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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Queste figure non le cancellerà mai niente.
    Ogni stagione non è una nuova stagione, perché tu porti addosso tutta sta merda.
    Vergogna.

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      ragioniere che fa? Batti?
      Winners are simply willing to do what losers won't.




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        Era meglio con pallotta

        Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
        Originariamente Scritto da Pesca
        lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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          Originariamente Scritto da Pesca Visualizza Messaggio
          bruno fernandes
          davanti ai microfoni ancora meglio che sul campo
          dicci di più

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            La Roma ne prende sei all’Old Trafford dal Manchester United, la semifinale di Europa League è compromessa. Un’altra sconfitta pesante e clamorosa come il famoso 7-1 del 2007, sempre a Manchester, nei quarti di Champions League all’epoca di Spalletti. La Roma si è illusa con un primo tempo che ha chiuso addirittura in vantaggio, ma ha pagato caro anche tre infortuni in successione a Veretout, Pau Lopez e Spinazzola, tutti nella prima metà della partita. Poi nel secondo tempo il controsorpasso di Cavani e il crollo verticale, senza giustificazioni. La parabola dell’educato e gentile Mr. Fonseca è ormai compiuta, esaurita. Lui si rende perfettamente conto e ammette: “Non scappo dalle mie responsabilità”. L’allenatore si avvia a chiudere una stagione molto deludente (settimo posto in campionato) e sa già che dovrà lasciare il posto a un altro: probabilmente Maurizio Sarri. Insomma altro giro, altra giostra…


            EUROPA LEAGUE 2020-2021
            SEMFINALI ANDATA
            Giovedì 29 aprile 2021

            Manchester United – Roma 6-2
            (9? Bruno Fernandes MU, 15? Pellegrini rig. R, 34? Dzeko R, 48? Cavani MU, 64? Cavani MU, 71? Bruno Fernandes rig. MU, 75? Pogba MU, 86? Greenwood MU)

            Villarreal – Arsenal 2-1
            (5? Tr9? Bruno Fernaigueros V, 29? Albiol V, 73? Pepé rig. A)

            SEMIFINALI RITORNO
            Giovedì 6 maggio 2021
            Roma – Manchester United
            Arsenal – Villarreal


            Non come il famoso 7-1 del 2007 alla Roma di Spalletti nei quarti di finale di Champions League, ma siamo lì, un gradino subito sotto. Un gol fatto e uno preso in più, che non cambia molto la sostanza delle cose. E comunque sempre una storia, un incubo, da raccontare, come quei ricordi della serie “quante ne abbiamo passate…”. Di brutto e forse anche perfido il 6-2 incassato dalla squadra di Fonseca all’Old Trafford ad opera Manchester United, ha che la Roma è passata attraverso stati d’animo incredibili e completamente opposti, persino una fase d’euforia dovuta al vantaggio per 2-1 ottenuto per via dei gol segnati da Pellegrini su rigore e Dzeko. Ma poi la Roma si è fermata lì e dopo il sorpasso giallorosso al gol di Bruno Fernandes c’è stato il controsorpasso con la doppietta di Cavani. Dopo i gol dell’ex idolo del Napoli il diluvio.

            Ha giustificazioni la Roma? No giustificazioni non ne ha, ha spiegazioni da dare e da darsi. La mazzata dei tre infortunati nel primo tempo (Veretout, il portiere Pau Lopez e Spinazzola) è stata micidiale e condizionante nel senso che ha fatto esaurire tutti i cambi necessari nel primo tempo. Uno dei cambi ha riguardato addirittura il portiere, e in omaggio l’arbitro ci ha messo sopra pure un rigore abbastanza inspiegabile, a palla lontana, contatto più che normale e giocatori in corsa ormai quasi fuori dal campo. Il crollo nel secondo tempo è stato comunque totale e devastante, lasciando ormai la Roma sola a contemplare una stagione molto deludente. Per quanto la squadra di Fonseca sia l’ultima italiana rimasta in campo nelle Coppe, gli schiaffi del Manchester United lasciano il segno e fanno male, mentre il settimo posto in classifica parla di un campionato in cui la Roma si è arresa troppo presto.

            Paulo Fonseca, signore gentile e tecnico che mai ha trovato il feeling giusto con la squadra, si avvia a un mesto finale di stagione. La sua parabola è ormai esaurita. “Non voglio fuggire dalla mia responsabilità” ha detto. Ma sa già che lascerà il posto a un altro, forse Maurizio Sarri. Insomma, altro giro, altra giostra.

            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Pirlo, sei vittorie per tenersi la Juve. In bilico Paratici

              Il futuro del tecnico sembra segnato, l'unica possibilità di restare in panchina è vincere le cinque sfide di campionato che restano da giocare per garantirsi un posto Champions e conquistare la coppa Italia. L'eventuale ritorno di Allegri avrebbe come diretta conseguenza la fine, dopo undici anni, del rapporto con il capo dell'area tecnica

              Mentre in campo la squadra di Pirlo lavora per spuntarla nella volata Champions, prosegue parallelamente la definizione della Juventus che verrà, tra panchina e dirigenza. Dopo nove anni di successi e di dominio incontrastato in Italia, la supremazia bianconera si è sgretolata in un solo anno, fiaccata in campo dall'impatto deludente di Pirlo alla guida della squadra e dall'annata sottotono dei campioni bianconeri. Cambiamenti che coinvolgeranno anche l'assetto dirigenziale, soprattutto se dovesse concretizzarsi il ritorno di Allegri in panchina.

              La guida tecnica

              Lo "staff moderno" di Pirlo, rifacendosi alla definizione coniata da Agnelli, si trova di fronte ad un bivio. Cinque giornate a disposizione per non trasformare un anno sottotono in uno dei peggiori degli ultimi decenni: la discriminante è la qualificazione alla Champions League, molto più della vittoria in Coppa Italia. Pirlo è in bilico insieme al suo staff, travolto dai deludenti risultati che hanno portato in bacheca la vittoria della Supercoppa ma anche la fine dei sogni scudetto e Champions League ben prima del momento decisivo della stagione. Al primo anno su una panchina di Serie A l'ex centrocampista di Milan e Juventus ha mostrato la sua scarsa esperienza e difficilmente sarà confermato il prossimo anno, a meno di infilare sei vittorie che porterebbero la qualificazione europea e la Coppa Italia. Per il futuro il profilo giusto sarebbe stato individuato in Allegri, che dopo cinque anni di successi sulla panchina bianconera venne esonerato per tentare la strada del cambiamento, caldeggiata da Nedved e Paratici, che presero Sarri prima e Pirlo poi.


              Cambio societario

              L'eventuale arrivo di Allegri, che resta in corsa insieme all'ipotesi Gasperini, suggestiva ma di difficile attuazione, stravolgerebbe anche i quadri dirigenziali. Già prima di separarsi il tecnico livornese aveva chiesto di avere maggior voce in capitolo per acquisti, cessioni e gestione della rosa, trasformando la sua figura da allenatore in manager. Un cambio necessario dopo che negli ultimi due anni la squadra è stata costruita pensando principalmente alla convenienza di certi affari più che alla reale utilità per il sistema di gioco adottato da Sarri prima e da Pirlo quest'anno. Inoltre la presenza di Allegri avrebbe come diretta conseguenza la fine, dopo undici anni, del rapporto con Paratici, coinvolto anche nell'inchiesta di Perugia sull'esame farsa per la cittadinanza italiana di Suarez. Alle spalle del dirigente piacentino scalpita Cherubini, che in questi anni ha bruciato le tappe fino a diventare uno dei punti di riferimento della società.
              Prima di assistere a tali cambiamenti bisognerà attendere il verdetto del campo: in caso di mancato accesso alla Champions gli 80 milioni derivanti dalla qualificazione renderebbero insostenibile il monte ingaggi e la rosa a disposizione. Costringendo i bianconeri a un cambio di rotta anche sulle strategie future.

              Il futuro del tecnico sembra segnato, l'unica possibilità di restare in panchina è vincere le cinque sfide di campionato che restano da gioca…
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Tuttosport parla di possibile aumento di capitale da parte di Exor. Sarebbe un forte segnale di vicinanza della proprietà alla società.
                ...ma di noi
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                  Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio
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                  in soldoni: "non ci aspettavamo una roma così alta e aggressiva, nella ripresa abbiamo trovato i giocatori tra le linee e con pochi tocchi. credo siano stati anche sfortunati con i tre cambi, diawara ha dovuto fare uno sforzo enorme perché non riusciva a correre". in italiano impeccabile. ho pensato ai nostri e ai "testa alla prossima partita" quando perdono e agli "avanti così" quando vincono.

                  Originariamente Scritto da Sergio
                  Sei un coglione.



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                    La Roma ha bisogno di una fondazione. Il calcio in Italia non è "nato a Roma" ma a Genova, poi a Torino e infine a Milano: sono queste 3 le colonne fondanti del calcio italiano. Il Centro ed il Sud sono arrivati molto dopo e anzi, se stiamo agli albi, devono ancora arrivare (tra Roma, Lazio e Napoli siamo a 7 scudetti, quanto il Torino da solo).

                    Roma non fa però eccezione rispetto al panorama della capitali europee, ovvero le grandi e storiche città di ogni nazione che però sono periferiche rispetto al calcio: in Germania Berlino non ha nessuna grande squadra, ce l'ha la Baviera col Bayern Monaco; le due grandi d'Inghilterra sono Liverpool e United e nessuna delle squadre di Londra; in Francia Parigi inizia adesso ad affacciarsi, solo grazie al mutamento genetico operato dagli arabi.

                    E' in controtendenza, rispetto a quell'elenco, la sola Spagna con Madrid: lì coincidono capitale nazionale e capitale calcistica.

                    La Roma vive dunque questo curioso sdoppiamento della personalità: una grande città (e una grande piazza, con ampio tifo) che producono un calcio piccolo, non storicamente rilevante, rarissimamente vincente (escludo qui la Lazio perchè è sempre stata più di nicchia, i laziali direbbero "per palati fini" e ha sempre sofferto meno questa dissonanza , diciamo "accontentandosi di quel che veniva e vivendo dunque più sereni).

                    Perchè quel papiro introduttivo? Perchè solo una (ri)fondazione completa, capace di armonizzare e allineare il noumeno (l'idea di grandezza che promana dall'Urbe) al fenomeno (la squadra che ivi alberga, piccola rispetto all'idea) potranno produrre una palingenesi della storia calcistica della Roma.

                    Le strade sono due: o, come nel caso del PSG, un forte arrivo di denari, con una grande proprietà che fa grande la squadra saltando a piè pari ogni passaggio (Roma, in quanto città di politica e terziario ha sempre sofferto di vuoto di grande industria e dunque di capitale, e non a caso il calcio in Italia ha prosperato nel triangolo industriale Genova-Torino-Milano), oppure un lavorio dal basso, dalle fondamento al tetto, mattone dopo mattone: in questo caso alla piazza è obbligo la pazienza e alla proprietà il ragionare senza scorciatoie nè propaganda.

                    I Friedkin sembrano mediaticamente riservati, è un buon inizio. Sarri è uomo di costruzione, pure quello è un buon primo passo. Prima del raccolto c'è la terra da arare.
                    Last edited by Sean; 30-04-2021, 07:46:27.
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                      Buongiorno a voi, tifosi degni di chiamare squadra la vostra squadra...

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                        Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                        Buongiorno a voi, tifosi degni di chiamare squadra la vostra squadra...
                        Al ritorno je ne famo 4 Fabi…a 4 mani intendo.
                        sigpic
                        Free at last, they took your life
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                          Manchester United - Roma 6-2, Sconcerti: giallorossi sfortunati ma inadeguati agli avversari

                          Tre infortuni nel primo tempo mettono in ginocchio la squadra di Fonseca, che ha comunque mostrato tutti i propri limiti soprattutto a centrocampo

                          di Mario Sconcerti

                          Roma sfortunata per i tre infortuni nel primo tempo, tutti a giocatori molto importanti, soprattutto Veretout e Spinazzola, ma complessivamente inadeguata all’avversario. Il risultato è scappato di mano anche allo United, ma una differenza sensibile era attesa. La seconda del campionato inglese a questi livelli è più forte di qualunque avversario di altra fascia. La Roma è settima, il Villareal e l’Arsenal sono a metà classifica. Se c’è una cosa che il calcio del virus ha perso è l’imprevedibilità. Vincono i più forti.


                          Infortuni

                          La sfortuna degli infortuni era stata bilanciata nel primo tempo da un rigore fuori dal vivo del gioco e da un gol di fisico e rimpallo di Dzeko in uno dei due unici tiri in porta della Roma. Il resto è stata una partita poco possibile. Lo United non è più una squadra inglese, gioca con frasi brevi ma insistenti, ama avere la palla e cercare con quella una somma delle qualità individuali. Gioca nello United forse il miglior centrocampista offensivo in circolazione, Bruno Fernandes, un tipo calmo ma capace di mettere la palla dovunque. Avesse un po’ di rabbia davvero latina lascerebbe un segno profondo nel calcio. Guarda invece la sua partita come i navigatori del suo Paese guardavano il mare dalle navi, come fosse un continuo confine. Non ha nostalgia della terra, per Bruno Fernandes è importante vivere nel suo mare, cioè il gioco. Ha fatto tutto lui ieri e ha trovato nel vecchio Cavani il suo jolly ideale.



                          La resistenza

                          La Roma ha opposto a questo una difesa smarrita nei ruoli. Smalling ha marcato Pogba che non gli dava un corpo fisso. Cristante era nella zona Cavani ed è rimasto anticipato e travolto. Ibanez non è ancora pronto, buono in marcatura, pessimo nel gestire il pallone ritrovato. L’assenza di Veretout ha costretto la Roma a una coppia di centrocampisti improvvisata e sbagliata nell’idea, Diawara-Villar, ottimi per una partita normale del campionato italiano, abbastanza impropri per questo livello. La somma delle differenze è dentro il risultato. Se facciamo uno sconto, una differenza di tre gol era la più corretta, ma già questo è una condanna.

                          CorSera


                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
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                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

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                            Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
                            Al ritorno je ne famo 4 Fabi…a 4 mani intendo.
                            Non me la guardo più.
                            Stavolta ho chiuso per davvero...ma che vor dì? Ma che davero davero? So 40 che magno merda...ma basta no?
                            E che non mi si dica che il tifoso sta vicino alla squadra e tutte ste cazzat3 eh, che devono morì male l'anima de li mejo mortacci loro.
                            Ma me guardo le partite belle delle altre e annassero a morì ammazzati.

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                              Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                              Non me la guardo più.
                              Stavolta ho chiuso per davvero...ma che vor dì? Ma che davero davero? So 40 che magno merda...ma basta no?
                              E che non mi si dica che il tifoso sta vicino alla squadra e tutte ste cazzat3 eh, che devono morì male l'anima de li mejo mortacci loro.
                              Ma me guardo le partite belle delle altre e annassero a morì ammazzati.
                              Sò 40 pure per me, ma tanto a noi ce piace la merda (cit.) e quindi giovedì starò davanti a quella tv del cazzio che ormai me prende per culo pure lei.

                              Comunque la prima cosa che devono fare i Friedkin è radere al suolo Trigoria: in quel pezzo di terra non deve crescere più neanche la sterpaglia.
                              Ecco, pensassero a quello, no a scopà con la Leotta.
                              sigpic
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                                Gli infortuni hanno avuto un loro peso, perchè la Roma ha una rosa buona nell'11 titolare ma poi però c'è il vuoto...e quando ne devi cambiare 3 in 30 minuti ecco che i piani vanno a farsi benedire.

                                Sul 3-2 c'era da mettere il pullman davanti alla porta, catenacciando come nelle trincee del '15-'18...ma Fonseca appartiene alla schiatta degli allenatori "dogmatici", quelli che non si "snaturano"...e lì è accaduto il patatrac.

                                Ora credo che il solo cambio dell'allenatore non basterà. Pinto avrà un ruolo decisivo perchè la rosa va non dico rifatta da zero ma certamente rinforzata, perchè dall'ultima squadra di Monchi poco è stato fatto. Da quanto, ad esempio, la Roma non ha più una bella difesa, un grande difensore?

                                Insomma, c'è parecchio lavoro da fare.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
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