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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Pure biafora conferma:
    Filippo Biafora @Fil_Biafora · 7min Oggi c'è stato un incontro tra l'#ASRoma e Claudio Vigorelli, agente di #Zaniolo. Da Trigoria filtra che non c’è ancora alcuna offerta. Anche l'agente e la #Juventus, che pensa alla formula del prestito con obbligo di riscatto, mettono un freno alle voci di accordo già trovato

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      io, fossi nella juve, non mi.priverei di Cuadrado a cuor leggero...









      "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
      Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
      vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

      (L. Pirandello)

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        Quando si scrive di "offerta" si intende "offerta ufficiale": quella ad oggi non c'è, nessuno l'ha formulata o recapitata alla Roma. Si sta pensando a che tipo di offerta formulare.

        Appare chiaro che intanto proseguono i colloqui perchè sennò Vigorelli e Pinto che si sarebbero visti a fare? C'è una trattativa in corso e l'agente fa la spola tra le parti.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
          40 anni fa oggi.
          Chi la vide ?




          Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
          avevo 5 anni e ancora il calcio non lo seguivo. Ma ho due ricordi nitidi: la confusione gioiosa nella casa di campagna della mia infanzia e il mio amore per i colori della maglia del brasile: pur non seguendo il calcio volevo quella maglietta

          Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
          io, fossi nella juve, non mi.priverei di Cuadrado a cuor leggero...
          concordo

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            Origi e' gia' rotto prima di iniziare. Non solo colorati...ma pure rotti. Ottima strategia di mercato.
            I SUOI goals:
            -Serie A: 189
            -Serie B: 6
            -Super League: 5
            -Coppa Italia: 13
            -Chinese FA Cup: 1
            -Coppa UEFA: 5
            -Champions League: 13
            -Nazionale Under 21: 19
            -Nazionale: 19
            TOTALE: 270

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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              Stiamo vedendo che è un mercato dove le cose cambiano dalla mattina alla sera: tutto può essere.

              Comunque che Dybala sarebbe stato mollato dopo che si è aperta l'occasione-Lukaku era chiaro: il cinese ha detto: se si prende uno non si prende l'altro. Hanno preferito Lukaku.
              E vorrei vedere...

              Inviato dal mio SM-G986B utilizzando Tapatalk
              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
              Originariamente Scritto da GoodBoy!
              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


              grazie.




              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

              Commenta


                Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                Porc@ troglia n me ce do pace.
                Era bello come er sole.
                Pelatino di merda

                Inviato dal mio SM-G986B utilizzando Tapatalk
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                  Il Milan ad oggi non ha fatto nessun passo deciso per Dyabala. I due obiettivi principali sono De Katelaere e Ziyech. Se i rossoneri non chiuderanno entro due settimane, allora potrebbe tornare di moda anche Dybala se abbassasse le pretese. L'Inter al momento è defilata. Su Dybala ci sono United e club interessati dalla Francia [Sky]

                  Belotti verso la Costa Azzurra. Dopo essere stato avvicinato dal Monaco, adesso sul Gallo c'è il Nizza: si apre così un derby rivierasco tutto da seguire. Di certo, da quasi una settimana, il bomber è libero da vincoli dopo essersi svincolato dal Torino. E anche la Roma potrebbe tornare a farci un pensierino. [Repubblica]
                  ...ma di noi
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Sconcerti su Italia-Brasile al Mondiale 1982: Paolo Rossi, Brera e il giuramento. Vinsero i migliori

                    Paolo Rossi era il grande imputato di un’Italia criticata, ma alla vigilia disse: «Se domani segno, ricomincio a vivere dentro il miracolo». Brera dovette partecipare alla processione dei battenti a San Zenone Po


                    di Mario Sconcerti

                    È molto difficile ricordare oggi Italia-Brasile di quarant’anni fa, perché il calcio non ha memoria. È quasi soltanto cronaca di parte, è un cammino dentro un eterno presente. Nel 1982 eravamo un Paese abbastanza sconvolto. Venivamo dagli anni di piombo, l’inflazione era più alta di adesso, non esisteva una destra ufficiale di governo né una grande sinistra accettata. Non era chiaro sapere chi eravamo. La televisione aveva affermato il Mondiale come evento planetario, troppo grande per noi. Era lontano dalla nostra realtà. I c.t. non avevano allenato in serie A, facevano parte di uno staff federale dove il primo di loro portava dentro gli altri perché li conosceva e si fidava. Non c’era un passato che affermava. Erano piccoli maestri tolti alle partite proprio per mantenerli sempre rispettabili. Non è un caso che Valcareggi, Trevisan, Maldini, Bearzot fossero tutti nati uno a un passo dall’altro, nell’estremo nord-est del Paese. Non contava il talento, contava un’idea comune, un dialetto, una cultura di vita vissuta insieme.

                    Quando io e Brera lasciammo l’albergo, ci premurammo di pagare il conto. Sapevamo che quasi certamente il giorno dopo saremmo dovuti tornare in Italia e volevamo evitare la fila dell’ultima ora. Sul taxi Brera mi disse che era così convinto del risultato da aver fatto un giuramento. Se il Brasile avesse perso, lui avrebbe partecipato in agosto alla processione dei Battenti a San Zenone Po, il suo paese. Lo aveva scritto su Repubblica, il nostro giornale di allora. Io non avevo idee precise, capivo l’improbabilità dell’essere, ma ero giovane, avevo una figlia di sei mesi, avevo voglia di ascoltare l’avventura.

                    Il campo era il Sarria, quello dell’Espanyol. Bisogna essere vittima di un destino maldestro per nascere tifosi dell’Espanyol a Barcellona. Non c’è mai un confronto possibile. A me sembrò beneaugurante. Eravamo nel regno dei perdenti, era troppo semplice perdere. Pensai dovesse esserci una meraviglia da qualche parte. Lo stadio era piccolo e lindo, affacciato sul campo. Si sentivano i gemiti dei giocatori e le parole dei tecnici. Il Brasile aveva quello che chiamavano il quadrilatero magico. Non era una definizione di grande fantasia, ma si avvicinava alla realtà. Giocavano a centrocampo con un due più due: in basso Falcao e Cerezo, più avanti Zico e Socrates. Ci sentivamo piccoli. Gli attaccanti erano Serginho e Eder a sinistra. Serginho non era un grande centravanti, poche volte il Brasile ha avuto fortuna in quel ruolo. Non è un posto per ballerini, serve gente che regga l’urto per fare entrare i fantasisti sulla strada della porta. Noi giocavamo con Gentile-Collovati-Scirea-Cabrini in difesa, Oriali e Tardelli giocatori di massa, Conti e Antognoni a dare ordine e grazia, più Rossi e Graziani in attacco.

                    Non avevamo una grande fama. Avevamo fatto appena tre punti nel girone pareggiando con Polonia, Perù e Camerun. Giocando male, dando un’impressione di sfiducia e leggerezza. C’era un imputato, Paolo Rossi. Non segnava e non tirava in porta. Girava spento per il campo, magro come un’aringa e vuoto dentro. Allora si poteva essere amici dei giocatori. Io lo ero di Rossi. Se devo ricordare Paolo mi salta sempre in mente il sorriso. È stato il più sfortunato degli uomini fortunati. Si è rotto tante volte i crociati, a 28 anni fu costretto a smettere dai dolori che aveva dopo le partite. È morto sfinito dalla malattia. Però, il giorno prima del Brasile, mi aveva detto: «I Mondiali non c’entrano niente con la carriera di un giocatore, sono un miracolo. Io sono Rossi non per i gol che ho fatto nel Vicenza o che farò nella Juve, sono Rossi per i tre gol che ho fatto in Argentina quattro anni fa; capisci? Appena tre e il mondo si rovescia; se domani segno, ricomincio a vivere dentro il miracolo».

                    Al suo secondo matrimonio, nel suo villaggio sospeso sulle colline tra Arezzo e Siena, mi raccontò della celebre storia sulla presunta omosessualità tra lui e Cabrini. Una frase innocente di un giornale li aveva trasformati in una coppia di fatto. Il silenzio stampa nacque per questa ultima goccia. Non avevamo capito cosa fosse ormai un Mondiale. Non c’è ironia, c’è solo realtà, anche se è finta. Una frase sbagliata, tra migliaia di cronisti, faceva in un’ora il giro del mondo. Diventava verità. Quando il Brasile arrivò a Barcellona, Socrates ci chiese se era vero che Rossi e Cabrini erano gay. La sera delle sue seconde nozze Paolo aggiunse: allora non sai l’ultima. Io e lui, e indicò Cabrini, avemmo in quei giorni una macchia rossa sulla pelle, io sul petto e Antonio sulla schiena. Era micosi. Pareva il contagio di due amanti. E via tutti a ridere.

                    Al Brasile bastava un pari, a noi no. È possibile che questa sia stata la nostra fortuna. Non ricordo se giocammo bene. Dopo il primo gol di Paolo passai i minuti ad offendere il tempo che non passava. Era tardo pomeriggio, allora si dettava in diretta, io al telefono e dall’altra parte una signora paziente che registrava. Penso spesso che la vera innocenza del mio mestiere per la sua scarsa proprietà letteraria, nasca dalla necessità di avere sempre fretta, non c’era nessun modo di riflettere. Comunque Gentile marcò Zico, Oriali dava una mano su Eder e Conti era il regista laterale. Nel mezzo Tardelli prendeva ogni metro come cercasse una meta e Antognoni era forse, nel suo ruolo, il migliore del Mondiale, anche se noi lo ignoravamo.

                    Il Brasile pareggiò, una volta, due volte, eravamo continuamente dentro e fuori. Era epica pura, ma non lo sapevamo. Soffrivamo e basta.
                    C’era partita, ma il Brasile esagerava. Oggi sul 2-2, forse avrebbe spento il gioco palleggiando, i mezzi giusti li aveva. Ma scelsero di voler vincere. E un ragazzo sottile, ormai oltre il miracolo, segnò anche il terzo gol. Eravamo di nuovo in semifinale, restava solo una lunga coda. Antognoni segnò il quarto, ma l’israeliano Klein annullò per un fuorigioco che non c’era. Protestammo a lungo. Non sapevamo che il figlio di Klein era in guerra in Libano e da giorni non dava notizie di sé. Il giorno prima Klein aveva chiesto ad Artemio Franchi, presidente della commissione arbitrale, di non fargli dirigere la partita. Non aveva la tranquillità corretta. Poi la mattina dopo arrivò un messaggio dal Libano: papà sono vivo, arbitra.

                    L’ultimo quarto d’ora fu infernale, il Brasile stava vivendo un dramma che non capiva. Sembrava a tutti impossibile, non giocavano più il loro calcio, era come aspettassero un segno di giustizia dal cielo. Non capirono mai che la giustizia sul campo era già stata fatta. Avevano vinto i migliori.

                    Scalfari, il direttore, ci chiamò al Sarrià. Non l’aveva mai fatto. Disse, passami Gianni. Il telefono rimase a metà strada tra me e lui, nel frastuono fu un miracolo sentire le parole. Dicevano, e ora caro Gianni, manderò fotografi e inviati per vederla in agosto alla Processione dei Battenti. Si ricordi. E Gianni sfilò a San Zenone battendosi il petto. Un altro miracolo.

                    CorSera
                    ...ma di noi
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                    forse, tra mille inverni
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                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      le storie epiche dei giornalisti della vecchia guardia sono sempre le migliori

                      Originariamente Scritto da Sergio
                      Sei un coglione.



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                        Osimhen, il Bayern Monaco aspetta di vendere Lewandowski
                        Il Bayern Monaco si sta muovendo e anche con insistenza per Victor Osimhen, facendo leva anche sulle ambizioni del centravanti nigeriano del Napoli. Il budget a disposizione è di 120 milioni di euro, cifra in linea con le richieste del presidente De Laurentiis. Oggi il budget può soddisfare il Napoli. L’operazione è legata alla cessione di Lewandowski.


                        Psg, Donnarumma incontra il nuovo allenatore
                        Christophe Galtier, fresco di nomina a nuovo allenatore del Paris Saint-Germain, annuncia: «Incontrerò i portieri. Voglio nominare un numero 1 e un numero 2». Gigio Donnarumma spera (o trema) dopo un anno di alternanza con Navas.


                        Manchester United, Ronaldo sempre più isolato
                        Cristiano Ronaldo diserta per il secondo giorno il ritiro del Manchester United preferendo allenarsi a Lisbona. Peccato che i Red Devils partano venerdì per la tournée in Asia: ci sarà il portoghese orientato a dire addio al club che non parteciperà alla Champions?

                        CorSera
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                          Juventus, per Zaniolo servono 50 milioni. Milan, 30 per De Ketelaere

                          Zaniolo dribbla i tifosi della Roma e aspetta l’offerta. Il Milan rinnova anche il contratto a Ibrahimovic.
                          In casa Lazio scintille fra Tare e Lotito, ma il club smentisce

                          Temperatura bollente nella Capitale. Da un lato il giocatore più rappresentativo della Roma, NicolòZaniolo, inizia il ritiro fra gli imbarazzi, dribblando i tifosi e sognando un’imminente concreta offerta della Juventus. Dall’altro si è consumata lunedì notte in piazza del Popolo, nel bel mezzo della festa per la presentazione delle maglie, una lite accesissima fra Claudio Lotito e il d.s. Igli Tare, furibondo per l’inserimento in organigramma di Angelo Fabiani.

                          Roma non far la stupida stasera, o almeno placati. Cominciamo da Trigoria, dove ieri si è presentato per il raduno il giovane talento, croce e delizia di Mourinho. Il centrocampista, oggetto di trattativa con la Juventus, è arrivato al centro sportivo in macchina con il padre, sgommando alla vista di un gruppetto di tifosi (che non gli hanno risparmiato qualche insulto). All’uscita, davanti alle suppliche di non vestirsi in futuro da bianconero, non ha fatto un plissé. Il suo agente Claudio Vigorelli — rientrato dall’Olanda per la trattativa con il Feyenoord per Gnonto — ha avuto nuovi contatti con Tiago Pinto al quale ha spiegato che l’interesse dei bianconeri è reale ma non tale da produrre un’offerta a breve.

                          Come è noto, le risorse per il mercato dei bianconeri deriveranno dalla cessione di De Ligt, seguito dal Chelsea nonostante l’olandese sia più orientato ad accettare la corte del Bayern Monaco. Per convincere la società di Arrivabene a privarsi del difensore serviranno, se non i 120 milioni della clausola, almeno 90 cash. Parte del tesoretto verrebbe poi reinvestita su Zaniolo, appunto.

                          Peccato che i capitolini non contemplino contropartite tecniche e non si accontentino di una cifra inferiore a 50 milioni. La Juventus mira a finalizzare l’operazione con la formula del prestito con obbligo.

                          Se Atene piange, Sparta non ride. La Lazio è nel pieno di una crisi di nervi dopo che Lotito ha affidato a Fabiani il controllo della Primavera e delle Women sottraendole dal controllo dello storico direttore sportivo che ha un solo anno di contratto con il club biancoceleste. Ieri la lite è proseguita mentre il mercato fatica a decollare. Per dire: Romagnoli è obiettivo di Sarri che chiede rinforzi di qualità, ma meno gradito a Tare. L’accordo c’è con il giocatore ma non con gli agenti. In serata la società con un comunicato ha smentito la notizia del diverbio ma il clima resta incandescente.

                          Il Milan, dopo i rallentamenti del mese di giugno, ora ha fretta. A giorni riscatterà Messias dal Crotone con lo sconto (operazione da 4 milioni) e la prossima settimana firmerà con Ibrahimovic il rinnovo del contratto per un altro anno. La base fissa sarà una cifra simbolica, andranno aggiunti i bonus legati a presenze e gol.

                          Ma gli sforzi maggiori in questo momento sono concentrati sulla ricerca dell’uomo di qualità. Dopo che il Bruges ha respinto la prima offerta di 20 milioni per De Ketelaere, Maldini e Massara sono pronti a migliorare la proposta per un giocatore che viene considerato un talento dagli enormi margini di crescita. L’impressione è che oltre la soglia di 30 milioni non intendano spingersi, evitando di partecipare a un’asta con il Leeds. Per Ziyech del Chelsea il nodo è l’elevato ingaggio del giocatore.

                          CorSera
                          Last edited by Sean; 06-07-2022, 07:36:36.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Zaniolo non dà la mano: la Roma attende che la Juventus migliori l’offerta

                            Varca i cancelli del Bernardini, in macchina con papà Igor: non si ferma davanti a un gruppo di tifosi che, diciamo così, non la prendono bene e glielo fanno capire; esce – dopo l’allenamento del mattino: stavolta si ferma da qualche tifoso che gli chiede di restare, di non andare alla Juve, lui firma autografi, si concede per qualche foto ma abbassa lo sguardo e non risponde. Silenzio, la risposta attesa dai tifosi al momento non c’è. Zaniolo c’è e parla con Mourinho, il suo procuratore è da Pinto ma (ancora) non ha offerte concrete. Nicolò il contratto non lo firma e non ha intenzione di aspettare settembre per riparlarne, ha il desiderio di risolvere subito la questione. Preferisce partire. Lo stesso desiderio che ha lo Special, che vuole cominciare senza grane. Mourinho lo lascerebbe partire ma in cambio gradirebbe un calciatore del suo livello o superiore e, come noto, Dybala è il nome che accende.

                            Non lo è per il club, che non vuole-può spendere tutti quei soldi d’ingaggio, anche se l’argentino arriverebbe gratis. È chiaro che una cessione di Zaniolo, alle cifre che chiede la Roma (50 milioni come minimo) aiuterebbero anche un’operazione in entrata così complicata. Il procuratore di Nicolò, Claudio Vigorelli, ha avuto ieri un contatto a Trigoria con la Roma (con la Juve è sempre in contatto) è pronto a presentare la proposta, anche in attesa di cedere de Ligt: le parti si riaggiorneranno. Al momento, questo filtra da Torino, la Juve sarebbe pronta ad offrire intorno ai quaranta milioni di euro (magari con prestito oneroso), con bonus da trattare ed eventuali contropartite da decidere, che ai giallorossi in questo momento non interessano: Arthur, Zakaria o un giovane. Da ricordare – per la cronaca – che Zakaria era stato nell’orbita Roma prima di andare a Torino.



                            (Il Messaggero)
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Sarà contento Spalletti di vedere il nome di Osimeh sul mercato. Pure Sarri lo possiamo mettere tra i contenti, col mercato della Lazio che non si capisce che direzione dovrebbe prendere: Romagnoli pareva fatta ma non è fatta e anzi sta guardando anche alla Francia.

                              Alla Francia ci guarda anche Belotti, l'ex mister 100 milioni. Cairo, immemore della lezione, rilancia e ne chiede 50 per Bremer, un difensore con una sola buona stagione alle spalle e che scadrà nel '24 e cioè già l'anno prossimo varrà due noccioline e un candito.

                              Nel '24 scade anche Zaniolo: ho guardato il video di cui dicono gli articoli, quello dell'uscita da Trigoria dopo l'allenamento: mentre firma maglie e foglietti da dentro l'auto non apre bocca e ha una faccia che pare gli sia morto il gamberetto: è un giocatore che ha la testa già altrove, si sente già un ex.

                              Molto difficilmente rinnoverà per prolungare un rapporto che non c'è più. La via di uscita è la cessione, che farebbe contenti tutti...ma pure qua trattasi di soldi, di trovare il difficile incastro giusto.
                              Last edited by Sean; 06-07-2022, 08:15:45.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                E Dybala, ci stavamo dimenticando del signor 10 milioni. L'Inter lo ha messo in pausa, forse lo fa ma solo se vende qualche esubero e solo alla offerta proposta (5 milioni, 6 col bonus).

                                Il Milan è freddo, ha altri profili, altre idee, persegue dei giocatori diversi e potrebbe pensare a Dybala solo come occasionissima a basso costo, un "tanto per".

                                Per la Roma Totti ha detto che è un discorso chiuso, se la parola di Totti è addentro (forse sì o forse no) alle cose societarie...ma anche lì si tratterebbe di evitare stipendi alti e commissioni sanguinose dell'avido Antun.

                                Qualche voce di uno United interessato, sbuca anche il Marsiglia, non si sa con quale concretezza. Insomma, Dybala sta lì col cerino in mano sempre più corto.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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