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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da DR. MERDONSO Visualizza Messaggio
    Anche al Lecce.
    Il lecce di coraggio e onore ne ha avuto ben poco,fanno cagare e meritano la B (tra l altro hanno stravolto atteggiamento modulo ed approccio proprio oggi con noi)
    Oltre questo li ha graziati due volte l arbitro su gol annullato a lukaku+espulsione su intervento inspiegabile che poteva fare seri danni,piu un palo colpito da brozovic che il portiere non ci arriva manco se si butta un quarto d ora prima.
    e dopo li abbiamo graziati noi con un secondo imbarazzante,oltre questo l avevamo sbloccata e siamo riusciti a far segnare quei peracottari... oggi mi son vergognato di aver pareggiato a lecce con quel lecce son sincero.

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      Ho visto a spezzoni la partita dell'Inter, ma a inizio primo tempo è stato Mancosu a graziare i nerazzurri sbagliando un gol facile facile

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        Ho voglia di champions
        Cura il tuo corpo come un tempio
        Originariamente Scritto da M K K
        Desade grazie di esistere
        Originariamente Scritto da AK_47
        si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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          Ronaldo è scatenato e non smette più di fare gol, così la Juve allunga, approfitta dei passi falsi dell’Inter, in cinque giornate la stacca di sei punti e va a + 4 in classifica. Insomma oggi CR7 fa davvero la differenza – Il Lecce invece ferma un’Inter stanca e distratta, così come fece anche con la Juventus. L’Inter presa in contropiede anche sul mercato show che sta facendo (Eriksen, Young etc): indispensabile restare a contatto della Juve e in corsa scudetto


          Juventus-Parma 2-1
          Il mestiere di Ronaldo, oltre quello di fare gol, è fare la differenza. E in questo momento la sta facendo. Nelle ultime sette partite è andato sempre in gol, facendone 11 per la precisione e salendo a quota 16 (meglio di lui ormai solo Immobile, 23), dopo il ko di Roma contro la Lazio la Juve ha vinto tutte e cinque le successive partite di campionato. Nello stesso lasso di tempo l’ Inter ha conquistato 9 punti contro i 15 dei bianconeri. Dopo la 15a giornata l’ Inter era prima con 38 punti e la Juve seconda con 36, adesso la Juve è prima con 51 punti e l’Inter seconda con 47, a -4 dai rivali. Non è una distanza che può chiudere il discorso scudetto ma è comunque un allungo, un tentativo di fuga, il momento in cui la Juve e Ronaldo impongono la differenza tra loro e gli altri.

          Il gioco non è particolarmente spettacolare, anche se comunque ricercato: tutte le maniere possibili di giocare, tutti i modelli tattici, però alla fine si risolvono quasi sempre con la palla al migliore. La Juve in questo momento vince anche quando gioca male e stravince quando gioca bene. Sarri sta ormai stabilizzando la squadra sulla coppia Ronaldo-Dybala e Ramsey trequartista, con Dybala che fa la staffetta (non gradita) con Higuain, direttamente o indirettamente. Può essere che questo sia il momento decisivo della stagione, il momento in cui la Juve si distende, pensa solo al campionato, ha meno assilli. Quando poi hai un Ronaldo così – il miglior Ronaldo da quando è in Italia – fare più degli altri è quasi un dettaglio. Il minimo dovuto…


          Lecce-Inter 1-1
          Il pareggio di Lecce, per l’ Inter, viene dopo quello dell’ Atalanta. Il Lecce aveva perso le ultime tre partite, perdendo terreno nella lotta salvezza, insomma per la squadra di Conte, leccese, è quasi una sconfitta. Anche la Juve pareggiò con lo stesso risultato a Lecce., ma era ottobre e non avevamo ancora ben soppesato i valori delle squadre coinvolte nella lotta scudetto.

          E’ un momento di appannamento, di fatica, l’ Inter gioca con l’ossessione – pur non dichiarata – di dover restare incollata alla Juventus e stare dentro la lotta scudetto. Un po’ Conte ha ragione nell’evidenziare la differenza di organico rispetto alla Juventus, un po’ si pensa che l’ Inter abbia comunque un organico sufficiente per non dover soffrire contro una squadra di bassa classifica.

          Non sempre Lukaku e Lautaro possono risolvere tutte le partite, infatti il gol lpoi rimontato o ha segnato Bastoni, Marotta e Conte cercano rinforzi sul mercato. E anche parecchi e dispendiosi, per quanto Conte dichiari che “non ci sono soldi”: per poter disporre di Eriksen fin da gennaio servono 15-20 milioni solo per anticipare l’ingaggio di un calciatore che a giugno, almeno per il cartellino, costerebbe zero. E’ un’operazione questa da squadra ricca e potente, che ha ben chiari gli obbiettivi e non lesina sugli investimenti per raggiungerli. Un mercato così impegnativo può avere una ragione se l’ Inter continua a marciare al massimo, a rimanere pienamente coinvolta nella lotta scudetto. Lo è tuttora e il suo resta un campionato da protagonista, ma l’ Inter non può fare passi falsi proprio adesso che sta pianificando gli investimenti decisivi per i prossimi mesi e non solo. Vedendo il broncio di Conte e il puntiglio con cui Marotta ha fatto saltare lo scambio Spinazzola-Politano credo che qualche domanda all’ Inter, in queste ore, se la stiano facendo.

          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            La Juventus di Sarri ha sempre qualcosa in più delle altre squadre

            L’Inter ha perso corsa e in 6 partite ha perso 8 punti sulla Lazio. Eriksen porterà qualità ma Conte deve crescere

            di Mario Sconcerti

            La Juve si allontana. Non di molto, 4 punti sono niente, ma per costanza di prestazioni, di piccoli miglioramenti e per la differenza insistente di Ronaldo, diventano una cesura. La notizia è il suo vantaggio raddoppiato ma anche l’ingresso in campionato di giocatori dispersi come Rabiot, Ramsey, lo stesso De Ligt. È strano sentire Sarri ancora accusato di non giocare alla Sarri, sia per i risultati ottenuti sia per una realtà tecnica evidente.

            La Juve gioca sempre un po’ meglio, con qualcosa in più. Ed è andata oltre il limite italiano. Oggi assomiglia molto a una squadra europea anche senza dannarsi l’anima. L’Inter pareggia a Lecce con lo stesso risultato che fu della Juve, ma il suo problema in più è che dal 6 dicembre di pareggi ne ha fatti ormai 4 su sei gare. Una media da quinto-sesto posto, inferiore ai 2 punti a partita che il Milan per esempio sta ottenendo da sette partite. La crisi di fatica che Conte temeva un mese fa è arrivata adesso. Senza corsa diventa decisiva la qualità e qui l’Inter lascia qualcosa agli avversari. Tutto sarebbe logico se riguardasse solo la Juve, ma non spiega il confronto con la Lazio le cui riserve sono anche meno come numero e si chiamano Cataldi e Parolo. L’Inter ha perso in sei partite 8 punti sulla Lazio.


            C’è una spiegazione più articolata o dobbiamo fidarci? Ora è in arrivo Eriksen, porterà certamente qualità in più. Ma credo che anche Conte debba crescere con la squadra e capire che quando si perdono punti li perde anche il tecnico. Al di là dei miracoli che Conte vale, è lui che deve dire perché la squadra ha perso intensità da oltre un mese. Con Eriksen e Young migliorano tutti, non solo la squadra di Conte. Ma adesso si torna a sperare nell’effetto mercato per cambiare, non più solo per aggiungere. Sta tornando il Milan. Pioli l’ha profondamente cambiato, sono fuori i giocatori di più qualità (Suso e Paquetá), si è alzato il ritmo ed è forse cambiato il vento.

            Un gol nel recupero qualche settimana fa non sarebbe stato segnato. Pioli non è un eroe ma un ottimo gestore di viaggi. Non dà mai il panico, affronta le situazioni senza travolgerle né farsi travolgere. La scelta di Rebic gli vale oggi una classifica che assomiglia all’Europa. Può arrivare sesto. Per qualcosa di più mi sembra manchi la struttura. È il Milan il confine tra il campionato dei primi e quello di tutti gli altri.



            CorSera
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              A Gattuso non basta una notte per risolvere il rebus del Napoli

              Il ritiro è finito domenica mattina, la crisi no. E martedì c’è la sfida con la Lazio in Coppa Italia. L’allenatore tenta di mettere la squadra davanti alle proprie responsabilità

              Drammaticamente solo, a farsi domande. Il ritiro è durato una notte, il tempo per un ulteriore confronto con la squadra. Gattuso prova a districarsi tra le mille pieghe di una crisi a cui probabilmente non aveva dato il giusto peso. Anche al Milan era stato chiamato nell’emergenza, ma lì in qualche modo era a casa e per quanto ci mettesse il «faccione» sapeva di poter contare sull’appoggio di qualcuno che ogni tanto veniva a dargli coraggio. Ne era uscito comunque a testa alta. Al Napoli non ha sponde, la società che lo ha chiamato come fosse il santone-guaritore di una malattia sconosciuta gli chiede anche di parare ogni fulmine. Ma arrivano da ogni parte: troppo, anche per chi come lui è capitano coraggioso. Ieri mattina è rimasto chiuso un’ora nello spogliatoio del centro sportivo con la squadra: da allenatore a mental coach ad amico, a papà: ditemi ora qual è il problema. La risposta è stata disarmante: «Non lo sappiamo. Non sappiamo come uscirne». Li ha mandati a casa.

              Eccolo qui il rebus che ha tenuto Gattuso sveglio fino a notte fonda, perché in cinquanta giorni le ha provate tutte. Ha fatto errori anche lui, nel tentativo di assecondare richieste esplicite dei giocatori. Modulo, ruoli e sensazioni che di volta in volta il campo di allenamento gli suggeriva. Da solo a rivoluzionare l’era ancelottiana, convinto (ma da chi?) che il problema più grande fosse stato Carlo, fautore di un calcio diverso. Meno spettacolare e soprattutto meno energizzante. Ma il doppio confronto con il Liverpool non era stato un caso. Al suo attivo, Gattuso ha una sola partita in cui la squadra ha tirato fuori orgoglio e un po’ anche il gioco: contro la Lazio, ma ha comunque perso. Zero punti anche contro Parma, Inter e Fiorentina. Con il Sassuolo l’aveva spuntata solo nel recupero.


              La crisi è profonda, per quanto antica in una stagione in cui il Napoli ha vinto una sola volta in dodici gare. Rino ha individuato nello spogliatoio l’origine di uno dei mali. «Non bisogna andar d’accordo per forza — ha detto dopo la mortificante sconfitta con la Fiorentina — sono stato giocatore, lo so. Non si esce la sera a cena, ma in campo si sta uniti». L’ha buttata lì, intuendo che quel gruppo ormai «stagionato» fosse anche diviso. Diviso da interessi divergenti, affollato da tante anime individualiste, con giocatori in scadenza di contratto, infortunati di comodo e ancora con il chiodo fisso delle multe per l’ammutinamento del 5 novembre scorso. Squadra che non sa se e come ci sarà un futuro, se a giugno sarà rifondazione. Se il livello potrà tornare competitivo.

              Napoli scotta e sotto accusa adesso ci sono tutti: presidente, direttore sportivo, calciatori. E poi c’è lui, Rino Gattuso, ultimo arrivato e primo (secondo dopo Ancelotti) ad andar via se anche le prossime gare andassero male. Domani c’è la Lazio, quarti di Coppa Italia, il ritiro in caso di sconfitta è ancora dietro l’angolo. Ma stavolta si potrebbe andar fuori provando a cambiare aria. Tossine napoletane? Nulla va escluso.


              I punti chiave di un fallimento

              1 Ancelotti non era il colpevole L’arrivo di Gattuso non ha risolto nulla: chi pensava fosse colpa di Ancelotti peccava di ottimismo
              2 Le multe mai digerite L’ammutinamento e le multe del 5 novembre hanno scavato un solco tra club e giocatori
              3 L’incertezza sul futuro C’è poca chiarezza sul futuro e questo incide sul rendimento dei calciatori



              CorSera
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                Originariamente Scritto da fransisco1 Visualizza Messaggio
                Il lecce di coraggio e onore ne ha avuto ben poco,fanno cagare e meritano la B (tra l altro hanno stravolto atteggiamento modulo ed approccio proprio oggi con noi)
                Oltre questo li ha graziati due volte l arbitro su gol annullato a lukaku+espulsione su intervento inspiegabile che poteva fare seri danni,piu un palo colpito da brozovic che il portiere non ci arriva manco se si butta un quarto d ora prima.
                e dopo li abbiamo graziati noi con un secondo imbarazzante,oltre questo l avevamo sbloccata e siamo riusciti a far segnare quei peracottari... oggi mi son vergognato di aver pareggiato a lecce con quel lecce son sincero.
                Ahahahah a sto punto o sei de Foggia, o il 20 aprile 1986 tifavi Roma o entrambe.

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                  Fa piacere che anche la critica inizi a svegliarsi e si accorga che Conte, oltre quelle 3 o 4 frasi fatte, continuamente ripetute, non va. Non parla di calcio, non dà spiegazioni delle difficoltà. Si limita a parlare di grinta, di corsa, di "qualità" (e casca nel suo solito antico vizio di scaricare i problemi addosso alla squadra: dunque il famoso gruppo, i "ragazzi straordinari/eccezionali" non hanno qualità). Non facendo per lavoro il motivatore o lo psicologo ma l'allenatore di calcio, ogni tanto sarebbe bello invece sentir parlare di calcio.

                  Ad esempio, nelle ultime 6 giornate ci sono stati 4 pareggi: in casa con la Roma incerottata, a Firenze, in casa con l'Atalanta, ieri a Lecce. Persi 8 punti su 18. 8 punti in 6 giornate...possibile che sia sempre e solo colpa del calo atletico o della "qualità"?

                  Ci si chiede a questo punto allora che qualità abbia la Lazio. I giocatori se li è scelti tutti Conte, quindi avrebbe potuto tranquillamente decidersi per altro, se voleva "qualità": ecco perchè le scuse stanno a zero, da qualunque parte se la voglia girare.

                  Per quanto riguarda il resto, il Milan in questi turni continuerà ad avere squadre abbordabili, lì dove all'andata era naufragato il maestro Giampaolo. Se ne approfitta potrà tornare ad una classifica più consona.

                  La Lazio viene da 11 vittorie consecutive, ha virtualmente messo dietro l'Inter: se vince pure il derby sarà difficile per tutti (tifosi, osservatori, giornali, critica) non iniziare ad accendere i fari sulla truppa di Inzaghi e non parlare di corsa al titolo.
                  Last edited by Sean; 20-01-2020, 09:07:44.
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                          vabbè la corsa scudetto virtuale è già finita qui, sono ancora innervosito
                          Originariamente Scritto da Pesca
                          lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                              Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
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                              Ha tipo mancato la porta di 3 metri seppur da distanza ravvicinata,tecnicamente non sono in grado di fare niente.

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