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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Finalmente Boscaglia licenziato!!!

    Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      Il Verona costringe la Juventus al pareggio (1-1), Barak risponde a Ronaldo con un gol di testa in elevazione tipico del portoghese. Il Verona di Juric ormai è anche più di una sorpresa, mentre la Juventus continua ad accusare problemi di gioco, di tenuta fisica e di rendimento. Insomma fa il gioco più che altro dell’Inter…A Verona la Juve fatica a trovare il gol, produce un possesso palla con troppe poche conclusioni in porta e alla fine ha ceduto il campo a un avversario molto più deciso e determinato che ha pienamente meritato il pareggio. Dalla Champions League al campionato per Pirlo & C è un periodo difficile, in cui sono in ballo tutti i traguardi della stagione, la squadra non risponde ancora come si converrebbe a una squadra che ha vinto nove scudetti consecutivi. Col Porto il primo bilancio (per ora insufficiente)

      La Juve fa il gioco dell’Inter…
      Penso che nessuno creda più a una Juventus rullo compressore che schiaccia tutto quello su cui passa. Voglio dire che l’1-1 col Verona può essere considerato sorprendente, ma fino a un certo punto. E’ nell’ordine delle cose per come vediamo la Juve oggi e tra l’altro è lo stesso identico risultato dell’andata, quando Kulusevski pareggiò il gol di Favilli.

      Alla fine la Juve si trova con una squadra di provincia e che ha un organico nemmeno paragonabile a quello bianconero che le mangia quattro punti su sei nella corsa scudetto. E infatti la serata di Verona è più che altro un nuovo assist all’Inter, che sembra sbarazzarsi così – per loro stessa autocombustione – degli avversari principali. Prima il Milan, adesso la Juve… E evidente che il campionato sta prendendo una piega interista. E che sono addirittura le rivali a spingerla verso lo scudetto.

      Senza girarci troppo intorno se soffri con il Porto, puoi avere difficoltà anche col Verona, che oggi è una squadra brillante, aggressiva e che si esalta contro gli avversari importanti. E infatti la Juve andata in vantaggio col solito Ronaldo (ma il vero merito di quel gol è l’assist di Chiesa) e poi ha ceduto al ritorno della squadra di Juric. Che oltre al gol ci mette in carico anche un palo è una traversa, niente di immeritato o casuale insomma.

      Devo dire che Pirlo, onestamente, non si è lamentato troppo delle assenze – a cominciare da Dybala e Morata – che lo costringono a giocare in emergenza, e con una panchina zeppa di under 23. Però è anche vero che la Juve che Pirlo riesce comunque a mandare in campo è un fior di squadra rispetto all’avversario – inutile tirar fuori a ogni partita l’inadeguatezza del centrocampo – e che sul gol del pareggio Barak salta un metro più di Alex Sandro, mettendo dentro un gol nel tipico stile di Ronaldo. Quindi è chiaro che il motivo di quei punti che mancano da lì alla vetta vada cercato altrove, magari in quel possesso palla ancora troppo sterile, tutto sommato innocuo per l’avversario. E che comunque lascia sempre Ronaldo abbastanza solo. Il ritorno col Porto permetterà di fare un primo punto, sia pure provvisorio, sull’anno bianconero e sulla prima esperienza di panchina di Pirlo. Per ora siamo sotto la sufficienza.

      SERIE A 2020-2021 GIORNATA N. 24 Sabato 27 febbraio 2021 Spezia - Parma 2-2 (17' Karamoh L, 25' Hernani P, 52' Gyasi S, 72' Gyasi S) Bologna - Lazio 2-0 (19' Mbaye B, 64' Sansone B) Verona - Juventus 1-1 (49' Ronaldo J, 77' Barak V) Domenica 28 febbraio 2021 Sampdoria - Atalanta 0-2 (40' Malinovskyi A, Gosens 70' A) Crotone - Cagliari 0-2 (56' Pavoletti Ca, 60' Joao Pedro rig. Ca) Inter - Genoa 3-0 (1' Lukaku I, 69' Darmian I. 77' Sanchez I) Udinese - Fiorentina 1-0 (86' Nestorovski U) Napoli - Benevento 2-0 (34' Mertens N, 66' Politano N) Roma - Milan 20.45 Mercoledì 17-3-2021 Torino - Sassuolo (rinviata per casi Covid nel Torino) *** La Juve fa il gioco dell'Inter... Penso che nessuno creda più a una Juventus rullo compressore che schiaccia tutto quello su cui passa. Voglio dire che l'1-1 col Verona può essere considerato sorprendente, ma fino a un certo punto. E' nell'ordine delle cose per come vediamo la Juve oggi e tra l'altro è lo stesso identico risultato dell'andata, quando
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        La Lazio nettamente sconfitta a Bologna, la squadra ancora in trance dopo gli schiaffi del Bayern. E per Simone Inzaghi l’idillio biancoceleste comincia ad esaurirsi

        La Lazio e il dubbio Simone Inzaghi

        La sconfitta della Lazio a Bologna ci dice che la depressione della Lazio post Bayern è profonda. E anche che quella brutta sconfitta all’ Olimpico contro i campioni d’Europa e del mondo è stata così larga non solo perché il Bayern le è stato molto superiore, ma perché la Lazio stessa ha molto contribuito ad allargare il risultato. Agli errori in tre gol su quattro contro il Bayern si può aggiungere anche il rigore sbagliato da Immobile (che non va in gol da quattro partite) ipnotizzato da Skorupski con il resto, da Mbaye al bel tiro al volo di Sansone, che viene di conseguenza.

        Comincia anche ad esaurirsi l’idillio tra la Lazio e Simone Inzaghi, sono sempre più forti e insistenti le critiche. Il nuovo contratto, annunciato sempre come imminente, non è mai stato portato a termine e ufficialmente firmato. Il rischio è che aspetta aspetta e alla fine quella firma non ce la metterà più nessuno…

        SERIE A 2020-2021 GIORNATA N. 24 Sabato 27 febbraio 2021 Spezia - Parma 2-2 (17' Karamoh L, 25' Hernani P, 52' Gyasi S, 72' Gyasi S) Bologna - Lazio 2-0 (19' Mbaye B, 64' Sansone B) Verona - Juventus 1-1 (49' Ronaldo J, 77' Barak V) Domenica 28 febbraio 2021 Sampdoria - Atalanta 0-2 (40' Malinovskyi A, Gosens 70' A) Crotone - Cagliari 0-2 (56' Pavoletti Ca, 60' Joao Pedro rig. Ca) Inter - Genoa 3-0 (1' Lukaku I, 69' Darmian I. 77' Sanchez I) Udinese - Fiorentina 1-0 (86' Nestorovski U) Napoli - Benevento 2-0 (34' Mertens N, 66' Politano N) Roma - Milan 20.45 Mercoledì 17-3-2021 Torino - Sassuolo (rinviata per casi Covid nel Torino) *** La Juve fa il gioco dell'Inter... Penso che nessuno creda più a una Juventus rullo compressore che schiaccia tutto quello su cui passa. Voglio dire che l'1-1 col Verona può essere considerato sorprendente, ma fino a un certo punto. E' nell'ordine delle cose per come vediamo la Juve oggi e tra l'altro è lo stesso identico risultato dell'andata, quando
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          SERIE A 2020-2021
          GIORNATA N. 24
          Sabato 27 febbraio 2021

          Spezia – Parma 2-2
          (17? Karamoh L, 25? Hernani P, 52? Gyasi S, 72? Gyasi S)

          Bologna – Lazio 2-0
          (19? Mbaye B, 64? Sansone B)

          Verona – Juventus 1-1
          (49? Ronaldo J, 77? Barak V)

          Domenica 28 febbraio 2021
          Sampdoria – Atalanta 12.30
          Crotone – Cagliari 15.00
          Inter – Genoa 15.00
          Udinese – Fiorentina 15.00
          Napoli – Benevento 18.00
          Roma – Milan 20.45

          Mercoledì 17-3-2021
          Torino – Sassuolo (rinviata per casi Covid nel Torino)
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            Juve, così lo scudetto si allontana

            di Massimo Mauro



            La Juve pareggia a Verona, e se domenica l'Inter vincerà allora l'idea di conquistare il decimo scudetto consecutivo sarà vicina a tramontare. Al Bentegodi la squadra di Pirlo ha avuto un approccio giusto, ma a conti fatti il primo tempo dei bianconeri è durato dieci minuti. Poi è uscito il Verona, anche se la frazione d'apertura è scivolata via complessivamente senza interesse. Tatticamente, Demiral e De Ligt avevano avuto paura di stare alti: l'olandese sembrava il libero dei miei tempi, timoroso dei compagni di squadra e delle velleità degli uomini di Juric. La Juve nel secondo tempo è andata meglio: tonica, cambiata, più vogliosa di stare alta. Chiesa ha iniziato a inserirsi senza palla, e poi il gol di Ronaldo... Il suo scatto per mettersi nelle condizioni di farsi dare la palla e metterla in rete è l'essenza del gol, una caratteristica che ha solo chi segna tanto e bene.

            Una azione splendida, solo che la Juve di queste cose ne fa troppo poche. Kulusevski si è dannato l'anima senza incidere, Ronaldo a parte il gol ha avuto poche palle giocabili e se ne è create anche poche da solo. I giocatori non sono andati senza palla, Bernardeschi poi sembra l'ombra del giocatore che qualche volta abbiamo visto. Bentancur e Rabiot hanno provato a tenere in piedi la baracca, ma più con la quantità che con la qualità. La Juve poteva fare il 2-0, è vero. Ma dopo il pari è il Verona che è andato vicino a prendersi i tre punti. Alex Sandro inoltre sul pari dell'Hellas ha mostrato parecchi limiti difensivi: qualche chiusura fatta bene, ma sul gol l'errore è il suo, anche se Demiral (poco aiutato da Chiesa nel contenimento do Zaccagni) ci ha messo del suo. Bello il colpo di testa vincente di Barak, un giocatore molto interessante: non ha sprecato una palla, è stato il faro del gioco di Juric.

            Dunque, se l'Inter batte il Genoa, per la Juve il capitolo scudetto diventa problematico. Dirgli addio sarebbe la logica conseguenza dei 9 scudetti vinti e del poco tempo avuto da Pirlo per preparare il campionato. Diciamo che questa stagione può essere l'apprendistato del tecnico per lottare per il titolo nel prossimo anno. Fermo restando ovviamente che la gara con il Porto non deve essere assolutamente sbagliata e che non bisogna perdere di vista l'entrata tra le prime quattro per accedere alla prossima Champions, fattore imprescindibile visti i conti del club.

            Un cenno sulla sconfitta della Lazio. Il Bologna quando fa bene la fase difensiva, davanti ha giocatori tecnici e velocissimi. La Lazio però è apparsa stanca, ha sbagliato il rigore, si è ritrovata con il morale sotto i tacchi. Quella di Inzaghi resta un'ottima squadra, ma partite come questa fanno capire che di lavoro per arrivare al livello di grande ce ne vole parecchio.


            ...ma di noi
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            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Roma-Milan, formazioni e dove vederla: sfida per la Champions, Fonseca senza Dzeko, Pioli si affida a Ibra

              Scontro diretto: i rossoneri devono chiudere il momento negativo, i giallorossi inseguono il salto di qualità


              Qui Roma

              Senza Dzeko, che contro il Milan di cui era tifosissimo da bambino ha segnato 5 gol in 10 partite (uno anche nel 3-3 dell’andata), ma con un obiettivo chiaro: vincere finalmente il primo big match del campionato. La Roma prova a recuperare i punti persi a Benevento cambiando il copione questa volta anche contro le «grandi». Fin qui Fonseca ha ottenuto solo 3 punti su 21 disponibili contro Juve (affrontata due volte), Milan, Napoli, Atalanta, Inter e Lazio. Per arrivare in Champions, traguardo obbligatorio per una società con i conti in profondo rosso, serve uno scatto.

              Fonseca, che ha recuperato in difesa Kumbulla ma non Smalling e Ibanez, come fa sempre alla vigilia canta le lodi dell’avversario: «Il Milan sta facendo una grande stagione. Gli ultimi risultati non sono stati buoni, ma ho visto tutte le loro partite e i risultati sono diversi dal rendimento. Nel derby ha giocato bene, non credo sia in crisi. Ho visto una squadra che gioca sempre un calcio aggressivo, che costruisce occasioni. Verranno all’Olimpico con voglia di vincere».

              Roma-Milan, dal punto di vista statistico, è una partita molto particolare che dice tutto e il contrario di tutto riguardo al fattore campo. I giallorossi, infatti, anche se la pandemia ha costretto tutte le squadre di serie A a giocare senza pubblico, sono gli unici ad avere ancora il campo inviolato nella stagione 2020-2021: la Roma ha conquistato 30 punti su 33 disponibili (9 vittorie 3 pareggi, 31 gol fatti e 13 subiti). Il Milan, invece, è la squadra che ha ottenuto più punti in trasferta: 28, frutto di 9 vittorie, un pareggio e una sconfitta (a La Spezia, il derby appena perso 0-3 per il calendario era «in casa») con 21 gol segnati e 10 subiti.

              L’Olimpico darà la sua risposta stasera. Per il nuovo stadio, invece, i tifosi della Roma dovranno aspettare almeno quattro anni, secondo il nuovo piano dei Friedkin che hanno chiuso — dopo 3.314 giorni di rinvii, nei quali la mala politica e la burocrazia hanno fatto vedere il peggio del peggio — con il progetto di Tor di Valle. Dan e Ryan Friedkin, accompagnati dal nuovo dirigente Stefano Scalera e dal ceo Guido Fienga, che ha appena rinnovato per due anni, unico trait d’union con la proprietà Pallotta, incontreranno venerdì la sindaca (uscente) Virginia Raggi. Si discuterà anche delle possibili nuove aree per lo stadio. In corsa, tra le altre, Tor Vergata, Ostiense e il Flaminio. I Friedkin vorrebbero investire circa 400 milioni di euro per un impianto da 40mila posti, senza costruirci un quartiere intorno come voleva fare Pallotta, il grande sconfitto di questa storia, insieme al suo gruppo di dirigenti e alla sindaca Raggi, al centro di critiche plebiscitarie.

              Qui Milan

              Serve il vecchio Diavolo. E serve subito. C’è poco da girarci intorno: senza una svolta, la Champions è a rischio. La gara di stasera in casa della Roma, una concorrente direttissima, è un esame cruciale, di quelli che non si possono fallire. Una sconfitta non solo consentirebbe ai giallorossi di portarsi a due punti, ma ridisegnerebbe gli scenari complessivi: con 7 squadre in corsa per 4 posti, dall’Inter al Napoli, la caccia ai milioni della grande coppa diventerebbe da qui alla fine una vera e propria guerriglia da tutti contro tutti. Ecco perché difendere il proprio vantaggio come fosse un tesoro deve diventare la vera missione rossonera da qui al 23 maggio. Tre mesi durante i quali il Milan deve riprogrammarsi: un conto è una corsa a due per lo scudetto, un altro è uno sprint collettivo per il piazzamento Champions. «È un momento decisivo, vale come uno spareggio» ammette Pioli. L’obiettivo è tenere a distanza la Roma. Significa, ragionando in maniera pragmatica, come dovrà succedere da qui in poi, che un pareggio andrebbe benone.

              Difficile però riuscirci giocando, o meglio non giocando, come nelle ultime partite. Fra le molte statistiche negative, quella che inquadra meglio la crisi rossonera non sono tanto le 5 sconfitte già subite in meno di due mesi contro le 3 complessive di tutto il 2020, quanto le 4 partite senza gol su azione. Il Milan, che fino a poche settimane fa realizzava almeno due gol a gara, ora non sa più segnare. Questione di testa o gambe? C’è dentro un po’ tutto.

              «Dobbiamo tornare a giocare di più nella metà campo avversaria, occorre alzare pressione e ritmo» è il piano del tecnico rossonero, che stasera in attacco si affiderà ovviamente al solito Ibrahimovic. Contro la Roma, Zlatan di solito si scatena: già 12 gol in 20 partite, in serie A è la sua vittima preferita. Anche lui, che pure sia nel derby sia contro la Stella Rossa è stato fra i pochissimi a salvare la faccia, ha bisogno assoluto di ripartire, di dare un segnale, a se stesso e agli altri. Martedì comincia Sanremo e arrivarci sulla scia di una prestazione delle sue, appunto alla Ibra, sarebbe tutta un’altra musica.

              Il problema è che sono in molti in questa fase a giocare sotto standard. Il calo di Theo Hernandez, Calhanoglu e soprattutto Romagnoli è sotto gli occhi di tutti. L’assenza di Bennacer in mezzo al campo si sta facendo sentire, Kessie da solo non può reggere e Meité è una delusione. L’algerino dovrebbe tornare mercoledì contro l’Udinese: significa che anche stasera la regia toccherà a Tonali, l’ex bimbo prodigio costato 35 milioni. Deve però ancora dimostrare di valerli. Pure per lui oggi è una grande occasione. Vediamo se finalmente la coglie.

              Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Mancini, Cristante, Kumbulla; Karsdorp, Villar, Veretout, Spinazzola; Pellegrini, Mkhitaryan; Borja Mayoral. Allenatore: Fonseca. Milan (4-2-3-1): Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Kessie, Tonali; Saelemaekers, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic. Allenatore: Pioli
              Arbitro: Guida di Torre Annunziata
              Tv: ore 20.45 Sky Sport

              CorSera
              ...ma di noi
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              «nessun vincolo univa questi morti
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Originariamente Scritto da Nasser95 Visualizza Messaggio
                richiamare allegri, non ti risolve i problemi, perchè comunque, devi cambiare un sacco di giocatori finiti/scassati
                Che era quello che voleva fare Allegri..
                No, meglio mandare via Allegri per prendere bidoni del.calibro di Ramsey e Rabiot ehehhehe
                Originariamente Scritto da Marco pl
                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                IO? Mai masturbato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                Io sono drogato..

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                  I Friedkin, lo stadio "green" e la giostra che riparte all'infinito


                  IL TEMPO (A. AUSTINI) - Ci sono un paio di messaggi "subliminali" nel comunicato inserito all'interno della semestrale di As Roma pubblicata ieri, con cui si è annunciato ufficialmente il disimpegno dei Friedkin dal progetto di Tor di Valle. Quando si ricorda che la società giallorossa sarebbe stata la "mera utilizzatrice" dello stadio, si cerca di cogliere due piccioni con una fava. Da una parte - spiegano fonti interne al club - quella specifica è stata suggerita dagli avvocati per iniziare a difendersi da una possibile causa: Luca Parnasi, l'ex partner di Pallotta, potrebbe infatti chiedere i danni al club giallorosso, avendo lui stesso speso una parte dei circa 90 milioni investiti negli anni per il solo progetto.

                  Ma ricordando che lo stadio di Tor di Valle non sarebbe stato formalmente di proprietà di As Roma, in quanto costruito da una società creata appositamente da Pallotta (e poi acquistata da Friedkin), si strizza l'occhio a tutti quelli che negli anni hanno sottolineato in modo strumentale questa scelta, che in realtà sarebbe servita a non appesantire il bilancio del club con i costi di progettazione e costruzione dell'impianto. Bersaglio colpito, basta leggere l'ultimo striscione dei tifosi dedicato a Pallotta.

                  Ci sarebbe pure da ricordare che proprio la legge sugli stadi stabilisce che per presentare un progetto serva un accordo tra il proponente e "una o più associazioni o società sportive utilizzatrici in via prevalente". Mere utilizzatrici, lo dice anche la legge, ma questo interesserà a pochi.

                  Ormai Tor di Valle è il passato, almeno con quel progetto divenuto vecchio e non più sostenibile per via del vergognoso balletto sull'iter burocratico, che ha fatto svanire un investimento privato da un miliardo di euro per la città. Adesso resta da capire dove i Friedkin vogliano riprovarci e a quanto pare lo chiederanno loro alla Raggi nel prossimo incontro. Perché un'area alternativa e un nuovo progetto al momento non esistono.

                  Un indizio arriva con la seconda "parola chiave" del comunicato: "Università". Così recita il passaggio in questione: "La Società conferma l'intenzione di rafforzare il dialogo con l'Amministrazione di Roma Capitale, la Regione e tutte le Istituzioni preposte, le Università di Roma e le Istituzioni sportive". Università vuol dire Tor Vergata (quindi Caltagirone, incontrato non a caso dal presidente giallorosso in una cena mesi fa), la vera alternativa a Tor di Valle insieme a un altro paio di aree, mentre l'idea di ristrutturare il Flaminio rimarrà una suggestione.

                  Si ricomincia, avanti il prossimo. I Friedkin incontreranno la Raggi, hanno già parlato di "stadio green", "sostenibile e integrato col territorio", tutte cose già lette e sentite decine di volte anche per altri progetti in giro per l'Italia. La verità è che la Roma ha deciso di tornare indietro di dieci anni, di ripartire da capo convinta che farà prima a costruire lo stadio da un'altra parte rispetto a quanto ci avrebbe messo proseguendo con Tor di Valle, che era comunque troppo grande e costoso rispetto all'idea, rispettabile, dei Friedkin.

                  Loro vogliono lo stadio e basta. Green ed economico, se possibile. Le strade e le opere pubbliche le deve costruire il Comune. A quanto pare i consiglieri più influenti, sparsi tra Trigoria, i salotti romani e le banche londinesi, non hanno ancora spiegato bene ai nuovi proprietari cosa li aspetta. Benvenuti.


                  IL TEMPO (A. AUSTINI) - Ci sono un paio di messaggi "subliminali" nel comunicato inserito all'interno della semestrale di As Roma  pubblicata ieri, con cui si è annunciato ufficialmente il disimpegno dei Friedkin   dal progetto di  Tor di Valle . Quando si ricorda che la società giallorossa...
                  ...ma di noi
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Roma, crocevia Champions

                    IL TEMPO (F. BIAFORA) - Grande anche con le grandi e non soltanto con le piccole. Archiviato il discorso Europa League con la qualificazione agli ottavi in cui sfiderà lo Shakhtar Donetsk, per la Roma di Fonseca è tempo di immergersi nuovamente nelle acque del campionato e di infrangere il tabù dei big match, sfide in cui in questa stagione non sono arrivati ancora successi.

                    Ora l'avversario di livello con cui si scontreranno i giallorossi è il Milan, che sta vivendo un momento di forma profondamente diverso da quello dello scontro nel girone di andata, con il testa a testa a San Siro che era terminato sul 3-3. Nell’ultimo turno di campionato, pareggiando con il Benevento, Pellegrini e compagni hanno perso l'occasione di poter completare l'operazione aggancio ai rossoneri, che occupano il secondo posto e hanno un vantaggio di cinque punti sugli uomini di Fonseca. La gara dà comunque la possibilità alla Roma di avvicinarsi notevolmente al gruppo allenato da Pioli, ma soprattutto di tenere a distanza tutte le varie agguerrite inseguitrici coinvolte nella lotta per aggiudicarsi un posto in Champions League nella prossima stagione: la Lazio è andata ko ieri e rischia di perdere terreno, saranno invece impegnate in giornata l’Atalanta, in trasferta con la Sampdoria, e il Napoli, che è atteso dal derby con il Benevento.

                    Per trovare il grande successo, un risultato che spazzerebbe via ogni possibile futura pressione e quell’inconscia ansia da prestazione che può sorgere nei giocatori, il tecnico portoghese si affiderà in attacco a Borja Mayoral, unica soluzione in virtù dell’infortunio di Dzeko, che per bocca dello stesso allenatore punta a recuperare (sarà difficile) per il primo round dell'impegno europeo.

                    Alle sue spalle torneranno a vestire una maglia da titolare Mkhitaryan e Pellegrini, che ha voglia di riscatto dopo aver fallito il rigore con lo Sporting Braga. A centrocampo Veretout verrà riproposto nel suo consueto ruolo dopo gli straordinari sulla fascia destra e con lui ci sarà Villar: sono entrambi diffidati e dovranno fare attenzione per evitare una doppia squalifica nel match infrasettimanale con la Fiorentina. Sugli esterni Spinazzola (unico indizio di formazione svelato in conferenza) e Karsdorp. In difesa, a protezione del portiere Pau Lopez, sono certi di una maglia Mancini e Cristante, che nelle prove tattiche andate in scena nella rifinitura sono stati accompagnati da Fazio come terzo centrale del reparto.

                    Non ce la fa ad esserci dal primo minuto Kumbulla (è scattato l'obbligo di riscatto nell'affare con il Verona), che avendo svolto soltanto due allenamenti con i compagni dopo l'infortunio al quadricipite si accomoderà in panchina, così come El Shaarawy, nel cui contratto è inserita un’opzione di rinnovo fino al 2024. Ancora out Ibanez, Smalling - si allenerà in gruppo in settimana - e Reynolds, il cui ritorno dopo aver risolto i problemi burocratici è fissato tra oggi e domani. «Non credo che siano in crisi, ho visto una squadra fortissima che gioca sempre lo stesso calcio aggressivo e costruiscono occasioni per segnare» ha detto Paulo Fonseca alla vigilia ella sfida. L'imperativo è ora quello di dimostrare di essere all'altezza di un avversario del genere.

                    IL TEMPO (F. BIAFORA) -  Grande anche con le grandi e non soltanto con le piccole. Archiviato il discorso Europa League con la qualificazione agli ottavi in cui sfiderà lo Shakhtar Donetsk, per la Roma di Fonseca è tempo di immergersi nuovamente nelle acque del campionato e di infrangere il ta...
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Suning, lo Jiangsu chiude con effetto immediato: ma gli Zhang vogliono restare nell’Inter

                      Oggi scadevano i termini per l’ammissione del club cinese al prossimo campionato, ma a causa delle difficoltà finanziarie la dirigenza non ha potuto far fronte all’impegno. La speranza è che subentri qualcuno per onorare i pagamenti

                      L’attività dello Jiangsu Fc, squadra campione in carica in Cina che in questo periodo festeggia il 27° compleanno, di proprietà del gruppo Suning anche proprietario dell’Inter, è sospesa con effetto immediato, anche se manca ancora un mese all’inizio della nuova stagione. Oggi scadevano i termini per l’ammissione del club al prossimo campionato, ma a causa delle difficoltà finanziarie la dirigenza non ha potuto far fronte all’impegno. Resta comunque ancora la speranza che qualcuno possa subentrare per onorare i pagamenti e far proseguire l’esperienza sportiva.

                      La notizia non deve però necessariamente far allarmare i tifosi dell’Inter: le due situazioni — il calcio in Cina e gli investimenti all’estero, che servono anche come ponte per far conoscere le aziende cinesi nel mondo — vengono viste in modo differente dal governo, come spiegato da Suning in una recente nota che riguardava l’Inter. «La nostra proprietà è in trattative per trovare una serie di soluzioni nell’ambito della struttura del capitale e della gestione della liquidità. Suning ha confermato il proprio impegno per il sostegno finanziario del club con o senza un supporto esterno. In ogni caso, è ragionevole e prudente rivolgere lo sguardo anche all’esterno. In tal senso, Suning ha nominato consulenti e advisor in Asia per lavorare a stretto contatto in modo da trovare partner strategici».


                      Per tornare allo Jiangsu però la chiusura è immediata. Le ragioni sono illustrate in una nota ufficiale: «A causa della sovrapposizione di variabili incontrollate, lo Jiangsu non può garantire la permanenza nella Super League e nell’AFC. Negli scorsi sei mesi il club ha fatto di tutto per garantire la successione del club, senza tralasciare nessuna opportunità. Arrivati alla deadline per l’iscrizione alla stagione 2021, siamo dispiaciuti di dover fare un annuncio: con effetto immediato, cessiamo di gestire le operazioni del club, allo stesso tempo ci aspettiamo che altre società vogliano discutere con noi del futuro», spiega il club. Che prosegue stilando una sorta di bilancio di quanto fatto in questi anni: «Sin dal passaggio di proprietà nel dicembre 2015, lo Jiangsu FC ha investito attivamente nel calcio professionistico ed ha fortemente supportato lo sviluppo del calcio cinese. Ha costruito rapidamente una struttura con standard internazionali e lanciato un sistema di management fra i più avanzati. È arrivato un gruppo di allenatori e giocatori di livello mondiale, che ha aumentato velocemente il livello dello staff e la competitività del club. Allo stesso tempo, l’introduzione di giovani allenatori europei, l’innesto di risorse locali di alta professionalità, il perfezionamento del sistema d’allenamento, nutrizionale e mentale, ha creato una buona crescita dei ragazzi dall’U12 all’U19».

                      Evidentemente però lo sviluppo del calcio in Cina non è più una priorità per il governo in un momento economico difficile nonostante i risultati sportivi per lo Jiangsu non fossero mancati. «Negli ultimi cinque anni, con i professionali e dedicati sforzi dello staff e dei giocatori, e con l’entusiastico sostegno del pubblico, lo Jiangsu ha raggiunto incredibili risultati: la squadra maschile ha vinto la Chinese Super League, si è piazzata due volte in seconda posizione, ha chiuso seconda due volte in FA Cup ed una in Super Cup, ha vinto il titolo in Chinese Super League reserve, quello nella Women Super Championship ed ha chiuso seconda nella AFC Champions League. I ragazzi e le ragazze dello Jiangsu Football Club hanno lavorato duramente per vincere il campionato e scrivere il più importante capitolo nella storia di questo club». L’ultimo al momento.


                      CorSera
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                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
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                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Non sempre è possibile mettere in atto una opera di transizione ottenendo successo immediato. E' andata bene nel passaggio da Conte ad Allegri, da Allegri a Sarri...va meno bene (per tutta una serie di motivi) da Sarri a Pirlo.

                        Diciamo subito che, nonostante l'ormai sempre più certo addio allo scudetto, la squadra ha la possibilità di alzare la coppa Italia a maggio e, dovesse qualificarsi ai quarti di champions, non tutto sarebbe da buttare: c'è chi stapperebbe per risultati simili.

                        Ci sarà però da ripensare al progetto nel suo complesso:

                        - la guida tecnica: tenere Pirlo o no? E' vero che ha avuto una rosa falcidiata e mai al completo...però è pure vero che a livello elementare, di gioco, non s'è visto quasi niente e, rispetto a Sarri (pur criticatissimo) si è fatto un passo indietro.

                        - la conduzione societaria del comparto sportivo: Paratici ha fatto qualche giro a vuoto che si è inevitabilmente riverberato sulla stagione. Il centrocampo è quasi da rifondare, l'attacco è senza punta di riserva, Bernardeschi un peso, si adatta a terzini degli U23 ecc...

                        Nel passaggio da un anno all'altro non è stata adeguatamente puntellata e rinfrescata la rosa.

                        C'è però da dire che il calcio italiano è in profonda crisi e questo ci favorisce: non c'è un dominus, non ci sono club pronti ad una fuga in avanti, e dunque la congiuntura del momento permetterà di cambiare pelle e rivedere i piani restando comunque capaci di concorrere con gli avversari.

                        Da parte tua però devi risolvere i punti esposti sopra: decidere se Pirlo merita una seconda chance, dunque se puntarci o meno. Vedere se Paratici è capace di sistemare la squadra in tutti i punti critici, vuoti e mai riempiti a dovere...o se serve qualcuno che apporti un nuovo sguardo, nuove soluzioni, altre idee.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                          Che era quello che voleva fare Allegri..
                          No, meglio mandare via Allegri per prendere bidoni del.calibro di Ramsey e Rabiot ehehhehe
                          ahimè sono stato tra i tanti del cosidetto "#allegriout", però sta avendo ragione, magari lo stesso allegri con una rosa così avrebbe fatto più punti, sicuramente
                          (ride)

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                            Pazzesco pensare come da una base ottima di 4/5 anni fa si sia arrivato a sto esercito di cessi strapagati.

                            Inviato dal mio Pixel 4a utilizzando Tapatalk

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                              Ma una squadra di calcio non è mica una torre fatta coi lego, non è che nel 2015 hai 5 piani tutti gli anni ne fai 1 nel 2021 sei a 11 piani
                              Ci sono mille variabili, e se dopo 9 scudetti, arrivi 2 o 3, non è che c'è da cacciare a pedate tutto quello che ti passa davanti

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                                Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza Messaggio
                                Pazzesco pensare come da una base ottima di 4/5 anni fa si sia arrivato a sto esercito di cessi strapagati.

                                Inviato dal mio Pixel 4a utilizzando Tapatalk
                                Perchè le "basi" vanno rinnovate senza sbagliare. Il centrocampo, ad esempio, dopo i Pirlo/Vidal/Pogba non è stato adeguatamente rinforzato e rinfrescato. Non dobbiamo pensare solo ad acquisti costosi, ma piuttosto a profili adatti - in fondo Vidal era costato solo 12 milioni.

                                Si è mancati in quello. Se spendi per Bernardeschi oltre 40 milioni, ti viene da domandarti se forse non era il caso investirli in mezzo, senza invece poi andare a prendere dei parametri zero inutili quali Ramsey e Rabiot, che di due non ne fai mezzo.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
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                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
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                                C. Campo - Moriremo Lontani


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