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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Mercato: fumata bianca per Suarez all'Atletico Madrid, Candreva vicino alla Sampdoria

    L'uruguaiano ha raggiunto l'accordo per liberarsi dal Barcellona: Simeone lo aspetta. Il Genoa chiude per Luca Pellegrini e pensa seriamente a Balotelli. L'Inter cede Esposito in prestito alla Spal, mentre l'esterno romano è pronto a vestire il blucerchiato

    Risolto il tormentone attaccante in casa Juventus con l'arrivo di Morata e celebrato il tanto atteso matrimonio tra l'Inter e Vidal, a prendersi la scena è l'Atletico Madrid che chiude per Luis Suarez. Dopo le difficoltà registrate nelle ultime ore, la fumata bianca per l'approdo del Pistolero alla corte di Simeone è arrivata. Decisivo l'incontro tra la punta e il Barcellona, nel quale è stato raggiunto l'accordo per la risoluzione del contratto. L'Atletico pagherà solo i bonus. Uno senario che vanifica le clamorose voci rimbalzate dalla Spagna circa un interessamento dei Colchoneros per Dzeko, che avrebbe potuto riaprire a sorpresa il discorso bruscamente interrotto tra Milik e la Roma. Per l'attaccante del Napoli, dunque, sono in ascesa le quotazioni di un trasferimento in Premier League: sulle sue tracce, oltre al Tottenham, anche Fulham e Newcastle. I rapporti con De Laurentiis restano tesissimi, ma trovare una soluzione è nell'interesse di entrambe le parti.


    Candreva-Sampdoria, accordo vicino

    L'Inter continua a lavorare in uscita per sfoltire la rosa e alleggerire il monte ingaggi, condizione essenziale per sperare di piazzare qualche ulteriore colpo nelle battute conclusive di mercato. Antonio Candreva e la Sampdoria sono sempre più vicini: ai nerazzurri dovrebbero andare 3 milioni da reinvestire su Darmian del Parma. Pochi dettagli da definire, invece, e Diego Godin sarà un nuovo giocatore del Cagliari, mentre si preannuncia più complessa la trattativa - svincolata da quella per l'uruguaiano - con la quale il club sardo spera di ottenere il ritorno di Nainggolan. L'Inter ha intenzione di monetizzare e l'esito appare tutt'altro che scontato. Fumata bianca, infine, per il passaggio in prestito secco alla Spal di Sebastiano Esposito, che ha accettato di scendere in serie B per giocare con continuità.

    Genoa, fatta per Pellegrini e Balotelli è più di un'idea

    Il Genoa si conferma scatenato: è fatta per il prestito dalla Juventus di Luca Pellegrini che, già arrivato nella città della Lanterna, domani effettuerà le visite mediche e apporrà la firma sul contratto. In casa rossoblu, di ora in ora, prende sempre più corpo l'idea Mario Balotelli come rinforzo per l'attacco. Il ds rossoblu Faggiano sta lavorando su un contratto annuale con opzione per la seconda stagione. La Lazio tiene viva la pista Callejon - svincolato dal Napoli - con le alternative Vazquez del Siviglia e Ramirez della Sampdoria sullo sfondo, mentre il Sassuolo ha raggiunto l'intesa con il Fulham per la cessione di Marlon.

    Fiorentina su Junior Firpo, Mojica all'Atalanta


    Nell'esordio contro il Torino le corsie esterne, grazie alle buone prove di Biraghi (in odore di rinnovo) e Chiesa, si sono rivelate un valore aggiunto per la Fiorentina e Commisso appare determinato a regalare a Iachini altre soluzioni di livello. Per questo il patron viola ha messo nel mirino Junior Firpo del Barcellona. Con i blaugrana potrebbe essere intavolata una trattativa per il prestito con diritto di riscatto. Oltre al 23enne attaccante olandese Sam Lammers dal Psv Eindhoven, l'Atalanta ufficializza anche Johan Mojica, 28enne esterno sinistro colombiano capace di ricoprire tutti i ruoli sulla fascia. Il Benevento, invece, è a un passo dalla chiusura per l'arrivo in prestito dal Torino di Iago Falque.


    Mbappé tentato da Liverpool e Real Madrid

    All'estero il tecnico del Chelsea Frank Lampard conferma l'imminente approdo ai Blues del portiere del Rennes Edouard Mendy, dopo le prestazioni poco convincenti dell'attuale numero uno Kepa. L'Equipe, invece, getta pesanti ombre sulla permanenza di Mbappé al Psg nella prossima stagione. Il fuoriclasse francese avrebbe comunicato di essere tentato da un'esperienza all'estero e per il 2021 si profila un duello a suon di milioni tra Liverpool e Real Madrid.

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    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Inter, Perisic resta: non ha offerte. Napoli, il Tottenham e il Psg per Milik e Koulibaly

      Alla Juventus piace Emerson Palmieri, il Wolverhampton su Douglas Costa


      Inter: niente offerte, Perisic resta. Nainggolan, il Cagliari c’è

      Con il debutto in campionato imminente, sabato con la Fiorentina, i piani per la rosa si delineano. Non avendo ricevuto offerte pari a 15 milioni, Ivan Perisic, dopo una grande stagione al Bayern Monaco, resta a disposizione di Conte, con la benedizione dello stesso tecnico e della società. Ieri il croato lo ha ufficializzato alla televisione del club. «Sono tornato, ho ancora due anni di contratto con l’Inter e spero di fare grandi cose». Resta in bilico invece il destino di Nainggolan, su cui è in pressing il Cagliari di Giulini. Con Suning contraria ai prestiti, sarà necessario inserire l’obbligo di riscatto. I sardi puntano a spalmare l’ingaggio - da 4,5 milioni - dei due anni di contratto con l’Inter su quattro stagioni.



      Napoli: per Milik spunta il Tottenham, per Koulibaly il Psg

      Il campionato è iniziato, alla fine del mercato mancano meno di due settimane e Aurelio De Laurentiis ancora ha in rosa due giocatori dalla cui cessione fino al mese scorso sperava di capitalizzare non meno di 100 milioni di euro. Arek Milik dopo il mancato passaggio alla Roma è in cerca di una destinazione. Piace in Premier ma per ora il polacco esclude destinazioni di metà classifica: si lavora per un passaggio al Tottenham che cerca un vice Kane. L’altro nodo è rappresentato da Koulibaly, nel mirino del Psg e del City. Gattuso spera di poterlo trattenere. «Ma so che il Napoli deve pensare ai numeri». L’eventuale sostituto sarebbe già stato individuato: Papastathopoulos dell’Arsenal.



      Juventus: piace Emerson Palmieri, il Wolverhampton su Douglas Costa

      Sistemato l’attacco con l’innesto di Alvaro Morata che si è sottoposto alle visite mediche prima di firmare il contratto con la Juve, Fabio Paratici lavora all’innesto di un esterno sinistro. Alex Sandro è infortunato, Luca Pellegrini è stato prestato al Genoa, De Sciglio era già stato oggetto di trattativa con la Roma e Frabotti è troppo giovane per reggere da solo il peso. Morale: piace Emerson Palmieri, nel mirino dell’Inter fino a un mese fa quando dalla Cina è arrivato l’input al contenimento dei costi. La Juve punta a un prestito con diritto di riscatto per l’esterno italo-brasiliano. Potrebbe cambiare padrone anche la fascia destra: Douglas Costa è nel mirino del Wolverhampton.



      CorSera
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        Napoli-Milik, un braccio di ferro che rischia di scontentare tutti


        Il club può perdere il giocatore a zero a giugno del prossimo anno, stare fermo costerebbe all'attaccante sicuramente il posto in Nazionale nella stagione che porta agli Europei. C'è tempo solo fino al 5 ottobre per trovare una via d'uscita meno dolorosa per tutti

        Il braccio di ferro si è concluso senza vincitori, con Milik che resta fuori rosa e il Napoli che adesso deve trovare in fretta un altro acquirente per l'attaccante polacco, dopo il fallimento in extremis della trattativa con la Roma. Nessuno ha voluto fare un passo indietro e alla fine c'è il rischio concreto che ci rimettano tutti: con la società che ha visto sfumare una cessione da 25 milioni e il giocatore che corre il rischio concreto di passare i prossimi otto mesi in tribuna, proprio nella stagione che si concluderà a giugno con i campionati Europei. Gattuso ha infatti già spiegato ufficialmente che per il numero 99 azzurro non c'è più spazio e che dunque non gli sarà concessa un'altra chance, dopo il suo ostinato rifiuto di trovare un accordo con De Laurentiis, che nella scorsa primavera gli aveva offerto più volte il rinnovo del contratto. Poi il presidente ha rotto gli indugi con due mosse: prima blindando Mertens fino al 2022 e successivamente con l'acquisto di Osimhen, che si è aggiunto a quello di Petagna. In organico ci sono dunque già tre centravanti e il reparto è al completo.

        Milik però è sotto contratto fino a giugno con il Napoli ed è evidente che trovare una soluzione converrebbe a tutti, con la chiusura del mercato che si sta avvicinando rapidamente. Per questo dopo la rottura con la Roma la società e il giocatore hanno subito ricominciato a guardarsi intorno, nella speranza che spunti in fretta qualche altro estimatore. La voce più concreta arriva dall'Inghilterra, con il Tottenham che è alla ricerca di un alter ego per Kane. Dalla Spagna avrebbe invece fatto solo un sondaggio il Valencia, che al massimo sarebbe interessato a un prestito e non è in condizione di offrire la cifra che chiede De Laurentiis, dai 25 milioni in su.

        Prende dunque corpo l'ipotesi che Milik si possa svincolare a costo zero a giugno, quando scadrà il suo contratto con il Napoli. Ma il polacco ha già perso per gli infortuni alle ginocchia due delle ultime quattro stagioni e stare fermo di nuovo gli costerebbe sicuramente il posto in Nazionale, con gli Europei alle porte. Colpa di un braccio di ferro che rischia di costare carissimo a De Laurentiis e all'attaccante. C'è tempo solo fino al 5 ottobre per trovare una via d'uscita meno dolorosa per tutti.

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          buongiorno a tutti juventini maiali schifosi gobbi corruttori e non
          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
          Originariamente Scritto da GoodBoy!
          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


          grazie.




          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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            Roma, lo 0-3 può accelerare la rivoluzione di Friedkin: nessuno è più sicuro del posto

            Il caso Diawara, un errore che non succede nemmeno tra i dilettanti, costa un punto sul campo. In uscita Baldissoni e Longo, e la fiducia in mister Fonseca non è più assoluta

            Non c’era nessuno spazio per l’interpretazione perché il regolamento parla chiarissimo. Così il Giudice sportivo Gerardo Mastrandrea ha assegnato alla Roma la sconfitta 0-3 a tavolino per aver schierato Amadou Diawara nella gara contro il Verona. Secca la motivazione: «Ha impiegato un calciatore non iscritto nella Lista dei 25, comunicata a mezzo Pec in data 14 settembre 2020 alle ore 12.14, nonostante fosse divenuto un Over 23». Un errore che è costato un punto (la partita era finita 0-0) ma che, soprattutto, ha esposto la nuova proprietà dei Friedkin a una figuraccia epocale sulla quale non avevano nessuna responsabilità. Non ci poteva essere debutto peggiore per Dan e Ryan Friedkin, che domenica sera vivranno la loro «prima» allo stadio Olimpico con la sfida contro la Juventus. Una gara già delicatissima, caricata ulteriormente dal naufragio della trattativa che doveva portare Edin Dzeko proprio in bianconero e Arek Milik alla Roma.


            La Roma ha annunciato un reclamo contro la decisione del Giudice sportivo: i legali giallorossi hanno sette giorni per preparare le loro deduzioni, che si basano sulla totale mancanza di dolo e su un presunto «buco informatico» nella trasmissione della lista. Tra i 25 «Over» c’erano ancora molti spazi liberi e Diawara non avrebbe tolto il posto a nessuno, come invece avvenne nel caso Ragusa in Sassuolo-Pescara del 28 agosto 2016. La buona fede, però, è un alibi assai debole quando si viola un regolamento preciso. Secondo alcuni esperti di diritto sportivo un reclamo simile sarebbe addirittura «irricevibile», la Roma comunque porterà avanti la sua battaglia e spera di cavarsela con una semplice multa.

            In ogni caso, resterà la macchia indelebile di un errore che non succede nemmeno tra i dilettanti. I Friedkin, delusi ma tenaci, sono pronti ad accelerare la rivoluzione nella parte dirigenziale e in quella sportiva. Il segretario generale Pantaleo Longo non si è dimesso, ma andrà sicuramente via (per qualcuno proprio al Verona); il vicepresidente Mauro Baldissoni, escluso dal nuovo CdA, è in uscita: era l’ultimo dei «pallottiani» storici. Il mercato in uscita è fermo e gli esuberi (Jesus, Fazio, Pastore, Perotti...) sono ancora tutti a libro paga, un altro episodio che sta deludendo i Friedkin. La fiducia in Fonseca è in calo: ha litigato con Dzeko dopo Siviglia-Roma di Europa League, ha insistito con la difesa a 3 a Verona anche se ha dovuto far giocare fuori ruolo Cristante, risultato uno dei peggiori. C’era chi, tra i dirigenti, voleva affiancargli un «tutor» italiano per la tattica: la prestazione contro l’Hellas ha rafforzato l’idea.

            Dan Friedkin sperava di aver un po’ di tempo per riorganizzare tutto, non si spaventerà se dovrà affrettarsi. Sono escluse mosse «populiste» legate alla nostalgia. Se il momento verrà, sarà al termine di un percorso. Resta viva, invece, la pista che porta a Ralf Rangnick, l’artefice del modello Red Bull (Lipsia e Salisburgo). Il «trainager» può essere la base di partenza per la rifondazione.


            CorSera
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              Non solo Suarez: dagli oriundi a Passaportopoli, cosa non si fa per la cittadinanza italiana

              Quello del bomber del Barcellona è solo l’ultimo di una lunga lista di tentativi di impossessarsi dello status di italiano con ogni mezzo

              Luis Suarez è soltanto l’ultimo giocatore di una lunga lista che finisce nei guai per la nazionalità. In ogni angolo d’Europa, la storia dei passaporti facili è davvero chilometrica e l’attaccante del Barcellona ha soltanto arricchito un capitolo di queste vicende con l’episodio di Perugia. Per quanto riguarda l’Italia, sono stati coinvolti anche Veron, Recoba o Cafù. Ma in principio in tutto il dopoguerra i sudamericani con avi italiani hanno spopolato nella nostra serie A, con molte ma molte polemiche. Fino alla chiusura delle frontiere per la debacle del Mondiale di Inghilterra 1966 con la sconfitta clamorosa contro la Corea del Nord agli ottavi. Poi sono arrivate la riapertura all’inizio degli anni ‘80 e la legge Bosman degli anni ‘90. L’ondata degli scandali è iniziata negli anni 2000. Ovunque, non solo in Italia.

              Restando al nostro campionato, nel 1999-2000 il primo caso è quello di Veron, fantasista della Lazio. Nasce ufficialmente Passaportopoli. Le inchieste delle magistrature europee si allargano a macchia d’olio. In Italia si muove la procura di Udine per quattro giocatori dei friulani: Warley, Alberto, Da Silva, Jorginho. Poi è il turno dei brasiliani Dede e Jeda (Vicenza), dei quattro primavera della Sampdoria: Ze Francis, T. Ivock Job (Camerun) e M. Ondoa (Capo Verde). In Serie A il cerchio si allarga sempre più e nel calderone finiscono sette società (Inter, Lazio, Roma, Milan, Udinese, Vicenza e Sampdoria), 15 dirigenti e ben 14 giocatori, compreso l’interista Recoba. L’Inter si dice estranea alla faccenda, ma lo spettro penalizzazione è dietro l’angolo. A salvare i club coinvolti arriva un colpo di spugna normativa. Il 3 maggio 2011 la regola federale sugli extracomunitari viene modificata. Diverso il responso della giustizia ordinaria, davanti alla quale nel 2006 Recoba patteggia sei mesi di reclusione per i reati di concorso in falso e ricettazione. Tremano anche Assunçao, Ayala, Chamot e Almeyda.

              Anche gli altri Paesi non vengono risparmiati. Scoppiano casi in Francia, Inghilterra, Olanda, Spagna, Portogallo (il governo lusitano disse che c’era lo zampino delle mafie) e Austria. Addirittura Careca confessò che bastavano 22 milioni di lire per un passaporto falso. Inganni, truffe di ogni tipo. Fino al Suarez di oggi. Segnale che forse i tempi non cambiano.

              CorSera
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                Agnelli: «La priorità della Juve è la messa in sicurezza dei conti. Decimo scudetto una vetta da scalare»

                Il presidente della Juve scrive una lunga lettera agli azionisti, nella quale parla anche degli equilibri del sistema calcio: «Serve una nuova governance, sopravvivenza dei club minacciata»

                L’aspetto sportivo è affascinante («Il decimo scudetto è una vetta da scalare e non un dato scontato»), ma la lettera agli azionisti della Juventus scritta dal presidente Andrea Agnelli è prima di tutto un documento che trasmette la drammaticità del momento che sta attraversando il calcio, messo a dura prova dalla pandemia e dai suoi effetti sui conti economici.

                «La nostra posizione finanziaria, a causa dei continui investimenti per garantire quella competitività sportiva necessaria per accedere ai maggiori flussi di ricavo è elemento di forte attenzione – sottolinea il numero uno bianconero —. La messa in sicurezza è stata dalla scorsa primavera una nostra priorità e lo sarà nel prossimo futuro».


                L’indebitamento finanziario netto della Juve al 30 giugno era di 385 milioni. E sul mercato la società, che ha avuto a libro paga Allegri per un anno e ha ancora due anni di contratto da pagare a Sarri, ne trae le conseguenze come dimostra l’operazione Morata: coniugare risultati e sicurezza dei conti è una sfida sempre più complessa. Anche perché la crisi dovuta al Covid mette in discussione la crescita dell’intera industria calcio.

                Agnelli, presidente anche dell’Eca, l’associazione dei club europei, si sofferma sulla «asimmetria di un sistema che pone il rischio imprenditoriale sui club, i quali sostengono tutti i costi del sistema, ma assegna ad altri soggetti una parte rilevante del controllo e, quindi, della generazione degli introiti». Il problema è la questione dei diritti tv, principale fonte di ricavo, che però «è l’unica voce che non cresce a doppia cifra», sottolinea Agnelli. Sul tavolo quindi si pone la questione della governance «che gli effetti della pandemia stanno mettendo a durissima prova, minacciando la sopravvivenza dei club». O si cambia o si rischia grosso: «Il mondo è già cambiato. E la Juventus saprà stare al passo».


                CorSera
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                  La Roma va rasa al suolo.

                  Poi se ne avranno la forza e la voglia, proveranno a costruire... forse forse, questi sono tra i pochi americani facoltosi che non amano proclami e sensazionalismo.
                  Vedremo.

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                    Inchiesta Suarez, l’Università di Perugia: «Fatto tutto correttamente, è un grande equivoco»

                    La tesi della difesa: l’indagine deriva dallo scontro avuto dalla rettrice con il suo predecessore per i fondi pagati dalla Cina per le certificazioni degli studenti Erasmus

                    «Non ho fatto niente di male. Ho fatto tutto correttamente. È stato solo un grande equivoco». Così la professoressa Giuliana Grego Bolli, rettore dell’Università per stranieri di Perugia, si è difesa, dalle accuse di aver falsato l’esame di italiano del calciatore Luis Suarez. Ma come? Nell’intercettazione era proprio lei a dire che il calciatore «deve essere su quel binario lì».

                    Una corsia preferenziale? «Ma no, era un binario culturale, quello a cui mi riferivo. Un percorso culturale» avrebbe spiegato la linguista al suo difensore, David Brunelli. «Parlava del corso di studio. Per questo — garantisce il legale —, la professoressa è scossa ma serena che potrà fornire tutte le spiegazioni per dimostrare che ha agito correttamente». Per ora, in attesa di conoscere gli atti, scherza l’avvocato, «siamo pronti a prendere bastonate. Ma poi ci rifaremo».

                    Anche se, spiega, è ancora prematuro fornire spiegazioni dettagliate, visto che l’indagine ha colto tutti di sorpresa. Malgrado il clima di «veleni» che si è respirato nella facoltà negli ultimi tempi. Il sospetto che lascia trasparire Brunelli è che questa indagine sia una seconda puntata del pesante scontro avuto dalla rettrice con il suo predecessore Giovanni Paciullo, sul «buco» nei conti dell’UniStra, relativo al business degli studenti provenienti dalla Cina.

                    Per partecipare agli Erasmus nelle università del nostro Paese viene richiesto un buon livello di italiano, certificato. La Cina ogni anno pagava l’Università per far acquisire agli studenti cinesi l’italiano necessario a frequentare facoltà italiane. O quantomeno per fornirgli la certificazione: sono note nel mondo accademico le lamentele sulle scarse capacità linguistiche acquisite. In ogni caso, a quanto pare, dai bilanci dell’UniStra, sarebbero scomparsi oltre 3 milioni di euro che dovevano arrivare dalla Cina ma non sarebbero stati né incassati, né richiesti. La faccenda è stata oggetto nei mesi scorsi di un rimpallo di accuse tra il vecchio rettore e Giuliana Grego Bolli.

                    Querele, denunce e la consegna di corposa documentazione da parte della rettrice e del direttore generale Simone Olivieri alla Corte dei Conti e alla procura relativa alla gestione del precedente rettore. «Non so nulla di vendette. Però ci dicono che questa indagine ha avuto inizio da un altro procedimento, non ci meraviglierebbe se dietro ci fosse quella storia lì», dice Brunelli. Si dice «sereno e pronto a chiarire quanto prima la propria posizione» anche il dg dell’Ateneo, Simone Olivieri. «Il suo è un ruolo puramente amministrativo. Non fa certo parte di commissioni esaminatrici, né svolge attività didattica», evidenzia il suo legale Francesco Falcinelli, che invece crede poco alla ricostruzione del collega: «Non faccio supposizioni, ma tenderei ad escludere che le due vicende siano collegate».

                    Ha «escluso responsabilità in ogni tipo di vicenda» Lorenzo Rocca, l’esaminatore che avrebbe imbeccato il bomber. Sentito ieri per due ore ha dovuto spiegare anche quell’intercettazione in cui dice: «Mi assumerò la responsabilità del punteggio. Il mio timore è che poi i giornalisti gli fanno due domande e va in crisi». «Il mio assistito ha chiarito la sua posizione — dice il suo avvocato Cristiano Manni — ora attendiamo gli sviluppi».


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                      Sto aspettando che il CorSera metta online un articolo a firma di Florenza Sarzanini in cui si titola di un "patto tra università e una legale della Juventus" per portare degli stranieri a Perugia. Se si clicca sul link però l'articolo non appare (a me dà "pagina non disponibile"). Per ora non lo trovo nemmeno scannerizzato.

                      Se qualcuno ce l'ha nella sua interezza lo posti:

                      Inchiesta Suarez, il patto tra l’università e la legale della Juventus: «Vi porteremo altri stranieri» di Fiorenza Sarzanini
                      Last edited by Sean; 23-09-2020, 07:59:05.
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                        Simeone si libera di quel pacco di Morata e prende Suarez, complimenti davvero
                        Originariamente Scritto da Marco pl
                        i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                        Originariamente Scritto da master wallace
                        IO? Mai masturbato.
                        Originariamente Scritto da master wallace
                        Io sono drogato..

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                          Suarez e l’esame di italiano, l’accordo con la legale della Juve: «Vi porteremo altri stranieri»

                          Le intercettazioni sul caso Suarez: emergono le telefonate con il dg dell’università per un esame fatto su misura


                          Un accordo con l’Università di Perugia a per far sostenere l’esame a tutti i giocatori stranieri che avevano bisogno della certificazione per ottenere la cittadinanza italiana: è la promessa fatta dal legale della Juventus ai responsabili dell’ateneo. Ci sono almeno tre telefonate tra l’avvocatessa Maria Turco e il direttore generale dell’università Simone Olivieri che svelano la trattativa per far superare il test di italiano al calciatore del Barcellona Luis Suarez che la società bianconera voleva far giocare a Torino. Su questo si concentrano gli accertamenti della Guardia di Finanza che indaga sul reato di corruzione, ma anche i controlli della giustizia sportiva per eventuali illeciti disciplinari. Ricostruendo ogni contatto avvenuto fino al 17 settembre, quando Suarez va via dal capoluogo umbro con l’attestato di livello B1, indispensabile secondo i decreti sicurezza per completare l’iter amministrativo e ottenere i documenti necessari a entrare nella “rosa” da comunitario, visto che la Juve aveva già in squadra l’americano Weston McKennie e il brasiliano Arthur Melo.


                          Il mediatore

                          È l’inizio di settembre quando un amico di Olivieri lo mette in contatto con l’avvocatessa Turco che lavora nello studio di Luigi Chiappero, da sempre legale della Juventus. Cominciano così una serie di telefonate per accordarsi sulle modalità di svolgimento dell’esame. I tempi sono stretti, c’è bisogno di fare in fretta ma soprattutto di avere la certezza che Suarez, nonostante non conosca l’italiano, ottenga il certificato. Vengono individuati i professori e si avvia una trattativa che - questo avrebbe assicurato Turco - avrebbe portato utilità anche all’ateneo. I due non immaginano evidentemente di essere intercettati e invece i finanzieri ascoltano in diretta le conversazioni.


                          La contropartita

                          L’avvocatessa spiega a Olivieri l’intenzione di “dirottare” sull’università di Perugia tutti gli altri giocatori extracomunitari che avranno in futuro bisogno di sostenere l’esame di italiano per poter essere tesserati. E così ottiene da Olivieri la certezza che si farà tutto il necessario per risolvere ogni problema legato a Suarez. Quanto basta ai magistrati per ipotizzare il reato di corruzione e delegare ulteriori verifiche. Si tratta infatti di una “utilità” per l’ateneo, per questo la contropartita è stata contestata nell’informazione di garanzia al direttore generale. Adesso sarà lui a dover chiarire ogni passaggio, compresa la procedura d’urgenza che si è deciso di riservare al calciatore.

                          Il test anticipato

                          L’esame per gli stranieri che dovevano conseguire il B1 era stato infatti fissato per il 22 settembre. Ma proprio per favorire le richieste dell’avvocatessa che chiedeva di anticipare il test,e si è deciso di farlo svolgere il 17 settembre. Un esame “su misura” che però doveva comunque - almeno in apparenza - non sembrare dedicato esclusivamente a lui. E così altri quattro stranieri - messi in lista per il 22 - sono stati convocati per il 17 settembre e quel giorno hanno tutti sostenuto la prova, anche se solo Suarez avrebbe ricevuto in anticipo le domande e sarebbe stato preparato dai docenti Stefania Spina e Lorenzo Rocca facendogli imparare a memoria le risposte.


                          Il video

                          Esiste un filmato sul colloquio del calciatore. Un video che è stato allegato agli atti dell’indagine. Da tempo gli specialisti del Nucleo di polizia economico finanziaria di Perugia tenevano sotto osservazione l’università e avrebbero documentato che cosa avveniva nell’aula per dimostrare che le domande degli esaminatori erano state concordate in precedenza e Suarez era stato preparato sulle risposte per evitare che qualcuno potesse contestare la sua scarsa conoscenza dell’italiano.

                          La giustizia sportiva

                          Già nelle prossime ore i magistrati di Perugia segnaleranno la vicenda alla Procura federale che dovrà valutare se aprire un fascicolo per la contestazione di eventuali illeciti sportivi. E per verificare il grado di responsabilità delle persone coinvolte. In particolare si dovrà esaminare il comportamento dell’avvocatessa Turco e della Juventus che l’aveva incaricata di gestire la trattativa, per scoprire se la società fosse a conoscenza degli accordi stipulati - sia pur verbalmente - con l’ateneo. L’indagine riguarderà anche il ruolo di Suarez: sarà lui a dover spiegare che cosa gli fu detto sia per quanto riguarda l’iter per la cittadinanza, sia per la preparazione del test.

                          CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Vedremo gli sviluppi dell'inchiesta, che speriamo possa chiarirsi in ogni aspetto ed eventuali gradi di coinvolgimento e responsabilità presto. Per ora non ci sono indagati di parte juventina ma solo all'interno dell'ateneo. Suarez non è un tesserato della Juve e nemmeno l'avvocato lo è...ma nel prosieguo ne sapremo di più.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Probabilmente avrà fatto tutto di sua spontanea volontà!

                              Free Giuventus

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                                CorSera
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                                C. Campo - Moriremo Lontani


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