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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Roma: sfuma Mayoral, c’è Jovic. La Juve insiste per Kean e non molla Chiesa. Milan su Tomiyasu


    I bianconeri continuano a pensare a Chiesa, ma serve prima cedere. Il Milan cede Paquetà e accoglie il norvegese Hauge, in difesa idea Tomiyasu.


    Milan, ceduto Paquetà

    Si accende il mercato del Milan con l’accordo trovato con il Lione per il trasferimento a titolo definitivo di Paquetá. I rossoneri incassano 21 milioni e una percentuale da futura rivendita. In compenso hanno accolto Hauge, l’esterno che aveva impressionato i dirigenti nella sfida con il Bodo. Dopo i tamponi, oggi le visite: 5 milioni il costo. I proventi della cessione di Paquetá non verranno reinvestiti su Fofana che si è accasato al Leicester. Per il difensore si attende lo spareggio di domani con il Rio Ave. Tomiyasu del Bologna piace, ma si può fare solo se i rossoblù abbasseranno le pretese scendendo dai 25 milioni richiesti. Bakayoko tornerà d’attualità solo se parte un centrocampista.



    Juve, per l’attacco il preferito resta Kean

    La Juve sta cercando di consegnare a Pirlo un altro attaccante. Il preferito sarebbe Kean, che fatica a trovare spazio con Ancelotti nell’Everton capolista, ma gli inglesi sono disposti a cederlo solo se potranno rientrare di quanto speso un anno fa per acquistarlo: almeno 25 milioni, anche attraverso un prestito con obbligo di riscatto (i bianconeri vorrebbero limitarsi al diritto di riscatto, valutando poi il rendimento dell’azzurro). Resta viva la pista che porta a Federico Chiesa, ma è necessaria almeno un’operazione in uscita e per il momento la cessione di Douglas Costa non si sblocca. Capitolo terzino sinistro: nel mirino c’è ancora Emerson, però l’affare con il Chelsea stenta a decollare.



    Roma: sfuma Mayoral, c’è Jovic

    Si complica la ricerca di un vice-Dzeko per la Roma. Quando sembrava tutto fatto per Borja Mayoral, Zidane ha bloccato il trasferimento dell’attaccante: ritiene che gli possa essere utile. Adesso per i giallorossi si è aperta la possibilità di ottenere, sempre dal Real, un’altra punta: Jovic. Ci sono stati contatti per definire la formula, gli spagnoli vorrebbero conservare il controllo del giocatore a meno di un’offerta davvero soddisfacente per la cessione definitiva. E quella proposta potrebbe giungere dallo United, che lo sta trattando. Proprio con il club di Manchester i giallorossi hanno provato a riaprire l’operazione Smalling: la situazione è difficile da sbloccare ma non definitivamente chiusa.



    CorSera
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    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
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    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Covid al Genoa, il calcio fa la conta dei positivi e vuole continuare a giocare

      Federazione e Lega intendono rispettare il calendario e non rinviare Genoa-Torino (sabato) e Juve-Napoli (domenica) rispettando così il regolamento Uefa

      Il calcio in subbuglio. Tra ansia, preoccupazione e anche imbarazzo. La vicenda Genoa, in queste ore, racconta di una situazione in cui tutti sono contro tutti. La positività di Perin, quella di Schone e poi di altri dodici tra giocatori e tesserati rossoblù è il primo capo di un filo che porta a Napoli (che ha sfidato il Genoa domenica), che si allunga al Torino (che invece dovrebbe incontrare la squadra di Maran sabato) e sfiora la Juventus che aspetta domenica gli azzurri di Gattuso. Una matassa difficile da districare: si gioca oppure no?

      Un monito arriva dalla scienza, primo criterio in questi casi. «Quello che sta accadendo al Genoa potrebbe rappresentare laWaterloo dei tamponi — ha spiegato il professore Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova — . I tamponi possono dare da una parte una falsa patente di negatività, dall’altra produrre un esercito di positivi asintomatici. Occorre rimettere al centro la clinica fatta di sintomi e segni, che unita alla virologia, è lo strumento migliore per la gestione della pandemia».


      Lega e Federcalcio sarebbero orientate a non autorizzare rinvii. Non è una scelta casuale: scaturisce dall’unica regola scritta che riguarda però l’Uefa. In Europa, da protocollo anti-Covid, funziona così: se ci sono casi di positività, una squadra deve scendere in campo se ha almeno 13 calciatori non contagiati a disposizione, con i quali è possibile, senza alcun rischio per gli avversari, disputare la partita. Una norma fondata su un criterio inattaccabile: si fa riferimento ai giocatori sani, abili e arruolabili. Mercoledì la Lega si riunirà in consiglio straordinario e sarà probabilmente tempo di indicazioni ufficiali. Se i tamponi che il Genoa ha ripetuto confermeranno la negatività dei giocatori (e sono più di 13) non contagiati, la partita col Torino non sarebbe a rischio, anche per non creare precedenti.

      Ma c’è il Napoli, che martedì ha avviato un proprio piano sanitario, predisponendo un giro di tamponi rafforzato: tre fino a sabato. I primi esiti si avranno mercoledì mattina, poi i test saranno ripetuti giovedì e ancora sabato. Da Castel Volturno filtra che non ci si affiderà ai risultati parziali: si parte per Torino, sabato sera, solo dopo l’esito dei tre tamponi. Infatti se già mercoledì ci fosse un giocatore di Gattuso contagiato, il rinvio di entrambe le gare (Genoa-Torino e Juventus-Napoli) tornerebbe ad essere argomento di discussione. Significherebbe infatti che l’infezione è effetto della gara del San Paolo di domenica.

      Secondo il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, «Non ci sono le condizioni per fermare il campionato». Il Genoa martedì non si è allenato e non lo farà neanche mercoledì: tre giocatori (compreso Perin) hanno avuto la febbre ed è stato effettuato il primo giro di tamponi. La procura federale ha verificato il pieno rispetto da parte del club del protocollo anti-Covid . Il Napoli ha seguito il protocollo anti-assembramento: niente sala video e niente palestra. Lavoro in campo, mantenendo per quanto possibile la distanza. Aurelio De Laurentis aspetta gli esiti dei test e nel frattempo si consola per il doppio esito negativo del suo tampone: il patron azzurro è in isolamento per la positività al virus di inizio settembre.



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        Covid Genoa, Perin e la febbre: tutto è partito dal ritorno a Torino nel giorno di riposo

        Il portiere è tornato dalla moglie e dai figlioletti a Torino, dove vivono. È stato il primo positivo tra i liguri, aveva la febbre

        Mattia Perin a Genova vive da solo in hotel. La famiglia — la moglie Giorgia e i figlioletti Vittoria e Leonardo, nato a giugno — è rimasta a Torino. Del resto il portiere è di proprietà della Juve e solo a inizio settembre ha saputo che sarebbe stato parcheggiato un altro anno in Liguria con la formula del prestito, perciò non ha ancora spostato tutta la comitiva. Nel capoluogo piemontese, tra l’altro, Perin ha tanti ottimi amici, a cominciare da Bonucci, tra i pochi invitati al suo matrimonio lo scorso dicembre. I due si frequentano spesso anche fuori dal campo.

        Da buon padre di famiglia, Mattia torna a casa appena può e lo ha fatto anche lunedì 21, il giorno successivo la prima partita di campionato che il Genoa ha giocato in casa contro il Crotone. Secondo il professor Pregliasco potrebbe avere contratto il coronavirus proprio nel giorno di riposoper poi portarlo inavvertitamente all’interno dello spogliatoio rossoblù.


        La tempistica è compatibile e avvalora questa ipotesi. La stessa Asl, alle cui indicazioni il Genoa si è attenuto, indica in 72 ore il tempo in cui il virus può svilupparsi. Non a caso il gruppo squadra è stato sottoposto a un nuovo tampone nella mattinata di lunedì, esattamente tre giorni dopo che era stata rilevata la positività di Perin. E qui è arrivato il responso da brividi: in tutto erano 14 i contagiati. Un focolaio si è sviluppato all’interno dello spogliatoio del Genoa, forse partito dallo stesso Perin che è stato comunque il primo positivo accertato e sintomatico (da martedì non ha più la febbre).

        Adesso anche il Napoli, che ha affrontato domenica i rossoblù, è in ansia. «I calciatori delle due squadre dovrebbero essere messi in quarantena», ha dichiarato il virologo Crisanti a Radio 24. «Non capisco perché i calciatori siano esentati da una misura che riguarda tutti gli altri. La follia è non avere isolato chi è entrato in contatto con un positivo».

        Ma tutto questo si poteva evitare? E come? Perin non si è comportato in modo differente da qualsiasi altro calciatore, che viene sottoposto a una raffica di tamponi — troppi e troppo invasivi secondo alcuni, non a caso sono stati ridotti — ma ha anche una vita sociale al di fuori del campo. Con tanto di amici, fidanzate, mogli e figli che magari vanno a scuola. In primavera, quando si dibatteva sulle modalità per far ripartire il calcio in sicurezza, si è ipotizzato di chiudere ogni squadra in una sorta di bolla inattaccabile, o quasi: un ritiro lungo due mesi fino a fine campionato, senza contatti con l’esterno, sul modello di quanto messo in atto dalla Nba, concentrata interamente a Orlando.

        Per le nostre società, però, quel metodo si è rivelato insostenibile. Per prime sono arrivate le proteste dell’Assocalciatori in difesa dei suoi assistiti, che sarebbero stati costretti a vivere isolati dal mondo per settimane, quindi i rilievi dei presidenti (già colpiti economicamente dal virus) per i costi quotidiani da affrontare. A togliere qualsiasi dubbio ha contribuito la mancanza di strutture: anche le società con un proprio centro sportivo attrezzato non avevano camere singole sufficienti per ospitare tutti i componenti del gruppo squadra, con l’eccezione della Juve, e si sarebbero dovute appoggiare almeno parzialmente a strutture esterne. A quel punto, tanto valeva stare a casa.



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          Benevento-Inter, formazioni e dove vederla: tocca a Vidal e Sanchez

          Conte promette un’Inter d’attacco: «Faremo un calcio spettacolare». Non più pazza, ma tutta in avanti: l’altra faccia della squadra alla cilena

          L’altra faccia dell’Inter la si vedrà a Benevento e sarà una faccia più cattiva, con un profilo cileno. Dopo il successo con la Fiorentina, Antonio Conte sceglie di cambiare tanto e di affidarsi ai suoi uomini: Vidal e Sanchez. «Numericamente, soprattutto a centrocampo, ora siamo più protetti», concede il tecnico. Una rosa lunga, in una stagione anomala e con impegni ravvicinati, farà la differenza. Si cambia allora, senza bocciature, tenendo però anche a mente il big match di domenica, a Roma contro la Lazio: lì l’anno passato iniziarono ad affogare le speranze scudetto.


          Conte non si fa sfiorare dalle polemiche sui cinque cambi che favorirebbero le grandi (QUI: l’analisi di Sconcerti sul tema), «ci sono delle regole e a quelle ci atteniamo». Spera solo «finisca al più presto il mercato, perché toglie serenità». Chiuderlo con l’acquisto giusto (Kanté) sarebbe un regalo molto gradito.

          Per Benevento non è partito Nainggolan colpito da mal di gola, come comunicato dal club. Per massima precauzione il belga è rimasto a casa, resta però sul mercato e aspetta novità. Deciso anche il cambio di arbitri. Fourneau e La Penna, designati come arbitro e quarto uomo, saranno sostituiti da Piccinini e Marinelli. Fourneau e La Penna erano quarto uomo e Var di Napoli-Genoa: sono entrambi in isolamento fiduciario.

          Conte ritrova il vecchio compagno Pippo Inzaghi, vittorioso all’esordio con il Benevento in casa della Samp. «Hanno mostrato carattere ribaltando il match da 0-2 a 3-2. Con Inzaghi abbiamo condiviso per anni tante emozioni, nella Juve e nella Nazionale. Lo conosco molto bene. È un passionale, un malato di calcio come me, ero sicuro avrebbe fatto bene», sottolinea il tecnico nerazzurro.

          La prima trasferta della nuova stagione è un test per capire quale strada imboccherà l’Inter. I numeri non mentono e sbugiardano chi parla di una squadra poco votata all’attacco. L’anno passato i nerazzurri hanno segnato ben 113 reti, sottolineando un’indubbia vocazione per il gol. «Se vuoi essere offensivo portando tanti uomini in zona d’attacco, rischi qualcosa. Siamo una squadra a trazione anteriore, vogliamo proporre quel tipo di calcio, spettacolare e da godere. Nell’ultimo fine settimana formazioni che attaccano con tanti uomini, come il Manchester City o il Bayern Monaco, hanno perso 5-2 e 4-1. Se vuoi fare un calcio offensivo rischi qualcosa, dobbiamo migliorare sotto l’aspetto dell’equilibrio». Non è solo una questione di uomini, piuttosto di mentalità. Il ritorno di De Vrij al centro e il possibile utilizzo di Skriniar dovrebbero però dare più stabilità al reparto.

          Inutili i discorsi su una classifica embrionale, l’anno passato però l’Inter all’inizio fu un rullo. E partire bene è un tratto distintivo di Conte.


          Benevento (4-3-3): Montipò; Maggio, Glik, Caldirola, Letizia; Hetemaj, Schiattarella, Ionita; R. Insigne, Iago Falque, Sau. All. F. Inzaghi.
          Inter (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Kolarov; Hakimi, Gagliardini, Vidal, Young; Sensi; Lukaku, Sanchez. All. Conte.
          Arbitro: Piccinini.
          Tv: ore 18, Sky 202, 249, 252.

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            Lazio, Inzaghi: "Con l'Atalanta può succedere di tutto. Con Hoedt e Pereira mercato chiuso"

            Il tecnico fa il punto alla vigilia del recupero della prima giornata: "Con i nerazzurri è sempre successo di tutto, è una squadra forte che 45 giorni fa si giocava il meritato accesso alla semifinale di Champions. Con gli arrivi di Wesley e Andreas penso che le nostre operazioni siano finite"



            Atalanta, Gasperini: "Con la Lazio sfida tra big. Ma lo scudetto è roba da Juve e Inter"

            Nessuna idea di tricolore per l'allenatore nerazzurro: "Forse può inserirsi il Napoli. Pensiamo alla partita con i biancocelesti, la storia ci dice che sarà una sfida ricca di gol. Ho abbondanza in difesa, un po' meno in attacco, ma posso usare la coppia Zapata-Muriel o uno tra Pasalic e Malinovskyi"

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              Ultimo assalto a Smalling

              IL TEMPO (F. BIAFORA) - Ultima chiamata per Smalling. La trattativa per cercare di confermare il difensore inglese alla Roma è iniziata ormai un anno fa, con la prima offerta da 8 milioni più 2 di bonus presentata dall’allora ds Petrachi e rifiutata dal Manchester United nei primi giorni dell’ottobre 2019. Dopo un tira e molla infinito, che non ha permesso di schierare il classe 1989 nella sfida europea contro il Siviglia e nelle prime due giornate del nuovo campionato, ieri un intermediario incaricato dai giallorossi di curare l’affare è partito alla volta dell’Inghilterra. Siamo al dentro o fuori. La giornata odierna dovrebbe essere quella buona per formalizzare il rilancio per Smalling (l’Inter segueda vicino la vicenda), con la Roma che sta seguendo con attenzione anche un altro difensore del Manchester United, il ventunenne Dalot, esploso con la maglia del Porto come terzino destro, ma in grado di giocare anche in posizione più centrale. Per il portoghese c’è peró da battere la concorrenza del Milan e bisogna anche vincere le resistenze dei Red Devils, al momento freddi sulla possibilità di cedere Dalot in prestito. Tutti i nomi alternativi a Smalling restano in stand-by, pronti ad essere nuovamente contattati nel caso in cui andasse male anche quest’ultimo tentativo.


              Sul fronte offensivo dal Real Madrid assicurano che Borja Majoral non si muoverá su precisa richiesta di Zidane, ma l’intermediario che ha proposto l’operazione alla Roma è convinto che ci siano ancora piccole chance di arrivare a dama. I blancos hanno offerto ai giallorossi Jovic, sul quale c’è la forte concorrenza del Milan, con Inter e Manchester United che hanno manifestato il loro interesse. Anche qui il tempo stringe e la società capitolina dovrà chiarire le proprie intenzioni al Real entro poche ore. Intanto in vista del match di sabato con l’Udinese ieri Fonseca ha diretto il primo allenamento della settimana. Scarico per chi ha giocato contro la Juventus, mentre gli altri sono scesi sul campo. Ancora lavoro individuale per Perotti, che tornerà dopo la sosta, e Karsdorp, già costretto a saltare l’ultimo impegno per noie muscolari

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                      Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                      Quindi ora qualsiasi squadra può fermare il campionato a piacimento, basta avere qualche medico compiacente e via

                      Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk

                      per me non si dovrebbe fermare mai.
                      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                      Originariamente Scritto da GoodBoy!
                      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                      grazie.




                      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

                      Commenta


                        Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggio
                        per me non si dovrebbe fermare mai.
                        Certo poi quando gattuso scende in campo con Mario o merulo l elettricista sulla tre quarti e peppe u babà in porta voglio vedere che ne pensi
                        Cura il tuo corpo come un tempio
                        Originariamente Scritto da M K K
                        Desade grazie di esistere
                        Originariamente Scritto da AK_47
                        si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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                          Originariamente Scritto da DR. MERDONSO Visualizza Messaggio
                          Certo poi quando gattuso scende in campo con Mario o merulo l elettricista sulla tre quarti e peppe u babà in porta voglio vedere che ne pensi
                          cazzi loro, fermare il campionato è MOLTO peggio che far perdere una squadra perchè ha i giocatori positivi..... ma lo vogliamo capire?
                          è brutto da dire ma è così.
                          Originariamente Scritto da Marco pl
                          i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          IO? Mai masturbato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          Io sono drogato..

                          Commenta


                            Originariamente Scritto da DR. MERDONSO Visualizza Messaggio
                            Certo poi quando gattuso scende in campo con Mario o merulo l elettricista sulla tre quarti e peppe u babà in porta voglio vedere che ne pensi

                            sti kazzi
                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                              Una volta partiti bisogna concludere. Spazio per troppi rinvii nel calendario non c'è, non con gli europei di mezzo...altrimenti si poteva pensare ad altre soluzioni, non ci sarebbe stato problema nel rimandare un tot di partite.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

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                                poi ma guarda che caso, il focolaio ce l'ha una squadra che sarebbe retrocessa di sicuro
                                Originariamente Scritto da Marco pl
                                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                                Originariamente Scritto da master wallace
                                IO? Mai masturbato.
                                Originariamente Scritto da master wallace
                                Io sono drogato..

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