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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Anche perché non c'era veramente nessuno migliore, che potesse sostituirlo.
    Resta la delusione del Qatar, che non significa "risultati" ma obiettivi e direi pure obblighi.

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      comunque raspadori, che ad oggi ha segnato 19 goal in tutto in serie A e che non è neanche titolare nel Napoli, ha già scalzato immobile nelle gerarchie della nazionale......ed è ufficialmente il centravanti della nazionale.
      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
      Originariamente Scritto da GoodBoy!
      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


      grazie.




      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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        Wanda nara è single eh

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          ...........ma quando c'erano vieri inzaghi montella totti del piero chiesa........questo la maglia della nazionale dove poteva mai vederla?
          per non parlare della generazione precedente.....vialli, mancini, baggio, zola, signori, casiraghi, massaro, ravanelli, schillaci, serena
          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
          Originariamente Scritto da GoodBoy!
          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


          grazie.




          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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            L'attacco è sicuramente il reparto dove siamo peggiorati di più nel corso degli anni. Colpa delle scuole calcio? Sfiga?

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              io credo che le scuole calcio italiane abbiamo sempre fatto schifissimo
              semplicemente una volta tutti i ragazzini giocavano in strada e negli oratori quindi alla fine quelli bravi venivano notati e finivano nelle giovanili di qualche squadra seria.
              Oggi invece gli unici ragazzini che giocano a calcio sono quelli delle scuole calcio che fanno cag4re.

              Anche altrove in Europa i ragazzini non giocano più per strada (i videogiochi e internet sono arrivati ovunque).....ma le scuole calcio funzionano....e quindi i ragazzini forti li tirano su
              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
              Originariamente Scritto da GoodBoy!
              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


              grazie.




              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                L’analisi di Sconcerti: Raspadori sembra un po’ Del Piero, Italia da battaglia

                C’è stata partita finché Raspadori non ha sbloccato il risultato, finché l’Ungheria ha potuto giocare il suo calcio di rimessa. Il migliore è stato Dimarco


                di Mario Sconcerti

                Ci sono forse due realtà dietro questi ottimi risultati dell’Italia a inizio autunno. La prima è che la squadra ha ritrovato certamente personalità e disponibilità alla corsa, oltre a un giovane cannoniere, Raspadori , che assomiglia un po’ a Del Piero, sia pure valutando da una debita distanza. La seconda è che la stagione è sconosciuta, chi va ai Mondiali ha guardato con grande sospetto queste strane partite di Nations League destinate a essere cancellate dalla marea del prossimo evento. Però è stata una buona Italia, da piccola battaglia , con spunti tecnici insistenti nonostante le assenze fossero almeno tante quanto le presenze.

                C’è stata partita finché Raspadori non ha sbloccato il risultato, finché l’Ungheria ha potuto giocare il suo calcio di rimessa. C’è stato poi un finale sopra le righe che ha inorgoglito soprattutto Donnarumma, bravo tra i pali, ma destinato a negarsi qualunque uscita alta per una psicologia privata che lo sta cambiando. Il migliore è stato Dimarco, è sorprendente la sua facilità di essere dentro la partita in modi diversi, la facilità con cui genera cose importanti. Lo schema di Mancini era il più adatto a chi cercava risultato senza avere gioco all’altezza. Di Lorenzo e Dimarco hanno chiuso il campo e raddoppiato in avanti, Barella si è occupato del suo momento confuso, Cristante ha corso per tutti, sia pure al suo ritmo. Il vero estraneo è stato Gnonto, che pure ha inciso nel rimpallo del primo gol. È sembrato di una categoria troppo lontana. Difficile capirne la scelta, ma anche nel suo giudizio è giusto adeguarsi al risultato.

                Questa Nations League è comunque l’ultima conferma di una realtà geopolitica. Le Nazionali dei grandi campionati classici (Inghilterra, Italia, Germania, Spagna) sono quelle più in difficoltà perché sono piene di stranieri. Questo moltiplica lo spettacolo interno ma raddoppia il danno internazionale, perché gli stranieri, portati in un grande campionato, migliorano, crescono e tolgono il posto ai giocatori di casa. In sostanza stiamo insegnando il calcio migliore ai nostri avversari e facendolo ci soffochiamo. Il Brasile, vecchio maestro di visioni di gioco, non impara più niente dal Brasile. Su 25 giocatori ne ha 23 che giocano in Europa tra Inghilterra, Spagna e Italia. La soluzione non è smettere di farlo, ma trovare alternative a una situazione che ci danneggia ormai due volte. Valuteremo tutto meglio al Mondiale.

                CorSera
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  Ma ha senso per la critica calcistica commentare il niente delle amichevoli dell'Italia, tentando poi di ricavarne chissà quali oroscopi per il dopodomani?

                  L'Italia, ovvero una nazionale per il secondo quadrienno consecutivo fuori dai mondiali. Staremo a casa...e questi ci dicono di Raspadori o di Gnonto o Di Marco.

                  Io provo imbarazzo per chi impiastriccia col niente le pagine dei quotidiani, che pure sono carta...e quindi ambiente...e non siamo tutti entro l'ideologia green che impone di rispettarlo questo ambiente? Bene, non si scriva allora finchè non c'è qualcosa (di serio) da scrivere.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Che vomito sconcerti

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                      In quanti han notato che siamo passati dal 433 macedone al 352?
                      Daje mangio sei il mejo

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                        [emoji845] Il rosso da 254 milioni di euro dell'ultimo bilancio non lascia spazio a interpretazioni: in casa Juve sarà un'estate rivoluzionaria, con molti dei protagonisti di questi anni destinati a fare la valigia
                        [emoji3591] https://bit.ly/3UJem8v
                        [emoji837] Due su tutti: sono Cuadrado e Alex Sandro, che hanno entrambi superato i 30 anni e un contratto molto ricco in scadenza (rispettivamente 5 e 6 milioni l'anno)
                        [emoji835]? Sulla lista dei partenti per via dello stipendio elevato anche Rabiot, anche lui in scadenza, e Di Maria
                        #SportMediaset

                        Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
                        Originariamente Scritto da Sean
                        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                          Manca solo robybaggio la in mezzo e sarebbe stato perfetto https://www.instagram.com/reel/CjA-E...d=YmMyMTA2M2Y=

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                            Inter-Juventus e i nazionali: Bonucci, Vlahovic, Dimarco. Dalla crisi al riscatto

                            Un passo completamente diverso anche per Barella e Dumfries. E l’assist per Vlahovic lo ha servito l’altro bianconero Kostic...

                            Mi si nota di più se tiro indietro la gamba o se spingo a tutta? La domanda è scomoda, ma è umana: a un mese e mezzo dalla sosta per Mondiale in Qatar il calcio scopre la doppia velocità di tanti protagonisti, che cercano di barcamenarsi, di gestire le proprie energie dentro un calendario grottesco, ma allo stesso tempo di entrare nella forma migliore, di completare il rodaggio senza però farsi male.
                            Una situazione inedita e delicata, che non riguarda gli azzurri, ma che nel quadro generale comunque salta all’occhio dopo le due vittorie dell’Italia contro Inghilterra e Ungheria: lontani dalla crisi di Inter e Juventus, i vari Bonucci, Dimarco e Barella sono usciti dalla Puskas Arena di Budapest con l’aria appagata di chi ha fatto i fanghi alle terme, non solo perché hanno vinto ma soprattutto perché hanno convinto. E dimostrato a se stessi che non sono loro il problema, semmai lo è il contesto in cui torneranno da oggi per dare qualcosa in più. Dato che tanti colleghi hanno in testa la prima Coppa del mondo autunnale.

                            La doppia velocità vale non a caso anche per altri bianconerazzurri che hanno parcheggiato la crisi a Torino e a Milano e in giro per l’Europa e per il Sudamerica si sono divertiti, fra gol, assist, prove generali e casting dell’ultimo momento: la coppia serba Vlahovic-Kostic, gol del primo con assist del secondo ieri contro la Norvegia, è tornata a fare quello che sa, ritrovando il sorriso . Dumfries con l’Olanda ha tirato il motore in vista del Mondiale, battendo il Belgio e dimenticando le intermittenze nerazzurre. O forse no, visto che tra un abboccamento di mercato e l’altro, l’esterno di Inzaghi ha ammesso uno dei problemi psicologici che attanaglia l’Inter: «Ancora oggi, la sensazione di aver perso l’ultimo campionato brucia forte».

                            Perché è vero che si gioca ogni tre giorni, ma è faticoso liberarsi mentalmente dalle sconfitte, così come è complicato non pensare allo scenario del Qatar, per molti una vetrina inestimabile, per altri un obiettivo concreto. L’Argentina ha giocato nella notte contro la Giamaica (il Brasile di Danilo e Bremer almeno era a Parigi contro la Tunisia): al di là del minutaggio, gli juventini Di Maria, Paredes e gli interisti Correa e Lautaro, arriveranno domani in Italia e tra sabato e domenica (a parte Di Maria che si è beccato due giornate per la gomitata a Izzo…) dovranno tuffarsi sulle sfide delicatissime contro Roma e Bologna.

                            Poi ci sono quelli che devono sfruttare queste sei settimane per rimettersi in sesto, come Brozovic che al massimo farà un warm up pre mondiale, magari il 6 novembre contro la Juve, ma con tutte le cautele del caso. E quelli come Dybala o Abraham, non del tutto sicuri del posto in prima fila in Qatar: l’inglese non ha giocato contro Italia e Germania e ha voglia di riprendere a segnare per mettere qualche dubbio al tremebondo c.t. Southgate.

                            A conti fatti, la squadra con meno pressione mondiale, è quella che oggi sta meglio di tutte in campionato, nelle gambe e nella testa: il Napoli di Spalletti, che ha dato più giocatori all’Italia di Mancini nelle ultime convocazioni (5), avrà in Qatar — potenzialmente — solo 6 giocatori, meno di Atalanta (7), Inter, Roma, Torino (8), Juve (11), Milan (13). Se la differenza la fanno i dettagli, questo è da tenere d’occhio.

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Skriniar al Psg a gennaio o rinnovo? Inter deve chiudere entro l'anno

                              L'Inter non ha ancora fissato un incontro per prolungare oltre il 2023, quando Skriniar andrà a scadenza. Il Psg monitora la situazione, difficile un addio già a gennaio


                              I discorsi di mercato a volte ritornano. O meglio, non se ne vanno proprio. Perché dopo pochi mesi, il futuro di Milan Skriniar continua a rimanere lì, appeso tra la prospettiva di rimanere all’Inter ancora per tanti anni, o salutare. Lo stallo c’è ancora, ma il tempo a disposizione sta diminuendo. E gennaio, che può ancora sembrare lontano, è più vicino di quello che sembri.

                              La situazione è al momento di particolare attesa: Skriniar scende in campo con regolarità (9 partite tra campionato e coppe) e si sta dimostrando una pedina essenziale, anche quest’anno, per Simone Inzaghi . È chiaro che per l’allenatore nerazzurro, e per la dirigenza in generale, è un elemento davvero difficile da sacrificare, ma con la scadenza al 2023 la posizione contrattuale si sta facendo molto scomoda. Il rischio concreto è quello di perdere il giocatore a zero a giugno, cosa che, se le parti decidessero di non proseguire il loro percorso insieme, andrebbe a costituire un problema anche serio per il bilancio della società. Le prospettive sono quindi due: salutare già a gennaio, per recuperare almeno parte del valore del suo cartellino, o rinnovare.

                              Gli scenari: Paris Saint-Germain o altri?

                              Il primo caso è tutto da capire: il Psg continua a mandare segnali, ma al momento non affonda, anche perché ha l’organico per poter resistere fino a giugno e quindi accordarsi con il giocatore senza un esborso per il cartellino. Più facile, nel caso, che si presenti qualche club di primissima fascia con necessità urgenti in inverno, al momento non prevedibili. Sul rinnovo, Marotta e Ausilio stanno aspettando un segnale dagli agenti per fissare un appuntamento. Che ci sarà, di sicuro, ma al momento non è ancora stato calendarizzato.


                              Non molto più di 3 milioni

                              Le esigenze economiche del club, poi, non potranno permettere di offrire adeguamenti di molto superiori ai 3 milioni di euro netti al momento percepiti dal giocatore, che sa di poter essere considerato un top player della squadra.La situazione è complicata, l’esito incerto. Con la paura di un addio che l’Inter vorrebbe scongiurare. Ben prima di capodanno.

                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                La Roma a San Siro per sfatare il tabù Inter

                                IL TEMPO (E. ZOTTI) - Quasi sei anni. E? il tempo trascorso dall'ultima vittoria ottenuta dalla Roma contro l'Inter. Sono addirittura undici gli scontri diretti consecutivi con i giallorossi - tra Serie A e Coppa Italia - da cui i nerazzurri non escono sconfitti. Un tabu? che va avanti dal 2017: precisamente dal 26 febbraio, quando gli uomini di Spalletti riuscirono ad espugnare per l'ultima volta San Siro grazie ad una doppietta di Nainggolan e a un rigore di Perotti. Da allora, ne? all'Olimpico ne? in trasferta, la Roma e? uscita con i tre punti quando ha incrociato il club di Suning: il bilancio delle sfide con Di Francesco, Fonseca e Mourinho in panchina infatti e? di cinque pareggi e sei sconfitte.

                                Stavolta lo Special One siedera? soltanto metaforicamente su quella del Meazza - e? squalificato - ma provare a interrompere la striscia negativa e tornare a vincere uno scontro diretto e? fondamentale per lanciare un segnale al campionato, soprattutto dopo la sconfitta immeritata subita contro l'Atalanta. Per il portoghese si tratta della terza squalifica da quando e? arrivato a Trigoria, ma il rosso sventolato da Chiffi dopo aver invaso il campo dell'Olimpico non sembra averlo scalfito: «L'espulsione non e? una novita? per me - aveva dichiarato pochi giorni fa - forse rispecchia il mio modo di essere. Non voglio che cambi».

                                A dover cambiare necessariamente in meglio, per puntare a rimanere stabilmente tra le prime della classe, e? invece il rendimento contro le dirette concorrenti. Anche i risultati delle ultime stagioni contro Milan, Juventus e Napoli hanno condizionato troppo le ambizioni della Roma, che quest'anno sembra avere realmente la possibilita? di tornare ad insidiare le squadre che partecipano alla Champions League. L'ultima vittoria contro i rossoneri risale al campionato 2019/20, stesso discorso per quanto riguarda gli scontri diretti con azzurri e bianconeri.

                                Mourinho provera? ad invertire la rotta gia? sabato sera, quando potrebbe tornare a schierare contemporaneamente Pellegrini, Dybala, Zaniolo e Abraham dal 1'. Rimane da capire se anche questa volta il tecnico decidera? di assistere al match da una location alternativa - in passato aveva scelto il pullman della squadra - o se siedera? in tribuna insieme a Tiago Pinto e al resto della dirigenza.


                                IL TEMPO (E. ZOTTI) - Quasi sei anni. È il tempo trascorso dall'ultima vittoria ottenuta dalla Roma contro l' Inter . Sono addirittura undici gli scontri diretti consecutivi con i giallorossi - tra Serie A e Coppa Italia - da cui i nerazzurri non escono sconfitti. Un tabù che va avanti d...
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
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                                C. Campo - Moriremo Lontani


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