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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    L'Inter vola...
    E il Milan è pieno di infortunati.









    "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
    Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
    vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

    (L. Pirandello)

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      Bologna in ciabatte come al solito, Mihajlovic regala l'ennesima partita ai nerazzurri.

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        Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
        L'Inter vola...
        E il Milan è pieno di infortunati.
        Ma cosa ti frega dell'Inter? NON e' una nostra competitor!
        I SUOI goals:
        -Serie A: 189
        -Serie B: 6
        -Super League: 5
        -Coppa Italia: 13
        -Chinese FA Cup: 1
        -Coppa UEFA: 5
        -Champions League: 13
        -Nazionale Under 21: 19
        -Nazionale: 19
        TOTALE: 270

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          Ma quindi già Calha merda è in panca?

          Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
          Originariamente Scritto da Sean
          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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            Penso più che altro per turnover post Champions visto l'impegno agevole. Non credo che uno come Vecino possa fare il titolare

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              L'Inter liquida (o, per meglio dire, pialla) il Bologna con un netto 6-1 confermandosi credibilissima favorita per il titolo.

              E' andato a vedere la partita un mio amico: con tutti quei goal si sarà divertito.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
                Penso più che altro per turnover post Champions visto l'impegno agevole. Non credo che uno come Vecino possa fare il titolare

                Inviato dal mio Redmi Note 8T utilizzando Tapatalk
                Oddio. Non credere che Calhanoglu sia tanto meglio di Vecino. Stesso livello.
                I SUOI goals:
                -Serie A: 189
                -Serie B: 6
                -Super League: 5
                -Coppa Italia: 13
                -Chinese FA Cup: 1
                -Coppa UEFA: 5
                -Champions League: 13
                -Nazionale Under 21: 19
                -Nazionale: 19
                TOTALE: 270

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                  Insomma , senza Conte sono proprio crollati a picco ...

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                    Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggio
                    Insomma , senza Conte sono proprio crollati a picco ...
                    La forza di Conte e' tenere la squadra sempre sul pezzo. Vedremo che fara' l'Inter in una serie di 7-8 partite. Una singola partita non vuol dire niente.
                    I SUOI goals:
                    -Serie A: 189
                    -Serie B: 6
                    -Super League: 5
                    -Coppa Italia: 13
                    -Chinese FA Cup: 1
                    -Coppa UEFA: 5
                    -Champions League: 13
                    -Nazionale Under 21: 19
                    -Nazionale: 19
                    TOTALE: 270

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                      Torna il campionato con la goleada dell’Inter, sei gol a un Bologna abbastanza allo sbando. Le reti di Lautaro Martinez, Skriniar, Barella, Vecino e Dzeko (2) fanno dimenticare le ultime partite non proprio esaltanti: il pareggio di Marassi contro la Sampdoria, e il ko contro il Real Madrid, dove dopo una buona partita, si era sentita alla fine la mancanza del cinismo e dell’implacabilità di uno come Lukaku (vedi Chelsea). La sorpresa della Serie A continua a essere la Fiorentina di mister Italiano (l’allenatore che ha preso il posto di Gattuso) con tre vittorie consecutive su quattro partite. Stavolta il protagonista non è stato Vlahovic, ma Saponara. Per caso dobbiamo aggiornare il numero delle sorelle pretendenti allo scudetto a otto?

                      Una goleada dell’ Inter e la terza vittoria su quattro partite della Fiorentina. Che evidentemente è qualcosa di più di quel che immaginavamo. Se è vero, come hanno detto tanti, che questo campionato partiva con “sette sorelle” che possono puntare allo scudetto, e se è vero che bisogna fare opera di grande fiducia intorno alla Juve per tenerla agganciata al gruppo visto l’inquietante distacco così rapidamente accumulato, forse sarebbe anche giusto aggiornare il numero delle sorelle a 8. Per non mancare di rispetto al grande lavoro che sta facendo in viola mister Italiano, arrivato rocambolescamente a sostituire Gattuso dopo l’addio, a Vlahovic che Commisso ha resistito a non vendere per diverse decine di milioni che gli avrebbero fatto parecchio comodo, e ora anche a Riccardo Saponara che è stato il protagonista della vittoria di Marassi contro il Genoa. La terza appunto consecutiva (dopo il ko iniziale con la Roma), e anche contro avversari non da poco: Torino, Atalanta e Genoa.

                      Il prossimo turno infrasettimanale metterà contro la Fiorentina proprio con l’ Inter. Per quanto riguarda l’ Inter bisogna arrendersi al fatto che esistono due mondi separati e distinti che sono la Serie A e la Champions League, ma in questo caso bisogna forse arrendersi anche al fatto che esistano due Inter. Una in costruzione, da lavori in corso, che può soffrire parecchio contro la Samp, e un’altra più tosta e sicura, come quella di inizio campionato e per metà partita anche in Champions League contro il Real. I sei gol rifilati al Bologna, sequenza aperta da Lautaro e chiusa dalla doppietta di Dzeko, stavolta parlano di una squadra che sa divertirsi soprattutto a spese di un Bologna abbastanza derelitto, e che oggi non risente della partenza di Lukaku. Ma mercoledì scorso nel secondo tempo contro il Real quell’assenza si era sentita eccome.


                      Repubblica



                      GIORNATA N. 4
                      Sabato 18 settembre 2021
                      Genoa – Fiorentina 1-2
                      Inter – Bologna 6-1
                      Salernitana – Atalanta 0-1

                      Domenica 19 settembre 2021
                      Empoli – Sampdoria
                      Venezia – Spezia
                      Verona – Roma
                      Lazio – Cagliari
                      Juventus – Milan

                      Lunedì 20 settembre 2021

                      Udinese – Napoli
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Juventus-Milan, Sconcerti: per Allegri è già decisiva. L’Inter resta il riferimento

                        I bianconeri non possono permettersi un’altra sconfitta, Chiesa è una coda di Ronaldo: ha la stessa solitudine di gioco. L’Inter riesce ad andare in porta in dieci modi

                        di Mario Sconcerti

                        Il Bologna era un buon punto di confronto, è squadra giovane, di qualità, da anni un laboratorio tattico guidato da Mihajlovic, ormai col carisma del vecchio maestro. Eppure non ha mai retto il paragone con l’Inter, fin da prima che si arrivasse alla pioggia di gol. Inter e Bologna avevano gli stessi punti in classifica, non era un ossequio ovvio. Mihajlovic ha assecondato l’Inter cercando spesso di attaccarla alta, giocando un calcio vero che la forza dell’Inter ha reso presto irrealistico. La differenza che c’è stata conferma la diversità dell’Inter su molte altre squadre del campionato, il suo dovere di essere il riferimento per chiunque voglia provare a vincere. Lukaku la rendeva non rappresentabile, troppe volte semplicemente più forte.

                        Oggi l’Inter elabora una decina di modi di andare in porta, il più importante è Lautaro, cinque metri più avanti, meno palloni da giocare e più gol, perché Lautaro non sa partecipare, non ha bisogno di spalla, è sempre il riassunto di una cura definitiva. L’Inter ha segnato 15 reti in 4 partite, 4 gol a partita dopo un mese di campionato. In Italia è inaudito. Un anno fa, erano 11, ed erano già tanti. Si vede qualcosa di vasto dell’Inter.

                        Oggi intanto la stagione rischia di eliminare la Juve. Non sarebbe sostenibile un’altra sconfitta, troppe squadre metterebbero la Juve a una decina di punti. Tutto può sempre capitare, ma saremmo agli influssi di Giove su Saturno, non alla realtà del calcio. È la vera ultima partita della Juve dei 9 scudetti, per il Milan ha solo una forte rappresentanza emotiva, ma il Milan è già sulla strada, la Juve no. Sono molto curioso, non ho capito le soluzioni di Allegri. Nel conto saremmo a un dentro/fuori tra Chiesa e Rabiot, che mi sembra plausibile ma da ultima istanza. Chiesa rappresenta una coda di Ronaldo. Ha la stessa solitudine di gioco. Nasce e prosegue da solo. Se segna è memorabile, se non segna è un dato da algoritmo. Lo conosco da quando aveva un anno. Vorrei segnasse. Ma non è calcio, è storia mia.


                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
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                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Juventus-Milan, formazioni e dove vederla: Chiesa parte in panchina; Rebic punta e Leao a sinistra

                          La Juve ferma a un punto non può sbagliare, il Milan sogna la prima fuga

                          Qui Juventus

                          Il bluff di Allegri: «È più importante per loro che per noi»


                          Eccolo qua. Se la Juve tornerà davvero a fare la Juve con continuità, non è ancora chiaro. Ma nell’attesa è tornato il grande pokerista Allegri, capace di bleffare con la sua faccia tosta come ai bei tempi, prima di una partita che, in caso di sconfitta, dopo quattro giornate potrebbe portarlo a 11 punti di distanza dalla vetta: «Credo che sia più importante per il Milan che per noi. Perché? Vedete voi. Così è troppo facile...».

                          Inutile scervellarsi troppo, perché quello di Max è un bluff in piena regola, ma allo stesso tempo è un segnale da non sottostimare: dopo la rimonta subita a Udine (da 0-2 a 2-2), dopo lo choc di Ronaldo che se ne è andato sbattendo la porta, dopo l’1-0 dell’Empoli allo Stadium e l’altra rimonta con sconfitta a Napoli, forse Allegri sente di avere ritrovato il filo della squadra.

                          Certo, fare peggio di così in campionato è difficile e quindi un po’ di ottimismo è anche naturale. Ma l’inserimento progressivo di Locatelli nel cuore del gioco, il recupero di Chiesa (oggi più come uomo spacca-partita dalla panchina che da titolare) e il buon momento di Morata, autorizzano la Juventus a pensare positivo, almeno un po’. Anche il fatto che Madama sia l’unica squadra di serie A che ha ripreso l’antica (e meritoria) abitudine di mostrare qualche allenamento agli addetti ai lavori è un altro indizio: la bolla dell’era Ronaldo è svanita.

                          Bleffare non si significa ovviamente non tenere in considerazione i problemi. E quando Allegri dice che «la Juve deve giocare per vincere i campionati, non le partite» non si è infilato in un concetto senza senso (se non si vincono le partite in effetti è dura vincere gli scudetti), ma tocca il cuore del problema della sua squadra: anche l’anno scorso Madama ha vissuto serate di gala — come quella che costò l’imbattibilità al Milan a inizio gennaio — ma non ha mai ritrovato la vecchia mentalità della squadra d’acciaio, quella per la quale perdere un punto per strada era un delitto di lesa maestà: «C’è da martellare sull’aspetto psicologico — sottolinea non a caso il tecnico — : per ottenere le cose non bisogna farle da 6, ma da 8 o da 9 e a volte non basta».

                          L’aspetto mentale veniva sempre tirato in ballo sia da Sarri che da Pirlo, quindi vuol dire che alcuni giocatori non sono da Juve sotto questo punto di vista: lo diventeranno con Allegri? La sfida è questa. E le parole su De Ligt («È giovane, deve migliorare») salvo poi farlo giocare come è probabile, sono un esempio. L’altra grande sfida è quella di cercare dentro a questa squadra i 30 gol stagionali che Ronaldo si è portato via. Quando Max aveva le mezzali che segnavano (Vidal, Pogba, Marchisio, Khedira) ne esaltava le caratteristiche. Adesso non è escluso che la sua Juve vada verso un 4-2-3-1 con Chiesa e Cuadrado esterni e Dybala dietro a Morata. Ma non da subito, perché l’equilibrio è la parola d’ordine e con 1 punto in classifica è meglio non fare esperimenti. Con un calendario che in 5 settimane porterà dopo il Milan anche Chelsea, Torino, Roma, Zenit e Inter, però c’è una certa urgenza di forzare la mano. Sperando di avere le carte giuste per farlo.

                          Qui Milan

                          Pioli «Noi favoriti? No, i campioni giocano di là»

                          Prove di fuga. Con una consapevolezza in più, che il Milan s’è portato dietro dalla notte di Anfield: se si è riusciti a tenere testa al Liverpool in Champions, avversario di un’altra categoria, in un torneo che nulla ha a che vedere per ritmo e qualità con la nostra serie A, giusto non temere nemmeno lo Stadium.

                          Anche l’ultimo precedente è incoraggiante: 9 maggio scorso, prima vittoria nel nuovo impianto di Madama, 3-0 e tabù sfatato. A segno andarono Tomori, Rebic e Diaz, che saranno della partita anche stasera. Quattro mesi fa i rossoneri s’imposero con merito e in scioltezza nonostante l’infortunio di Ibrahimovic nel momento decisivo del match, a dimostrazione del fatto che ormai da tempo hanno imparato a camminare soli. E così sarà per forza di cose anche stasera, perché al quasi 40 enne Zlatan, fuori per un’infiammazione al tendine, s’è aggiunto Giroud, bloccato dal mal di schiena, effetto collaterale del Covid. Priva dei suoi vecchi eroi, la formazione sarà quindi piuttosto simile a quella di Liverpool, con Rebic punta centrale e Leao a sinistra. In difesa Calabria ha un problema muscolare e sarà sostituto da Florenzi mentre Romagnoli è in ballottaggio con Kjaer. In un’intervista alla Rai, l’agente del capitano — ormai una riserva e col contratto in scadenza — ha piazzato una discreta bombetta di mercato: «Penso che Alessio potrebbe giocare insieme a De Ligt il prossimo anno alla Juventus». Non proprio il massimo, dovesse giocare stasera. Ma Raiola è questo e i giocatori, se lo scelgono, sanno bene cosa prendono.

                          Sulla questione, Pioli ha sorvolato. L’attenzione è focalizzata sulla partita, che è meglio: «Era difficile aspettarsi una Juve con un punto in tre partite, ma noi non siamo favoriti. Parliamo di due squadre molto forti, loro hanno grandi campioni e credo sarà una gara molto equilibrata. Allegri dice che sarà più importante per noi che per loro? Io dico che sarà una partita molto importante per entrambe, ma p er la classifica finale sarà importante fare più punti possibile con le squadre che non fanno parte delle prime sette».

                          Non si fida degli 8 punti di vantaggio, Pioli. Sa che i bianconeri non possono più permettersi di perderne altri, ma allo stesso tempo non intende giustamente frenare l’entusiasmo dei suoi. Anche per lui non sarà una sfida semplice, visto che nel duello individuale fra allenatori col collega Allegri non parte affatto favorito: 17 incroci e nemmeno una vittoria, solo 3 pareggi e 14 sconfitte. Stavolta però sembra diverso, il Milan è cresciuto e il suo tecnico anche.

                          Domenica sera a Torino sarà però fondamentale per i rossoneri riuscire a giocare come sanno, trascinando la partita dalla loro parte, puntando tutto su quella manovra fulminea e collettiva che da un anno e mezzo a questa parte ha cambiato il destino del Diavolo. «Quando lavoriamo a velocità alta possiamo mettere in difficoltà chiunque» assicura Pioli. Ha ragione. Se n’è accorto anche Klopp. La strada è quella giusta. Ma adesso occorre continuare a correre.


                          Probabili formazioni:

                          Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Cuadrado, Bentancur, Locatelli, Rabiot; Morata, Dybala. All. Allegri.
                          Milan (4-2-3-1): Maignan; Florenzi, Romagnoli, Tomori, Hernandez; Kessie, Tonali; Salemaekers, Diaz, Leao; Rebic. All. Pioli.
                          Arbitro: Doveri.
                          tv: ore 20.45, Dazn

                          CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Cristiano Ronaldo s’arrabbia perché si parla di Haaland e scrive in diretta tv: «Non è finita»

                            Succede su Bt Sports, durante una trasmissione in cui si parlava solo del giovane norvegese del Dortmund. Cr7 scrive all’ospite Rio Ferdindand

                            Sentirsi al centro del mondo (e anche oltre) è la cosa che piace di più a Cristiano Ronaldo. Non si sente forte né fortissimo, ma il più forte di tutti. In assoluto. E così capita di stare a guardare una trasmissione in tv, sull’emittente Bt Sports, e restare sbigottiti nel vedere che si parli soltanto di due giovani campioncini che hanno già preso la scena e che non intendono mollare la presa. Si tratta di Kylian Mbappé, già campione del Mondo a Russia 2018 con la sua Francia (ma suo l’errore decisivo nei rigori agli ottavi degli Europei contro la Svizzera), ed Erling Haaland, uno che segna anche quando non vuole o quando dorme. Sembra finita l’era di quando si parlava soltanto di Cristiano Ronaldo e di Lionel Messi.

                            Ora si parla di altri talenti che presto appunto scriveranno capitoli importanti nella storia del calcio. E Mbappé e Haaland, inutile dirlo, già la stanno facendo da qualche stagione. Ma ecco che CR7 deve aver sentito qualcosa allo stomaco e il suo orgoglio ferito gli ha suggerito di mandare un messaggio su WhatsApp a Rio Ferdinand, suo ex compagno di squadra al Manchester United ai tempi della Champions del 2008, presente come ospite in quella trasmissione. «Non è finita», tre parole per dire tutto, ma proprio tutto. Per lanciare la sfida ai giovani, per lanciare la sfida a chi dice la sua sui nuovi campioni in giro per il Vecchio Continente. E magari ha la colpa – secondo il portoghese – di dimenticare lui, uno dei campioni più campioni che ci siano in circolazione. Che in giro per il mondo ha vinto tutto, anche con la sua Nazionale, il Portogallo. In sostanza, è un messaggio mandato sul cellulare a Rio Ferdinand, ma in realtà è un messaggio per tutti: il calcio sentirà ancora parlare di Cristiano Ronaldo. I giovani possono aspettare.

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              E pensare che i due eredi di Messi&Ronaldo, cioè Haaland e Mbappè, potrebbero finire entrambi in un colpo solo in una sola squadra: il Real...per la contentezza di Ceferin e degli amichetti suoi (quelli col turbante).
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Stasera quindi quanto vince la Juve?

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                                Originariamente Scritto da Sean
                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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