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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Boniperti e l'avvocato hanno costituito un binomio solido e vincente che ha segnato un'epoca.
    RIP.
    Originariamente Scritto da BLOOD black
    per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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      Era un calcio meraviglioso, ma ormai lo diciamo sempre.
      Presidenti e proprietari di uno spessore anche culturale enorme, che alla bisogna diventavano personaggi divertenti e mai volgari.
      La gag di Boniperti con Viola sul gol di Turone è stata poesia...con il primo che invia un righello al presidente della Roma e Viola che risponde "caro Giampiero, il righello serve più a te che a me, visto che io sono ingegnere e tu geometra".
      La serie A era il centro del mondo, da chi puliva gli spogliatoi a chi scendeva in campo.
      Adesso abbiamo i De Laurentiis, i Preziosi e i Ferrero a fare le macchiette...mentre prima anche un Anconetani che buttava il sale grosso sul campo era epico.

      Rip.

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        Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
        Boniperti e l'avvocato hanno costituito un binomio solido e vincente che ha segnato un'epoca.
        RIP.

        E Trapattoni. Boniperti-Trapattoni è stato per quel calcio un binomio come Battisti-Mogol per la musica, sfornando successi con la stessa continuità e incisività.

        L'Avvocato invece aveva un debole per Boniperti fin da quando questi giocava. In un campionato gli promise una mucca per ogni goal che avesse segnato: notissimo l'aneddoto che Boniperti se le andava a scegliere gravide. Smessi i panni da calciatore (senza preventivamente comunicarlo a nessuno: consegnò semplicemente i suoi scarpini al magazziniere dicendogli: "prendi, a me non servono più", e non dette più un calcio ad un pallone nemmeno tra amici) l'Avvocato lo mise a capo delle sue proprietà terriere, proprio per questa sua intelligenza contadina e oculata.

        Poi lo chiamò alla guida della Juve: un anno di apprendistato con Allodi, di cui si liberò subito perchè aveva la coscienza che poteva fare da solo.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Boniperti, lo juventino più juventino di tutti: «Qui vincere è l’unica cosa che conta»

          La strepitosa carriera da calciatore, l’incredulità di Agnelli quando annunciò il ritiro, gli anni da presidente della Juve più bella di sempre, i contratti rinnovati in un’unica, infinita giornata, il controllo sulla vita privata dei suoi calciatori (dai vestiti ai matrimoni): ecco perché Boniperti era la sua squadra

          di Walter Veltroni

          «Il campionato 75-76 lo abbiamo perso all’ultima giornata. Noi siamo stati sconfitti a Perugia... Quell’estate,il giorno del rinnovo dei contratti, ho messo in bella vista sulla scrivania la foto del Perugia. E quando c’era qualche discussione la indicavo: “Avessimo vinto col Perugia saremmo qui a parlare da Campioni d’Italia e sarebbe tutta un’altra cosa...” A quel punto, chi visibilmente chi meno, accusavano il colpo e firmavano».

          Esiste una aneddotica infinita sul modo in cui Giampiero Boniperti, diventato presidente della sua Juventus, affrontava con i giocatori, tutti ricevuti in una giornata, il tema contratti. Inaspettatamente il più ostico era Zoff, che arrivava a fine sessione, quando Boniperti era provato e ripeteva solo, di fronte a ogni proposta «No, non basta».

          Non c’erano procuratori e stuoli di avvocati. Non c’erano diritti di immagine né clausole rescissorie. I giocatori erano di proprietà delle società e aspettavano ad agosto, palpitando, una lettera di riconferma.

          Boniperti voleva dai suoi giocatori un comportamento ineccepibile e interveniva sulla loro vita privata, sollecitando matrimoni, e sul taglio dei capelli o gli abiti che sceglievano.

          «Qui bisogna vincere, non c’è storia. Qui vincere non è importante, è la sola cosa». La famosa filosofia della Juve fu così definita nel libro che Boniperti, con Enrica Speroni, dedicò al racconto della sua vita.

          È stato un calciatore eccezionale, con una visione del gioco e un fiuto per il gol che raramente si incontrano insieme.

          Ha giocato nella Juve 468 partite e ha segnato 188 gol. Ha cominciato quando c’erano le macerie dei bombardamenti per strada e ha finito quando l’autostrada del Sole era quasi completata. Ha attraversato tre decenni e vinto cinque scudetti e una Coppa Italia. Gli ultimi titoli nazionali, nella società rilanciata da Umberto Agnelli, coabitando, nel reparto di attacco, con Omar Sivori e John Charles. Il primo piccolo, geniale, cattivissimo e il secondo, un gallese gigantesco, buono come il pane. Memorabile la scena dello schiaffo che Charles diede a Sivori in campo per farlo calmare. Quel Charles che quando Boniperti annunciò il suo ritiro disse solamente, commosso, «Io non credere».

          In quattro anni, insieme, quel trio aveva vinto tre scudetti. Boniperti era nato punta ma diventato centrocampista, con l’età. Smise presto, a trentatré anni, ma aveva cominciato a sedici nel Barengo ed in bianconero aveva esordito contro il Milan a diciannove .

          Quando smise diede ai magazziniere Crova gli scarpini: «Non gioco più».
          Quello stupito gli rispose: «Vai via, falàbrac», e lo stesso Gianni Agnelli gli telefonò alla ripresa della preparazione, in estate, e gli disse di andarsi ad allenare perché «c’è la Coppa dei Campioni», eterno incubo bianconero. Ma la moglie lo convinse a non cambiare idea e gli scarpini Boniperti se li andò a riprendere solo un giorno per metterli nella sua stanza di presidente.

          Disse il giorno del ritiro: «Se proprio si vuol scrivere di me, vorrei che dicessero che stamane il signor Boniperti anziché ad allenarsi va al lavoro come un qualsiasi cittadino torinese». E ci andrà al lavoro, ma da presidente della squadra i cui colori aveva tatuati nel cuore, dove non si vedono ma restano per sempre.

          Eccezionale presidente della Juve forse più bella di sempre, quella di Trapattoni e di Scirea, Rossi, Tardelli, Cabrini, Causio, Zoff, Bettega, Capello, Gentile, Boniek, Furino, Boninsegna, Brady… Quasi 20 anni da presidente con nove scudetti vinti e tutte le coppe possibili in bacheca. E nel 1985 visse con dolore la tragedia dell’Heysel.

          Non sopportava la tensione delle partite e andava via dallo stadio a fine primo tempo. Grande giocatore, grande presidente, persona ferma e gentile, educata e combattiva. Juventino fino al midollo ha solo sofferto per aver giocato, nei cinquanta, in una nazionale che era segnata dalla tragedia del Grande Torino. Fu dando la mano — alla fine di una contestata partita con i ragazzi dell’Inter — a Sandro Mazzola, figlio di quel Valentino con e contro il quale aveva giocato, che si concluse la prima carriera di Giampiero Boniperti. La seconda, non meno entusiasmante, sarebbe iniziata dieci anni dopo.

          Gli sarebbe piaciuta oggi questa nazionale, che si diverte per vincere ed è tosta in campo. Proprio la sua filosofia. Nel calcio e nella vita.

          I ragazzi azzurri, scendendo in campo, gli rivolgano un pensiero grato.

          Giampiero Boniperti è stato tanto, per il calcio e lo sport italiano.

          CorSera
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Aggiungo che andava particolarmente fiero di aver vinto, ai suoi esordi nella Juve, la classifica marcatori davanti a Valentino Mazzola, che considerava il più grande calciatore italiano che avesse visto giocare.
            ...ma di noi
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            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
              Addirittura!




              Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
              Credo sia una cosa normalissima. In Italia ci ha giocato per 20 anni, iniziando dall'essere nessuno e diventando poi una leggenda. Gli addetti ai lavori lo hanno avuto li' per anni...quindi in un certo senso si sono abituati alla sua presenza. In Francia ci e' andato un anno, con gia' lo status di leggenda, quindi tutti lo avranno trattato con i guanti.
              E' come se tu conoscessi il tuo idolo. Le prime volte lo tratti con riverenza. Dopo 20 anni che lo conosci lo tratti come un amico e la riverenza sparisce.
              I SUOI goals:
              -Serie A: 189
              -Serie B: 6
              -Super League: 5
              -Coppa Italia: 13
              -Chinese FA Cup: 1
              -Coppa UEFA: 5
              -Champions League: 13
              -Nazionale Under 21: 19
              -Nazionale: 19
              TOTALE: 270

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                Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                Credo sia una cosa normalissima. In Italia ci ha giocato per 20 anni, iniziando dall'essere nessuno e diventando poi una leggenda. Gli addetti ai lavori lo hanno avuto li' per anni...quindi in un certo senso si sono abituati alla sua presenza. In Francia ci e' andato un anno, con gia' lo status di leggenda, quindi tutti lo avranno trattato con i guanti.
                E' come se tu conoscessi il tuo idolo. Le prime volte lo tratti con riverenza. Dopo 20 anni che lo conosci lo tratti come un amico e la riverenza sparisce.
                Sylvestro farebbe le coccole a Shevchenko anche dopo 35 anni di amicizia

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                  Il Milan ha riscattato Tomori per 28 milioni che possono diventare 35 a certe condizioni. Intanto va su Kamara del Marsiglia, che scade nel '22.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                    Credo sia una cosa normalissima. In Italia ci ha giocato per 20 anni, iniziando dall'essere nessuno e diventando poi una leggenda. Gli addetti ai lavori lo hanno avuto li' per anni...quindi in un certo senso si sono abituati alla sua presenza. In Francia ci e' andato un anno, con gia' lo status di leggenda, quindi tutti lo avranno trattato con i guanti.
                    E' come se tu conoscessi il tuo idolo. Le prime volte lo tratti con riverenza. Dopo 20 anni che lo conosci lo tratti come un amico e la riverenza sparisce.

                    C'è quello che giustamente dici...e che si lega ad una intervista di qualche settimana fa dove, parlando del suo addio (alla Juve), affermava di essere rimasto ferito da certe critiche dei tifosi "lette sui social" in questo ultimo anno...dove magari qualcuno gli dava del bollito o simile.

                    Ecco, a me però fa un pò stacco che ci si soffermi sui social o su internet come fosse la realtà piena e non una sua porzione, una fetta parziale del tutto...non sempre poi abitata da cime...e spesso anzi da quote giovanissime che scrivono la prima cosa che passa loro per la testa.

                    Io credo che si debba guardare un pò al tutto e con più analisi e distacco...perchè ricordo quando Conte tornò con la nazionale a Torino...e sui social si prefiguravano insulti e quant'altro...e invece nella realtà andò ovviamente diversamente, cioè con saluti per le vie della città e poi allo stadio.

                    C'è una maggioranza (un tempo la si definiva "silenziosa") che non riversa le proprie frustrazioni sui social, dove anzi magari i post urlati su 100 sono solo 10 e spesso scritti dai medesimi profili, ma ci si fissa su quelli: queso è sbagliato, in specie se hai oltre 40 anni.

                    Poi è chiaro che lo juventino è un tifoso particolare, poco totemico, poco nostalgico, che guarda spesso e volentieri avanti per cui forse questo atteggiamento, dai diretti interessati, può essere percepito come poco "grato".
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
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                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                      Era un calcio meraviglioso, ma ormai lo diciamo sempre.
                      Presidenti e proprietari di uno spessore anche culturale enorme, che alla bisogna diventavano personaggi divertenti e mai volgari.
                      La gag di Boniperti con Viola sul gol di Turone è stata poesia...con il primo che invia un righello al presidente della Roma e Viola che risponde "caro Giampiero, il righello serve più a te che a me, visto che io sono ingegnere e tu geometra".
                      La serie A era il centro del mondo, da chi puliva gli spogliatoi a chi scendeva in campo.
                      Adesso abbiamo i De Laurentiis, i Preziosi e i Ferrero a fare le macchiette...mentre prima anche un Anconetani che buttava il sale grosso sul campo era epico.

                      Rip.
                      Era un calcio fatto da signori e da uomini, e le due cose spessissimo andavano assieme. Uomini con una parola sola, uomini asciutti e che andavano al nocciolo delle questioni, senza lasciare tanto spazio a tutta quella cornice che oggi ha prevaricato il quadro. Uomini innamorati delle proprie squadre. Dirigenti e calciatori rispettosi del ruolo, della maglia e dei tifosi. Personaggi che hanno contribuito all'epoca aurea del nostro calcio, un'epoca di grandezza, di bellezza, di gloria sotto ad ogni profilo.

                      Squadre fortissime, i presidenti volevano e acquistavano il meglio, giocatori italiani spesso più forti di quelli esteri, o comunque non subordinati, una età dove il potere e le decisioni risiedevano ancora nei club e dove il ricatto di andarsene a zero era di là da venire, e non solo perchè non c'era la legge Bosman ma perchè la sola idea avrebbe atterrito i giocatori, che mai avrebbero mancato di rispetto al club e ai tifosi.

                      In questo senso un calcio "etico", pur, per carità, restando un calcio che non era fatto da santi (perchè il calcio è uno sport da pelo sullo stomaco) ma certamente però da uomini veri.

                      Un calcio dunque capace di essere raccontato, capace di fondare una mitologia e quindi una narrazione. Oggi cosa puoi scrivere dei protagonisti e di questo calcio, quanti follower ha quel Tizio sui social o quante serate s'è fatto quel Caio o quante squadre ha cambiato, e quanti milioni guadagnato, quel tal Sempronio?

                      Dove si sarebbero presentati in quel calcio i Raiola e i Mendes? Ma io non dico solo di Boniperti e Viola, ma li avrebbero messi al posto loro anche un Rozzi od un Anconetani, perchè la coscienza del ruolo e di quel calcio era patrimonio comune, dei calciatori e dei dirigenti e anche dei tifosi. In quel senso sì è stato l'autentico calcio "del popolo".

                      Adesso è il calcio degli sponsor e dei procuratori, e i tifosi sono i "clienti": il "popolo" è rimasto negli annunci della propaganda e nella realtà non conta più un cazzio.

                      Restano i 90 minuti del gioco, rimane per fortuna ancora quello...ed è sufficiente perchè l'emozione od il sogno sorgano ancora e bastevole a dimenticare la desolazione confinante il campo.
                      Last edited by Sean; 18-06-2021, 12:15:41.
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                        Tottenham: stop ai contatti con Gattuso. Lanciato l'hashtag dai tifosi #NoToGattuso

                        Come riportano numerose testate inglesi, il Tottenham ha interrotto i contatti con Gennaro Gattuso, fino a poche ore fa candidato forte per la panchina degli Spurs. Dopo la trattativa con Paulo Fonseca, saltata per motivi economici, i londinesi avevano ieri aperto un canale con Gattuso, fresco di divorzio con la Fiorentina.

                        La scelta del club potrebbe essere stata influenzata dall'hashtag #NoToGattuso, battuto dai tifosi del Tottenham. I fan infatti sostengono che l'ex allenatore di Milan e Napoli sia "razzista", "omofobo" e "sessista" e quindi "inadatto" a ricoprire il ruolo di allenatore degli Spurs. Continua dunque la ricerca della società a Nord di Londra per dare un allenatore alla propria squadra.

                        Come riportano numerose testate inglesi, il Tottenham ha interrotto i contatti con Gennaro Gattuso , fino a poche ore fa candidato forte per la panchina degli Spurs. Dopo la trattativa con Paulo Fonseca, saltata per motivi economici, i londinesi avevano ieri aperto un canale con Gattuso, fresc...
                        ...ma di noi
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                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Scusate, ma in quale universo Gattuso sarebbe "sessista", "omofobo" e addirittura "razzista"?! Ma di cosa si drogano i tifosi del Tottenham? Ma cosa leggono, cosa capiscono di quanto leggono, cosa ne sanno? Questi stanno fuori.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
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                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
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                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Scusate, ma in quale universo Gattuso sarebbe "sessista", "omofobo" e addirittura "razzista"?! Ma di cosa si drogano i tifosi del Tottenham? Ma cosa leggono, cosa capiscono di quanto leggono, cosa ne sanno? Questi stanno fuori.
                            Dicono che minimizzo' il "caso Boateng"...quando usci' dal campo, mi pare in un'amichevole contro la pro patria. Poi sessista e omofobo, chissa' perche', vanno sempre dietro al razzista.
                            PRO PATRIA MILAN – Anche Gennaro Gattuso, ex senatore del Milan, ha commentato al Corriere della Sera i noti episodi di razzismi avvenuti ieri durante l’amichevole Pro Patria-Milan: “Da tanti anni abito a cinque chilometri da Busto e posso testimoniare che quella zona è piena di stranieri. Non ho mai avuto notizia di episodi di ... Leggi tutto
                            Last edited by robybaggio10; 18-06-2021, 12:26:08.
                            I SUOI goals:
                            -Serie A: 189
                            -Serie B: 6
                            -Super League: 5
                            -Coppa Italia: 13
                            -Chinese FA Cup: 1
                            -Coppa UEFA: 5
                            -Champions League: 13
                            -Nazionale Under 21: 19
                            -Nazionale: 19
                            TOTALE: 270

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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Scusate, ma in quale universo Gattuso sarebbe "sessista", "omofobo" e addirittura "razzista"?! Ma di cosa si drogano i tifosi del Tottenham? Ma cosa leggono, cosa capiscono di quanto leggono, cosa ne sanno? Questi stanno fuori.
                              in UK sono semplicemente più " avanti " col bombardamento mediatico globalista, sarà cosi anche in italia fra qualche anno
                              Originariamente Scritto da Pesca
                              lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

                              Commenta


                                Immagino avrebbero fatto lo stesso con Sarri per il famoso appellativo che diede a Mancini. Al Chelsea però non ricordo polemiche retroattive per quel gesto.

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                                Working...
                                X
                                😀
                                🥰
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