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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Serie A: Juventus favorita, ma deciderà tutto lo scontro diretto con la Lazio

    I bianconeri ancora in pole senza la Champions e con la panchina lunga. L’Atalanta invece è un’incognita


    Il pronostico

    Sarà l’estate della rivoluzione o del nono trionfo consecutivo della Juventus? Quella bianconera sembra la squadra per tutte le stagioni: non è prima in nessuna classifica parziale (gol fatti, gol subiti, assist, tiri, cross, chilometri percorsi, possesso palla e nemmeno nei corner) ma è comunque in testa, con un punto in più della Lazio, grazie alla prova di forza contro l’Inter messa in mostra prima dello stop, anche come reazione alla pessima esibizione in Champions a Lione. Lo scontro diretto con i biancocelesti sarà alla quartultima giornata allo Stadium e Sarri ci vuole arrivare con un margine di sicurezza rassicurante: le due sconfitte contro Inzaghi, in campionato e in Supercoppa, sono state un piccolo grande choc per Madama e hanno lasciato le loro scorie. Due episodi, forse, ma che l’allenatore, almeno nel suo discorso pubblico, non è riuscito a spiegare.



    Lazio

    La Lazio può sfruttare per l’ultima volta il vantaggio di essere fuori dalle coppe, dato che ripartirà una decina di giorni dopo rispetto a Juventus e Inter impegnate in Coppa Italia. L’entusiasmo della piazza e la vena di Ciro Immobile (27 gol, con 10 rigori realizzati) sono altri due elementi chiave da cui ripartire. Assieme all’autostima che le due vittorie sulla Juventus hanno regalato a Inzaghi e alla sua truppa. Anche giocare lo scontro diretto contro i bianconeri allo Stadium senza pubblico può essere un vantaggio.Fondamentale per i biancocelesti sarà partire col piede giusto, perché debuttare in casa dell’Atalanta è tutt’altro che facile. Il fattore più penalizzante per Inzaghi sembra essere quello della panchina troppo corta, soprattutto nel confronto con la Juve, anche se Caicedo da bomber di scorta funziona. Puntare tutto sul campionato, a dispetto di Europa League e Coppa Italia, aveva funzionato. Ma adesso?



    Inter

    Le partenze di Antonio Conte e delle sue squadre sono sempre «sparate» (sei vittorie su sei a inizio campionato) e il recupero da giocare con la Sampdoria può essere psicologicamente importante, perché in caso di vittoria potrebbe riportare i nerazzurri a sei lunghezze dalla Juve. Il calendario può rappresentare un elemento a favore, anche se nelle ultime due giornate ci sono le sfide contro Napoli e Atalanta. Resta l’incognita Eriksen: ma il tempo può giocare a favore del suo inserimento.
    Le sconfitte contro la Lazio e contro la Juve hanno tolto sicuramente entusiasmo e fiducia nella possibilità di giocarsi lo scudetto fino alla fine. Senza contare che l’Inter, con un gioco dispendioso e una rosa abbastanza ridotta, può sentire la fatica più delle altre: se la squadra di Conte arriverà in finale di Coppa Italia, ribaltando la semifinale con il Napoli, sarà l’unica a scendere sempre in campo.



    Atalanta

    È stata una delle squadre simbolo della stagione pre-virus ed è espressione di una delle città simbolo della tragedia: ripartire per l’Atalanta ha un valore emotivo più forte rispetto ad altre avversarie e anche senza il suo pubblico Gasperini può toccare corde profonde, per far suonare la sua orchestra anche nelle lunghe notti del campionato d’estate. Senza dimenticare che la prospettiva di giocarsi un quarto di finale di Champions è inebriante e spingerà ancora di più Gomez e compagni a centrare il quarto posto.
    Come per tutti i meccanismi che funzionano a meraviglia, il fatto di subire un’interruzione, per giunta lunga e stressante come questa, può portare con sé delle incognite, soprattutto dal punto di vista atletico: l’Atalanta è abituata a girare a mille e riuscire a farlo non sarà sempre possibile. Il calendario, oltre al recupero col Sassuolo, prevede, tra l’altro, Lazio, Napoli, Juve, Milan, Inter.



    Roma

    Prima delle ripresa del campionato, per la Roma ci sarà il ritorno agli allenamenti di gruppo di Nicolò Zaniolo, che si era infortunato gravemente al ginocchio a gennaio. Soprattutto nella seconda parte di questo mini-campionato estivo l’azzurro potrà quindi tornare in campo ed essere l’uomo in più. Recuperato anche Zappacosta, Fonseca può guardare con fiducia al quinto posto, con il Napoli a distanza di sicurezza. Più complicato puntare al quarto posto dell’Atalanta, che ha 3 punti in più, ha vinto entrambi gli scontri diretti con i giallorossi e ha una gara da recuperare.
    Il gelo calato tra Pallotta a Friedkin nella trattativa sull’acquisto del club da parte del secondo — un passaggio di mano che sembrava cosa fatta prima che la pandemia bloccasse tutto e svalutasse anche il prodotto calcio — può avere un impatto negativo sulla squadra, perché porta con sé incertezza sul futuro e rischia di mettere tanti giocatori al centro dei discorsi di mercato.



    Napoli

    Manca ancora la firma, ma il rinnovo di Mertens, uno dei «ribelli», rasserena molto l’ambiente. Il tempo poi ha giocato a favore di Gattuso, che può legittimamente sperare di avere una squadra in una forma migliore rispetto a quella vista nei mesi scorsi. Il vantaggio di partenza contro l’Inter nella semifinale di Coppa Italia (1-0 a San Siro all’andata) e quindi la possibilità di tornare a giocarsi la finale, può portare ulteriore entusiasmo. E anche l’ottavo di ritorno di Champions col Barcellona ad agosto (1-1 all’andata al San Paolo) può far pensare positivo.
    Il ballottaggio tra i due portieri, Ospina e Meret, sembra premiare il colombiano, ma resta un grosso nodo tecnico per Gattuso. Il calendario si complica davvero solo nelle ultime due giornate contro Inter e Lazio: non è il massimo però in caso di una volata per il sesto posto, che resta in questo momento l’obiettivo più credibile.



    Milan

    Le voci su cambio di guida tecnica per il futuro possono avere molti effetti, tra questi anche un ulteriore scatto d’orgoglio da parte di Stefano Pioli e del suo staff per dimostrare il proprio valore in modo concreto. Su questa stessa lunghezza d’onda possono crescere ulteriormente trascinatori come Hernandez o Bennacer. La questione Ibra è ambivalente: all’inizio lo svedese, fuori per infortunio, mancherà. Ma il fatto che possa tornare a luglio per lo sprint finale, non è certo da trascurare.
    La confusione societaria, con Paolo Maldini più fuori che dentro dal Milan del futuro, qualche contraccolpo può portarlo, soprattutto in caso di risultati negativi. Anche perché il calendario non è in discesa: oltre al ritorno della semifinale di Coppa Italia con la Juve, restano da affrontare Roma, Lazio, la stessa Juve, Napoli e Atalanta. Per tornare in Europa, la squadra di Pioli avrà poco margine d’errore.



    CorSera
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Serie A, nuovo calendario. L’algoritmo cancella la sfida di uno sport che vive d’imprevedibilità

      È lo strumento pensato per assegnare scudetto, Coppe e retrocessioni in caso di nuovo stop. Gravina: «Può funzionare». Cairo: «È l’anticalcio»

      5 maggio, il famoso 5 maggio, l’Inter di Hector Cuper avrebbe conquistato lo scudetto dopo 13 anni d’attesa. Sarebbe bastato un algoritmo. Il 20 aprile 1986, Roma-Lecce, i giallorossi di Sven Goran Eriksson non avrebbero buttato al vento il titolo. Come? Puntando su un algoritmo, è chiaro.

      Il calcio italiano prova ad arrivare in fondo alla stagione più tormentata della propria storia e per farlo — come da richiesta del governo — ha presentato tre piani: A, B e C.


      Il piano A è semplice: si giocano tutte le partite che mancano da qui alla fine, magari in orari vagamente assurdi, magari compresse in una manciata di nottate, ma almeno si gioca. Una volta esaurite le partite, la classifica esprimerà i verdetti. Scudetto, posti in Europa, retrocessioni. Verdetti inappellabili.

      Il piano B è un po’ meno semplice: playoff e playout, se non si riescono a giocare tutte le partite (ma se non si possono giocare le giornate mancanti, dove si troverebbero tempo e condizioni per disputare i playoff?). Domanda: come si giocherebbero? Con quante squadre? Su quante partite? E che si fa con il pareggio? È un piano B ma tutti sperano di non doverlo usare.


      E poi c’è il piano C: l’algoritmo di Gravina. Che non sarà ancora famoso come la serie (che non è A e B) di Fibonacci ma è diventato il giochino matematico del momento. L’autore, il presidente della Federcalcio, ovviamente lo difende: «È un modo per regalare al calcio uno strumento che metta tutti alle stesse condizioni. Può funzionare. Gli inglesi lo stanno facendo». Urbano Cairo, presidente del Torino, invece lo smonta. «L’algoritmo è un po’ l’anticalcio, perché nel calcio c’è sempre l’imprevedibilità».

      Ma che cos’è, alla fine, questo algoritmo? La definizione, prima di tutto: come saprebbe agevolmente spiegare una prof di matematica, l’algoritmo è un procedimento che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di passi elementari in un tempo ragionevole. Per capirci: è un algoritmo anche l’assegnazione dei punti (3 in caso di vittoria, 1 di pareggio, 0 di sconfitta) in un campionato in tempi normali.

      L’algoritmo di Gravina è solo un filo più complesso: si prende la classifica incompleta, si valutano le medie punti in casa e in trasferta, si moltiplicano per 19 come il numero delle partite in casa e in trasferta. Poi si aggiunge un coefficiente per gol fatti e subiti e shakerando il tutto si otterrà un numero con decimali che definirà la classifica finale.

      Tutto a posto? Mica tanto. Se la squadra X nelle ultime 5 giornate dovesse giocare con le prime cinque della classifica avrebbe senso valutare allo stesso modo la squadra Y che invece gioca con le ultime cinque? Non solo: magari per assurdo è meglio giocare con una terza appagata che con una sedicesima che lotta per salvarsi: che direbbe in questo caso l’algoritmo? Infortuni, squalifiche, pali, autogol, alea. Errori. È il bello del calcio. E il calcio è uno sport che non può essere valutato attraverso un algoritmo. Tanto varrebbe allora prevedere un piano D: giocare le ultime partite con la PlayStation. Almeno le skill sarebbero più precise dell’algoritmo di Gravina.

      Per la cronaca: il 5 maggio 2002 l’Inter all’Olimpico perse 4-2 con la Lazio. Il 20 aprile 1986 la Roma crollò 2-3 in casa contro il Lecce già retrocesso. In entrambi i casi lo scudetto andò alla Juve: algoritmo o meno, alla fine di solito vincono comunque loro.


      CorSera
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        La Roma è in una fase molto delicata, dalla prospettiva di essere ceduta a un nuovo proprietario americano, alla contestazione dei tifosi che temono di perdere i giocatori migliori, venduti per aggiustare il bilancio. Zaniolo è il simbolo di questa situazione precaria e di grande tensione. Se sarà ceduto la tregua è finita, se resterà la Roma guadagnerà un po’ di tempo per risolvere in tranquillità i suoi problemi. Ma intanto Fonseca deve cercare di portarla in Champions League


        Raddrizzare la stagione, risalire la corrente. Alla Roma c’è una grande ansia per il futuro, conquistare la Champions League potrebbe essere l’unica via d’uscita di una situazione troppo scomoda per tutti. La corsa sull’ Atalanta è possibile, ma la tensione è alta, e la società non è in grado di tenere la squadra al riparo dalle intemperie.

        La crisi ha fortemente condizionato se non interrotto la trattativa per la cessione del club (da Pallotta a Friedkin), i tifosi non ci stanno e contestano. Hanno paura soprattutto che i migliori giocatori vengano sacrificati sul mercato per recuperare i fondi necessari a tenere il bilancio in un equilibrio accettabile. Fonseca fino all’interruzione del campionato aveva fatto il possibile, ma la Roma nel tempo ha perso sempre un po’ di se stessa e adesso il pericolo principale è che i migliori giocatori decidano di mollare e andare a cercare avventura altrove. Solo la cavalcata in piena estate ci dirà cosa sarà della Roma.

        Nicolò Zaniolo oggi è il confine sul limite di rottura. Se resta la Roma può trovare una tregua col suo ambiente e con i suoi tifosi, dovesse partire l’equilibrio sarebbe definitivamente compromesso e la rottura definitivamente consumata. A quel punto solo la vendita definitiva a un nuovo proprietario potrà essere l’unica via d’uscita.

        Raddrizzare la stagione, risalire la corrente. Alla Roma c'è una grande ansia per il futuro, conquistare la Champions League potrebbe essere l'unica via d'uscita di una situazione troppo scomoda per tutti. La corsa sull' Atalanta è possibile, ma la tensione è alta, e la società non è in grado di tenere la squadra al riparo dalle intemperie. La crisi ha fortemente condizionato se non interrotto la trattativa per la cessione del club (da Pallotta a Friedkin), i tifosi non ci stanno e contestano. Hanno paura soprattutto che i migliori giocatori vengano sacrificati sul mercato per recuperare i fondi necessari a tenere il bilancio in un equilibrio accettabile. Fonseca fino all'interruzione del campionato aveva fatto il possibile, ma la Roma nel tempo ha perso sempre un po' di se stessa e adesso il pericolo principale è che i migliori giocatori decidano di mollare e andare a cercare avventura altrove. Solo la cavalcata in piena estate ci dirà cosa sarà della Roma. Nicolò Zaniolo oggi è il
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          si è già parlato del servizio delle iene di stasera sulla lazio e Zarate?

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            S'era parlato che lo avevano rinviato. Ieri poi Lotito ha emesso comunicato dove scrive che ha intenzione di denunciare.
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              stasera le iene trasmettono il servizio

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                Siete eccitati per questo ritorno al calcio o non ve ne può fregare di meno ormai per quest'anno?
                Originariamente Scritto da Sean
                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                  Non lo so, posta due video cosi ci rendiamo conto della situazione grazie.
                  Cura il tuo corpo come un tempio
                  Originariamente Scritto da M K K
                  Desade grazie di esistere
                  Originariamente Scritto da AK_47
                  si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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                    Mah...eccitato direi per niente. M'è svanita la carica "agonistica", cioè lo stare dentro agli obiettivi da raggiungere, il tenerci, quello spingere mentale e viscerale...adesso francamente di quello che arriva me ne importa poco perchè lo sento poco...non sto lì ad angosciarmi se dovesse sfuggire il campionato, per intenderci.
                    Last edited by Sean; 02-06-2020, 11:44:36.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Originariamente Scritto da Marco pl
                      i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                      Originariamente Scritto da master wallace
                      IO? Mai masturbato.
                      Originariamente Scritto da master wallace
                      Io sono drogato..

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                        Originariamente Scritto da DR. MERDONSO Visualizza Messaggio
                        Non lo so, posta due video cosi ci rendiamo conto della situazione grazie.




                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Mah...eccitato direi per niente. M'è svanita la carica "agonistica", cioè lo stare dentro agli obiettivi da raggiungere, il tenerci, quello spingere mentale e viscerale...adesso francamente di quello che arriva me ne importa poco perchè lo sento poco...non sto lì ad angosciarmi se dovesse sfuggire il campionato, per intenderci.

                        Vero, hai ragione.
                        Evidentemente tutti questi mesi di assenza e tutti i problemi che ci sono stati, sono stati più che decisivi per azzerare le possibili emozioni.
                        Però non si sa mai, l'Uomo è particolare...magari dopo qualche partita tornerà un po' di voglia e di emozione.
                        Originariamente Scritto da Sean
                        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                          Originariamente Scritto da Sean
                          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                            https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/06/02/news/rino_gattuso_sorella_morta_malore_varese-258258666/?ref=fbpr&fbclid=IwAR1LUhpIdM903zyia48a39OZ0VcvhSF6hiz8bVXQpYSxhasQpSYdKj0aG7U


                            Morta la sorella di Rino Gattuso a Varese: Francesca aveva 37 anni ed era ricoverata dopo un malore

                            (agf)


                            A febbraio la donna si era sentita male ed era stata operata e ricoverata in terapia intensiva. Oggi la notizia: l'allenatore del Napoli è partito subito da Castel Volturno dove era impegnato negli allenamenti della squadra.

                            E' morta a Varese Francesca Gattuso, 37 anni, la sorella dell'allenatore del Napoli Rino Gattuso. La donna, che viveva a Gallarate, era ricoverata dopo che a febbraio aveva avuto un malore. Operata d'urgenza e ricoverata in terapia intensiva, si è improvvisamente aggravata nelle ultime ore.

                            Il tecnico del Napoli ed ex colonna del Milan ha lasciato immediatamente gli allenamenti a Castel Volturno per partire verso la Lombardia. Anche il giorno in cui la sorella si era sentita male, Rino Gattuso era corso da lei al termine di Sampdoria-Napoli, appena informato della notizia, lasciando le interviste post-partita al suo vice Riccio.
                            Originariamente Scritto da Sean
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                              Accidenti. Che brutto colpo. Condoglianze.
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                                I mali della gestione romanista sono noti. Finchè resterà Pallotta resteranno anche le falle. Puoi cambiare anche altre dieci direttori sportivi ma se la politica e la conduzione restano quelle, resterà quello anche l'andazzo.

                                Il punto è che con la crisi di mezzo, ottenere i soldi che erano stati offerti prima (circa 700 milioni mi pare) è difficile. Se cala il mercato dei calciatori, cala pure quello delle società.
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