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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
    Che arbitraggio indecente

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    Beh alla grande dai, hanno passato un mese ad elogiare il devastante Getafe e poi a casa con 2 calci nel culo


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    Originariamente Scritto da GoodBoy!
    modroc - yy

    piquet - gabbiani

    acquilani - manchini

    maybe - Vendola

    mandjukic - Sjneider

    lialicic - Kongobia

    il Mangio - Cointreau

    izco - Mihajlovich

    Bonacci - Falcata

    Cancrena - Val di fiori

    mouse - Sczesjky

    Jo Amo Mario - Ronado - Juliano

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      Una partita di solo calci con 1 solo ammonito

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      Originariamente Scritto da Pesca
      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        Su Messi c'è un piccolo particolare che non torna: non ne parlano in Spagna. Tutto nasce da una cineseria (l'ologramma sparato sul Duomo) sulla quale si sono lanciati i media italiani. Dalla Catalogna, dalla Spagna non si muove foglia...quindi gli unici elementi che abbiamo sono le pagine sportive italiane che hanno ricamato sull'ologramma cinese - le famose ombre cinesi.
        questo non è vero

        ne hanno parlato quelli che han dato per primi ronaldo da voi e hakimi da noi

        poi significa 0...

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          Originariamente Scritto da sebix Visualizza Messaggio
          questo non è vero

          ne hanno parlato quelli che han dato per primi ronaldo da voi e hakimi da noi

          poi significa 0...
          Hanno ripreso la Gazzetta (il Chiringuito, che ha sede a Madrid). Nel caso di Messi occorre fare attenzione ai media della Catalogna: Mundo Deportivo, Sport ecc...e ovviamente le trasmissioni sportive site in Barcellona.

          Messi è argentino: potrebbero avere news anche giornalisti di quel paese.
          Last edited by Sean; 06-08-2020, 06:21:52.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            C'è la firma, la Roma passa a Friedkin: finisce l'era Pallotta

            L'accordo nella notte sulla base di 600 milioni debito compreso. Il club sarà controllato attraverso una newco con sede a Londra

            Una firma nella notte italiana chiude l’era Pallotta. La Roma passa di mano, Dan Friedkin è il nuovo numero uno del club giallorosso. Un affare da circa 600 milioni debito compreso, segna un nuovo inizio per il club giallorosso: si chiude dopo 9 anni la gestione americana, lasciando il passo a un altro gruppo statunitense. La differenza sostanziale è che se i primi erano speculatori con il fine ultimo di realizzare uno stadio, questi sono imprenditori col vizio dell’entertainment: auto, aerei, hotel, safari, cinema. E ora il calcio.

            La firma è arrivata poco prima dell’una di notte italiana: i legali connessi tra Roma, Boston e Houston hanno chiuso i documenti e firmato il preliminare che consegna virtualmente la Roma nelle mani di Dan Friedkin e del figlio Ryan, trent’anni, che gestirà il “giocattolo” da Roma. Il club sarà controllato attraverso una newco con sede a Londra.

            Il closing sarà formalizzato entro la fine del mese, forse molto rapidamente. Una settimana dopo Pallotta riceverà i circa 200 milioni della sua quota. Poi Friedkin verserà un sostanzioso aumento di capitale, che entro il 31 dicembre arriverà a 85/90 milioni.

            ...ma di noi
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              L’Inter batte il Getafe 2-0 con i gol di Lukaku ed Eriksen e va ai quarti di finale di Europa League. La vittoria permette una tregua nella partita avvelenata tutta personale tra Conte e la società stessa. C’è stato anche da soffrire, ma l’Inter sta crescendo e potrebbe anche fare il gran colpo della vittoria dell’Europa League

              EUROPA LEAGUE, OTTAVI DI FINALE
              Inter-Getafe 2-0
              (33′ Lukaku I, 83′ Eriksen I)

              Dopo la bufera Conte ci poteva essere solo una vittoria, altrimenti l’Inter sarebbe precipitata nel caos. Forse, probabilmente. Non è successo, perché Conte, specialista in psicodrammi in diretta, aveva calcolato bene gli effetti della sua sparata, e sapeva di poter anche in questo modo sferzare la squadra. Sollecitarla al limite anche contro la società stessa.

              Per come è tormentato e insidioso il calcio oggi un quarto di finale è già una piccola impresa. Tutti all’Inter chiediamo moltissimo: vincere lo scudetto e siccome lo scudetto lo ha mancato almeno questa Europa League riavviata in piano agosto dopo essere stata l’ultima a chiudere i battenti.

              Il risultato di Inter-Getafe 2-0 ci dice già molto, forse tutto. Un gol di prepotenza di Lukaku, troppo più forte dei deboli difensori del Getafe, e il raddoppio di Eriksen, una super riserva di lusso, al solito subentrato: oggi sono i due uomini simbolo dell’Inter. L’attaccante da 30 gol fortemente voluto da Conte, e il rinforzo che ha attraversato una lunga e faticosa fase di adattamento al calcio italiano, all’Inter e anche all’intransigenza del metodo Conte. In mezzo anche un rigore sbagliato da Molina del Getafe, che è stato il momento in cui praticamente la squadra più debole si è arresa a quella più forte. Ma dopo averla fatta soffrire come prevedibile.

              In un momento di entusiastico ottimismo si potrebbero persino paragonare adesso Lukaku a Eto’o ed Eriksen a Sneijder per solleticare e dare un po’ di soddisfazione agli interisti. Ma al momento è tutto un po’ prematuro. Magari domani l’identificazione potrebbe essere migliore, chissà.

              Conte aveva un certo timore di questa partita, perché molto ravvicinata al campionato – l’Inter è stata la prima delle italiane a tornare in campo – e perché in gara unica una squadra non fenomenale ma tosta e cattiva può metterti in seria difficoltà e anche costringerti a fare veramente quelle vacanze che tanto hai sognato. E infatti da Handanovic a Bastoni, da Barella a Lukaku, da Eriksen a Lautaro fino a Sanchez (che resterà all’Inter anche il prossimo anno) c’è voluta un’Inter più che buona per passare il turno. Questo ci dice come anche il livello dell’ Europa League richieda un impegno discretamente superiore rispetto al campionato. Prossima tappa probabilmente il Leverkusen. Vedremo, io non nego all’Inter la chance di fare il grande colpo.

              EUROPA LEAGUE, OTTAVI DI FINALE Inter-Getafe 2-0 (33' Lukaku I, 83' Eriksen I) Dopo la bufera Conte ci poteva essere solo una vittoria, altrimenti l'Inter sarebbe precipitata nel caos. Forse, probabilmente. Non è successo, perché Conte, specialista in psicodrammi in diretta, aveva calcolato bene gli effetti della sua sparata, e sapeva di poter anche in questo modo sferzare la squadra. Sollecitarla al limite anche contro la società stessa. Per come è tormentato e insidioso il calcio oggi un quarto di finale è già una piccola impresa. Tutti all'Inter chiediamo moltissimo: vincere lo scudetto e siccome lo scudetto lo ha mancato almeno questa Europa League riavviata in piano agosto dopo essere stata l'ultima a chiudere i battenti. Il risultato di Inter-Getafe 2-0 ci dice già molto, forse tutto. Un gol di prepotenza di Lukaku, troppo più forte dei deboli difensori del Getafe, e il raddoppio di Eriksen, una super riserva di lusso, al solito subentrato: oggi sono i due uomini simbolo
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                Europa League: Manchester United, Copenaghen e Shakhtar ai quarti

                Tutto facile per gli inglesi, reduci dal 5-0 dell'andata: 2-1 al LASK Linz con ampio turnover da parte di Solskjaer. I danesi ribaltano lo svantaggio pre lockdown contro l'Istanbul Basaksehir vincendo 3-0. Stesso punteggio per gli ucraini ai danni del Wolfsburg

                Normale amministrazione per il Manchester United, che gestisce comodamente l'ottavo di finale di ritorno di Europa League contro il LASK Linz. I "Red Devils", che nella sfida di andata si erano imposti per 5-0, regolano di misura gli austriaci (2-1) e si garantiscono il quarto di finale contro il Copenaghen. Solskjaer opta per un ampio turnover, lasciando totalmente a riposo Bruno Fernandes, Greenwood, Wan-Bissaka e Rashford e inserendo soltanto a gara in corso Pogba e Martial. Proprio quest'ultimo decide la sfida a 2' dalla fine, dopo che Lingard aveva risposto al bellissimo destro a giro di Wiesinger. Scambio stretto ripetuto con Mata, il francese entra in area in slalom e batte Schlager. Le altre sfide

                L'Istanbul Basaksehir partiva dal vantaggio minimo (1-0) ottenuto prima del lockdown ma i campioni di Turchia non sono riusciti a difenderlo. Al Telia Parken, il Copenaghen ha pareggiato i conti dopo neanche 4 minuti, andando a segno con Wind su imbeccata di Varela. Ancora Wind in gol nella ripresa, stavolta su rigore (mani di Mehmet Topal), prima del 3-0 siglato da Falk. Avanza anche lo Shakhtar Donetsk, che aveva ipotecato la qualificazione già all'andata vincendo in casa del Wolfsburg (1-2). Partita che corre sul filo dell'equilibrio, con un rosso per parte (Khocholava e Brooks) prima della rete di Junior Moraes all'89'. In pieno recupero, Solomon e di nuovo Junior Moraes fissano il punteggio sul 3-0. Gli ucraini troveranno la vincente tra Basilea ed Eintracht Francoforte, con gli svizzeri che partono dal 3-0 dell'andata.

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                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

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                  Nicolò Schira@NicoSchira
                  Confermato il ritorno di Gianluca #Petrachi come diesse della #ASRoma, mentre il CEO Guido #Fienga dovrebbe restare come elemento di continuità nel completamento del closing. La #Roma targata #Friedkin inizia a muoversi...
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                    Friedkin piazzerà a Roma il figlio Ryan.
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                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
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                      Termina dunque il tempo di Pallotta alla Roma, un lungo (9 anni) periodo che possiamo riassumere nel vuoto infinito, un buco nero che in un quasi decennio ha inghiottito allenatori, giocatori, dirigenti senza produrre un mezzo risultato, lasciando la Roma praticamente lì dove era stata presa da Pallotta.

                      In tutto questo tempo si possono davvero contare sulle dita di una mano le poche volte che Pallotta si è degnato di andare a Roma...e le pochissime volte che, a Roma, si è spostato verso Trigoria, perchè altrimenti se ne stava nel famoso studio Tonucci.

                      Tutto questo fa capire che del calcio e della squadra a questo strambo americano non glien'è mai fregato una mazza, puntando tutto alla realizzazione dello stadio: vista la mala parata anche su quel fronte, libera finalmente la Roma dalla sua presenza (o per meglio dire dalla sua assenza, dato che non s'è visto mai a Roma).

                      Nessuno ne sentirà la mancanza.

                      Friedkin parte avvantaggiato: gli basterà non ripetere gli errori del fantasma bostoniano per fare meglio di Pallotta. Per il resto deve capire che il calcio è un business atipico: senza cuore e passione non si va da nessuna parte. Dimentichi dunque immediatasubito quelle americanate che sono i mondi dello sport a stelle e strisce e si immerga completamente nella realtà del calcio (italiano), con le sue passioni, i suoi umori, le sue tante anime, tutte importanti (tifosi compresi, da non trattare da semplici consumatori di hot dog): è la via per iniziare dal verso giusto.
                      Last edited by Sean; 06-08-2020, 07:26:03.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Termina dunque il tempo di Pallotta alla Roma, un lungo (9 anni) periodo che possiamo riassumere nel vuoto infinito, un buco nero che in un quasi decennio ha inghiottito allenatori, giocatori, dirigenti senza produrre un mezzo risultato, lasciando la Roma praticamente lì dove era stata presa da Pallotta.

                        In tutto questo tempo si possono davvero contare sulle dita di una mano le poche volte che Pallotta si è degnato di andare a Roma...e le pochissime volte che, a Roma, si è spostato verso Trigoria, perchè altrimenti se ne stava nel famoso studio Tonucci.

                        Tutto questo fa capire che del calcio e della squadra a questo strambo americano non glien'è mai fregato una mazza, puntando tutto alla realizzazione dello stadio: vista la mala parata anche su quel fronte, libera finalmente la Roma dalla sua presenza (o per meglio dire dalla sua assenza, dato che non s'è visto mai a Roma).

                        Nessuno ne sentirà la mancanza.

                        Friedkin parte avvantaggiato: gli basterà non ripetere gli errori del fantasma bostoniano per fare meglio di Pallotta. Per il resto deve capire che il calcio è un business atipico: senza cuore e passione non si va da nessuna parte. Dimentichi dunque immediatasubito quelle americanate che sono i mondi dello sport a stelle e strisce e si immerga completamente nella realtà del calcio (italiano), con le sue passioni, i suoi umori, le sue tante anime, tutte importanti (tifosi compresi, da non trattare da semplici consumatori di hot dog): è la via per iniziare dal verso giusto.
                        Ritorna nel suo ruolo anche Petrachi con Fienga che traghetterà per un anno la società. Ora spero che mandino via tutto quel codazzo di inutili pseudo dirigenti (Baldini su tutti), preparatori spia (Ed Lippie), e simili. Si costruisca una società di calcio e non di intrattenimento “a caccia di follower”.


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                        Free at last, they took your life
                        They could not take your PRIDE

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                          Rischia pure Baldissoni.
                          ...ma di noi
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                          «nessun vincolo univa questi morti
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                            Addio maiale.

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                              CESSIONE AS ROMA, CLUB A FRIEDKIN: FIRMATO L'ACCORDO PRELIMINARE. OPERAZIONE DA 591 MILIONI, CLOSING ENTRO FINE AGOSTO (COMUNICATO AS ROMA)


                              Arriva la conferma ufficiale. La Roma conferma che questa notte è stato raggiunto un accordo tra AS Roma SPV, LLC, l’azionista di maggioranza di AS Roma S.p.A, e il Friedkin Group per la vendita del Club.

                              I contratti sono stati firmati nella serata di mercoledì e AS Roma SPV, LLC ha inviato il seguente comunicato alla CONSOB.
                              Roma, 5 agosto 2020
                              __________


                              AS Roma SPV, LLC ("AS Roma SPV"), azionista di maggioranza di AS Roma S.p.A. (il "Club"), annuncia la sottoscrizione di un accordo vincolante di acquisto di azioni con The Friedkin Group, Inc. ("Friedkin") ai sensi del quale, tra le altre cose, AS Roma SPV cederà a Friedkin la sua partecipazione di controllo detenuta nel Club e alcune attività correlate, compresi i fondi che ha messo a disposizione del Club per supportare la sua prevista capitalizzazione, e Friedkin assumerà alcune passività relative al Club (l’"Operazione”).

                              L'Operazione sarà effettuata attraverso una cessione a Friedkin dell'intera partecipazione detenuta da AS Roma SPV nel Club pari all’86,6% del capitale sociale del Club, di cui una partecipazione diretta del 3,3% del capitale sociale del Club e di una partecipazione indiretta dell’83,3% detenuta da AS Roma SPV attraverso la sua controllata NEEP Roma Holding S.p.A. (“NEEP”), per un prezzo di acquisto pari a Euro 0,1165 per azione. Più in generale, l’Operazione prevede che Friedkin acquisisca, oltre al 100% del capitale azionario di NEEP, anche il 100% del capitale sociale di ASR Soccer LP S.r.l. e il 100% del capitale azionario di ASR Retail TDV S.p.A. L'Operazione è valutata in circa 591.000.000 di Euro.

                              L’Operazione dovrebbe concludersi entro la fine di agosto 2020 ed è soggetta a condizioni standard per questo genere di transazioni. In base a determinate condizioni, AS Roma SPV ha il diritto di risolvere gli accordi sottoscritti e trattenere l’importo versato in deposito a garanzia come commissione di risoluzione, nel caso in cui l’Operazione non si concluda entro il 17 agosto 2020 o prima di tale data, e tale termine non sia esteso da AS Roma SPV. Inoltre, fatte salve determinate condizioni, sia AS Roma SPV che Friedkin hanno il diritto di risolvere l’accordo sottoscritto senza trattenere alcuna commissione di risoluzione, nel caso in cui l’Operazione non si concluda entro il 31 agosto 2020.

                              Il completamento dell'Operazione comporterà l'obbligo per Friedkin di lanciare un'offerta pubblica obbligatoria sulle azioni in circolazione del Club (che rappresentano circa il 13,4% del capitale sociale del Club) ai sensi delle leggi e dei regolamenti applicabili.

                              Dopo l’annuncio alla CONSOB, Jim Pallotta, il presidente dell’AS Roma, ha dichiarato: “Sono lieto di confermare che abbiamo raggiunto un accordo con il Friedkin Group per la vendita dell’AS Roma. Questa notte abbiamo firmato i documenti e nei prossimi giorni lavoreremo assieme per completare il percorso formale e legale che porterà al passaggio di mano del Club. Negli ultimi mesi, Dan e Ryan Friedkin hanno dimostrato totale dedizione nel voler finalizzare questo accordo e nel guidare il Club positivamente. Sono certo che saranno dei grandi futuri proprietari per l’AS Roma”.

                              Dan Friedkin, Chairman e CEO del The Friedkin Group ha dichiarato: “Noi tutti al Friedkin Group siamo felici di aver fatto i passi necessari a diventare parte di questa città e club iconici. Non vediamo l’ora di chiudere l’acquisto il prima possibile e di immergerci nella famiglia dell’AS Roma”.

                              (asroma.com)
                              ...ma di noi
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                                Giallorossi all'assalto del Siviglia, Fonseca punta su Zaniolo

                                IL TEMPO (F. BIAFORA) - La partita clou della stagione è finalmente arrivata. A 147 giorni di distanza dalla data in cui era originariamente fissata la gara di andata degli ottavi di finale di Europa League tra Roma e Siviglia oggi alle 18.55 si scende in campo (turno secco, chi vince affronta una tra Wolverhampton e Olympiacos) in quella che può rappresentare una svolta per l’annata della squadra di Fonseca, che in campionato non è riuscita ad agganciare l’obiettivo Champions.

                                I giallorossi - caricati alla partenza da uno striscione dei tifosi «Vele spiegate, vento in poppa, forza Roma con voi nella lotta» - si presentano alla sfida europea senza lo squalificato Veretout, senza Smalling e con un Pellegrini non al top della forma a causa dei problemi di respirazione post-operatori, ma con Zaniolo che andrà in campo dal primo minuto. L'annuncio è stato dato dallo stesso Fonseca: «Nicolò è pronto, così come lo è Ibanez, che giocherà al posto di Smalling. I ragazzi sono motivati, abbiamo finito bene la stagione. Siamo pronti per questa difficile partita contro il Siviglia, sono forti e hanno molta esperienza in questa competizione». Il tecnico ha richiamato tutti all’ordine, invitando il gruppo a non pensare alle questioni societarie: «Siamo totalmente concentrati al match, non pensiamo ad altre cose. Queste sono partite in cui giocatori sono molto motivati, non ho bisogno di motivare la squadra, tutti capiscono che è un momento importante e arriviamo qui con fiducia. Siamo pronti».

                                La formazione della Roma è praticamente scontata e l’unico dubbio riguarda un eventuale spostamento di Pellegrini in mediana al posto di Cristante. Appare però più probabile che il vice-capitano venga usato come jolly nel secondo tem po. A Duisburg non c’è tempo di sbagliare.

                                IL TEMPO (F. BIAFORA) - La partita clou della stagione è finalmente arrivata. A 147 giorni di distanza dalla data in cui era originariamente fissata la gara di andata degli ottavi di finale di Europa League tra Roma e Siviglia oggi alle 18.55 si scende  in campo (turno secco, chi  vince affronta ...
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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