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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Oggi si parlava di pjanic trequartista
    E Bentancur davanti alla difesa

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      ho difficoltà a schierare un 11 di ruolo che mi consenta anche cambi mantenendo le posizioni...ma seriamente

      solo nella batteria di centrali la Juventus è coperta, e se vogliamo a centrocampo ma con una qualità e affidabilità parecchio discutibile

      davanti c'è un rebus, e anche Sarri mi pare non capirci tanto
      [

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        Bei tempi.
        L’arbitro ti tirava le orecchie se tenevi la maglia fuori dai pantaloncini.
        A meno che non ti chiamassi Franco Baresi o Roby Baggio



        Originariamente Scritto da Giampo93
        Finché c'è emivita c'è Speran*a

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          Ahaha mi è venuto in mente di quando perculavamo sempre sid con la storia del trequartista

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            Originariamente Scritto da GoodBoy! Visualizza Messaggio
            ho difficoltà a schierare un 11 di ruolo che mi consenta anche cambi mantenendo le posizioni...ma seriamente

            solo nella batteria di centrali la Juventus è coperta, e se vogliamo a centrocampo ma con una qualità e affidabilità parecchio discutibile

            davanti c'è un rebus, e anche Sarri mi pare non capirci tanto
            C'è gente pagata milioni per risolverlo

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              Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
              Ronaldo post infortunio non è stato più lo stesso di prima, ma quello dopo è stato comunque un grandissimo, nel 2002 ad esempio fu il capocannoniere del mondiale decidendo la finale. Dopo l'infortunio era "solo" un top player, prima era davvero il Fenomeno.
              quando partiva il Fenomeno...era devastante.
              Quell’estate del passaggio dal Barca all’Inter ricordo si avvidendavano voci pazzesche, si dava ad esempio per certo ad un certo punto il passaggio alla Lazie per cifre monstre....oltre i 40mld di Lire



              Originariamente Scritto da Giampo93
              Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
                C'è gente pagata milioni per risolverlo

                Inviato dal mio ANE-LX1 utilizzando Tapatalk
                mi auguro che venga risolto in fretta perché palla a Ronaldo e speriamo che segni non so fin quando funzionerà

                è imbarazzante che nelle ultime 10 abbia segnato solo lui e i difensori e gli altri attaccanti stanno a un gol a testa
                [

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                  Originariamente Scritto da GoodBoy! Visualizza Messaggio
                  mi auguro che venga risolto in fretta perché palla a Ronaldo e speriamo che segni non so fin quando funzionerà

                  è imbarazzante che nelle ultime 10 abbia segnato solo lui e i difensori e gli altri attaccanti stanno a un gol a testa
                  E l augurio che ci facciamo tutti
                  Spero che tiri fuori il coniglio dal cilindro come max nel 2017
                  O siamo fottuti

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                    Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
                    E mi sa pure di cazzata perché leggo che ronaldo da lima ha segnato 352 gol in carriera

                    Inviato dal mio ANE-LX1 utilizzando Tapatalk
                    Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                    Hai ragione,

                    L'immagine non è affidabile.

                    Ronaldo è del 1976.

                    Vediamo quanti goal totali ha fatto fino alla stagione 1999-2000.

                    Totale Cruzeiro
                    Totale PSV
                    Totale Barcellona
                    49 47
                    Totale Inter (sino al 1999-2000)

                    DUNQUE IL TOTALE DI RONALDO A 23 ANNI COMPIUTI E' DI 197 GOAL.
                    Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
                    Ronaldo era fortissimo, ma fino a 23 anni aveva comunque giocato 2 stagioni in brasile (campionati regionali compresi), e 2 in Eredivisie.

                    Non è una catsata. Le tabelle di wikipedia non considerano i goals in nazionale (a giugno '99 erano 32).

                    Questo paragonato a Messi e Raul che invece se li sono fatti tutti nella Liga. E a Cristiano Ronaldo, che giocava ala destra.
                    Senza togliere meriti a nessuno (sono tutti grandi campioni):
                    -Ronaldo 100 di quei goals li ha fatti tra Brasile e Olanda;
                    -Van Basten quei goals li ha fatti tutti in Olanda;
                    -Cr7 ha iniziato da ala/attaccante esterno, ma evidentemente giocava ala perchè ancora non aveva il senso del goal che ha ora . Non è che se avesse giocato da centravanti avrebbe segnato ai ritmi odierni. La stessa cosa vale per Messi, pure lui prima del PEP giocava attaccante esterno (e "centravanti" alla cr7 non lo è nemmeno ora).
                    -quello che mi sorprende di più è Raul. Non pensavo ne avesse fatti così tanti a 23 anni.

                    Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
                    Deve per forza essere una cazzata.
                    Non c'è Gilardino fra i top scorers.
                    LUI ha sempre giocato in Italia...contro le difese più forti del mondo...parlo di gente come Nesta, Cannavaro, Maldini, Thuram e soci! Non so se mi spiego!
                    I SUOI goals:
                    -Serie A: 189
                    -Serie B: 6
                    -Super League: 5
                    -Coppa Italia: 13
                    -Chinese FA Cup: 1
                    -Coppa UEFA: 5
                    -Champions League: 13
                    -Nazionale Under 21: 19
                    -Nazionale: 19
                    TOTALE: 270

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                      scszny
                      deligt bonucci chiello
                      cuadrado benta pjanic rabiot sandro
                      dyb cr7

                      e si va lisci lisci a vincere la champs.
                      [

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                        Fenomeno Zlatan.

                        La sconfitta del Milan nel derby contro l'Inter brucia ancora, specie a Zlatan Ibrahimovic, uno che a perdere proprio non ci sta: ecco cosa ha...


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                        Originariamente Scritto da Sean
                        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                          Napoli: Gattuso pronto a cambiare contro l'Inter. Anche la multa per Milik

                          La semifinale di andata di Coppa Italia, contro l'Inter novità in ogni reparto. Dopo il mancato rigore l'attaccante sanzionato dal giudice sportivo "per aver simulato di essere stato sottoposto ad un intervento falloso"


                          La Coppa Italia è un obiettivo importante per il Napoli e per Rino Gattuso, vista l’incapacità di trovare continuità in campionato. La semifinale di andata in casa dell’Inter, mercoledì sera, rappresenta un bivio importante per Insigne e compagni. L’allenatore ha studiato assieme al gruppo la partita persa al San Paolo domenica con il Lecce: c’è stato un confronto di un’ora nella sala video dove sono stati valutati gli errori commessi da parte della squadra da non ripetere più. Sopratutto contro l'attacco di Antonio Conte.

                          Gattuso pensa a qualche novità
                          Oltre al ballottaggio fra Ospina e Meret tra i pali, a San Siro il reparto arretrato partenopeo dovrebbe cambiare con l’ingresso di Manolas, rimasto fuori col Lecce. Accanto al greco dovrebbe giocare dal 1′ Maksimovic, favorito su Koulibaly. A destra spazio a Di Lorenzo vista la squalifica di Hysaj, mentre a sinistra Gattuso schiererà Mario Rui, uno dei più positivi contro i salentini (specie nel primo tempo). A centrocampo si dovrebbe rivedere Elmas con Demme in regia e Fabian Ruiz a sinistra, sempre che il tecnico non decida di puntare su Allan. In attacco il tridente leggero, con Mertens prima punta e Callejon e Insigne sui lati.

                          Younes lavora a parte, 22 convocati
                          Seduta mattutina per il Napoli nel centro sportivo di Castel Volturno alla vigilia della sfida al Meazza. Come riporta il sito ufficiale del club, la squadra ha svolto l'allenamento sul campo 2: la rosa ha svolto lavoro tattico divisa in gruppi. Younes ha svolto lavoro personalizzato in campo e non sarà della partita. Questi i 22 convocati da Gennaro Gattuso (ancora out Hysaj oltre al lungodegente Ghoulam): Karnezis, Meret, Ospina, Di Lorenzo, Koulibaly, Luperto, Maksimovic, Manolas, Mario Rui, Allan, Demme, Elmas, Fabian Ruiz, Lobotka, Zielinski, Callejon, Insigne, Llorente, Lozano, Mertens, Milik, Politano.

                          Milik multato per simulazione dal giudice sportivo
                          Ammonito nella partita di domenica contro il Lecce, Arkadiusz Milik è stato sanzionato dal giudice sportivo di serie A con una ammenda di duemila euro per comportamento non regolamentare in campo “per aver simulato di essere stato sottoposto a un intervento falloso in area di rigore avversaria”, scrive il giudice sportivo. L’episodio aveva scatenato la rabbia del Napoli contro l’arbitro dell’incontro, Giua, per non aver rivisto l’episodio con la Var. Secondo le immagini tv, l’attaccante azzurro sembrava non aver simulato ma subito un fallo in area da parte di Donati.

                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Inter-Napoli: dallo scudetto alla Coppa, Conte gioca su tutti i tavoli

                            Vinto il derby si passa alla Coppa Italia (20.45, Rai Uno) e poi si penserà alla sfida scudetto di domenica contro la Lazio

                            La fame esprime un solo bisogno, essere saziata. L’Inter di Antonio Conte è così, decisa a mangiarsi tutto, anche il piatto se necessario. Vinto il derby si passa alla Coppa Italia e poi si penserà alla sfida scudetto di domenica contro la Lazio. «Dobbiamo cercare di sederci a più tavoli possibili. Quando uno ha fame deve mangiare», la leonina visione di Conte, deciso a sbranare nell’andata delle semifinali il Napoli di Rino Gattuso, fiaccato dall’ultima sconfitta interna con il Lecce e incapace di trovare un briciolo di continuità, in una stagione con molti bassi e qualche altissimo picco.


                            A San Siro le squadre si ritrovano per la prima volta dopo il 26 dicembre 2018, notte insanguinata in cui perse la vita Daniele Belardinelli, l’ultrà travolto da un’auto e soprattutto dalla follia della violenza. Stavolta i tifosi del Napoli non ci saranno, a loro è vietata la trasferta, ma a San Siro ribollirà con circa 60 mila interisti, stregati dalla famelica creatura di Conte. «Siamo convinti della nostra forza, non rimonti una gara come il derby se non ce l’hai», sottolinea l’olandese De Vrij.

                            Il primo posto in campionato è più di un biglietto da visita, è un mostrare i muscoli che incute timore agli avversari. Il Napoli è la copia ingiallita di se stesso, una signora invecchiata di colpo ma ancora con qualche diamante al collo capace di brillare. Gattuso cerca il riscatto e pure di capire chi e cosa ha davvero per le mani, se una banda di pirati che si divertono ad affondare corazzate come la Lazio in Coppa Italia e la Juventus in campionato o se invece una ciurma di indolenti capaci di marcare visita in casa contro il Lecce. Gattuso potrebbe rispolverare il tridente dei piccoletti, tanto caro a Maurizio Sarri, per mettere in difficoltà la difesa nerazzurra, la migliore del campionato.

                            A Conte mancherà ancora Handanovic, in porta andrà Padelli, in attesa di capire che ne sarà di Viviano. Svolti i test medici e fisici, il 34enne svincolato è parcheggiato e aspetta una risposta. Qualcosa in più se ne saprà dopodomani, quando Handanovic sosterrà un nuovo esame medico. Se il rientro sarà a lungo termine, Viviano sarà messo sotto contratto, in caso invece di possibile recupero già contro la Sampdoria (l’ipotesi più accreditata), si discuterà se inserire in rosa il nuovo giocatore, idea al momento meno favorita.

                            L’Inter pensa all’oggi e guarda con un occhio a domenica con la Lazio, quando in palio ci saranno punti pesanti per lo scudetto. Conte non ha imposto il ritiro prima della semifinale, al solito ha mischiato le carte per mascherare formazione e modulo. Ritrovare Lautaro, dopo i due turni di squalifica, lascia al tecnico maggiori soluzioni in attacco. A centrocampo s’aspetta il lussuoso Eriksen. Il danese non è ancora partito titolare a San Siro e potrebbe dover aspettare ancora per far posto al rientrante Sensi. Poco più di un mese fa la sfida del San Paolo tra Napoli e Inter finì 3-1 per i nerazzurri, a marchiarla fu al solito Lukaku con una devastante doppietta. Il centravanti belga è l’icona della famelica Inter di Conte, che in finale di Coppa Italia non arriva dal 2011, ma che stavolta è decisa a banchettare fino all’ultima portata.

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Juventus, Agnelli a cena con Sarri: nessun processo all'allenatore. Szczesny rinnova fino al 2024

                              Nella serata di lunedì, il presidente bianconero ha voluto incontrare il tecnico insieme a Paratici. Dopo la sconfitta di Verona e in vista del momento più caldo dell'annata, con il ritorno della Champions League, i vertici della Vecchia Signora hanno fatto il punto per superare i problemi e non fallire gli obiettivi stagionali

                              L'ultima volta che una cena tra Agnelli e un tecnico della Juventus ebbe tanta rilevanza, fu il preludio all'addio di Massimiliano Allegri. La cena tra il presidente bianconero e Maurizio Sarri, un tranquillo lunedì sera in un ristorante del centro di Torino, è nata con presupposti completamente diversi: nessun "processo" per l'allenatore arrivato quest'anno, ma la necessità da parte del presidente bianconero di fare il punto in vista del periodo più importante della stagione. Con l'arrivo della primavera, la Juventus dovrà superare alcuni ostacoli chiave per continuare a inseguire tutti i trofei ancora in ballo dopo aver perso il primo della stagione, la Supercoppa.


                              Arriva il momento caldo della stagione

                              Una cena serena e tranquilla, quella documentata dal quotidiano La Stampa, nonostante il momento non sia certamente dei più semplici per la società bianconera: rispetto alle scorse stagioni serviranno nervi saldi nel testa a testa con Lazio e Inter, ancora di più considerando che da giovedì, giorno del match di andata delle semifinali di Coppa Italia, gli impegni aumenteranno sensibilmente, con la Champions pronta a entrare in scena.


                              Presente anche Paratici

                              L'incontro, a cui ha preso parte anche Fabio Paratici, direttore dell'area sportiva bianconera, si è concluso serenamente: un'abitudine, quella dei momenti conviviali, tipica di Andrea Agnelli e del suo modo di gestire i rapporti professionali. Vincere continua ad essere l'unica cosa che conta in casa Juventus, ancora più del bel gioco promesso da Sarri.

                              Szczesny fino al 2024

                              In attesa di vedere cosa deciderà di fare Buffon, la Juventus prosegue con Szczesny fino al 2024. La società bianconera ha annunciato il rinnovo con il portiere polacco, una delle certezze più solide della squadra bianconera in questi anni. Il numero uno bianconero, arrivato a Torino nella stagione 2017/18 come progetto per il dopo Buffon, è diventato titolare inamovibile la stagione successiva accumulando 84 partite in bianconero, con una percentuale di partite concluse senza subire gol che attualmente è del 46%, risultato che lo rende il miglior portiere della Juventus in questa speciale categoria.

                              Nella serata di lunedì, il presidente bianconero ha voluto incontrare il tecnico insieme a Paratici. Dopo la sconfitta di Verona e in vista del momento …
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Juventus-Sarri, sintesi mancata. Ecco l'idea Allegri, ma lui parla già inglese

                                In questo momento bianconeri e tecnico credo siano solidi solo per il tempo che manca. Nei prossimi giorni il campionato sterzerà bruscamente. E l'ex mister ha già un impegno

                                di Mario Sconcerti

                                Il problema di Sarri e la Juve è che i disagi naturali all’inizio non sono migliorati, hanno cominciato a pesare fino a diventare parte del gioco. Questo avviene a febbraio, quando i risultati hanno poco tempo per rimettersi in linea. In questo momento credo che Sarri e la Juve siano solidi solo per il tempo che manca. Nei prossimi giorni il campionato sterzerà bruscamente. C’è Lazio-Inter domenica e Juventus-Inter il primo marzo; nel mezzo la Champions. Cambiare adesso significherebbe prendersi la responsabilità del risultato. E la proprietà della Juve non va storicamente mai messa in discussione.

                                Non è riuscita però la comunione tra società, squadra e tecnico. Sarri è una persona libera, viene da un altro mestiere, non deve niente al calcio, ai suoi rapporti silenziosi, ai suoi vaghi ricatti. È un cane sciolto, difficile da inquadrare. La Juve di Andrea Agnelli è molto più puritana di quella di suo padre e nettamente oltre quella dell’Avvocato. I due fratelli erano mecenati, non senza interessi, ma usavano ancora il calcio come fine, non come mezzo, un vero divertimento, una specie di grande pastorale americana. Andrea è un imprenditore e la Juve è la sua azienda. Ha le sue regole, i suoi uomini, le sue manie. Ama le decisioni forti e improvvise, se le trova terapeutiche. Sono convinto abbia pensato in queste ore a come fuggire dalla gabbia tiratagli su da Sarri. Il cambiamento è andato troppo avanti e non dà risultati. Gli otto scudetti hanno aumentato la gloria ma anche le aspettative e il monte ingaggi. Per vivere alla sua altezza la Juve ha bisogno di vincere e adesso non è più certa di saperlo fare. Nell’ultimo mese si è sentita fuori percorso. Ed è in generale fuori cassa di mezzo miliardo.


                                Per questo non è per niente escluso si sia pensato a un ritorno di Allegri, che è sempre sotto contratto e non potrebbe rifiutare. Si stanno ascoltando i giocatori importanti, non tutti sono dalla parte di Sarri, che ha un suo modo diretto di porsi con loro. Sarri piace ancora tanto, nessuno dimentica la lunga catena di infortuni che hanno normalizzato la Juve, pochi si nascondono anche i disagi che devono subire Higuain e Dybala per gli obblighi della società verso Cristiano Ronaldo. Ma non si capisce il tempo perduto a insegnare alla squadra un gioco che non è mai arrivato. E le troppe volte che Sarri ha ammesso l’impossibilità di portare quel gioco alla Juve. La Juve aveva «comprato» quello schema, quel ritmo. È dura da accettare sentirsi dire adesso che è impossibile. Rasenta il fallimento.

                                Così nascono le idee su Allegri. Non le uniche, per altro. Anche il Milan di Boban e Maldini penserebbe a un ritorno. In realtà nessuno del Milan ha contattato Allegri, non seriamente almeno. Allegri ha già un impegno con una grande squadra inglese. Non vuole allenare fino a luglio continuando nel frattempo a riscuotere lo stipendio della Juve. Questo non elimina il tunnel in cui è caduto Sarri. Il vero vantaggio è che da oggi i risultati saranno importanti per tutti, anche per i giocatori. Buoni o vanesi che siano. Ma è giusto aspettarsi che Sarri smetta di fare il maestro e cominci a inseguire anche un po’ di coerenza. Faccia la sua Juve. O la Juve cambierà lui.



                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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