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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    In Champions League l’Inter batte il Borussia Moenchengladbach con un super Lukaku che segna due gol pesantissimi. E’ la prima sofferta vittoria in questa stagione europea. Batticuore altissimo quando ai tedeschi è stato annullato il gol del 3-3 per un fuorigioco individuato al Var. La vittoria tiene ancora aperto lo spiraglio della qualificazione agli ottavi e Conte ha la speranza di dare finalmente un senso alle tante promesse e aspettative finora disattese. Insomma al di là del solito karma della sofferenza nerazzurra e del timore per un pari “biscotto” tra Real e Borussia la stagione potrebbe ancora decollare…

    BORUSSIA MOENCHENGLADBACH -INTER 2-3
    Uno stress immane, ma insomma ecco la prima vittoria della stagione di Champions League strappata come meglio si poteva. I due gol del solito Lukaku – 9 in totale quest’anno -, il lato positivo del successo sul Borussia Moenchengladbach che tiene ancora l’ Inter in corsa per la qualificazione agli ottavi, il 3-3 mancato dal Borussia per un fuorigioco fischiato al Var (giusto) il brivido più grande, che ben fotografa del resto il faticosissimo cammino della squadra di Conte attraverso l’ Europa. Si va all’ultima giornata per decidere: obbligatorio ora battere lo Shakhtar Donetsk (2 vittorie secche sul Real) e poi sperare che tra Borussia Moenchengladbach e Real Madrid, non ci sia il “biscotto” del pareggio, ma che vinca o l’una o l’altra. Prepariamoci a una settimana di rievocazioni biscottare a cominciare dal mitico Svezia-Danimarca 2-2 degli Europei in Portogallo (2004)

    Se l’ Inter è ancora in corsa lo deve comunque al suo possente centravanti che trascina la squadra e sfonda le difese a spallate. Il centravanti o comunque il grande attaccante leader è una caratteristica di tante squadre italiane oggi: la Juve con Ronaldo, il Milan con Ibrahimovic, l’ Inter con Lukaku. E’ una semplificazione del gioco, il puntare tutto sul giocatore più forte, assisterlo, non cercare una trama di passaggi insistita, ma lenta e soprattutto fragile come una tela di ragno

    Il problema dell’ Inter è l’equilibrio, cresce molto a centrocampo con Barella, ma fatica a razionalizzare il gioco, a difendersi con ordine e freddezza, sarebbe bastato che non ci fosse stato quel fuorigioco e la frittata era fatta. L’ Inter continua a prendere troppi gol, anche se oggettivamente sta crescendo a centrocampo, ed è certamente potente in attacco. Così esuberante però da sprecare anche troppi gol. Questo è dovuto alla nuova impostazione di Conte che preferisce un’Inter più sbilanciata in avanti, che propone gioco e costruisce occasioni (non sempre).

    Va bene che il karma della sofferenza dell’Inter è ormai una consuetudine storica, ma l’allenatore ha ancora possibilità di dare un senso e soprattutto concretezza ai progetti e alle enormi attese suscitate dalle ambizioni dell’ Inter finora rimaste scritte sulla carta e sugli schemini schizzati a inizio stagione.


    BORUSSIA M. 8 5 2 2 1 16 7 9
    SHAKHTAR D 7 5 2 1 2 5 12 -7
    REAL MADRID 7 5 2 1 2 9 9 0
    INTER 5 5 1 2 2 7 9 -2
    Ultimo turno (mercoledì 9 dicembre 2020)
    Inter – Shakhtar D.
    Real Madrid – Borussia M

    https://bocca.blogautore.repubblica....inta-giornata/
    Dunque, Inter vince va a 8, Real e Borussia pareggio e vanno rispettivamente a 8 e 9 ma il Real ha miglior differenza reti e scontri diretti.
    Quindi col biscotto fa 3ª va in EL che nessuno vuole fare.
    Gli conviene perdere e sperare che il Real non vinca così gli fa il dispetto di mettere il Real in EL.
    Originariamente Scritto da BLOOD black
    per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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      beh ma certo, se pareggiano facciamo segnare lo shaktar
      Originariamente Scritto da Pesca
      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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        Tu scherzi ma se al 90º sull'altro campo c'è una x io fossi Conte ordinerei di perdere.
        Originariamente Scritto da BLOOD black
        per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
          No, è stato casuale, senza intenzione di quel tipo
          Alla fine, visto il cognome, è anche questioni di vocali.
          sigpic
          Free at last, they took your life
          They could not take your PRIDE

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            Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
            beh ma certo, se pareggiano facciamo segnare lo shaktar
            In realta' se il Real pareggia, allo Shaktar basta il pareggio per passare il turno.
            Quindi basta che l'Inter tenga il pareggio piu' a lungo possibile e veda che succede dall'altra parte.

            Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
            I SUOI goals:
            -Serie A: 189
            -Serie B: 6
            -Super League: 5
            -Coppa Italia: 13
            -Chinese FA Cup: 1
            -Coppa UEFA: 5
            -Champions League: 13
            -Nazionale Under 21: 19
            -Nazionale: 19
            TOTALE: 270

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              Il Real non può permettersi certi calcoli, troppo rischioso...per cui, visto che vederlo elimato è difficile, probabilmente batterà il Borussia.

              L'Inter per stare sicura deve vincere la sua con lo Shaktar. Diciamo che la vittoria di ieri sera ha riaperto tutto.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Il Real non può permettersi certi calcoli, troppo rischioso...per cui, visto che vederlo elimato è difficile, probabilmente batterà il Borussia.

                L'Inter per stare sicura deve vincere la sua con lo Shaktar. Diciamo che la vittoria di ieri sera ha riaperto tutto.
                Il Real no...ma questo non mi pare nemmeno il Real...

                Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
                I SUOI goals:
                -Serie A: 189
                -Serie B: 6
                -Super League: 5
                -Coppa Italia: 13
                -Chinese FA Cup: 1
                -Coppa UEFA: 5
                -Champions League: 13
                -Nazionale Under 21: 19
                -Nazionale: 19
                TOTALE: 270

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                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                    Inter in Champions, ecco come può andare agli ottavi (ma c’è il rischio biscotto)

                    I nerazzurri devono battere il 9 dicembre lo Shaktar a San Siro e sperare che Real Madrid e Borussia M. non pareggino. A l’Atalanta invece basta un pari con l’Ajax

                    La clamorosa sconfitta del Real Madrid in casa dello Shakhtar e la vittoria dell’Inter in Germania contro il Borussia Moenchengladbach, ha regalato alla squadra di Antonio Conte un’altra possibilità per la qualificazione agli ottavi. Il tutto a 90’ dalla fine della fase a gironi. Per strappare la qualificazione i nerazzurri – che non possono più vincere il girone – hanno un solo risultato: vincere a San Siro mercoledì 9 dicembre contro lo Shakhtar (ore 21). In questo caso se le Merengues battessero i tedeschi, passerebbero come primi assieme ai nerazzurri. Se invece a vincere fosse il Moenchengladbach, andrebbe agli ottavi come primo con l’Inter seconda nel proprio raggruppamento. Con l’eliminazione del Real. Una cosa inimmaginabile fino a qualche settimana fa. Invece, può accadere. C’è, però, un rischio: il biscotto. Con un pareggio tra Borussia Moenchengladbach e Real Madrid passerebbero entrambe, ma per i Blancos è rischioso. Perché se gli ucraini dovessero pareggiare o battere l’Inter a San Siro, passerebbero loro con i tedeschi. Situazione intricata. Ma resta il fatto che i nerazzurri devono provarci fino all’ultimo minuto.


                    Atalanta

                    Situazione meno complicata per l’Atalanta. Grazie al pari contro il Midtjylland (1-1, è stato Romero a salvare la squadra di Gian Piero Gasperini), ai bergamaschi basterà un pareggio ad Amsterdam contro l’Ajax nell’ultima sfida di mercoledì 9 dicembre (ore 18.55). In questo momento la Dea ha un punto in più in classifica sugli olandesi, che ieri martedì 1 dicembre hanno sfiorato il pareggio ad Anfield Road con Huntelaar, fermato soltanto da un miracolo di Kelleher.


                    CorSera
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                      Il Real no...ma questo non mi pare nemmeno il Real...

                      Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
                      Chiaro, è un Real mediocre. Può accadere di tutto, anche che i tedeschi vincano. In quel caso, se anche l'Inter dovesse vincere la sua, passerebbero Borussia e Inter.

                      L'Inter deve temere solo il pareggio tra Real e Borussia.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Un pò di storia, così approfittiamo per conoscere o ripassare le pagine trascorse:
                        _________

                        Tommaso Maestrelli, 44 anni fa la morte dell’allenatore della Lazio

                        Il tecnico del primo scudetto si spense il 3 dicembre 1976 per un male incurabile: gran lavoratore, attento equilibrista fra fazioni, era il collante di uno spogliatoio diviso

                        Uno spogliatoio spaccato in varie correnti (anche politiche), calciatori di grande personalità (e aggressività), calci, pugni e colpi di testa (anche non figurati). E’ in mezzo lui: l’unico professionista di assoluto buon senso. Maestro di vita e di calcio; ago di una bilancia che – per più di una stagione – fece di una bomba pronta a esplodere una squadra fortissima: la Lazio del primo scudetto (1973-74). Lui era Tommaso «Tom» Maestrelli da Pisa (1922-1976), scomparso un 3 dicembre di 44 anni fa. Col suo carico di mitezza e saggezza, equilibrio e conoscenza. Di uomini e di campo.

                        Nella clinica Paideia, dove era stato ricoverato per un collasso al culmine di una lunga malattia, si spense un grande uomo; prima che un grande allenatore. L’Italia calcistica, la Roma (non solo biancoceleste) si fermarono. Chinaglia si precipitò da New York, dove giocava da qualche tempo; e poi via via tutti. Uniti come mai, nel saluto silenzioso a quel nocchiero che – forse l’unico di quella banda – non aveva mai avuto bisogno di urlare per imporsi; di aggressività per comandare. Giusto un anno prima, era il dicembre 1975, Tom Maestrelli – lungo degente per un male incurabile - era stato richiamato in panca per sostituire Corsini ed evitare un nuovo capitombolo in B. Dopo i fasti di uno scudetto conquistato (con merito) ma in condizioni quasi surreali. La folla che fece da cornice ai funerali alla basilica della Gran Madre di Dio (a ponte Milvio) fu l’ultimo atto di una parabola ricca ma dolente. Perché qualche volta è vero: sono i migliori ad andarsene prima. Maestrelli era riuscito nell’impresa di imbrigliare la personalità debordante dei Chinaglia, dei Wilson, dei Martini, dei Nanni e dei Frustalupi e di imporsi come leader fra i leader.


                        Era nato a Pisa, ma si considerava barese di adozione. Nel capoluogo era stato prima giocatore e poi allenatore dei galletti. Sempre a Bari aveva incontrato la signora Lina e aveva avuto i suoi quattro figli. Aveva esordito in massima serie in biancorosso ad appena 17 anni (febbraio 1939 a San Siro contro il Milan) e si era subito imposto per il suo acume tattico da mezz’ala. Un playmaker arguto, che giocò in Azzurro una sola volta: alle Olimpiadi di Londra del ‘48 (Danimarca-Italia 5-3).

                        Nella Roma – dal ‘46 al ‘51 – fu una delle colonne. Non vinse nulla, ma s’impose comunque come un riferimento di una squadra amatissima. Ieri come oggi. Dopo una tappa nella sua toscana (a Lucca fra A e B), il ritorno al Bari. Decaduto fino alla quarta serie. Risalito in B, appese le scarpette al chiodo; ma ancora nello stadio «della Vittoria» riuscì a diventare quasi subito allenatore di A (per cinque giornate; era il 1963). Poi l’inizio di una nuova carriera da mister: Reggina e Foggia in B. In Puglia salvò per due anni i rossoneri e al terzo centrò la massima serie. Era il 1970 e quella squadra attirò l’ammirazione di tutti. Inevitabile l’ingaggio da parte di una big in cerca di rilancio: la Lazio di Umberto Lenzini; che navigava in B, ma puntava ben oltre e infatti...

                        Dal 1971 in poi – e per un quadriennio – la Lazio di Tom infilò una promozione in serie A (1971-72); un incredibile terzo posto da neopromossa (1972-73, annata della «Fatal Verona» milanista), lo Scudetto del 1973-74 e un altro campionato in quella che oggi chiameremmo «zona-Champions» (1974-75). Traguardi impensabili per una società che – nei decenni – aveva parecchio beccheggiato nella mediocrità più assoluta. E invece: gran lavoratore sul campo, attento equilibrista fra fazioni, Maestrelli aveva saputo trovare l’alchimia giusta. Un ricucire continuo fra uomini che magari se le davano di santa ragione nello spogliatoio, ma la domenica giocavano come le cinque dita, chiuse a sferrare un pugno. Appunto. In quella Lazio, lo amavano tutti. E tutti vincevano (anche) per lui.

                        Puntuale, dopo il primo Scudetto della storia laziale, arrivò anche il «Seminatore d’oro» del 1974, agrodolce anticamera del destino più nero. Il lunedì di Pasqua del 1975, Maestrelli si sottopose a una serie di esami per curare una presunta (dolorosa) colecistite. Il verdetto fu quello di un male che non lascia scampo. La domenica successiva, una Lazio intontita dalla notizia avrebbe perso 5-1 in casa; dal Torino. Chinaglia, dopo una crisi di pianto, sarebbe stato coinvolto in un incidente stradale senza conseguenze. Operato d’urgenza, Maestrelli sembrò per qualche mese beffare persino la morte. Tornato a casa, restò un’intera a estate a cercare di ristabilirsi. Sembrò riuscirci : «I medici hanno deciso di sospendere ogni cura», disse ai giornalisti, mentre si faceva fotografare con un piatto di spaghetti davanti. «Una guarigione miracolosa», scrissero i giornali. Tanto che, a fine del 1975, Tom fu richiamato al capezzale di un Lazio imbruttita e giù di tono. Riuscì a salvarla dalla retrocessione solo per differenza reti. Fu quello il suo ultimo miracolo calcistico. I segni della malattia che tornava, ne deviarono quel sorriso elegante. Per sempre. Quell’uomo distinto e un po’ sognatore che aveva portato poesia nel calcio più aggressivo, se ne andò lasciando un vuoto che tanti tifosi della Lazio ancora sentono.



                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          C'è una bella puntata di "Sfide" che tratta di quella Lazio, approfondendo quelle stagioni, quella squadra, quell'allenatore. Se non sbaglio, Chinaglia volle farsi seppellire nella tomba di Maestrelli, che fu un pò un padre per tanti di quei giocatori. Rapporti che oggi è difficile si instaurino tra allenatori e giocatori...in quegli anni invece quella di Maestrelli non era una eccezione - c'è stata una serie di allenatori che s'è legata a doppio filo coi loro giocatori, l'elenco è lungo: Rocco, Herrera, e poi Scopigno e ancora Radice, Bagnoli, Liedholm ma anche Bearzot e altri. Maestrelli rientra in quel filone e fu, col suo carattere, il suo tratto umano, il collante di un gruppo non facile da gestire, fatto di tanti "cavalli pazzi".
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Il punto è che però Conte, dopo Eriksen, boccia pure Hakimi, al quale in pratica ha accollato la colpa della perforabilità della difesa. Ha bocciato quelli che i media ci hanno spacciato come gli acquisti del secolo. Eriksen avrebbe dovuto spostare gli equilibri e invece si sposterà di residenza a gennaio...e Hakimi, "il terzino top europa", in europa scalda la panchina.

                            bocciare anche hakimi sarebbe una follia

                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Quando un allenatore inzia a ribadire che: "la squadra mi segue" non è un bel segno.

                            Questo Pirlo non lo vedo con le idee chiare o con la capacità di trasmetterle, tradurle alla squadra. Inoltre, è poco grintoso, pare una statua di sale. Non lo so se ha il completo controllo della situazione e in testa una qualche direzione chiara, capace di dare una svolta.

                            In campionato finora non si sono fatte due vittorie di fila, con turni anche facili.

                            beh che pirlo non fosse uno grintoso lo sappiamo da quando aveva 18 anni.
                            ci aspettavamo e ci aspettiamo un allenatore intelligente più che altro


                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            C'è una bella puntata di "Sfide" che tratta di quella Lazio, approfondendo quelle stagioni, quella squadra, quell'allenatore. Se non sbaglio, Chinaglia volle farsi seppellire nella tomba di Maestrelli, che fu un pò un padre per tanti di quei giocatori. Rapporti che oggi è difficile si instaurino tra allenatori e giocatori...in quegli anni invece quella di Maestrelli non era una eccezione - c'è stata una serie di allenatori che s'è legata a doppio filo coi loro giocatori, l'elenco è lungo: Rocco, Herrera, e poi Scopigno e ancora Radice, Bagnoli, Liedholm ma anche Bearzot e altri. Maestrelli rientra in quel filone e fu, col suo carattere, il suo tratto umano, il collante di un gruppo non facile da gestire, fatto di tanti "cavalli pazzi".

                            ma era quella la lazio dei pistoleri ?
                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                              Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggio




                              ma era quella la lazio dei pistoleri ?
                              C'è questa di Sfide che è proprio sulla Lazio di Maestrelli



                              poi questa, sempre di Sfide, su "Chinaglia e pistole"

                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                leggevo che in ritiro andavano sempre nello stesso albergo come facevano il tiro a bersaglio....spegnevano la luce e la tv a pistolettate (se è vero)
                                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                                grazie.




                                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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