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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Le prima 4 difese della serie a nei primi 4 posti, coincidenze?

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    Originariamente Scritto da Pesca
    lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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      Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
      Dybala sta a piagne perché mo chi cazz0 ji da 7/8 mioni l'anno?!


      Andare via dalla Juve per accasarsi all'Inter
      è proprio una gran tristezza...

      Che gli passa in testa a sta gente, boh.









      "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
      Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
      vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

      (L. Pirandello)

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        Nella notte della tenerezza e della commozione per gli addii a Torino del Chiellini e Dybala, la Lazio strappa il pari con Milinkovic Savic con un gol a fil di sirena. La squadra di Sarri conquista così la certezza dell’Europa League. Con Chiellini se ne va un altro pezzo della storica Juventus, un ministro della difesa, un laureato ad Harward in difesa all’italiana. 17 anni di successi e di dolori, la volontà di non esasperare il tramonto e resistere cocciutamente senza motivo a un fisico che soffre sempre di più l’impegno continuo. Per Dybala invece la chiusura è un diluvio di lacrime e i rimpianti sono di tutti…

        Una notte di gol e saluti. Nella grande sera di commozione dell’addio di Chiellini e Dybala alla Juve, la Lazio approfitta del clima intenerito per rimontare due gol alla Juve. Una vittoria in più alla Juve non cambiava molto, sempre quarto posto è, un pareggio in più strappato con cocciutaggine dalla squadra di Sarri con il gol di Milinkovic Savic, pochi secondi prima del fischio finale dell’arbitro, significa invece la certezza dell’Europa League.

        Dice Giorgio Chiellini che la sua immagine simbolo è quella di lui in campo con la testa fasciata. Perché a un certo punto della partita evidentemente la sua testa dura l’aveva messa a contrastare un’altra testa quando andava bene, o la suola di scarpino quando andava male. Chiellini è uno che, juventinità e profonda appartenenza bianconera a parte, tutti avrebbero voluto nella propria squadra. Per l’applicazione, la passione, il coraggio, la sua capacità di buttarsi ovunque nelle mischie più pericolose o svettare nell’area opposta alla ricerca dell’inzuccata.

        Non ha combattuto oltre misura Giorgione contro i dolori e gli acciacchi dell’età, le mille contusioni dei suoi duelli aerei, i lividi, le ginocchia e i piedi segnati dalle ferite e alla fine di ogni partita le fasciature, la borsa del ghiaccio, il ritorno a casa zoppicando, tutti i giorni dopo trascorsi trascinandosi. Questo gli fa onore e lo rende ancora più umano e simpatico.

        Giorgio Chiellini è stato ministro della difesa, Mourinho disse che Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini erano “professori ad Harward di difesa all’italiana”. E’ stato un grande difensore, espressione della miglior scuola italiana, stopper o terzino sinistro come si diceva una volta. Nella miglior versione del calcio moderno, anche quello che avanza palla al piede e imposta il primo lancio: se proprio devo essere onesto, ci sono stati anni in cui si è ecceduto con l’incedere da centrale o esterno di Chiellini palla al piede. Ma indubbiamente il principale pilastro della difesa bianconera e della nazionale.

        Giorgio Chiellini segna l’ultima epoca della Juve con 17 stagioni in bianconero, 559 partite, 10 scudetti e anche della Nazionale italiana con il trionfo nell’ultimo campionato europeo vinto a Wembley un anno fa. Quando arrivò lui alla Juventus era proprio un’altra epoca: c’era Capello in panchina, e poi Buffon, Cannavaro, Thuram, Del Piero, Nedved, Marchisio, Camoranesi, Trezeguet. Il grande cruccio è non aver vinto la Champions League, ma tantissimi grandi calciatori si portano dentro la propria incompletezza che in fin dei conti li fa umani e ce li rende più vicini.

        Uomo intelligente, di grande applicazione, ha diligentemente intrapreso da calciatore studente laureato in Economia e Commercio e Business Administration, un percorso da dirigente moderno. Insomma, se tutto fila secondo i programmi, ha una poltrona prenotata accanto ad Andrea Agnelli.

        Al minuto 17 di uno Juve-Lazio già indirizzato dal gol di Vlahovic, Chiellini è uscito facendo commuovere lo stadio della Juve e anche tutto il calcio italiano cui in fin dei conti appartiene. Matthijs De Ligt è il suo erede, ma Giorgione Chiellini mancherà sicuramente alla Juve. Come pure forse la classe e il genio non sempre espresso del più giovane Dybala che ha salutato il pubblico in un diluvio di lacrime.

        Quel meraviglioso nasone storto di Chiellini, ferito e gonfio per i colpi, portato orgogliosamente come una bandiera, fa già nostalgia.

        SERIE A 2021 - 2022 Giornata n. 37 Sabato 14 maggio 2022 Empoli - Salernitana 1-1 (31' Cutrone E, 76' Bonazzoli S) Verona - Torino 0-1 (19' Brekalo T) Udinese - Spezia 2-3 (26' Molina U, 35' Verde S', 45'+3' Gyasi S, 47' Maggiore S, 90'+4' Mari U) Roma - Venezia 1-1 (1' Okereke R,
        Last edited by Sean; 17-05-2022, 07:31:18.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Chiellini post Lazio: "Decisione maturata nel corso di mesi, accelerata dal mancato mondiale. La Juve deve ripartire e i più giovani prendere responsabilità"

          Giorgio Chiellini è stato intervistato da Sky Sport: “Con il Messina è iniziata questa storia che mi ha portato fino a qua. La decisione è maturata in mesi, in settimane, non in giorni. Ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto lasciare ad un livello alto e ci sono riuscito. È stata una annata difficile, per la Juventus e per me, ma in cui ho dimostrato che le partite che riuscivo le facevo al mio livello. Tutto questo mi ha portato a lasciare ora, lasciare spazio ai giovani. La Juve ha bisogno di ripartire e i giovani devono prendersi le responsabilità e maturare. Ho aiutato e ho tarpato le ali a qualcuno, ora è giusto volino da soli. Farò il tifo per loro, da vicino o da lontano e questa decisione l’ho presa con gioia e serenità”.


          Il Mondiale mancato ha accelerato la decisione?
          “Certo, volevo arrivare al Mondiale. Era il pallino che avevo dopo l’Europeo. È inevitabile non possa giocare partite ravvicinate, ma volevo essere parte del gruppo nazionale. Non è andata come volevamo, e ciò ha accelerato la mia scelta. Lascio una Nazionale e una Juve in buone mani”.

          Solo 17 minuti, perché?
          “Uno per ogni anno di Juventus. La mia partita l’avevo fatto mercoledì’, la prossima sarà il primo giugno con la nazionale. Il resto era festa”.

          La decisione per il futuro è presa?
          “Non so. Mi attrae, ma da dieci anni, ma devo decidere in casa. Un’esperienza all’estero ti arricchisce, io penso di aver bisogno di vedere un po’ fuori dalla mia vita e dalla Juve. Devo capire insieme alla famiglia, uno sguardo fuori lo devo dare, anche per il mio futuro”.

          Sulle parole di Del Piero?
          “Nella mia carriera ho avuto tre capitani importanti. Alex, Buffon e Cannavaro, tre persone che hanno influito tanto. Sono stati un esempio, ho preso molto da loro restando poi me stesso. Ho avuto compagni dai valori molto alti, e queste cose le ho scritte ad un ex compagno come Pirlo. Lo spessore umano di queste persone ti aiuta a migliorare, avere queste persone è stato un vantaggio”.

          Con Bonucci siete sempre stati il poliziotto buono e quello cattivo. Chi sarà il prossimo poliziotto buono della Juventus?
          “Dovrà essere Bonucci. Nella vita si cambia e si migliora e ci si adatta. Leonardo ha avuto la fortuna di condividere gli anni con queste persone e deve essere la persona che dovrà accogliere e mantenere l’equilibrio in una stagione, nei momenti belli e brutti. La nostra indole è stat questa, tutto cambia e va avanti e ora Leo ha una responsabilità in più e con cui certe persone fanno i salti di qualità. Io li ho vissuto tra i 33 e i 35, dove ho alzato il mio livello, in pace con me stesso. In questi ultimi due anni ho avuto picchi alti per la visione diversa della vita che ho avuto. Questo passaggio è fondamentale, lo auguro a Bonucci”.

          Chi è l’erede in Nazionale di Chiellini?
          “Faccio un esempio. Quando ha smesso Pirlo tutti erano preoccupati per un nuovo Pirlo, che però non c’è. Si è creata una squadra nuova, perché con quelle caratteristiche non c’erano. Bastoni è fortissimo, ha caratteristiche diverse da me ma l’Italia può dormire sonni tranquilli e lui verrà ricordato come Alessandro Bastoni”.

          Sky
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            Milan e Inter, il doppio programma di club e Lega per la festa scudetto

            Domenica si assegna il titolo, se vincono i rossoneri festa in piazza Duomo mentre se la spuntano i nerazzurri il party sarà a San Siro. La Lega serie A ha pronte due coppe


            Festa, ma solo per una. Chi sarà a celebrarla si scoprirà domenica pomeriggio. Milan e Inter si giocano lo scudetto all’ultima giornata, favoriti i rossoneri con 2 punti di vantaggio. Per Milano sarà un giorno memorabile e stressante sul piano organizzativo.

            Le Lega serie A ha deciso di disputare alle 18 i match Sassuolo-Milan e Inter-Samp. Si è scelto di non giocare alle 15 per schivare le alte temperature di fine maggio e non creare problemi di ordine pubblico alla Questura. La Lega serie A ha preparato una doppia festa, due coppe scudetto che vinca il Milan al Mapei Stadium di Reggio Emilia, la Città del Tricolore, o l’Inter a San Siro, nel caso lo stesso giorno del Triplete di Mourinho: 22 maggio. A premiare la squadra campione d’Italia dovrebbe essere il presidente della Lega, Lorenzo Casini. Non può essere in due posti nello stesso momento: andrà a Reggio Emilia, a San Siro ci sarà l’a.d. Luigi De Siervo, entrambi con personale della Lega al seguito.


            In caso di vittoria del 19° scudetto, la festa esploderà subito sul prato del Mapei, davanti a non meno di 10 mila tifosi milanisti. Ieri il sito del Sassuolo è andato in tilt per le troppe richieste di biglietti. E poi? L’ipotesi più quotata è al momento la classica sfilata a bordo di un bus scoperto per il centro di Milano, con arrivo in piazza Duomo, cuore e simbolo della città. Anche qui c’è un problema. Il giorno prima è in programma il concerto di Radio Italia, dov’è prevista un’alta affluenza. L’area verrà sgombrata dalle transenne nella notte tra sabato e domenica, il problema è il palco da smontare: probabile si riesca a ridurre, non a eliminare del tutto. Giovedì mattina è in programma un incontro in Questura del Comitato ordine pubblico, si tenteranno di capire le esigenze dei tifosi e andargli incontro. Un programma definitivo ancora non c’è.

            L’unica certezza è che la festa non sarà a San Siro, occupato fino a tarda sera da circa 70 mila interisti. Si era valutato di posticipare tutto di un giorno, spostando le celebrazioni al lunedì, non si può: c’è una partita di beneficienza contro il razzismo organizzata da Samuel Eto’o. Dopo il giorno di riposo, oggi la squadra si ritroverà a Milanello per la ripresa degli allenamenti. Uno dei nodi da sciogliere è come il Milan raggiungerà Reggio Emilia: l’ipotesi più concreta è il treno per schivare le code in autostrada nel weekend.

            L’Inter, anche per scaramanzia, non ha preparato l’eventuale festa a sorpresa. L’anno passato, in piena pandemia, dentro lo stadio non c’erano tifosi. Arrivarono fuori, la squadra li salutò da una delle torri di San Siro. Poi festa per le strade. In caso di scudetto nerazzurro il party si farà a San Siro, poi la squadra festeggerà in privato. La sfilata in pullman per le vie della città non è a oggi prevista, ma non serve un largo preavviso per trovare un bus a due piani e arrivare in Piazza Duomo, in ogni caso cuore della festa.

            CorSera
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            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Carnevali, Sassuolo-Milan: «Noi non regaleremo nulla. Marotta? Non l’ho sentito»

              Giovanni Carnevali, ad del Sassuolo arbitro dello scudetto: «Complimenti a Pioli, i rossoneri hanno dimostrato nelle ultime quattro partite di essere davvero i più forti»


              «Guardi, io spero che la partita con il Milan arrivi e si concluda in fretta. Dalla settimana scorsa il mio telefono non smette di squillare e domenica sera poi si è scatenato l’inferno. Centinaia di conoscenti chiedono i biglietti per la partita, ma lei capirà. Se erano pochi 75 mila posti per contenere tutti i tifosi del Milan contro l’Atalanta a San Siro, figuriamoci i 24 mila seggiolini del Mapei». Giovanni Carnevali, amministratore delegato e artefice del fenomeno Sassuolo, non immaginava un tale stress per l’organizzazione dell’ultima partita della stagione.

              Con quale spirito il Sassuolo vive la sfida da arbitro dello scudetto?
              «Richieste di biglietti a parte, è bello che il campionato sia così avvincente fino alla fine. Mi stupisce l’entusiasmo che accompagna il Milan e tutto il suo ambiente, l’alchimia che si è creata fra pubblico e squadra».

              L’ha sorpresa il cammino del Milan, non certo in pole nelle griglie di partenza d’inizio anno?
              «Sì perché l’Inter e il Napoli sulla carta avevano qualcosa in più. E poi, ripeto, mi ha impressionato il feeling che si è instaurato all’interno della squadra e poi fra dirigenti e allenatore».


              Al Milan basterà un pari: sarebbe più uno scudetto vinto dal Diavolo o perso dall’Inter?
              «Diciamo entrambe le cose, però i rossoneri hanno dimostrato nelle ultime quattro partite di essere davvero i più forti. Complimenti a Pioli per il lavoro che ha svolto».

              Il presidente Squinzi, da grande appassionato rossonero, per quale squadra avrebbe fatto il tifo domenica sera?
              «È vero che amava il Milan ma era pur sempre il presidente del Sassuolo: anche lui in passato ha gioito quando lo abbiamo battuto. Se fosse qui con noi probabilmente sarebbe imbarazzato, anche se è sempre stato il primo a trasmettere ai giocatori la cultura dello sport».

              I rossoneri pessimisti ricordano il licenziamento di Allegri, dopo una sconfitta a Reggio Emilia, in una notte del gennaio 2014.
              «Non solo, poi causammo anche dolorose sconfitte quando in panchina c’erano Seedorf e Pippo Inzaghi. A dire il vero quest’anno abbiamo ottenuto ottimi risultati anche contro Inter e Juventus. Il Milan fa bene a pensare a eventuali festeggiamenti perché ha due risultati a disposizione. Detto questo, noi abbiamo il dovere di concludere il campionato nel migliore dei modi. Non regaleremo nulla, per essere chiari».

              Il suo amico, Beppe Marotta, che è parte in causa, l’ha chiamata per un plus di motivazioni?
              «Non si è fatto sentire. Però scusi mica solo con lui ho un grande rapporto. Ho buone relazioni anche con Maldini e pure con Massara che è stato mio giocatore al Pavia, quando ero ds. C’era anche Allegri in quella squadra».

              Si aspettava un’annata così complessa per la Juventus?
              «Immaginavo che non fosse facile. È finito un ciclo e per ripartire ci vuole tempo. Max però è un grande tecnico e se gli metteranno a disposizione giocatori funzionali al progetto la sua squadra si riprenderà».

              Nella Juve della ricostruzione può trovare spazio Raspadori?
              «Ha enormi qualità, ma è giovane e deve crescere. Dovrebbe arrivare in un top club con maggiore esperienza rispetto a quella che ha ora. Se gli si chiede di vestire i panni dell’erede di Dybala avrebbe difficoltà, ci vuole tempo».

              Può essere questa l’estate giusta per Berardi di lasciare la comfort zone di Sassuolo e spiccare il grande salto?
              «È il nostro campione, si è consacrato vincendo gli Europei, quest’anno ha realizzato 15 gol e 14 assist. Non vedo nel suo ruolo giocatori più forti».

              Il Milan lo ha chiesto?
              «A suo tempo, prima che il club fosse al centro di trattative di cessione, avevo incontrato i dirigenti che avevano chiesto informazioni su più giocatori. Ora con le voci di vendita della società si è bloccato tutto».

              Scamacca è pronto per una big come l’Inter?
              «Pochi in Europa hanno le sue caratteristiche, ha grande prospettiva. Piace ai nerazzurri come ad altri ma il calcio italiano economicamente non sta attraversando un momento di prosperità. Mi piacerebbe che restasse in A per dare più valore alla Nazionale ma temo che abbia più mercato all’estero».


              La mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale ha alzato il velo sulla scarsa attitudine dei club a investire sui vivai.
              «Non è un rimprovero da muovere al Sassuolo: quando nove anni fa arrivai in Emilia, il piano di Squinzi era di investire su giovani e italiani, affidandoli a un allenatore che sposasse le nostre idee. Abbiamo venduto nell’ultimo anno Marlon, Locatelli, Caputo e Boga ma ora abbiamo Scamacca e Frattesi che in tanti seguono. Il nostro obiettivo è mantenere un equilibrio fra risultati e sostenibilità economica».

              D’accordo, ma in generale come si supera la crisi di sistema?
              «Servono, a livello federale o addirittura normativo, facilitazioni per crescere dei giovani italiani o per favorirne i trasferimenti. Le faccio un esempio: se acquisto un giocatore da una squadra del nostro Paese devo versare fideiussioni, dall’estero no».

              Quando vedremo il Sassuolo in Champions League?
              «Siamo una società ambiziosa, che punta alle coppe. Magari non la Champions perché dietro abbiamo pur sempre una città di 40 mila abitanti, ma in Europa League ci siamo già qualificati. Proprietà straniere, come lo Spezia, son venute qui a studiare il nostro modello: del resto abbiamo lo stadio di proprietà, un centro sportivo, un settore giovanile che funziona, una squadra femminile e siamo in A da nove anni».

              CorSera
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                È un grande.




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                Originariamente Scritto da Sean
                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                  Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
                  Andare via dalla Juve per accasarsi all'Inter
                  è proprio una gran tristezza...

                  Che gli passa in testa a sta gente, boh.
                  Ovviamente mi darebbe fastidio, ma è la Juve che l'ha scaricato. Se avesse pari offerte all'estero è un conto, se no perché dovrebbe rinunciare a un ingaggio per fare un favore a chi gli ha dato il ben servito?

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                    Scaricato..l'offerta della Juve non mi sembrava scarsa.

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                    Originariamente Scritto da Sean
                    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                      Chiellini ci mancherà. E' stato un grande difensore, arrivava da una era geologica fa, un trapassato remoto che pare appartenere ad un'altra epoca, quando l'Italia aveva ancora la più grande scuola di difensori al mondo e vinceva i mondiali. Se ne va in un tempo in cui ai mondiali il calcio italiano nemmeno si qualifica più.

                      Dybala invece è sempre stato un rebus. Non è riuscito a mantenere le promesse e le aspettative che pure parevano, quando arrivò dal Palermo, essere presenti in quel giocatore dai colpi di classe...una classe però incostante che non gli ha permesso di assurgere alla qualità e continuità di altri grandi numeri 10 juventini...per cui ad un certo punto più che come risorsa risolutiva e impattante si è iniziato a percepirlo come equivoco tattico e calcistico sul quale non sarebbe valsa la pena di investirci ancora.

                      Gli addii sono passaggi necessari a che le squadre si rinnovino, un processo naturale fin dall'alba del calcio. Occorre guardare sempre avanti e sta alla società azzeccare gli acquisti per non far insorgere il nostalgismo, il "come stavamo bene, quanto erano bravi tizio e caio", perchè vorrebbe dire che non sei riuscito a sostituire degnamente ed efficacemente i partenti.

                      Per quanto riguarda Milan e Inter, si approntano i programmi di due feste ma ne vedremo celebrata solo una. Il primo posto non è divisibile, non ammette coabitazione: chi vince si prende tutta la cuccagna, i plausi, le laudi, gli ori e gli allori. E' la straordinaria bellezza del calcio, con una punta di crudeltà che è parte di quella bellezza, il trionfo un istante per il quale si lavora tutto un anno. Beato a chi toccherà.

                      Speriamo che guardare gli altri vincere acceleri il processo di rifondazione così da far tornare maggio il mese del dì di festa e non delle rimembranze.
                      ...ma di noi
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                        Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                        Scaricato..l'offerta della Juve non mi sembrava scarsa.

                        Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
                        Arrivabene ha detto testualmente che preso Vlahovic hanno spostato il progetto su di lui e che non hanno fatto più alcuna offerta

                        Inviato dal mio Redmi Note 8T utilizzando Tapatalk

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                          Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                          È un grande.




                          Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
                          Grande allenatore, non capisco come però,faccia figure barbine nelle competizioni europee (Champions League per esempio.)

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                          (ride)

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                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Chiellini ci mancherà. E' stato un grande difensore, arrivava da una era geologica fa, un trapassato remoto che pare appartenere ad un'altra epoca, quando l'Italia aveva ancora la più grande scuola di difensori al mondo e vinceva i mondiali. Se ne va in un tempo in cui ai mondiali il calcio italiano nemmeno si qualifica più.

                            Dybala invece è sempre stato un rebus. Non è riuscito a mantenere le promesse e le aspettative che pure parevano, quando arrivò dal Palermo, essere presenti in quel giocatore dai colpi di classe...una classe però incostante che non gli ha permesso di assurgere alla qualità e continuità di altri grandi numeri 10 juventini...per cui ad un certo punto più che come risorsa risolutiva e impattante si è iniziato a percepirlo come equivoco tattico e calcistico sul quale non sarebbe valsa la pena di investirci ancora.

                            Gli addii sono passaggi necessari a che le squadre si rinnovino, un processo naturale fin dall'alba del calcio. Occorre guardare sempre avanti e sta alla società azzeccare gli acquisti per non far insorgere il nostalgismo, il "come stavamo bene, quanto erano bravi tizio e caio", perchè vorrebbe dire che non sei riuscito a sostituire degnamente ed efficacemente i partenti.

                            Per quanto riguarda Milan e Inter, si approntano i programmi di due feste ma ne vedremo celebrata solo una. Il primo posto non è divisibile, non ammette coabitazione: chi vince si prende tutta la cuccagna, i plausi, le laudi, gli ori e gli allori. E' la straordinaria bellezza del calcio, con una punta di crudeltà che è parte di quella bellezza, il trionfo un istante per il quale si lavora tutto un anno. Beato a chi toccherà.

                            Speriamo che guardare gli altri vincere acceleri il processo di rifondazione così da far tornare maggio il mese del dì di festa e non delle rimembranze.
                            Sperando soprattutto di non fare più figure barbine in Champions League, soprattutto

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                            (ride)

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                              Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
                              Arrivabene ha detto testualmente che preso Vlahovic hanno spostato il progetto su di lui e che non hanno fatto più alcuna offerta

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                              Ma prima di arrivare a questo punto della trattativa che è morta non gli avevano offerto 7 mln o qualcosa di simile?


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                              Originariamente Scritto da Sean
                              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                                Anche io ricordo avessero tirato troppo la corda lui ed il suo entourage, rifiutando un triennale a 6+2.
                                Originariamente Scritto da BLOOD black
                                per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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