbe.

        Se il centrocampo è terra di nessuno

        Dentro partite in cui non entra quasi mai, la Juve vivacchia in attesa di qualche colpo individuale, oppure si complica la vita con le famigerate “azioni dal basso” così di moda di questi tempi: ma per giocare quel tipo di calcio servono doti tecniche chiare, non è davvero il caso di affidarsi agli imbarazzi di Bentancur o Arthur. Il centrocampo bianconero resta una terra di nessuno: scarsa qualità e confusa quantità. Troppi errori nascono lì nel mezzo, lasciando poi nuda la difesa.

        La Juve vivacchia, dicevamo, in attesa di Chiesa e soprattutto di Cristiano Ronaldo: il quale ormai mette tristezza e fa quasi tenerezza (a parte quando calcia le punizioni addosso alla barriera: tutte, sempre). Con ogni probabilità, mai in vita sua CR7 aveva giocato in una squadra debole come la Juventus attuale. Da quando è a Torino, il portoghese ha detto addio a Champions e Palloni d’Oro, e probabilmente se ancora avesse il mercato che aveva fino a un paio di stagioni fa, direbbe addio anche alla Juventus. E ci sarebbe da capirlo. Veder giocare così i bianconeri è sconcertante. I tifosi perdonano quasi tutto, non la mancanza di grinta, non la totale assenza di furore agonistico. Se sei scarso ci sta (ma allora non dovresti giocare nella Juve), ma se sei scarso e non lotti sei inaccettabile.

        Repubblica
        Last edited by Sean; 23-03-2021, 07:40:40.
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Juventus, Pirlo rischia subito se non corregge i troppi errori: Tudor l'ipotesi traghettatore

          Per il tecnico è decisivo blindare il quarto posto nelle sfide contro Toro, Napoli e Atalanta: l’ipotesi del subentro di Tudor, unico con un po’ di esperienza, non è scartata


          «La linea per la ricostruzione della Juventus è stata già tracciata nello scorso anno e non si cambia il progetto per una partita». Le parole del direttore dell’area tecnica Fabio Paratici dopo la clamorosa sconfitta con il Benevento non farebbero una piega dopo nove anni di vittorie in Italia e due finali di Champions.

          Ma le pieghe ci sono eccome e non solo perché non si tratta di uno scivolone estemporaneo, ma arriva dieci giorni dopo il flop europeo e altri passi falsi assortiti. La linea tracciata ha portato a un doppio cambio in panchina (con Allegri e Sarri rimasti un anno a libro paga), a un peggioramento dei risultati e delle prestazioni sempre più evidente, a una doppia eliminazione dalla Champions agli ottavi e a un ulteriore stress del bilancio, considerato che c’è anche una pandemia in corso.

          Tutto questo con Ronaldo, mai così prolifico come media gol quest’anno e con un monte ingaggi di 240 milioni: quanto basta per dire che la Juve una crisi del genere non se la può permettere, come non si può permettere di uscire dai primi quattro posti che valgono la Champions.

          La lotta in questo senso è serrata: se Pirlo non supererà di slancio le due settimane di aprile che prevedono le sfide contro Torino, Napoli, Genoa e Atalanta, ogni scenario è possibile. Anche un esonero anticipato, molto raro alla Juve, con la panchina affidata all’unico allenatore presente nello staff con un po’ di esperienza pregressa: Igor Tudor.

          Una soluzione estrema. Ma di questa repubblica autonoma finita in mano ai giocatori quando è stato allontanato Sarri, ormai c’è poco di cui fidarsi. E di fronte a una serie di alti e bassi sconcertanti, lo stesso Pirlo ha ammesso la sua impotenza: «Non posso entrare nella testa dei ragazzi».

          Il calcio però è anche psicologia, empatia, capacità di leggere le situazioni, non è solo teoria. I numeri dicono che la Juve ha la miglior difesa del campionato e le statistiche sui cosiddetti «expected goals» dimostrano che il problema è in area, perché tutto sommato — senza rubare l’occhio — la squadra di Pirlo le sue occasioni le crea. Ma Morata è sempre più deludente: riprendersi bene dal citomegalovirus non è facile, ma alcuni gol sbagliati nelle ultime partite dallo spagnolo sono stati davvero gravi.

          L’aspetto mentale a cui fa riferimento sempre Pirlo quando perde, si può sintetizzare in una parola: presunzione. La Juve gioca come se il gol dovesse arrivare per manifesta superiorità, un aspetto che nel triennio ronaldesco si è visto spesso. Ma la classe, la fame e la forza del campione portoghese hanno spesso mascherato il fatto che attorno a lui la squadra sia diventata più povera tecnicamente e a livello di personalità, soprattutto in mezzo al campo.

          Non è un caso che nei tanti aneddoti raccontati domenica notte a Sky da Allegri non ce ne fosse uno legato alla sua ultima stagione bianconera, l’unica con Cristiano. Da allora la Juve è sbarcata letteralmente su un altro pianeta, finanziario, mediatico e commerciale. Con il rischio di diventare aliena a se stessa: la linea del calcio «europeo» invocata da Paratici al momento dell’insediamento di Pirlo rischia così di diventare un concetto vuoto. Pronto a essere riempito, se la situazione degenera, in un altro modo.

          Cosa non va

          1 Gli obiettivi minimi per restare in sella
          Confermato da Paratici, Pirlo si gioca la panchina della Juve da qui a fine stagione: qualificazione Champions e Coppa Italia sono da centrare
          2 La via del gioco tutta da costruire
          Al di là dei risultati, la Juve di Pirlo non sta seminando per il futuro: la squadra non ha ancora una identità definita e ha troppi blackout
          3 Quei tradimenti dello spogliatoio
          La scelta di Pirlo è andata incontro allo spogliatoio che aveva «rigettato» Sarri: il nuovo tecnico chiede un atteggiamento diverso ma è «tradito»


          CorSera
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            È da novembre che deve dare una svolta
            Originariamente Scritto da Marco pl
            i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
            Originariamente Scritto da master wallace
            IO? Mai masturbato.
            Originariamente Scritto da master wallace
            Io sono drogato..

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              Roma, Friedkin dice addio a Fonseca: riparte la caccia ad Allegri

              LEGGO (F. BALZANI) - I Friedkin hanno deciso: l'era Fonseca è vicina alla fine. La sconfitta col Napoli e la Champions quasi sfumata hanno dato la mazzata finale alle speranze di rinnovo per il portoghese che a fine partita ha mollato anche di fronte ai microfoni: «Questa squadra non ha la mentalità per vincere certe partite». Una resa incondizionata mal digerita dalla squadra come testimonia la controreplica di capitan Pellegrini: «Non mi sento di dire che da parte mia e dei compagni non ci sia stato stato l'atteggiamento giusto. Semmai ci siamo abbassati troppo». Problema tattico, e quindi responsabilità di Fonseca che in questo anno e mezzo non ha dato segnali di crescita in campionato come testimoniano i numeri: 2 punti in più rispetto alla scorsa stagione.

              La prima frattura con gran parte della squadra risale ad agosto scorso e ha vissuto a gennaio (dopo l'eliminazione in coppa Italia) uno scossone. Scuotono la testa anche i Friedkin che da ieri hanno intensificato la ricerca del prossimo allenatore. Paradossalmente nemmeno la vittoria dell'Europa League potrebbe risanare la situazione aggravata pure dai troppi infortuni: rischio pubalgia per Cristante che torna dal ritiro azzurro, a rischio pure Pellegrini. Non servono consulenze per mettere al primo posto della lista Allegri che a Sky ha annunciato: «A giugno tornerò ad allenare». Da valutare la concorrenza perché di fronte a una chiamata del Real l'ex juventino non avrebbe dubbi. Da valutare pure il piano di investimenti.

              Con Allegri ne servirebbero parecchi a partire da portiere e attaccante con Icardi in pole per sostituire Dzeko. Altro protagonista al capolinea dopo un'annata orribile. Più alla portata del progetto è Sarri sul quale c'è anche il Napoli. Guarda caso in competizione proprio con Fonseca. Le piste straniere passano invece per il consulente Gould e il gm Tiago Pinto. Il preferito è Nagelsmann che a 33 anni contende con il Lipsia lo scudetto al Bayern e che ha portato l'Hoffenheim in Champions.


              LEGGO (F. BALZANI) - I Friedkin hanno deciso: l'era Fonseca è vicina alla fine . La sconfitta col Napoli e la Champions quasi sfumata hanno dato la mazzata finale alle speranze di rinnovo per il portoghese che a fine partita ha mollato anche di fronte ai microfoni: « Questa squadra non ...


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              Sarri apre la giostra. Fonseca è in crisi, la Roma valuta i possibili eredi: l'ex Juve in pole


              La Roma si trova a un bivio. Dopo la sconfitta contro il Napoli di domenica sera infatti la società giallorossa ha davvero bisogno di decidere come costruire il proprio futuro. A Trigoria sembra essere andata in scena una riunione tra presidenti e dirigenti in cui il nome di Fonseca sarebbe finito ancora una volta sulla graticola. I risultati e il rischio di non rientrare in Champions League non aiuterebbero il tecnico, che può, per ora, contare sull'Europa League. Il futuro è tutto da scrivere ancora, visto che in caso di qualificazione il portoghese rinnoverebbe automaticamente il proprio contratto per un altro anno. Ma i Friedkin si guardano intorno e valutano come molti il nome di Massimiliano Allegri. Il tecnico però preferirebbe avere a disposizione una squadra già pronta per provare a vincere subito, mentre il club giallorosso vorrebbe creare un progetto a medio-lungo termine composto da giovani. Per questo i nomi sotto la lente d'ingrandimento sono quelli di Nagelsmann e di Maurizio Sarri. Il toscano avrebbe poi anche conoscenza del calcio internazionale, dopo i suoi successi sulla panchina del Chelsea.


              (gasport)


              La Roma si trova a un bivio . Dopo la sconfitta contro il Napoli di domenica sera infatti la società giallorossa ha davvero bisogno di decidere come costruire il proprio futuro. A Trigoria sembra essere andata in scena una riunione tra presidenti e dirigenti in cui il nome di Fonseca sare...
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              sopra una sola teca di cristallo
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                Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                Magaaaaariiii... c'è El Pampa che ancora s'arazza se ripensa ar bucio de cul0 che t'ha fatto in tutti l'anni che s'è fermato.
                hahahahahahhahahah

                Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                Kurt preferitesti Fonseca a Gattuso?

                decisamente si
                potendo scegliere preferirei un terzo ad entrambi però
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                  Come ben illustrano tutti i duri sermoni giornalistici di stamattina, una delle accuse più pesanti per Pirlo è non aver dato un gioco, una idea, una prospettiva, una semina per il futuro...ed è qui su questo punto che deve innestarsi il ragionamento sulla riconferma.

                  Una cosa difatti è fare un anno a vuoto ma perchè quel tempo lo spendi per dare costruzione al domani...ben altra è perdere un anno dentro al niente. Nella conduzione tecnica vista fin qui abbiamo il niente presente e il niente futuro.

                  Crosetti poi mette in evidenza un altro punto: l'assenza di partecipazione empatica di Pirlo durante le partite, come se lo svolgimento delle stesse non lo riguardassero. E' spia di quella vuotezza caratteriale di cui è preda la squadra e che Pirlo non trasmette: scivola tutto addosso e questo lo si percepisce: si vince o si perde ed è come se fosse la stessa cosa, anche per questo non si vede mai un miglioramento, visto che non si assume in toto il peso di una sconfitta e questa sconfitta non produce un cambio di marcia, un aggiustamento, un intervento sulla scorta di una sana e lucida presa di coscienza interna al tecnico e dunque alla squadra.

                  Il gioco si riduce alla snervante attesa del colpo di un singolo...ma il calcio non è il tennis e il tempo non lo si può perdere senza in qualche modo pagarne il conto, perchè nessuno è destinato a chissà quali traguardi se per via non ci si mette qualcosa di tuo, se non ti spendi per quello. O sei regista o sei spettatore: in questo secondo caso, la seduta è non la panchina ma la tribuna.
                  Last edited by Sean; 23-03-2021, 09:15:15.
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    Come ben illustrano tutti i duri sermoni giornalistici di stamattina, una delle accuse più pesanti per Pirlo è non aver dato un gioco, una idea, una prospettiva, una semina per il futuro...ed è qui su questo punto che deve innestarsi il ragionamento sulla riconferma.

                    Una cosa difatti è fare un anno a vuoto ma perchè quel tempo lo spendi per dare costruzione al domani...ben altra è perdere un anno dentro al niente. Nella conduzione tecnica vista fin qui abbiamo il niente presente e il niente futuro.

                    Crosetti poi mette in evidenza un altro punto: l'assenza di partecipazione empatica di Pirlo durante le partite, come se lo svolgimento delle stesse non lo riguardassero. E' spia di quella vuotezza caratteriale di cui è preda la squadra e che Pirlo non trasmette: scivola tutto addosso e questo lo si percepisce: si vince o si perde ed è come se fosse la stessa cosa, anche per questo non si vede mai un miglioramento, visto che non si assume in toto il peso di una sconfitta e questa sconfitta non produce un cambio di marcia, un aggiustamento, un intervento sulla scorta di una sana e lucida presa di coscienza interna al tecnico e dunque alla squadra.

                    Il gioco si riduce alla snervante attesa del colpo di un singolo...ma il calcio non è il tennis e il tempo non lo si può perdere senza in qualche modo pagarne il conto, perchè nessuno è destinato a chissà quali traguardi se per via non ci si mette qualcosa di tuo, se non ti spendi per quello. O sei regista o sei spettatore: in questo secondo caso, la seduta è non la panchina ma la tribuna.

                    Pirlo non ha MAI allenato eh lo sapevano
                    Originariamente Scritto da Marco pl
                    i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    IO? Mai masturbato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    Io sono drogato..

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                      Ronaldo è destinato ad altri lidi mi sa
                      Discorso Roma credo che Fonseca ad oggi sia il meglio che possiamo permetterci
                      Tra l’altro per una volta abbiamo un allenatore calmo e pacato
                      Originariamente Scritto da Sean
                      faccini, kazzi, fike, kuli
                      cesko92 [at] live.it

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                        Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                        Ronaldo è destinato ad altri lidi mi sa
                        Discorso Roma credo che Fonseca ad oggi sia il meglio che possiamo permetterci
                        Tra l’altro per una volta abbiamo un allenatore calmo e pacato
                        Concordo, se deve arrivare al suo posto il de zerbi o il juric di turno mi tengo fonseca piuttosto che smontare tutto per l'ennesima volta.
                        Allegri e nagelsmann sono due grandi allenatori che la roma può permettersi, ma temo che sceglieranno altre destinazioni più ambiziose.

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                          Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                          Ronaldo è destinato ad altri lidi mi sa
                          Discorso Roma credo che Fonseca ad oggi sia il meglio che possiamo permetterci
                          Tra l’altro per una volta abbiamo un allenatore calmo e pacato
                          Vabbè ma questo è n discorso ovvio, Ce...
                          Nessuno vuole cambiare per andare a peggio eh.
                          Sulla pacatezza del personaggio, onestamente non mi fa né caldo né freddo. Ho sempre pensato che Fonseca sia più una brava persona che un grande allenatore.

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                            Roma su Icardi e Dzeko via

                            Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                            Originariamente Scritto da Sean
                            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                              Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                              Roma su Icardi e Dzeko via

                              Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                              Icardi, aguero, musso, in panchina Allegri. i giornali ci hanno scambiato per interisti creduloni?
                              Per me Allegri sta facendo come fece Conte. Userà la roma come grimaldello per ottenere di più da altri.
                              Poi felice di essere smentito e magari ce casca.

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                                Noto una certa sufficienza quando si parla di Allegri.

                                Circa la sua esperienza al Milan, è stato non solo l'ultimo a vincere lo scudetto lì ma anche quello, una volta dismessa la squadra ed i suoi ultimi campioni, a tenere il Milan in quota champions, financo, con una banda di mediocri, a portarlo comunque agli ottavi, risultati mai più replicati da nessuno - forse ci riesce quest'anno Pioli (a tornare in champions) ma con Ibra...l'ultimo Allegri Ibrahimovic non ce l'aveva più.

                                Questo per dire che non è vero che gli serve la Ferrari sempre e comunque.

                                Alla Juventus ha vinto 5 scudetti di fila, 4 coppe Italia di fila, ha disputato due finali di champions, ha gestito sempre il tutto lucidamente, con grande sapienza e anche grande inventiva - si pensi ai suoi cambi di tattica e formazione all'approssimarsi della primavera o a tante sue invenzioni. Ha inoltre una lettura della partita in corso che tanti se la sognano.

                                Chiede giocatori forti? Questo lo fanno tutti. Sapete da quanto Conte ha smesso di fare le nozze coi fichi secchi? Almeno da quando è schiodato dalla nazionale. L'Inter in due anni ha speso quasi 300 milioni per accontentarlo: non sta allenando una squadra di scappati di casa, con tutto che, a differenza di Allegri, agli ottavi delle coppe (quelle serie, parliamo di champions) nemmeno ci arriva.

                                Poi uno può preferire Conte perchè ha la garra o il trapianto di capelli in testa, ma Allegri di moduli ne conosce una infinità, si adatta, Conte ad esempio no...ma sono gusti. Parliamo di due vincenti.

                                Quale squadra italiana può permettersi di dire no ad Allegri? Chi c'è di meglio in giro? Togli Conte, magari più adatto per chi vuol costruire da zero (non aggratis, ripetiamolo, perchè l'unica squadra che ha fatto rendere con due spicci è la Juve del '12...da lì ha sempre chiesto e ha sempre fatto spendere) e non resta nessuno.

                                Circa la Roma, con Nagelsmann si rivà nell'esotismo, che in Italia non funziona mai (unico, negli oltre 10 anni trascorsi, e ultimo Mourinho)...se non Allegri, allora mi butterei su Sarri, un profilo adattissimo alla Roma.
                                Last edited by Sean; 23-03-2021, 11:59:25.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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