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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    D’Amore, direttore dell’Asl Napoli Nord 2: “Non abbiamo detto alla squadra di non partire. Ci siamo limitati ad imporre l’isolamento fiduciario”

    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      D’Amore, direttore dell’Asl Napoli Nord 2: “Non abbiamo detto alla squadra di non partire. Ci siamo limitati ad imporre l’isolamento fiduciario”

      https://www.spazionapoli.it/2020/10/...i-nord-2-juve/

      Ci sono anche altre fonti?
      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        C'è la registrazione su "il bello del calcio" Canale 21, visto che il sito (che segue il Napoli tra l'altro, e quindi non sospettabile di parte avversa) riporta le dichiarazioni di D'Amore rese in quella trasmissione. Il direttore della Asl verrà comunque, immagino, ascoltato dalla procura federale.
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          Speriamo si faccia luce.

          Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
          Originariamente Scritto da Sean
          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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            Certi nomi sono assurdi.
            I calciatori senza contratto.

            Originariamente Scritto da Sean
            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              Ecco le mie fasce:
              -Juventus, Inter;
              -Atalanta, Napoli, Lazio
              -Roma, Milan

              Per arrivare quarti bisogna fare meglio della Roma (al nostro livello) ed e' necessario che almeno 2 tra Atalanta, Napoli e Lazio floppino. Onestamente la vedo come una cosa piuttosto improbabile.
              I SUOI goals:
              -Serie A: 189
              -Serie B: 6
              -Super League: 5
              -Coppa Italia: 13
              -Chinese FA Cup: 1
              -Coppa UEFA: 5
              -Champions League: 13
              -Nazionale Under 21: 19
              -Nazionale: 19
              TOTALE: 270

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                Secondo me le fasce saranno queste a fine campionato:

                - Juventus - Atalanta - Inter
                - Napoli - Milan - Lazio - Roma

                Secondo me finirà così:

                1) Inter
                2) Juventus
                3) Atalanta
                4) Milan

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                  Juve
                  Inter
                  Atalanta
                  Milan









                  "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                  Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                  vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                  (L. Pirandello)

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                    Atalanta, che affare: ceduto Traoré allo United per 40 milioni. Roma, la ricostruzione del giallo Smalling

                    Chiesa via dalla Fiorentina tra gli insulti dei tifosi viola. A secco Milan e Inter: i rossoneri non chiudono per un difensore, i nerazzurri non riescono a cedere Nainggolan al Cagliari. Kalinic al Verona, due colpi per il Torino

                    Il primo calciomercato dell’era Covid — ingressi contingentati anche nell’hotel sede delle trattative, dove un tempo direttori sportivi e procuratori si appartavano in infiniti tête à tête — si chiude con un grande colpo e un giallo regolamentare. L’acquisto eclatante lo porta a termine la Juve, che prende Chiesa per 60 milioni di euro, bonus inclusi. L’intrigo riguarda invece Smalling, che la Roma acquista dal Manchester United all’ultimo tuffo: l’affare rischia di saltare perché alla documentazione manca l’indice di liquidità, ma alle 22 arriva il via libera dalla Federcalcio. Poi c’è un’operazione sensazionale dell’Atalanta, che vende allo stesso United un ragazzino del 2002, Traoré, per 40 milioni complessivi.


                    Chiesa via tra gli insulti

                    L’accordo tra Juve e Fiorentina per l’acquisto di Chiesa è stato ufficializzato nel pomeriggio: ai viola vanno 10 milioni per il prestito biennale (3 adesso e 7 nel prossimo giugno), 40 per il riscatto (obbligatorio al verificarsi di determinate condizioni) e 10 di bonus. Il giocatore ha firmato un contratto quinquennale da 4,5 milioni netti a stagione. Perché questa operazione potesse andare in porto, l’attaccante ha dovuto prolungare l’accordo con il club viola, in scadenza nel 2022. Ha sostenuto le visite mediche per la Juve a Firenze, dov’è in ritiro con la Nazionale; all’uscita dalla clinica è stato accolto dagli insulti di qualche decina di tifosi della Fiorentina. Commisso ha sostituito Chiesa con Callejon, svincolato dal Napoli.



                    Il giallo Smalling

                    Dopo mesi di trattative, Roma e United sono arrivate a un accordo per Smalling: 15 milioni più 3 di bonus. Un affare chiuso sul filo di lana, con brivido finale perché il club giallorosso non ha inoltrato l’indice di liquidità entro le 20, ora alla quale si è chiuso il mercato italiano. Un documento fondamentale affinché l’operazione venga ritenuta completa. La Federcalcio — competente in materia in quanto si tratta di un trasferimento internazionale — si è subito attivata, verificando che in realtà quelle carte sono state inviate alle 19.53, quindi in tempo utile, e non sono state caricate dal sistema per un problema tecnico. L’affare è stato poi ufficializzato dallo stesso Manchester, oggi Smalling sarà a Roma.


                    A secco Milan e Inter

                    Il Milan ha cercato per tutto il giorno un difensore centrale: ha trattato l’acquisto dei giovani Kabak (Schalke) e Simakan (Strasburgo) e il prestito di Rudiger (Chelsea), sempre senza successo. Halilovic ha rescisso il contratto, Laxalt è volato a Glasgow per sostenere le visite con il Celtic. Nel contempo anche l’Inter ha provato a mettere in piedi un’operazione in entrata, ipotizzando con il Parma lo scambio Pinamonti-Gervinho (il primo a titolo definitivo, il secondo in prestito). Anche questo affare non è andato a buon fine, così come il trasferimento di Nainggolan al Cagliari: non è stato raggiunto l’accordo tra i club, il belga rimane nerazzurro.


                    Gli acquisti del Torino

                    Il Torino sceglie la strada dei giovani per rafforzare la squadra. L’attaccante di scorta sarà Bonazzoli, che arriva dalla Samp, e il trequartista sarà Gojak, prelevato dalla Dinamo Zagabria. Entrambi classe ‘97, diventano granata con la stessa formula: prestito con diritto di riscatto, destinato a diventare obbligo a determinate condizioni. E il ds Vagnati racconta: «C’è stato un tentativo del Tottenham per Belotti ma il legame tra il club e Andrea è talmente forte che non è decollata alcuna trattativa». Attiva l’Udinese, che ha preso dal gemello Watford, l’altro club dei Pozzo, sia Deulofeu che Pussetto, un ex. Il Verona ha acquistato Kalinic, tornato all’Atletico dopo un anno di prestito alla Roma: ha firmato un biennale.


                    L’affare Traoré

                    L’operazione più sorprendente l’ha chiusa l’Atalanta, che ha ceduto allo United il giovanissimo Amad Traoré, classe 2002, attaccante. La valutazione è elevatissima: 25 milioni più 15 di bonus. Si trasferirà in Inghilterra a gennaio per problemi legati ai permessi di lavoro; è fratello di Hamed, centrocampista del Sassuolo. Entrambi i ragazzi sono stati al centro delle cronache a luglio a causa di un’indagine della Procura di Parma: assieme ad altre tre promesse del calcio ivoriano, sarebbero entrati in Italia grazie a una sorta di «padre in prestito».



                    CorSera
                    ...ma di noi
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                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Mercato, Smalling torna alla Roma con brivido finale. Ufficiale Chiesa-Juve, Nainggolan resta all'Inter

                      Chiusura col brivido per il mercato giallorosso: solo due ore dopo la chiusura della sessione è arrivata l'ufficialità del trasferimento del centrale inglese. I documenti sarebbero stati depositati solo 5' prima della chiusura della sessione. Trasferimento tra gli insulti dell'ormai ex viola in bianconero. Il belga ed Eriksen sono rimasti in nerazzurro. Niente centrale per il Milan. Napoli: Bakayoko riabbraccia Gattuso, Milik resta in azzurro. Callejon alla Fiorentina. Colpo Udinese: preso l'ex Milan e Barça Deulofeu. Kalinic al Verona

                      Si stava chiudendo con un giallo il mercato estivo 2020. Per circa due ore dalla chiusura della sessione fissata per le 20, infatti, Chris Smalling non è stato un giocatore della Roma, nonostante il club giallorosso e l'entourage del giocatore avessero confermato il buon esito della trattativa. I documenti, secondo le parti, sono stati formalizzati alle 19.55, ma la Lega e la Figc hanno esitato a lungo prima di confermare il deposito in tempo. L'ufficialità è arrivata per mano del Manchester United che ha salutato il giocatore sui social: "Dopo dieci anni di servizio a Old Trafford Smalling ha lasciato il Manchester United. Grazie e buona fortuna Chris". Il centrale inglese arriverà a titolo definitivo per 15 milioni di euro pagabili in quattro anni. Saltato l'affare El Shaarawy, troppo stretti i tempi per chiudere la trattativa con lo Shanghai Shenua. Ufficiali le cessioni di Kluivert al Lipsia, Perotti al Fenerbahce e Antonucci alla Salernitana.

                      Chiesa alla Juve tra gli insulti dei tifosi viola

                      Federico Chiesa è ufficialmente un attaccante della Juventus. Il giocatore, classe 1997, arriva dalla Fiorentina in prestito biennale per 10 milioni di euro, tre per la stagione corrente e 7 per quella 2021-22. L'accordo prevede l'obbligo, da parte della Juve, di acquisire a titolo definitivo il giocatore al "raggiungimento di determinati obiettivi sportivi nel corso della stagione 2021-22", obbligo che diventa' "facoltà" qualora tali obiettivi non venissero invece centrati. Nel caso in cui il prestito venisse convertito in acquisto, la cifra pattuita ammonta a 40 milioni di euro, "pagabili in tre esercizi, e potrà essere aumentata, nel corso della durata del contratto di prestazione sportiva con il calciatore, per un ammontare non superiore a 10 milioni al raggiungimento di ulteriori obiettivi". Il passaggio dell'ex viola, però, ha scatenato la rabbia dei tifosi che all'uscita del giocatore dall'istituto 'Fanfani' nel centro storico di Firenze dove ha svolto le visite mediche un gruppo di tifosi viola che non gli ha risparmiato fischi e insulti usando termini come 'Vergogna', 'Buffone', 'Gobbo'. Douglas Costa al Bayern Monaco con la formula del prestito secco. De Sciglio al Lione sempre in prestito.

                      Inter niente botti finali, Nainggolan ed Eriksen restano

                      Radja Nainggolan resta all'Inter, così come Pinamonti ed Eriksen. Saltato completamente l'accordo col Cagliari per il belga che ora dovrà guadagnarsi un posto dell'undici di Conte. Nessuna sorpresa in entrata nell'ultimo giorno di mercato per i nerazzurri. Sfuma Gervinho. Nel pomeriggio nerazzurri e Parma hanno trattato a lungo senza, però, raggiungere un accordo. Rescisso il contratto con Asamoah. Ceduto a titolo definitivo, invece, Samuele Longo al Vicenza. Joao Mario allo Sporting Lisbona. In mattinata ufficializzato l'arrivo di Matteo Darmian, al Parma.

                      Milan, niente centrale per Pioli

                      Niente difensore centrale per Stefano Pioli. Sfumati Kabak (obiettivo numero uno), Ajer e Rudiger, il Milan ha provato fino all'ultimo a strappare Siakam allo Strasburgo, forte del sì del giocatore, ma i due club non hanno raggiunto l'accordo. Alen Halilovic ha rescisso il contratto. Non 'è ancora l'ufficialità di Diego Laxalt al Celtic, ma in Scozia il mercato in entrata è ancora aperto. Il giocatore ha già svolto le visite mediche. Se l'operazione dovesse andare in porto, passerà in Scozia con la formula del prestito. Saltato il trasferimento di Andrea Conti al Parma.

                      La Lazio ha lavorato in uscita

                      La Lazio cede alla Salernitana André Anderson, Patryk Dziczek e Marius Adamonis. Non si è mosso, invece, Sofian Kiyine che molto probabilmente finirà fuori rosa. Dal Servette è arrivato a titolo definitivo il difensore centrale svizzero, Enzo Adeagbo, classe 2002. Ufficializzato l'arrivo a titolo temporaneo di Wesley Hoedt dal Southampton. Non è ancora ufficiale, ma Jordan Lukaku è un giocatore dell'Anversa.

                      Bakayoko al Napoli, Callejon alla Fiorentina

                      Il Napoli, al centro della polemica con la Juventus, ha ufficializzato l'acquisto di Tiémoué Bakayoko. L'ex Milan arriva ufficialmente in prestito secco dal Chelsea. E' rimasto in azzurro Milik. In uscita: Luperto al Crotone, Ciciretti al Chievo, Ounas al Cagliari e Younes all'Eintracht Francoforte. La Fiorentina ha ufficializzato l'accordo con Josè Maria Callejon, Barreca (in prestito dal Monaco) e Quarta (a titolo definitivo dal River Plate). Ha lavorato solo in uscita, invece, l'Atalanta che ha ceduto Da Riva in prestito al Vicenza, Guth al Pescara e Viviani al Bologna.

                      Le altre trattative

                      Colpo dell'ultim'ora per l'Udinese che ha riportato in Italia l'ex Milan Deulofeu, Dal Wotford torna in bianconero anche Pussetto. Il Verona ha ufficializzato Ceccherini dalla Fiorentina e Kalinic a titolo definitivo dall'Atletico Madrid. Molto attivo il Parma. In entrata Cyprien dal Nizza, Caviglia dalla Juventus, Bus dal Charleroi e Osorio dal Porto (titolo definitivo). In uscita Dermaku al Lecce e Siligardi al Crotone. Il Sassuolo ha ufficializzato Schiappacasse a titolo definitivo. Ibrahim Karamako passa dal Chievo al Torino a titolo definitivo. I granata hanno ufficializzato anche Federico Bonazzoli dalla Sampdoria (prestito con obbligo di riscatto) e Adam Gojak dalla Dinamo Zagabria. Sassuolo: dal Marsiglia ecco Maxime Lopez.

                      ...ma di noi
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                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Chiesa dalla Fiorentina alla Juventus per 60 milioni, come Baggio nel 1990 e Bernardeschi nel 2017. Un trasferimento scontato che poteva e doveva essere concluso già lo scorso anno, ma Rocco Commisso non poteva sbarcare a Firenze cedendo alla rivale Juve il miglior giocatore viola. La Juve ha fatto il colpo dell’anno proprio all’ultima ora di mercato, Chiesa ora si dovrà affrontare la concorrenza di fenomeni e grandi campioni. A parte Ronaldo nessuno nella Juventus ha il posto garantito, anche Dybala è costretto a conquistarsi sempre il posto. Chiesa è un grande giocatore, forte in velocità e nel dribbling, gli manca ancora però il “killer instinct” del grande attaccante. Ora per Pirlo si tratta di fare una Juve a massima trazione anteriore: Ronaldo, Dybala, Kulusevski, Chiesa… Ci riuscirà?


                        Il destino di Chiesa: alla Juventus, come Baggio e Bernardeschi…
                        La fine era nota. Federico Chiesa alla Juventus era una storia cominciata troppo tempo fa per finire diversamente. Credo che non ci sia mai stata possibilità d’uscita diversa. E che il simpatico presidente americano Rocco Commisso si sia solo pentito di non averlo fatto un anno e mezzo fa quando è atterrato a Firenze: non si parlava di epidemia del Coronavirus, giravano molti più soldi, la crisi non mordeva in maniera così feroce. Detta brutalmente ci avrebbe guadagnato molto di più, forse anche 100 milioni. Ma essendo appena arrivato non stava bene che liquidasse subito il miglior giocatore della Fiorentina, il miglior giocatore italiano addirittura, c’era da fare i conti con la curva Fiesole. E dunque non se ne fece nulla. A malincuore.

                        Oggi, all’ultimo giorno di mercato, lo zio d’America non si è fatto scappare l’occasione, se tutto andrà come i “bonus” preconizzano saranno 60 milioni. Cercando di migliorare la Fiorentina da un altro lato, da altri giocatori (Amrabat, Bonaventura e Callejon) e magari con un altro stadio…

                        C’è una strana e beffarda legge dantesca del contrappasso che colpisce i tifosi della Fiorentina, che vedono vendere proprio alla Juve, la detestata rivale per eccellenza, i giocatori più importanti e amati, i talenti esplosi nel verde dello stadio Artemio Franchi: c’è un filo che unisce Roberto Baggio (1990), Federico Bernardeschi (2017) e Federico Chiesa (2020). Credo però che stavolta se ne fossero fatti una ragione, solo Baggio si oppose a quel trasferimento che mise a ferro e fuoco Firenze alla vigilia di Italia ’90 con la nazionale (e Baggio) in ritiro a Coverciano. Curiosamente anche Chesa ha fatto le visite mediche e firmato, stando in ritiro con la nazionale a Coverciano. Chiesa è entrato nel cuore dei viola e poi ne è lentamente uscito, fino a vedersi assurdamente negare la possibilità di indossare la fascia di capitano con dedica ad Astori. E’ stato un finale triste, volgare e immeritato.

                        Da giovane talento irresistibile Federico Chiesa, 23 anni ormai al suo quinto campionato con la Fiorentina, ha forse segnato un po’ troppi pochi gol per poter scatenare una rivolta come ai tempi di Baggio.

                        Alla Juve Chiesa giocherà accanto ad altri campioni e persino qualche fenomeno. Alla Juve se non sei Ronaldo non hai il posto fisso, nemmeno Dybala ce l’ha, la concorrenza è fortissima, il peso degli obbiettivi schiaccia chiunque. Chiesa ha tutto per diventare un grande ed entusiasmare i tifosi: tecnica, dribbling, velocità, è formidabile in contropiede, gli manca ancora però il “killer instinct” del grande attaccante. Se si costruirà un carattere cinico e freddo, lasciando però intatta la freschezza del suo calcio riuscirà a reggere l’urto del grandissimo club, dello scudetto e dello stress da Champions. Ora toccherà a Pirlo mettere insieme Ronaldo, Dybala, Kulusevski e Chiesa (e Morata). La metto così: cinque insieme è matematicamente impossibile, quattro raro, tre normale.

                        All’ultimo istante la Juventus ha fatto il colpo del mercato. Chiesa costa un po’ caro – però sarebbe potuto costare molto di più – e le casse ne soffriranno, ma il calcio si fa prima di tutto per vincere e fare spettacolo. Il business lasciamolo agli americani.

                        Le pagelle del calciomercato Chiusa al 5 ottobre la sessione "estiva" del calciomercato. Queste le mie pagelle molto sintetiche alle 20 squadre di Serie A #Atalanta: il vero colpo è la cessione di Traoré al Manchester Utd per 40 milioni. Myranchuk e Lammers altre sorprese. Voto 7 #Benevento: acquisti sicuri e d'esperienza. Voto 6 #Bologna: giovanissimi in rampa di lancio. Anche troppi... Voto 5.5 #Cagliari: bel colpo Godin, mancato Nainggolan. Voto 6 #Crotone: è tutto una scommessa. Voto 5 #Fiorentina: inevitabile via Chiesa, poi buoni affari. Voto 7 #Genoa: Grand Hotel Genoa, si cambia tutto come al solito. Voto 5,5 #Inter: instant team e una pletora di centrocampisti invenduti. Bel gruppo ma anche il rischio di altri casi Eriksen. Voto 7,5 #Juventus: Chiesa è il colpo di questo mercato, quattro acquisti di livello (Arthur, Kulusevski, Morata, Chiesa), speso un mucchio di soldi Voto 8 #Lazio: i soliti nomi un po' così. Voto 5 #Milan: Ibrahimovic fa da chioccia ai giovani Tonali &
                        ...ma di noi
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                        forse, tra mille inverni
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                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Le pagelle del calciomercato

                          #Atalanta: il vero colpo è la cessione di Traoré al Manchester Utd per 40 milioni. Myranchuk e Lammers altre sorprese. Voto 7

                          #Benevento: acquisti sicuri e d’esperienza. Voto 6

                          #Bologna: giovanissimi in rampa di lancio. Anche troppi… Voto 5.5

                          #Cagliari: bel colpo Godin, mancato Nainggolan. Voto 6

                          #Crotone: è tutto una scommessa. Voto 5

                          #Fiorentina: inevitabile via Chiesa, poi buoni affari. Voto 7

                          #Genoa: Grand Hotel Genoa, si cambia tutto come al solito. Voto 5,5

                          #Inter: instant team e una pletora di centrocampisti invenduti. Bel gruppo ma anche il rischio di altri casi Eriksen. Voto 7,5

                          #Juventus: Chiesa è il colpo di questo mercato, quattro acquisti di livello (Arthur, Kulusevski, Morata, Chiesa), speso un mucchio di soldi Voto 8

                          #Lazio: i soliti nomi un po’ così. Voto 5

                          #Milan: Ibrahimovic fa da chioccia ai giovani Tonali & C. Voto 7

                          #Napoli: rimasto Koulibaly, Osimhen costa un occhio, Bakayoko ciliegina. Fatto un bel salto in avanti, forse. Voto 8

                          #Parma: cessioni e pochi acquisti sicuri. Voto 5

                          #Roma: Smalling esibito come un colpo, ma c’era già. Pedro ok, poi dall’americano Friedkin ci si aspettava di più. Voto 6

                          #Sampdoria: sembrava immobile poi all’improvviso Keita, Candreva & C. Voto 7

                          #Sassuolo: senza grandi variazioni. Voto 6

                          #Spezia: tanti prestiti e via all’avventura. Voto 5

                          #Torino: tanti giocatori medi da Linetty a Bonazzoli. Il Toro senza un guizzo Voto 6

                          #Udinese: De Paul è rimasto, arrivano Deulofeu & C. Voto 6

                          #Verona: tante cessioni ma Kalinic è un buon colpo. Voto 6

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                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            L'unicità dell'Atalanta, macchina perfetta che vuole mandare in pensione il vecchio calcio

                            La squadra di Gasperini arriva alla sosta da prima in classifica, a punteggio pieno dopo tre giornate e con già 13 gol segnati. La parola scudetto non è eccessiva ma logica per una meraviglia estetica, tecnica, tattica e atletica

                            Nell'Atalanta prima in classifica, segnano e sognano tutti. Tre partite, tre vittorie, tredici gol fatti. Stavolta si punta a quota cento (reti) per mandare in pensione il vecchio calcio. Nessuno in Italia gioca così: ecco perché la parola scudetto non è eccessiva ma logica per una macchina perfetta, una meraviglia estetica, tecnica, tattica e atletica.

                            Da tre anni Gian Piero Gasperini lavora minuto dopo minuto per l'intensità, che nel calcio di oggi è una specie di eternità. Gli allenamenti dell'Atalanta sono un concentrato di fatica e schemi che in pochi superano, ma chi ci riesce diventa quasi un eletto. La giovinezza atletica di Alejandro Gomez si spiega anche così, oltre qualunque soglia anagrafica.

                            L'Atalanta ha quasi soltanto stranieri, e quasi tutti li ha scoperti in angoli di mondo dove gli altri club non mettono neppure il naso. L'ultimo si chiama Sam Lammers, è uno sbarbatello olandese di 23 anni che si muove in area come un danzatore classico, la sua eleganza ha già rubato gli occhi. L'unico italiano nella formazione che ha sfarinato il Cagliari era il portiere, ma nessuno può definire l'Atalanta una squadra di apolidi: anzi, Bergamo ferita dal Covid più di ogni altra città d'Italia è la una patria del cuore. Durante i terribili cento giorni del lockdown, nessun calciatore dell'Atalanta ha lasciato l'Italia per mettersi al riparo in qualche legittima località natìa. Sono rimasti tutti, perché era meglio ed era giusto così. Quando poi vanno in campo, quest'appartenenza si vede, balza agli occhi. Così come diventa quasi automatico inserirsi subito negli schemi: i nuovi acquisti dopo pochi giorni sembrano indossare la maglia nerazzurra da sempre.


                            Da società satellite della Juventus, ma con il miglior vivaio d'Italia, l'Atalanta nel tempo ha affermato la sua unicità. Se non fosse un club italiano, diremmo che questa è la strada più virtuosa: cercare il talento, allevarlo in casa, venderlo a piccole dosi per autoalimentare il meccanismo. Perché a volte siamo esterofili e provinciali nel senso peggiore, e invece la vera provincia è il centro del mondo, è quanto di più fieramente globale esista.

                            L'Atalanta ha segnato quattro gol al Torino (in trasferta), quattro gol alla Lazio (all'Olimpico) e cinque gol al Cagliari in casa, nello stadio antico che porta il nome di un interruttore ma questo è il calcio di oggi, gli sponsor pagano e nominano le cose. Non per questo l'Atalanta è meno ricca di senso. Ora aspetta la Champions League che nella scorsa stagione l'ha vista, debuttante, quasi eliminare il Psg poi finalista. Il sorteggio ha accostato ai bergamaschi il Liverpool e l'Ajax, cioè quanto di meglio e più moderno ci sia: gli inglesi, anche se appena caduti in Premier con una sconfitta rovinosa (2-7 contro l'Aston Villa), cioè una macchina mirabile; e gli olandesi che negli anni Settanta cambiarono per sempre l'idea e l'espressione del calcio e che non hanno mai smesso di creare, anzi di inventare calciatori: proprio l'Atalanta è il modello a loro più simile e vicino, e in questo momento appare addirittura più forte in campo, più in forma, mentre l'Ajax attraversa un momento di passaggio (ma a ben guardare, quasi tutta la sua storia lo è).


                            Nel calcio delle beghe di quartiere e dei troppi dirigenti inadeguati, l'Atalanta è un'altra cosa. La guida e amministra un personaggio di grande sostanza come Antonio Percassi, a suo tempo discreto calciatore, uno che non si mostra quasi mai in pubblico: non gli piacciono le parate, se non quelle dei suoi portieri, e non lo attirano le polemiche. Ma è il suo stato maggiore il vero esempio di come oggi si debba condurre una società di calcio, dunque una squadra, nel nome di antichi maestri come Mino Favini, il mago del settore giovanile, o Franco Previtali, e allenatori come Emiliano Mondonico. Tutti loro hanno fatto dell'Atalanta qualcosa di unico, e da tre anni grazie ai loro eredi naturali sono arrivati anche i risultati, e non finisce qui. Non solo in classifica, Bergamo è alta. Altissima.

                            La squadra di Gasperini arriva alla sosta da prima in classifica, a punteggio pieno dopo tre giornate e con già 13 gol segnati. La parola scudetto non &…
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                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Chiesa alla Juve, ecco come giocherà con Pirlo. Rivoluzione in attacco

                              L'unico posto fisso davanti è per Ronaldo, il giovane viola dovrebbe giocare esterno alto nel 3-4-1-2 con Kulusesevski o Ramsey dietro alle punte

                              Sfacciata, giovane, di qualità. Con l’arrivo anche di Federico Chiesa, dopo quelli di Kulusevski e Morata, la Juventus di Pirlo diventa un laboratorio di calcio offensivo davvero interessante ma anche complesso da gestire. È la sfida del nuovo allenatore, che non ha tempo e modo di fare esperimenti e li dovrà fare sul campo, come del reso ha dimostrato nella partita con la Roma riacciuffata in 10 solo grazie all’unica certezza granitica: Ronaldo.

                              L’ipotesi classica dell’inserimento di Chiesa prevederebbe un impiego dell’azzurro acquistato dalla Fiorentina nel tridente come esterno di destra. Succederà, anche perché Douglas Costa è stato ceduto, ma il ruolo che attende il figlio di Enrico, sembra un altro: sempre a destra, sempre in fascia ovviamente ma su e giù lungo l’intera corsia nel 3-5-2 (o meglio nel 3-4-1-2) che sta studiando Pirlo. Con Kulusesevski o Ramsey dietro alle punte: Ronaldo ha il posto fisso e con lui si possono alternare Dybala e Morata.


                              Con questa sistema e con un interprete come Federico, la Juve si garantirebbe corsa e rapidità nelle transizioni, cross e magari qualche gol in più di quelli a cui ha abituato Chiesa fin qui. Di sicuro a lui sarà richiesta grande applicazione atletica ma anche tattica, per non farsi trovare impreparato quando la palla ce l’avranno gli avversari (sull’altro lato il titolare è Alex Sandro, sarà lui a retrocedere sulla linea difensiva quando la Juve arretra).

                              Una sfida affascinante, che ha un pregio: ovvero quello della chiarezza delle mansioni e delle aspettative, per non fare la fine di Bernardeschi - per citare un talento azzurro arrivato dalla Fiorentina con grandi aspettative e costi - che si è disperso in troppi esperimenti. Proprio «Berna» potrebbe ritrovare spazio e fiducia con Pirlo, appena sarà al meglio dopo l’ennesimo stop ai box, nello stesso ruolo sull’intera fascia, ma anche a sinistra.

                              Anche il c.t. Mancini, nell’anno che porta all’Europeo, segue con attenzione l’evoluzione di due talenti del nostro calcio. E la possibile rivoluzione d’attacco in casa Juve.


                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Juventus-Napoli, il protocollo resta ma diventa più rigido. Gravina: «Chi sbaglia deve pagare»

                                Governo, Federazione e Lega non cambiano il sistema attuale messo in crisi dal Napoli e dalla Asl. La procura sportiva apre una inchiesta

                                Avanti come prima. Il doppio vertice tra il ministro dello Sport e il calcio non ha provocato nessun terremoto, ma neppure ha sgombrato il campo dai dubbi. La serie A resta a rischio se i suoi interpreti non smetteranno di anteporre gli interessi personali a quelli del sistema.

                                Vincenzo Spadafora ha incontrato prima Paolo Dal Pino, presidente di Lega e poi Gabriele Gravina, numero uno della Federcalcio. È soprattutto con quest’ultimo che è stato analizzato il futuro del pallone avvelenato. Un’ora e dieci di faccia a faccia in cui il ministro è stato collaborativo. Ma anche fermo su certe posizioni. Il protocollo è stato blindato. Però deve essere applicato in maniera rigorosa. Spadafora lo pretende, Gravina è d’accordo. E qui il riferimento non è solo al Napoli e chiama in causa altri club che hanno interpretato l’isolamento fiduciario in maniera poco stringente, magari con la complicità delle Asl. Ora che i contagi sono aumentati serve rigore. «Crediamo in questo protocollo e se sarà rispettato il campionato si svolgerà in sicurezza. Ma chi sbaglia dovrà pagare», ha detto Gravina.


                                La Figc ha chiesto a Spadafora e altrettanto farà con il collega Speranza (ministro della Salute) di invitare le varie autorità sanitarie locali sparse per il territorio a essere coerenti con il protocollo vidimato dal governo e a intervenire in casi di conclamata gravità. Succederà? Secondo Maurizio Casasco, presidente della Federazione dei medici sportivi, «la Lega è stata lasciata sola dai ministeri competenti».


                                L’equilibrio è precario. Senza contare che resta aperto lo scottante caso Napoli. La procura Federale ha aperto un’inchiesta per verificare eventuali violazioni delle norme sanitarie da parte della società partenopea. Questo significa che martedì il giudice sportivo non prenderà nessuna decisione sulla partita che non si è giocata in attesa degli atti e degli esiti dell’indagine degli 007 federali. De Laurentiis però non è stato a guardare: ha subito inviato un pre ricorso al giudice e una lettera di otto pagine ai ministri Spadafora e Speranza, allegando i documenti chiave della Asl. Una sorta di memoria difensiva in merito al mancato viaggio della sua squadra a Torino. Sarà una battaglia di avvocati. E non sono mancati, in queste ore, gli inviti alla Federcalcio affinché venga trovato un compromesso: cioè una punizione per il Napoli senza però la sconfitta per 3-0. Intanto il club ha trovato una struttura dove poter rimanere in isolamento fiduciario e oggi potrà riprendere gli allenamenti.

                                Il tema dei protocolli agita anche gli altri sport. Per questo Umberto Gandini, presidente della Lega Basket, ha telefonato a Spadafora per ricordare al ministro che «non esiste solo la serie A, ma anche la B, la Lega Pro oltre al basket». Mentre molti presidenti di via Rosellini hanno chiesto a Dal Pino di integrare l’ordine del giorno dell’assemblea di venerdì per parlare dei campionati a rischio. Il tema centrale resterà l’ingresso dei fondi. Il presidente di Lega ne ha parlato con il ministro: «Perché siamo in una situazione economica di grande rischio».


                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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