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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Ridendo e scherzando l'Inter è seconda comunque.
    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      Finalmente una bella “sbragata” in stile Roma, perché le buone abitudini non vanno perse.
      sigpic
      Free at last, they took your life
      They could not take your PRIDE

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        Nonostante i 4 goal di stasera (che sono arrivati perché la Roma si è sbilanciata) il napoli ha un grande problema....è squadra poco cinica in avanti

        Inviato dal mio SM-G986B utilizzando Tapatalk
        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


        grazie.




        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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          Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
          Maradona by Kusturica, "Sapevo tutto, l'unica cosa che non sapevo è che avrei preso la cocaina".




          "I napoletani sanno che io feci di tutto per far vincere il Napoli. C'era la netta sensazione che il sud non potesse vincere contro il nord. Andammo a giocare contro la Juve a Torino e gliene facemmo 6".


          Poi me lo guardo perchè con Kusturica Maradona si è aperto a delle riflessioni e confessioni...però io un 6 goal presi a Torino dalla Juve contro il Napoli non me lo ricordo.

          Forse si confonde con la supercoppa del '90, quella del famoso 5-1 per il Napoli, ma fu giocata a Napoli. Era l'esordio della Juve di Maifredi.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
            Ridendo e scherzando l'Inter è seconda comunque.
            Secondo, terzo, primo...adesso dice poco.

            Dice di più il fatto che sta rischiando di non qualificarsi agli ottavi di champions, ovvero di ciccare il primo (in ordine temporale) traguardo di stagione. La classifica del campionato alla nona giornata che può dirci?

            Se proprio vogliamo parlarne, ci sarebbe semmai da dire che è Conte che dovrebbe guidare la classifica e di certo non Pioli, che non ha nemmeno fatto mercato si può dire.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              Poi me lo guardo perchè con Kusturica Maradona si è aperto a delle riflessioni e confessioni...però io un 6 goal presi a Torino dalla Juve contro il Napoli non me lo ricordo.

              Forse si confonde con la supercoppa del '90, quella del famoso 5-1 per il Napoli, ma fu giocata a Napoli. Era l'esordio della Juve di Maifredi.

              Sì, sto scoprendo ora questi spezzoni..parlava davvero a cuore aperto, senza alcun filtro.
              Traspare l'UOMO.
              Con la sua forza e la sua debolezza.
              Originariamente Scritto da Sean
              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                Ma Conte sulla corsa lunga dà il meglio si se stesso...









                "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                (L. Pirandello)

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                  Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
                  Ma Conte sulla corsa lunga dà il meglio si se stesso...
                  Non resta che aspettare maggio per averne la conferma allora.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    Poi me lo guardo perchè con Kusturica Maradona si è aperto a delle riflessioni e confessioni...però io un 6 goal presi a Torino dalla Juve contro il Napoli non me lo ricordo.

                    Forse si confonde con la supercoppa del '90, quella del famoso 5-1 per il Napoli, ma fu giocata a Napoli. Era l'esordio della Juve di Maifredi.
                    1988 Juve Napoli 3-5

                    Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
                    I SUOI goals:
                    -Serie A: 189
                    -Serie B: 6
                    -Super League: 5
                    -Coppa Italia: 13
                    -Chinese FA Cup: 1
                    -Coppa UEFA: 5
                    -Champions League: 13
                    -Nazionale Under 21: 19
                    -Nazionale: 19
                    TOTALE: 270

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                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        Il Napoli sente il brivido del lutto di Maradona e gioca con un sentimento fortissimo contro la Roma, battendola nettamente con i gol di Insigne, Fabian Ruiz, Mertens e Politano. La rete su punizione di Insigne dedicata a Diego. La Roma ritrova Dzeko ma perde se stessa. E a Gattuso quella sconfitta a tavolino contro la Juve, proprio non va giù: “Stavamo per partire e potevamo batterla”.

                        NAPOLI- ROMA 4-0
                        E’ sicuramente vero che il Napoli abbia sentito qualcosa dentro, che i brividi per il lutto di Maradona lo abbiano scosso, che ne abbiano sollecitato l’orgoglio, che abbia provato il dovere, la pressione morale di dover fare qualcosa di più, fuori dall’ordinario insomma. Come se fosse in debito verso il pubblico e la città di Napoli. I quattro gol alla Roma di Insigne, Fabian Ruiz, Mertens e Politano segnano una nuova partenza dopo le inquietudini delle ultime settimane, le sconfitte mal digerite, i malumori di Gattuso, e i duri faccia a faccia con la squadra. Non avrebbe potuto sopportare, il Napoli, un’altra sconfitta al San Paolo (dopo quelle con Sassuolo e Milan), proprio nella prima uscita di campionato, in un match così importante, dopo la morte di Diego, e la decisione di intitolare lo stadio a Maradona. E’ tornato all’improvviso quel Napoli della primissima parte di campionato, più deciso, concentrato, con un Insigne ispirato e protagonista, senza Osimhen ma con Zielinski al centro della manovra d’attacco. La distanza dal Milan non è poca, ma insomma tutto in questo momento sembra davvero possibile.


                        Irriconoscibile invece è stata la Roma alla sua prima sconfitta di campionato, netta e meritata. La Roma fino ad ora aveva costruito la sua stagione sul controllo del gioco e sulla nuova potenza dell’attacco. Paradossalmente il ritorno di Dzeko non le ha giovato (insieme alla giornata sbagliata del portiere Mirante) e ha rotto quel nuovo equilibrio creatosi con Mkhitaryan, Pedro, Borja Mayoral. Fonseca sembrava aver trovato il tocco magico, la quadratura perfetta, all’improvviso la Roma gli si è smontata in mano. Potrebbe essere un caso, potrebbe essere un campanello d’allarme che invita a non farsi troppe illusioni. Come dice Dzeko, difficile trovare un equilibrio quando “prima eravamo i più forti e adesso i peggiori al mondo. Dobbiamo solo darci una svegliata”.

                        SERIE A 2020-2021 9a GIORNATA Sabato 28 novembre 2020 Sassuolo - Inter 0-3 (4' Sanchez I, 14' Chiriches aut. I, 60' Gagliardini I) Benevento-Juventus 1-1 (21' Morata J, 45'+3' Letizia B) Atalanta-Verona 0-2 (62' Veloso rig. V, 83' Zaccagni V) Domenica 29 novembre 2020 Lazio-Udinese 1-3 (18' Arslan U, 45'+3' Pussetto U, 71' Forestieri U, 74' Immobile rig. L) Bologna-Crotone 1-0 (45'+2' Soriano B) Milan-Fiorentina 2-0 (17' Romagnoli M, 28' Kessie rig. M) Cagliari - Spezia 2-2 (36 Gyasi S, 52' Joao Pedro C, 58' Pavoletti C, 90'+4' Nzola rig. S) Napoli - Roma 4-0 (31' Insigne N, 64' Fabian Ruiz N, 81' Mertens N, 86' Politano N) Lunedì 30 novembre 18.30 Torino - Sampdoria 2-2 (25' Belotti T, 53' Candreva S, 63' Quagliarella S, 77' Meité T) Genoa - Parma 1-2 (10' Gervinho P, 47' Gervinho P, 50' Shomurodov G) *** NAPOLI- ROMA 4-0 E' sicuramente vero che il Napoli abbia sentito qualcosa dentro, che i brividi per il lutto di Maradona lo abbiano scosso, che ne abbiano sollecitato l'orgoglio,
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Il Milan è sempre lassù al comando della classifica, battuta nettamente anche la Fiorentina e senza nemmeno poter disporre di Ibrahimovic. La squadra di Pioli che non perde da quando il campionato è ricominciato nel giugno scorso dopo il lockdown è a +6 sulla Juventus e a +5 sull’Inter, che partivano con chances e quotazioni ben superiori ai rossoneri. Il Milan non è Ibradipendente, ma soprattutto un altro fenomeno ce l’ha in porta e si chiama Donnarumma: a soli 21 anni già un’esperienza enorme e uno dei migliori portieri al mondo. Forse lo si dice troppo poco…

                          MILAN-FIORENTINA 2-0
                          Lasciamo perdere il discorso scudetto, che comunque resta un’opzione concreta e seria, ma non necessariamente bisogna ritirar fuori l’argomento ogni settimana. Diciamo allora che non c’è più molto da spiegare nel Milan, finché pretendiamo di spiegarlo vuol dire che non ci crediamo, e che lo consideriamo al massimo una sorpresa. Più volte confermata, reiterata, ma pur sempre una sorpresa. La squadra di Pioli (e Bonera) continua a fare risultato da giugno scorso, da quando riprese il campionato ,dopo la sospensione, macina vittorie e punti (mai una sconfitta). Lo fa in maniera così efficace da aver già scavato un discreto solco tra esso stesso e le altre, soprattutto quelle squadre – la Juventus a -6 e l ’Inter a -5 – che partivano con altri propositi e altre premesse. Quindi abbiamo molta sostanza, il Milan non sta facendo chiacchiere, anzi…


                          Soprattutto è un Milan che vince con o senza Pioli (fermo per Covid) in panchina, e soprattutto con o senza Ibrahimovic, che non solo è il suo uomo gol, ma soprattutto il leader trascinatore. Questo ci dice che Ibraimovich (capocannoniere con 10 gol) è importante, fondamentale ma non c’è un’Ibradipendenza così esasperata. Al contrario ad esempio della Juventus, che le assenze di Ronaldo le soffre eccome.
                          E soprattutto è sull’equilibrio tra attacco e difesa che il Milan ha costruito i suoi successi e il suo primato attuale. Al di là della forte e precisa configurazione che Pioli gli ha dato (Donnarumma – Calabria, Kjaer, Romagnoli, Hernandez – Bennacer, Kessie – Saelemaekers, Calhanoglu, Leao (o Rebic) – Ibrahimovic) bisognerebbe sempre ribadire che così come il Milan ha un fenomeno in attacco, altrettanto ce l’ha in porta. Donnarumma a soli 21 anni, e già sei campionati da titolare come portiere rossonero (uno dei top al mondo oggi), è un punto di forza non da meno di Ibra. Non vorrei essere nei panni dei dirigenti del Milan che adesso dovranno rinnovargli il contratto…

                          ***

                          La Lazio cede allo stress di Champions League e si piega in casa contro l’Udinese. Chi in Champions League ha vinto (Juventus, Lazio, Atalanta) in campionato o ha perso o ha fatto brutta figura, chi ha perso male (Inter) invece ha usato il campionato per riscattarsi. Insomma non c’è mai una spiegazione logica…


                          LAZIO-UDINESE 1-3
                          Per una legge del calcio mai troppo smentita o per un caso assolutamente fortuito (nel football bisogna anche rassegnarsi a non fare di una determinata ma troppo breve sequenza di risultati un principio assoluto e incontrovertibile) chi in Champions League in settimana ha vinto (Juventus, Lazio, Atalanta) in campionato o ha fatto ben magre figure (Juve a Benevento) oppure ha proprio perso malamente (Atalanta in casa col Verona, Lazio in casa con l’Udinese). Viceversa chi ha perso male in Champions League (l’Inter a San Siro col Real Madrid) ha poi giocato e vinto una bella partita (col Sassuolo). Champions League e campionato hanno sicuramente una relazione stretta, si influenzano reciprocamente (più la Champions sul campionato), solo che queste relazioni non sono facilmente controllabili, e non c’è turn over che dia garanzia assoluta di superare l’ostacolo. La Lazio non è nuova a sussulti del genere il netto ko con l’ Udinese interrompe una breve serie di vittorie e buoni risultati sia in campionato che in Europa. Se la vicenda tamponi, i casi di Immobile e Luis Alberto avevano finito per paradosso per compattare e fortificare la squadra, la partita con l’ Udinese è servita a scaricare del tutto le energie nervose fin qui accumulate.

                          SERIE A 2020-2021 9a GIORNATA Sabato 28 novembre 2020 Sassuolo - Inter 0-3 (4' Sanchez I, 14' Chiriches aut. I, 60' Gagliardini I) Benevento-Juventus 1-1 (21' Morata J, 45'+3' Letizia B) Atalanta-Verona 0-2 (62' Veloso rig. V, 83' Zaccagni V) Domenica 29 novembre 2020 Lazio-Udinese 1-3 (18' Arslan U, 45'+3' Pussetto U, 71' Forestieri U, 74' Immobile rig. L) Bologna-Crotone 1-0 (45'+2' Soriano B) Milan-Fiorentina 2-0 (17' Romagnoli M, 28' Kessie rig. M) Cagliari - Spezia 2-2 (36 Gyasi S, 52' Joao Pedro C, 58' Pavoletti C, 90'+4' Nzola rig. S) Napoli - Roma 4-0 (31' Insigne N, 64' Fabian Ruiz N, 81' Mertens N, 86' Politano N) Lunedì 30 novembre 18.30 Torino - Sampdoria 2-2 (25' Belotti T, 53' Candreva S, 63' Quagliarella S, 77' Meité T) Genoa - Parma 1-2 (10' Gervinho P, 47' Gervinho P, 50' Shomurodov G) *** NAPOLI- ROMA 4-0 E' sicuramente vero che il Napoli abbia sentito qualcosa dentro, che i brividi per il lutto di Maradona lo abbiano scosso, che ne abbiano sollecitato l'orgoglio,
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Domenica 29 novembre 2020

                            Lazio-Udinese 1-3
                            (18′ Arslan U, 45’+3′ Pussetto U, 71′ Forestieri U, 74′ Immobile rig. L)

                            Bologna-Crotone 1-0
                            (45’+2′ Soriano B)

                            Milan-Fiorentina 2-0
                            (17′ Romagnoli M, 28′ Kessie rig. M)

                            Cagliari – Spezia 2-2
                            (36 Gyasi S, 52′ Joao Pedro C, 58′ Pavoletti C, 90’+4′ Nzola rig. S)

                            Napoli – Roma 4-0
                            (31′ Insigne N, 64′ Fabian Ruiz N, 81′ Mertens N, 86′ Politano N)

                            Lunedì 30 novembre 18.30
                            Torino – Sampdoria
                            Genoa – Parma
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Napoli, il miglior modo di onorare Diego

                              Il Napoli non poteva onorare meglio Maradona. Penso che quanto successo in città sia troppo importante perché i giocatori non ne restino influenzati. A mio avviso questa figura così importante può condizionare in meglio la squadra, dare uno stimolo positivo quanto meno nel futuro prossimo. La gara contro la Roma ne è la testimonianza: Insigne, un napoletano che fa gol su punizione davanti alla gigantografia di Diego, sembrava una scenografia scritta. Hanno fatto proprio una bella partita, anche senza Osimhen,. E poi Mertens il ruolo di centrale in attacco lo può fare benissimo.

                              La prestazione della Roma invece è stata disarmante, non se l’aspettava nessuno. Tra l’altro con il ritorno di Dzeko, anche se va detto che alcune volte pur con la sua bravura il bosniaco condiziona la squadra. Del resto un po’ tutta la serie A è all’insegna del vorrei ma non posso, in una sorta di emergenza perenne. Tutte hanno problemi e altalenano i risultati, vedere l’ennesimo pari della Juve. La squadra di Pirlo manca non solo di personalità, serve altro. Se Dybala non si sveglia, lo scudetto con Morata e basta non si vince. Ronaldo deve per forza di cose riposare, e se l’argentino non dà il 100% per la Juve diventa un bel problema. La squadra non gioca male ma non ha quella intensità, quella determinazione che è nel suo Dna.

                              L’Inter ha fatto una vittoria da grande squadra, di fronte alla squadra più in forma del campionato dopo il Milan, il Sassuolo. Solida, tosta, senza prendere gol. Mi sembra che nessuno possa dubitare della forza di questa rosa: arriverà sicuramente fino in fondo nella lotta scudetto, e ci divertiremo se Conte pensa di dover dire di tutto e di più per fare rendere i giocatori.

                              Ottimo il Milan: diverte e si diverte. Mi piace questa cosa di Bonera in panchina, perché usa un linguaggio da allenatore navigato. E senza Ibra vince lo stesso, dimostrando di avere un bel collettivo. Certo, la Fiorentina vista al Meazza una armata Brancaleone che Prandelli deve cercare di rimettere in carreggiata. Sembra l’opposto di quella vista contro l’Inter nello stesso stadio: sconfitta ma brillante quella, incapace di fare tutto questa.

                              Chiudo con la Lazio. Una delusione, non per la sconfitta ma per il fatto di non essere entrata in partita. Inzaghi ha parlato di presunzione, e se fosse così sarebbe grave. Luis Alberto ad esempio poteva starsene a casa. E poi ormai va di moda: senza allenatore le squadre volano, e l’Udinese lo ha confermato.

                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Juventus: Pirlo, la luna di miele in bianconero è finita e i giocatori sono confusi

                                Sei punti lasciati per strada con Crotone, Verona e Benevento. La squadra non ha ancora capito quali sono le indicazioni dell’allenatore: il gioco non decolla

                                La luna di miele tra Andrea Pirlo e la sua squadra è finita ed è costata un discreto gruzzolo di punti. Gli alibi — tempi ristretti, nessun ritiro e zero amichevoli, inesperienza assoluta — sono ormai esauriti, un po’ per tutti. I 6 punti lasciati per strada con Crotone, Verona e Benevento, oltre ai 4 persi all’Olimpico contro le due romane sarebbero costati un processo ad Allegri e una sentenza definitiva a Sarri.

                                Il predestinato

                                Con Pirlo — il «predestinato», secondo la definizione che ne ha dato il direttore bianconero Fabio Paratici — ci sono stati entusiasmo, curiosità e pazienza nell’ambiente bianconero: normale e giusto che fosse così. Ma qualche dubbio comincia ad emergere su questi primi tre mesi di lavoro, che hanno portato 6 punti in meno rispetto al 2019 e 6 lunghezze di distacco dal Milan: troppe dopo 9 gare per non pensare a qualche difetto strutturale di macchina e piloti.

                                La crisi



                                Del resto, il primo ad aprire la crisi di governo è stato lo stesso Pirlo sabato sera a Benevento: «Senza Ronaldo facciamo più fatica. Ci sono pochi giocatori di personalità» ha detto il tecnico con il consueto tono piatto, che però sa cogliere nel segno. La qualità però non manca. E nemmeno l’esperienza: basta un deficit di «killer istinct» per spiegare il secondo tempo contro la squadra di Filippo Inzaghi? L’espressione attonita di Pirlo di fronte all’amico e collega, che invade l’area tecnica juventina in piena trance agonistica, può essere un punto di partenza per un’altra domanda: Pirlo ha davvero capito cosa vuol dire guidare il gruppo, nei momenti topici?



                                Lo spogliatoio

                                Il problema di partenza, secondo le impressioni di alcuni giocatori juventini, è comunicativo, un po’ come era stato con Sarri: Pirlo non parla molto di tattica e di campo alla squadra e nemmeno ai singoli. La maggior parte del lavoro è nelle mani di Tudor, il suo vice. Mentre l’altro collaboratore Baronio si fa sentire molto durante le partite. Le idee di Pirlo di un calcio propositivo e moderno, piacciono al gruppo, perché implicano un cambio di mentalità: la squadra su questo è ricettiva e ben disposta. Ma tra teoria e pratica del calcio «liquido», di cui Andrea parla nella sua tesi di Coverciano, rischia di esserci uno stacco forte: anche le piccole squadre aggrediscono la Juve in mezzo al campo o in fascia, riuscendo a limitarla o a colpirla. I troppi silenzi di Pirlo sembrano pesare soprattutto sulla costruzione del centrocampo e dell’attacco, per il quale ci sono movimenti e posizioni ben diverse rispetto a Sarri. E così il gruppo percepisce le difficoltà dei singoli: Dybala e Kulusevski ad esempio non hanno sempre ben chiaro cosa voglia da loro l’allenatore, sul piano tattico. Lo stesso alcuni centrocampisti, specie nella fase di non possesso. Con il risultato che la Juve spesso è troppo lunga. Con Ronaldo in campo, certo. Ma anche senza. E le scelte di CR7 su quali partite saltare, almeno hanno un merito: far emergere i problemi, prima che sia tardi per risolverli.

                                CorSera

                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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