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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Mi riesce ancora difficile capire la differenza che passa tra Lukaku e Icardi...se non quella che il secondo segna anche in champions e nelle grandi partite.

    I difetti caratteriali? Il calcio non è un collegio per educande: rispetto a quello di avere una moglie coi pantaloni, è peggiore il difetto di ciccare ogni scontro diretto o partita di alto livello.
    Anch'io preferisco Icardi, ma come scrive giustamente CRI PV vi erano anche altre ragioni.
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      Originariamente Scritto da wanaz Visualizza Messaggio
      Eriksen aveva offerte da big di mezza Europa ma tutte, per una ragione o per un altra, preferivano prendere il giocatore a parametro 0.

      Eriksen, per ragioni a me ignote, voleva andar via subito da Londra e la migliore offerta ricevuta (per accontentarlo) è stata quella dell'Inter.

      Tu pensi che Eriksen abbia fatto un passo in avanti passando dal Tottenham all'Inter?

      Seppur a parità di ingaggio, a parametro 0, tu credi che avrebbe scelto l'Inter? Sul giocatore, per dirne solo una, vi era anche il Real Madrid.
      A me ste ragioni ignote mi sanno di cazzata, poi ognuno può pensarla come crede

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        Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
        A me ste ragioni ignote mi sanno di cazzata, poi ognuno può pensarla come crede
        Certo
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          Originariamente Scritto da wanaz Visualizza Messaggio
          Ad alcuni risulta anche Boga a Napoli (già raggiunto accordo con Sassuolo).
          Questo è forte proprio
          Cura il tuo corpo come un tempio
          Originariamente Scritto da M K K
          Desade grazie di esistere
          Originariamente Scritto da AK_47
          si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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            Nicolò Schira@NicoSchira
            Dopo il disastro in Nazionale e la deludente esperienza al Chievo Giampiero #Ventura ha colpito ancora: il flop con la #Salernitana (mancato accesso ai Playoff) e le conseguenti feroci critiche di Lotito per il cambio Akpa Akpro-Dzicze portano all’addio dell’ex CT
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Il Napoli di De Laurentiis ha pagato 80 milioni il suo prossimo attaccante, Victor Osimhen, 22enne nigeriano del Lille. Una scommessa clamorosa e probabilmente esagerata, fatto pensando non solo ai gol che il giovane talento può fare, ma soprattutto un investimento finanziario per il futuro. Insomma un affare di mercato che è una via di mezzo tra gol e speculazione: oggi il calciomercato è così. Si spera, per i tifosi del Napoli, che da oggi a quando sarà rivenduto – magari a un prezzo anche maggiore… – il club di De Laurentiis e Gattuso abbia fatto in tempo a rivincere lo scudetto.

              Il mercato oggi è creatività spinta al massimo. Credo che se avessimo chiesto a gennaio scorso, non a un esperto di calcio internazionale ma a un comune tifoso, chi fosse Victor Osimhen pochissimi avrebbero saputo rispondere. Oggi di lui sappiamo tutto: che è un giovane e promettente uomo gol, che il suo nome nel dialetto nigeriano che gli appartiene significa “Dio è buono”, che ha contratto anche la malaria, che è passato dal Wolfsburg per poi approdare in Francia allo Charleroi e al Lille, che molti grandi club europei gli avevano messo gli occhi addosso. E che quindi il Napoli ha dovuto fare uno sforzo enorme per ingaggiarlo. Soprattutto sappiamo che la sua valutazione, o più brutalmente “prezzo”, è passato da 12 milioni di un anno fa agli 80 con cui il Napoli e De Laurentiis hanno fatto l’investimento più caro della storia partenopea. Soldi da versare a rate al Lille a parte, al giocatore andranno circa quattro milioni e mezzo di ingaggio l’anno, dunque siamo in presenza di un vero e proprio top player.

              Sappiamo che in realtà poi questo “prezzo” è più teorico che reale, che l’esborso vero è ridotto di almeno un 30%, tramite gli scambi, ma insomma questo viene passato ai media. Oggi, dopo Milik – e andando a ritroso dopo Higuain e dopo Cavani – il Napoli ha un centravanti di 22 anni da 80 milioni. Se i soldi facessero classifica niente di più e niente di meno dei grandi attaccanti che oggi hanno Juve, Inter, Milan etc. Più che parlare di cifra esagerata o follia, bisogna capire che oggi il mercato ha solo una parte strettamente tecnica, il resto è investimento e costruzione finanziaria. Si compra più pensando a quanto rivendere domani che a quanti gol può fare l’attaccante oggi.


              A parole e anche nei fatti tutti sono per i giovani, poi guardi almeno la parte alta della classifica cannonieri e un centravanti di 22 anni praticamente non lo trovi. I più forti vanno da 27 anni in su, e i fortissimi sono spesso ultratrentenni. Non vorrei essere cinico e spoetizzante, ma quando Osimhen sarà realmente diventato un attaccante irresistibile e fortissimo, uno da trenta gol e passa come Immobile e Ronaldo, magari sarà stato ammortizzato quasi del tutto e rivenduto a una cifra ancora più alta. La speranza – me lo auguro per i tifosi del Napoli – è che nel frattempo sia riuscito a far vincere uno scudetto. Che poi alla fine è quello che veramente conta più di tutto.


              Il mercato oggi è creatività spinta al massimo. Credo che se avessimo chiesto a gennaio scorso, non a un esperto di calcio internazionale ma a un comune tifoso, chi fosse Victor Osimhen pochissimi avrebbero saputo rispondere. Oggi di lui sappiamo tutto: che è un giovane e promettente uomo gol, che il suo nome nel dialetto nigeriano che gli appartiene significa "Dio è buono", che ha contratto anche la malaria, che è passato dal Wolfsburg per poi approdare in Francia allo Charleroi e al Lille, che molti grandi club europei gli avevano messo gli occhi addosso. E che quindi il Napoli ha dovuto fare uno sforzo enorme per ingaggiarlo. Soprattutto sappiamo che la sua valutazione, o più brutalmente "prezzo", è passato da 12 milioni di un anno fa agli 80 con cui il Napoli e De Laurentiis hanno fatto l'investimento più caro della storia partenopea. Soldi da versare a rate al Lille a parte, al giocatore andranno circa quattro milioni e mezzo di ingaggio l'anno, dunque siamo in presenza di un
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              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                al napoli serviva un giocatore con quelle caratteristiche che offre profondità e che si inserisce negli spazi. gli altri attaccanti vogliono tutti palla sui piedi. Per il resto 80 milioni sono un rischio che avranno calcolato altrimenti non si spiega la cifra, per un giocatore che ha enorme potenziale ma anche Pepè lo aveva e con l'arsenal ha visto solo la panchina.
                Last edited by marco83; 01-08-2020, 20:30:04.

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                  Stavo guardando sul Tubo una storia del campionato 2002, quello del 5 maggio...interessante perchè parte dall'inizio, dal mercato di quella estate e che percorre lo sviluppo dell'intera stagione.

                  Ebbene la Roma campione in carica non cedette nessuno e rinforzò lo squadra con Panucci e Cassano...quindi credo che i romanisti abbiano ragione quando dicono che la squadra era anche più forte di quella che aveva appena vinto lo scudetto.

                  Poi non mi ricordavo che in quella stagione il Milan esonerò Terim (prese Ancelotti) e gli si fece male Inzaghi e quindi uscì subito dalla lotta scudetto. La Juve acquistò Buffon, Thuram e Nedved (pensate che campagne acquisti che si facevano), che però fecero fatica ad inserirsi: Buffon faceva delle papere e Nedved non giocava bene.

                  L'Inter aveva preso Cuper, soprannominato "perdente di successo" per le due finali di champions perse col suo Siviglia. Purtroppo per lui e gli interisti a fine campionato confermerà quell'etichetta.

                  Che campionati quelli. Squadre piene di campioni, spettacolo, grande calcio. Altro che la Premier.

                  Comunque quel campionato avrebbe dovuto vincerlo Capello con la Roma...ma alcuni pareggi risultarono decisivi come punti persi alla fine.

                  La Juve ingranò tardi, verso dicembre. Poi il finale lo conosciamo.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Senza contare la corazzata con cui ci presentammo in Corea-Giappone



                    Originariamente Scritto da Giampo93
                    Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                      Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                      Senza contare la corazzata con cui ci presentammo in Corea-Giappone
                      Avremmo dovuto vincere almeno un altro mondiale e un paio di europei in quegli anni. Mi viene il nodo allo stomaco ogni volta che ci penso.

                      Bisogna vincere quando ne hai l'opportunità...perchè purtroppo poi non sai cosa può accadere (la moria dei talenti e della scuola italiana, senza ricambi all'altezza).
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Certo che poi quando una federazione indegna e collusa ti permette di entrare in uno stadio con la scritta sugli spalti “again 1966”, un arbitraggio a la Moreno puo’ essere solo conseguenza logica.

                        Si puo’ dire ogni cosa, errori nostri inclusi, ma non che quello non dovesse essere il mondiale dell’Italia.

                        Trapattoni si permise il lusso di non convocare Baggio, che a quelle latitudini era un semi dio.



                        Originariamente Scritto da Giampo93
                        Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                          Moggi commise due errori in quel mercato: vendette Inzaghi al Milan, contravvenendo alla regola di non rinforzare le concorrenti nel mercato interno...e poi consigliò Ancelotti a Berlusconi, che gli aveva chiesto lumi su che allenatore prendere (Moggi non curava gli interessi della sola Juve ma di chiunque chiedesse consiglio, altra sua "debolezza").

                          Sono errori che poi presenteranno il conto a Manchester.
                          ...ma di noi
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                          «nessun vincolo univa questi morti
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                            Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                            Certo che poi quando una federazione indegna e collusa ti permette di entrare in uno stadio con la scritta sugli spalti “again 1966”, un arbitraggio a la Moreno puo’ essere solo conseguenza logica.

                            Si puo’ dire ogni cosa, errori nostri inclusi, ma non che quello non dovesse essere il mondiale dell’Italia.

                            Trapattoni si permise il lusso di non convocare Baggio, che a quelle latitudini era un semi dio.
                            Noi dal '90 avremmo dovuto vincere almeno due mondiali. Quali (Italia 90, Usa 94, Francia 98 o Giappone/Corea 2002) non importa. Ma due su 4 erano nostri (e mettiamoci pure un europeo, magari quello d'Olanda).
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Moggi commise due errori in quel mercato: vendette Inzaghi al Milan, contravvenendo alla regola di non rinforzare le concorrenti nel mercato interno...e poi consigliò Ancelotti a Berlusconi, che gli aveva chiesto lumi su che allenatore prendere (Moggi non curava gli interessi della sola Juve ma di chiunque chiedesse consiglio, altra sua "debolezza").

                              Sono errori che poi presenteranno il conto a Manchester.
                              Quello di Inzaghi al Milan però fu un passaggio quasi obbligato, nel senso che che certe cifre se le potevano permettere pochissime squadre. La società di soldi non ne cacciava, e il mercato andava fatto praticamente a zero. Quell'anno vendemmo zidane e Inzaghi per prendere Buffon, Nedved e Thuram. A suo modo un capolavoro.
                              Poi, se si vogliono certe cifre per una cessione, per forza di cose si rinforzerà una concorrente. Per dire, il Real prendendo Zidane, per una cifra assurda per l'epoca, non si indebolì mica , infatti qualche CL negli anni successivi la vinsero anche.
                              B & B with a little weed










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                                Certo, il mercato era in completa autogestione...e quindi occorreva fare di necessità virtù.

                                Grazie a Zidane (acquistato per 5 miliardi e rivenduto per 150) si fece una campagna acquisti clamorosa. Pensare che Nedved non era molto convinto di venire alla Juve: non fu un amore a prima vista, un colpo di fulmine...il legame s'è stretto pian piano: credo che il suo carattere ultracompetitivo abbia trovato nel rigore e nella professionalità juventina e piemontese la sua patria ideale.

                                Era uno che alle 5 di mattina andava a correre nel parco della Mandria: la moglie di Umberto Agnelli una volta lo vide nei pressi della casa (abitavano vicini) e pensò ad un ladro
                                ...ma di noi
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