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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    La Juventus travolge il Torino con i gol di Dybala, Cuadrado e Ronaldo e continua a marciare spedita verso lo scudetto. Dybala va a rete di sinistro col solito copione, Ronaldo azzecca la punizione e sale a 25 gol, quota di tutto rispetto. Il derby granata non è più quello di una volta: il Torino ha perso il 18° derby dell’era Cairo, da tempo non è più la squadra che tutti vorrebbero. Ma non è il solo, è quasi l’intera Serie A che ha perso un’intera classe di squadre che un tempo potevano battere o almeno erodere il patrimonio di punti della Juve: dal Milan alla Roma, dalla Fiorentina al Torino. Insomma, tutto troppo facile, troppo scontato…

    JUVENTUS – TORINO 4-1

    E’ stato tutto molto scontato, fin troppo previsto. A cominciare dal gol di Dybala, che continua a fare gol sempre alla stessa maniera, si appoggia a destra ai limiti o dentro l’area, rientra verso il centro tenendosi la palla sul sinistro e con quello ti giustizia mettendola dove vuole. Stavolta palla dolce a scavalcare, sempre mirata dove dice lui e dove il portiere – nell’occasione il povero Sirigu – non può arrivare. Tanto da domandarsi: o è davvero un fenomeno planetario Dybala, oppure allenatori e difensori avversari sono anche un po’ testoni.
    Per il resto se dalla parte di Ronaldo (centro, destra e sinistra), Bernardeschi, Cuadrado, Dybala, ci sono Ola Aina, Berenguer, Bremer, Lyanco saltati come birilli, se non addirittura messi a terra con una finta, c’è poco da fare. La punizione di Ronaldo – prova e riprova ogni tanto una entra, e in bianconero è la prima – è solo la classica ciliegina sulla torta. I gol totali di CR7 in campionato sono 25: non siamo ancora agli stratosferici livelli raggiunti col Real Madrid nella Liga (48 addirittura nel 2014-15), ma per la Serie A cominciano a essere tanti.

    Insomma, è sempre tutto molto uguale a prima: la vittoria della Juventus, tostissima almeno nella corsa scudetto, l’inesorabile ko del Torino. Che perde non perché abbia una squadra molto più forte davanti, ma perché oggi il Torino perde con tante squadre. Perché non ha una formazione all’altezza del ruolo che gli compete, non parliamo poi della storia che ha alle spalle. Un Torino che perde due volte col Lecce, due con la Samp, due con la Lazio, una col Parma, una con l’ Udinese come può pensare di non lasciare sei punti anche a questa Juve? Il gap è così alto che alla fine i gol finisci addirittura per farteli da solo.

    Possiamo adesso esaltare la Juve la cui difficoltà di affrontare il derby è stata più o meno pari a una partitella del giovedì e possiamo fare soprattutto un processo al Torino di oggi. Costretto a soffrire per non retrocedere in serie B, privo di calciatori di grande livello. Se la Juventus oggi può vincere tanti campionati uno dietro l’altro è anche perché è venuta meno una classe media di squadre che spesso avevano guizzi, vincevano sia pure sporadicamente, intaccavano ed erodevano il patrimonio di punti della Juventus. Il problema del Toro di oggi è che da oltre dieci anni non è più un avversario di livello per la Juve. Nei quindici anni di gestione Cairo il Toro ha vinto una sola volta con la Juve (26 aprile 2015, Torino-Juventus 2-1, Pirlo, Darmian, Quagliarella), e ha perso ben 18 derby. Per questo dico che era già tutto previsto.

    Il Torino, da Sirigu a Belotti, sicuramente buoni giocatori ma ormai quasi gli unici, è una squadra in forte involuzione, che non ha più alcun rapporto con le storiche squadre del “cuore granata”, totem fideistico ormai spiantato e pericolosamente inclinato . Però il Toro ripiega su se stesso come del resto hanno fatto troppe altre squadre: Roma, Milan, Fiorentina, le due genovesi. Tutti (quasi), a vario livello, hanno lasciato che la Juventus crescesse a dismisura in Serie A. C’è il campionato dell’immaginario collettivo e il campionato vero. Che del passato se ne infischia.

    SERIE A 2019 - 2020 GIORNATA N. 30 Sabato 4 luglio 2020 Juventus - Torino 4-1 (3' Dybala J, 29' Cuadrado J, 45' + 6 Belotti rig T, 61' Ronaldo, 87' Djidji aut. J) Sassuolo - Lecce 4-2 (5' Caputo S, 27' Lucioni L, 63' Berardi rig S, 67' Mancosu rig. L, 78' Boga S, 83' Muldur S) Lazio - Milan 0-3 (23' Calhanoglu M, 34' Ibrahimovic rig. M, 59' Rebic M) Domenica 5 luglio 2020 Inter - Bologna 1-2 (22' Lukaku I, 74' Juwara B, 80' Barrow B) Brescia - Verona 2-0 (52' Papetti B, 90' + 6' Donnarumma B) Cagliari - Atalanta 0-1 (27' Muriel rig A) Parma - Fiorentina 1-2 (19' Pulgar rig. F, 31' Pulgar rig. F, 49' Kucka rig C) Sampdoria-Spal 3-0 (12' Linetty S, 45' Gabbiadini S, 45'+3' Linetty S) Udinese - Genoa 2-2 (44' Fofana U, 73' Lasagna U, 81' Pandev G, 90'+7' Pinamonti) Napoli - Roma 2-1 (55' Callejon N, 60' Mkhitaryan R, 82' Insigne N) NAPOLI - ROMA 2-1 Il titolo se lo prende tutto il bellissimo gol di Insigne, un destro arrotato poco dentro l'area che scavalca il portiere infilando la
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Domenica 5 luglio 2020

      Inter – Bologna 17.15

      Brescia – Verona 19.30
      Cagliari – Atalanta 19.30
      Parma – Fiorentina 19.30
      Sampdoria-Spal 19.30
      Udinese – Genoa 19.30

      Napoli – Roma 21.45
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        La strada è ancora lunga e le salite iniziano adesso. La Juve incontrerà il Milan a Milano nel momento migliore per i rossoneri. Poi l'Atalanta che non si ferma, il Sassuolo a Reggio Emilia, la Lazio nello scontro diretto. Quattro partite che determineranno la classifica finale e il titolo.

        Sono partite impossibili da prevedere (a Milano difesa inventata e senza Dybala davanti, vera luce di questa ripresa post Covid) e dunque in sostanza nulla è cambiato rispetto ad una giornata fa, se non nella sensazione che la Lazio stia dando fondo ad ogni energia e che, come previsto, giocare ogni 3 giorni provoca un sovraccarico di stress che porta a dei contraccolpi.

        Sfruttando il calendario può dunque tornare dentro anche l'Inter, provando a vincere le prossime 4 e vedere che esce fuori dalla lotteria.

        Oggi un Napoli-Roma che è uno scontro tra due squadre che hanno perso la champions ma che devono però andare almeno in EL. In specie la Roma deve tenere le ultime posizioni rimaste. Pallotta a parole ha confermato Fonseca, ma un'altra sconfitta potrebbe far optare per altre scelte non appena il campionato sarà finito.
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          Napoli-Roma, le formazioni: Zaniolo torna tra i convocati nella sfida per il quinto posto

          Gattuso ha strigliato i suoi dopo la sconfitta con l’Atalanta: vuole l’aggancio. Fonseca si accontenterebbe di un po’ di pace: intanto incassa la fiducia di Pallotta

          Chissà come sarebbe andata? Francesco Totti, prima di dare le dimissioni da un ruolo di dirigente che gli stava troppo stretto, aveva contattato Rino Gattuso per offrirgli la panchina della Roma. Una coppia di campioni del mondo che non hanno potuto lavorare di nuovo insieme. La prima domanda di Ringhio all’amico era stata: «Ma Zaniolo rimane, vero?». Nicolò Zaniolo è tornato, insieme al portiere Pau Lopez, nella lista dei convocati, a quasi sei mesi dalla rottura dei legamenti crociati del ginocchio destro, il 12 gennaio all’Olimpico contro la Juventus. Non potrà giocare, ma la sua convocazione fa capire quanto la Roma abbia bisogno di un po’ di serenità e di fare gruppo dopo la doppia sconfitta contro Milan e Udinese.

          Il Napoli — che partirà con Milik e non Mertens — non sembra l’avversario ideale per uscire dalla crisi. Gattuso ha strigliato la squadra dopo la sconfitta contro l’Atalanta, a Bergamo, e chiede i 3 punti per agganciare la Roma al quinto posto. Quando ha preso in mano il Napoli era a -8 dalla Roma e, nel frattempo, ha vinto la Coppa Italia, battendo in semifinale l’Inter e in finale la Juventus. Per tutte e due le squadre, la qualificazione alla prossima Champions League è ormai una chimera, ma un conto è arrivare quinti con un buon finale di campionato e un altro trascinarsi arrancando. Il presidente James Pallotta, dopo aver definito «vergognosa» la sconfitta contro l’Udinese, ha speso un dovuto tweet per Fonseca: «Non è in discussione, ha il mio pieno sostegno». Meglio non andare a vedere le centinaia di risposte dei tifosi. Una percentuale bulgara di insulti e di «Go home!».


          Le probabili formazioni
          Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz, Demme, Zielinski; Callejon, Milik, Insigne. All.: Gattuso
          Roma (4-2-3-1): Mirante; Zappacosta, Mancini, Smalling, Kolarov; Veretout, Cristante; Mkhitarian, Pellegrini, Perez; Dzeko. All.: Fonseca
          Tv: ore 21.45 Sky 201

          CorSera
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            Inter-Bologna, le formazioni: torna Lukaku, in attacco ballottaggio Lautaro-Sanchez

            I nerazzurri ospitano a San Siro la squadra di Mihajlovic, Conte riparte da Lukaku e recupera Brozovic: dubbi in avanti su chi affiancare al belga. Eriksen c’è

            Senza un vero obiettivo, ma obbligata a vincere. Il finale di campionato dell’Inter è un incrocio tra la necessità di chiudere dignitosamente la corsa in serie A e programmare in anticipo la prossima stagione. Se l’impegno di San Siro contro il Bologna di Sinisa Mihajlovic non ha urgenze di classifica né per l’una né per l’altra formazione, può servire a capire quale strada potrà prendere il futuro di Lautaro Martinez.


            Martedì 7 luglio scade la clausola rescissoria da 111 milioni dell’argentino e il Barcellona, a meno di clamorose sorprese, non ha nessuna intenzione di pagarla. Il centravanti è in ballottaggio con Sanchez per la partita con il Bologna, che giochi o no dall’inizio, a preoccupare è il suo periodo di involuzione. Il «Toro» non è più lui e non lo era già prima della sospensione del campionato. Nelle ultime sei partite pre e post lockdown ha segnato appena una rete, contro la Samp. Poi tante partite buttate vie, incolori, senz’anima. La sola idea di trasferirsi a Barcellona lo ha totalmente destabilizzato.Si capirà più avanti se il passaggio si concretizzerà, il club non può regalarlo e non ha intenzione di cederlo per meno di 90 milioni, però non ha nessuna preclusione a venderlo. Quei soldi in fondo servono per ricostruire gran parte della rosa che necessità di una profonda ristrutturazione. In un mondo ideale l’Inter dovrebbe trattenere il centravanti argentino e aggiungere altri due giocatori a un attacco che comunque non ha mai dato problemi, come testimoniano le 62 reti segnate in campionato, più di quanto avesse fatto la Juve (59) prima di questa giornata. Contro il Brescia sono arrivati sei gol da sei giocatori differenti. «Significa che portiamo diversi uomini ad attaccare, che abbiamo un tipo di calcio offensivo», sottolinea Antonio Conte. Non basta per Lautaro, rimasto a secco anche nell’ultima partita. Il centravanti argentino però fino a fine gennaio è stato stratosferico, tanto da far scomodare Leo Messi che ha chiesto al Barcellona di acquistarlo.

            I 17 gol stagionali, di cui 5 realizzati in Champions League, hanno fatto schizzare la quotazione e pure aumentato la pressione sull’argentino che da qui alla fine non può trascinarsi in attesa di una cessione possibile, non certa.

            Plausibile è invece il riscatto di Alexis Sanchez. L’Inter vorrebbe tenere il cileno, che dovrà ridursi lo stipendio, versando circa 20 milioni al Manchester United. Domenica si gioca nel caldo delle 17.15, Conte ritrova Brozovic, ma l’Inter ha un unico obiettivo: ritrovare sprazzi di Lautaro. Da qui a fine stagione serve quello vero, non un fantasma.


            Le probabili formazioni

            Inter (3-4-1-2): Handanovic; D’Ambrosio, De Vrij, Bastoni; Candreva, Barella, Brozovic, Young; Eriksen; Lukaku, Lautaro. All.: Conte
            Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Tomiyasu, Danilo, Bani, Dijks; Schouten, Medel; Orsolini, Soriano, Sansone; Barrow. All.: Mihajlovic
            Arbitro: Pairetto
            Tv: ore 17.15 Dazn e Sky 209

            CorSera
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Torniamo alla mia tesi...finchè almeno una tra Inter e Milan (l'Inter al 90%) non tornerà ad essere una squadra degna...lo scudetto lo vincerà sempre la Juventus! Da ciò si capisce che gli scudetti vinti senza una contender di livello (Inter o Milan) "valgono" meno!
              Last edited by robybaggio10; 05-07-2020, 10:05:14.
              I SUOI goals:
              -Serie A: 189
              -Serie B: 6
              -Super League: 5
              -Coppa Italia: 13
              -Chinese FA Cup: 1
              -Coppa UEFA: 5
              -Champions League: 13
              -Nazionale Under 21: 19
              -Nazionale: 19
              TOTALE: 270

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                In realtà la Juve negli ultimi 20 è arrivata a naso 4 volte seconda
                Dietro a Lazio Roma Milan e inter

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                  Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
                  In realtà la Juve negli ultimi 20 è arrivata a naso 4 volte seconda
                  Dietro a Lazio Roma Milan e inter
                  Negli ultimi 18 solo dietro Inter o Milan. E 18 anni fa era tutto un altro mondo...la Lazio e la Roma erano squadroni e spendevano come le 3 big.
                  Se Roma o Lazio verranno acquistate da uno sceicco...allora potrei anche cambiare idea.
                  I SUOI goals:
                  -Serie A: 189
                  -Serie B: 6
                  -Super League: 5
                  -Coppa Italia: 13
                  -Chinese FA Cup: 1
                  -Coppa UEFA: 5
                  -Champions League: 13
                  -Nazionale Under 21: 19
                  -Nazionale: 19
                  TOTALE: 270

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                    Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                    Negli ultimi 18 solo dietro Inter o Milan. E 18 anni fa era tutto un altro mondo...la Lazio e la Roma erano squadroni e spendevano come le 3 big.
                    Se Roma o Lazio verranno acquistate da uno sceicco...allora potrei anche cambiare idea.
                    Hanno visto o sceicco de Perugia davanti Trigoria...stanno a rimette n piedi a trattativa.

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                      Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                      Hanno visto o sceicco de Perugia davanti Trigoria...stanno a rimette n piedi a trattativa.
                      E' un miracolo...
                      I SUOI goals:
                      -Serie A: 189
                      -Serie B: 6
                      -Super League: 5
                      -Coppa Italia: 13
                      -Chinese FA Cup: 1
                      -Coppa UEFA: 5
                      -Champions League: 13
                      -Nazionale Under 21: 19
                      -Nazionale: 19
                      TOTALE: 270

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                        Juve, la chiave è Cuadrado. Rigori, siamo al grottesco

                        La Juventus ha espresso tante cose, anche se il Torino visto nel derby è una squadra derelitta. La cosa principale emersa dalla gara è la chiave tattica fornita da Cuadrado: da terzino, quando corre senza palla è indispensabile, perché poi negli ultimi 20 metri si ricorda di essere stato attaccante e sa fare gol. So che dovrei parlare di Dybala e Ronaldo, però ho già detto che gli altri sette otto che devono vincere lo scudetto e la Champions sono ancora più fondamentali. Del resto nelle grandi squadre i due terzini sono più forti dalla metà campo in avanti: per questo insisto anche con Bernardeschi terzino. Non sarebbe una novità, l'esempio del passato più classico è stato Zambrotta.

                        Se infatti gli esterni vanno senza palla, il gioco si apre e tutto diventa più facile. Vedere il gol di Cuadrado: ho sentito dire assist di Ronaldo. Ma quello non è un assist, è un passaggio dettato da Cuadrado, che ha polmoni, cuore e tecnica per proporsi. Per vincere la Champions servono terzini che attaccano: non a caso negli ultimi 10 anni ha vinto sempre la squadra che ha imposto il proprio gioco. Inoltre Ronaldo si è inserito meglio negli schemi, mentre Dybala ha preso per mano la squadra: ora però lo deve fare contro Barcellona o Manchester City.

                        Per il campionato i giochi sembrano fatti. La Juve con la rosa che ha, giocando ogni 3 giorni e con il caldo, è ancora più vincente. Lo testimonia la Lazio, che secondo i suoi dirigenti che volevano ricominciare subito nel periodo dell'emergenza era la più forte. I capitolini hanno fatto grandissime cose, ma fanno fatica a reggere il passo. Senza Immobile e Caicedo la squadra si è persa, sciogliendosi come neve al sole. Di contro si è visto un bel Milan, tecnicamente forte, che con il tanto spazio a disposizione e con la carica emotiva data da Ibra ha fatto molto.

                        Intanto assistiamo alla solita barzelletta dei rigori: quello dato contro la Juve, quello dato contro la Lazio, uno dei due dati al Sassuolo... Sono il contrario dell'essenza del calcio. Non riesco a mandare giù che non si capisca che la mano del difensore non può stare attaccata al corpo. Se punisci ogni movimento di chi difende, punisci il calcio. Anche perché i difensori in queste condizioni sembrano pinguini, si muovono ingessati.

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                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          La sosta forzata ha chiarito le idee a Sarri

                          La Juventus, nonostante la opaca Coppa Italia, dopo il lockdown ha trovato la quadratura del cerchio. Una dimostrazione di forza che ha dilatato a 7 punti il margine su una Lazio apparsa stanca

                          di Maurizio Crosetti

                          Se il campionato in un certo senso finisce di nuovo, per fortuna non a causa del virus ma con un grande distanziamento tra la Juventus e la Lazio, tra i bianconeri e tutte le altre, forse non dipende solo dalla vittoria del Milan all’Olimpico: dopo due rimonte, alla Lazio non è nemmeno riuscita l’ipotesi della terza, troppe assenze, troppa stanchezza,per una volta troppo Milan. Ma, soprattutto, troppa Juve. E’ lei che non sbaglia mai: quattro partite e altrettante vittorie da quando la serie A è ripartita, 13 gol segnati e soltanto 2 presi, una dimostrazione di forza e controllo totali. E se è vero che i bianconeri hanno perduto la Coppa Italia, ma ai rigori, in campionato ormai sembrano allenarsi contro chiunque: quattro reti al Torino così come al Lecce, e tre al Genoa a Marassi. Prima del Covid, questo strapotere non c’era.

                          Per assurdo, la Juve è più forte adesso. Persino più allenata, più equilibrata. E’ come se la lunga, forzata sosta avesse chiarito le idee a Sarri, che ha finalmente trovato la squadra titolare. In attacco non si prescinde da Dybala e Ronaldo, per la quarta volta a segno insieme in quattro partite. Solo la prossima squalifica dell’argentino contro il Milan spezzerà la coppia per una sera, ma poi tutto tornerà forse come prima. Insieme all’attacco titolare, anzi ormai titolarissimo, per dirla con un termine che ai tempi di Sarri (e prima ancora, di Mazzarri) veniva molto usato a Napoli, ecco i tre di centrocampo che Sarri schiera ormai con continuità convinta: Pjanic, Bentancur e Rabiot, quest’ultimo capace di scalare le posizioni, scalzare Matuidi e tutti gli altri, compreso Ramsey, e proporsi con autorevolezza per il finale di stagione. Nella mente dell’allenatore, sono queste le pedine sulla scacchiera. Dovrà modificarla un poco in difesa, però, visto che dopodomani a San Siro contro il Milan mancherà oltre a Dybala anche De Ligt, diffidato e ammonito. Ma sono quasi sbavature, ormai, sono parti di un disegno che si profila ormai nitido, esatto nelle sue linee.

                          Anche il famoso limite del gioco, o della spettacolarità del medesimo, cioè l’appunto che per mesi è stato mosso a Maurizio Sarri (ottimi risultati, a parte le due finali perdute, ma poco divertimento), in queste quattro partite post-epidemia sembra scomparso. Dopo semifinale e finale di Coppa Italia, giocate a ritmo blando e con pochissimi tiri in porta, la Juve è diventata d’improvviso anche bella, veloce, pungente. Spesso risolvono i giocatori, però anche il gioco si vede svilupparsi come prima solo di rado. La migliore partita in campionato della Juventus era stata la vittoria contro l’Inter, prima del lockdown. Ricominciando la giostra, i bianconeri hanno dato l’impressione di non esserne mai scesi. Emblematico, al riguardo, Dybala: magnifico gol all’Inter, fermi tutti, quarantena, poi altre reti in successione, quasi tutte molto belle, cinque in altrettante partite. Eppure l’argentino è stato colpito in modo deciso dal Covid, è rimasto positivo per una quarantina di giorni e non certo asintomatico, almeno all’inizio. Se da lui può arrivare anche una risposta alla scienza sulle possibili conseguenze di questa malattia, ancora in parte misteriosa, la risposta è no: non si vedono segni negativi né scorie, anzi Dybala corre, gioca e segna più e meglio di prima. Idem la Juventus, felice e vincente attorno a lui.

                          La Juventus, nonostante la opaca Coppa Italia, dopo il lockdown ha trovato la quadratura del cerchio. Una dimostrazione di forza che ha dilatato a 7 punti il m…
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                            Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                            E' un miracolo...
                            Ahahahah ogni volta che ce ripenso, me rotolo dalle risate. Solo a noi poteva capitare.

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                              A mio giudizio Sarri ha rilegato la trama a quel filo narrativo che aveva trovato prima dello stop (vittoria sull'Inter nello Stadium deserto). Per questo dico che la sensazione, la percezione, l'inerzia stava inclinando verso la Juve. Mentre per alcune squadre c'è stata soluzione di continuità (vedi la Lazio prima e dopo) mi pare proprio che invece la Juventus sia entrata in controllo, a parte la coppa Italia dove, dopo 3 mesi, ha scontato una deficienza fisica che si è prodotta in una asfissia offensiva.

                              Però c'è un però: gli avversari affrontati fin qui sono stati pescati nella parte bassa della classifica. Adesso verranno quelli della parte alta...per cui occorre testare la tempra nel fuoco che tutto saggia.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                                Qualsiasi altro penso che avrebbe smesso. [emoji23][emoji23][emoji23][emoji23] [emoji16][emoji16][emoji16]
                                Probabilmente.
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