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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    L'arrivo di Arthur è positivo solo per due motivi: aver fatto plusvalenza ed essersi liberati del più vecchio e bollito Pjanic.

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      1-2 fuori casa è un risultato pesante, ma che non chiude tutto... Sarà un bel ritorno

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        Champions League, il Manchester City vince a Parigi contro il Psg, De Bruyne e Mahrez rimontano il gol di Marquinhos e fanno il colpo. Ma insomma anche questa seconda semifinale non è stato un grande spettacolo. In particolare sono mancati i supercampioni Mbappé e Neymar.

        Psg-Paris Saint Germain: le superstar Mbappé e Neymar si nascondono, Guardiola fa il colpo
        A meno che Neymar e Mbappé decidano di mettersi a giocare e riprendere in mano la briglia di questa Champions League, non ci sarà più molto da fare per il Psg e la finale di Istanbul sarà tutta per il Manchester City di Pep Guardiola. La partita degli sceicchi, che era cominciata nella maniera giusta per il Paris Saint Germain con un gol di Marquinhos alla Chiellini per capirsi, si è poi indirizzata verso gli inglesi con i gol di De Bruyne e Mahrez, e la loro miglior organizzazione di gioco. Del resto Lele Adani, in diretta Sky, ha etichettato Guardiola come “miglior allenatore della storia del calcio” – boom! – e dunque, secondo questa tesi, la tattica e l’organizzazione hanno prevalso sulle qualità, in verità mai dimostrate, dei supercampioni in campo. La realtà è che il City ha prevalso sfruttando gli errori sui gol della difesa avversaria, della barriera sforacchiata e del portiere Keylor Navas che non è mai arrivato sul pallone pur essendo vicino e non particolarmente veloce. Quindi della follia dei suoi giocatori che hanno perso la testa rimanendo in dieci per l’espulsione di Gueye (bruttissimo fallo su Gundogan) E soprattutto ha sfruttato l’incredibile serata no di Neymar e Mbappé che nei turni precedenti erano stati autentici mattatori e invece ora sono spariti.


        Come Real-Chelsea non è stata una semifinale indimenticabile. Lo spettacolo è stato molto relativo, legato unicamente al risultato. Lo ha spiegato bene Pep Guardiola. “Al calcio se non si gioca liberi di testa non si è se stessi. La prima partita è sempre condizionata dai pensieri, dalla possibilità d’errore, dalla partita di ritorno. Sembro Francesco De Gregori quando dico la storia siamo noi…” Per spiegare, con una citazione notevole, da persona di indubbio spessore tecnico e umano, che alla fine ognuno è artefice del suo destino.


        Il Manchester City aveva aderito alla SuperLeague per poi uscirne repentinamente ai primi segnali di sommossa popolare. Il Psg aveva preferito rimanere defilato. Resto sempre dell’opinione che lo spettacolo nel calcio non sia garantito dal cartellone. E dunque se inseguiamo lo stereotipo dei giovani che vogliono un calcio mordi e fuggi in tv, ebbene allora anche questa poteva essere una partita davanti alla quale cambiare canale.


        SEMIFINALI ANDATA
        Martedì 27 aprile 2021

        Real Madrid – Chelsea 1-1
        (14? Pulisic C, 29? Benzema RM)

        Mercoledì 28 aprile 2021
        Paris Saint Germain – Manchester City 1-2
        (15? Marquinhos Psg, 64? De Bruyne MC, 71? Mahrez MC)

        SEMIFINALI RITORNO
        Martedì 4 maggio 2021
        Manchester City – Paris Saint Germain 21.00

        Mercoledì 5 maggio 2021
        Chelsea – Real Madrid 21.00

        CHAMPIONS LEAGUE 2020 - 2021 SEMIFINALI ANDATA Martedì 27 aprile 2021 Real Madrid - Chelsea 1-1 (14' Pulisic C, 29' Benzema RM) Mercoledì 28 aprile 2021 Paris Saint Germain - Manchester City 1-2 (15' Marquinhos Psg, 64' De Bruyne MC, 71' Mahrez MC) SEMIFINALI RITORNO Martedì 4 maggio 2021 Manchester City - Paris Saint Germain 21.00 Mercoledì 5 maggio 2021 Chelsea - Real Madrid 21.00 FINALE Sabato 29 maggio 2021 Istanbul, stadio Ataturk *** Psg-Paris Saint Germain: le superstar Mbappé e Neymar si nascondono, Guardiola fa il colpo A meno che Neymar e Mbappé decidano di mettersi a giocare e riprendere in mano la briglia di questa Champions League, non ci sarà più molto da fare per il Psg e la finale di Istanbul sarà tutta per il Manchester City di Pep Guardiola. La partita degli sceicchi, che era cominciata nella maniera giusta per il Paris Saint Germain con un gol di Marquinhos alla Chiellini per capirsi, si è poi indirizzata verso gli inglesi con i gol di De Bruyne e Mahrez, e la loro

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        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Manchester United-Roma, formazioni e dove vedere in tv e streaming la semifinale di Europa League

          A Old Trafford la semifinale d’andata contro i Diavolo Rossi di Solskjaer. Fonseca sogna l’impresa: «Loro favoriti per la Coppa, ma possiamo fare la storia»

          Perché non sia «the last dance» ci vuole un finale con il botto. Alla Roma serve una grande impresa, questa sera contro il Manchester United (ore 21, in tv su Sky Sport e su Tv8 digitale terrestre), nello stadio che regala sogni ai padroni di casa e incubi agli avversari. Quale ispirazioni migliori, allora, di Michael Jordan e Francesco Totti nelle due serie tv che hanno mescolato alla grande sport, racconto e leggenda? «The last dance» e «Speravo de morì prima». La sfida allo United può essere l’ultimo ballo per tanti, oppure spingere ancora un po’ più in là i confini della gloria. A Old Trafford, giovedì prossimo all’Olimpico: in palio c’è la finale contro la vincente di Villarreal-Arsenal e un posto in Champions per chi conquista il trofeo.

          Lunga è la lista dei romanisti che nella prossima stagione potrebbero essere altrove. Si parte dall’allenatore Paulo Fonseca, sul quale è sempre più minacciosa l’ombra di Maurizio Sarri. Fonseca ha una clausola di rinnovo automatico in caso di qualificazione alla prossima Champions, ma nel caso migliore (la Roma non vince un trofeo internazionale dal 1961, la Coppa delle Fiere contro il Birmingham City) è probabile che sia lui a salutare comunque. Le offerte, da vincente, non gli mancheranno e lo stress capitolino nelle ultime settimane è stato pesante. Ma il pensiero è all’immediato: «Ho detto ai ragazzi che possiamo fare la storia. Lo United è il favorito in questa competizione, ma noi ci siamo preparati bene. Ho parlato con Smalling e Mkhitaryan, che hanno giocato qui e con questa squadra hanno vinto l’Europa League (nel 2017; ndr)».

          Dzeko, che ha segnato 7 gol allo United (2 con il Wolfsburg e 5 nei derby con la maglia del City), ha ancora un anno di contratto, a 7,5 milioni netti, ma potrebbe accettare la rescissione per cercare un accordo più lungo altrove. Dipende anche da chi sarà il tecnico nella prossima stagione. Mkhitaryan non ha ancora firmato il prolungamento: spetta a lui (e a Raiola) decidere se restare alla Roma. Bruno Peres è in scadenza e non verrà rinnovato. Pedro (infortunato) aveva iniziato bene ma poi ha deluso ed è stato a sua volta deluso dal minutaggio che gli è stato concesso: guadagna tanto e con il rientro di Zaniolo è un lusso poco sostenibile. Il portiere Pau Lopez è sempre in discussione. Juan Jesus e Fazio non sono stati nemmeno messi in lista Uefa.

          La stretta attualità dice che Fonseca ha recuperato il grande ex Smalling («Posso giocare 90’, per me è un’emozione che è iniziata con il sorteggio, non vedo l’ora di andare in campo», Spinazzola e Mkhitaryan. Li userà tutti anche perché le cinque sostituzioni gli permettono di rischiare. Prima della partenza per l’Inghilterra, la squadra è stata salutata a Trigoria da centinaia di tifosi con cori, striscioni, fumogeni e incitamenti: «Anche se non sentirete la nostra voce, guardate la lupa che avete sul petto. Roma è con voi». Mancini, squalificato, è partito con la squadra. United e Roma non hanno ancora perso una partita nella fase a eliminazione diretta: 4 vittorie e 2 pareggio; 5 vittorie e un pareggio. S

          olskjaer ha un dubbio: Cavani e Rashford o solo il secondo? In ogni caso promette di non sottovalutare l’avversario: «Dopo aver passato il turno precedente ho detto che non conoscevo bene la Roma, ma non volevo mancare di rispetto. È una grande squadra e io ho la maglietta firmata da Totti e De Rossi, ci ho giocato contro. Da quando sappiamo che sono i nostri avversari li abbiamo studiati e penso che siamo pronti». Purtroppo per la Roma, la partita che ricorda Solskjaer è quella del 7-1 in Champions nel 2007. Una motivazione in più.



          Probabili formazioni

          Manchester United 4-2-3-1: 26 Henderson; 29 Wan-Bissaka, 2 Lindelof, 5 Maguire, 26 Shaw; 39 McTominay, 17 Fred; 10 Rashford, 18 Bruno Fernandes, 6 Pogba; 7 Cavani
          Roma 3-4-2-1: 13 Pau Lopez; 3 Ibanez, 4 Cristante, 6 Smalling; 2 Karsdorp, 42 Diawara, 17 Veretout, 37 Spinazzola; 7 Pellegrini, 77 Mkhitaryan; 9 Dzeko
          Arbitro: Del Cerro Grande (Spagna)
          Tv: ore 21 Sky e Tv8

          CorSera
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            Milan, Ibrahimovic e Bennacer erano la differenza: senza loro si è persa la qualità

            La crisi dei rossoneri è anche dovuta al gioco italiano di Pioli, che ha bisogno di campo per costruire e ha bisogno di una costruzione di qualità per segnare

            di Mario Sconcerti

            Il 15 gennaio il Milan aveva 3 punti di vantaggio sull’Inter. Era la 18ª giornata. Nelle 15 partite successive ha perso 16 punti dal suo avversario. Perché? Cosa è successo? Il dato da cui è meglio partire è quello dei punti fatti in casa. Il Milan ha vinto solo 7 delle 17 partite giocate a San Siro. L’Inter 14, la Juve 13, Napoli e Lazio 11. Già questo è un dato che limita tutta la strada. 7 vittorie le hanno fatte Sampdoria e Bologna. Il Milan gioca molto meglio in trasferta perché ha più spazio davanti. Va in difficoltà quando le squadre si coprono. Il gioco di Pioli è una forma di gioco italiano avanzato, ha bisogno di campo per costruire e ha bisogno di una costruzione di qualità per segnare. Questo è il primo vero limite perché condanna la squadra a giocare sempre bene, cosa impossibile.

            Molte altre squadre soffrono le difese strette degli avversari ma riescono a batterli. Il Milan da novembre a oggi è invece sempre più andato in difficoltà. La prima spiegazione è l’infortunio di Bennacer alla fine dell’8ª giornata. Contemporaneamente è iniziata la lunga pausa fisica di Ibrahimovic. Sono venuti a mancare due aspetti lontani nel campo ma conseguenti: la qualità nella costruzione e l’esecuzione dell’attaccante. Erano due dei quattro nodi fondamentali nel gioco del Milan: il terzo era e rimane Calhanoglu, il quarto, meno fondamentale, è Theo Hernandez. Ma in quel momento a spezzare per sempre il gioco del Milan sono state queste due assenze, l’una combinata con l’altra. Nessuno dei due è più tornato cosa era stato. E questo ha tolto la qualità di cui parlavamo prima, ma ha tolto anche la possibilità di supplire a questa mancanza con i gol facili, indipendenti dalla qualità della trama. Non ci sono gol facili nel Milan. Non li conosce Leao, splendido e atipico, pieno di vuoti seducenti ma pur sempre vuoti. E non li conosce Rebic, ottimo ma colpitore, non uno da ultimo tocco.

            A metà novembre in sostanza il Milan non ha più avuto modo di essere una squadra leader, glielo proibiva esattamente il modo di giocare con cui aveva avuto successo. Non era più realizzabile. Si è andati avanti altre 8 giornate sulla spinta di tutti, ma la strada era segnata dalle continue ricadute dei due demiurghi. Ci sono dati quasi impressionanti per la loro chiarezza. Dieci dei 15 gol di Ibrahimovic sono stati segnati nelle prime 8 giornate. Nel girone di ritorno ha segnato solo a Crotone e alla Fiorentina. E alla fine della stessa 8ª giornata esce Bennacer. È forse volgare, ma pertinente ricordare che nella ricerca di gol facili il Milan fu aiutato nel girone di andata dalla concessione di 14 rigori, molti a risultato sospeso. Rigori che sono mancati nella seconda parte della stagione. L’altro grande errore è stato fatto nella costruzione della rosa. È vero che a volte si prende quello che si può, non quello che serve davvero, ma si sono trovati giocatori di qualità con caratteristiche troppo diverse rispetto alla necessità.

            In sostanza nessuno poteva sostituire l’altro. Tonali ha futuro ma non a fare Bennacer. Castillejo non c’entra niente con Saelemaekers. Tra Krunic e Calhanoglu i confronti sono molto complessi. Per non parlare di Kessie e Meitè. La stessa cosa avviene tra gli attaccanti. Leao è opposto a Ibrahimovic e Rebic. Rebic e Ibrahimovic sono complementari, non alternativi. Di Mandzukic non credo sia il caso di parlare. In queste condizioni le assenze dei titolari hanno costretto ad adattamenti non sopportabili. Il colpo finale è arrivato da Calhanoglu, il vertice del triangolo di costruzione. Dall’indisposizione di gennaio non è più stato lo stesso. Questo ha costretto Kessie e Saelemaekers ad allargare il campo fino a sfinirsi turno dopo turno. Cercando un riassunto, il Milan era una squadra completa negli 11 titolari, fatti salvi i 40 anni di Ibra. Nei 20 titolari non aveva possibilità di equilibrio.

            CorSera
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              Juventus con poche certezze in campo e fuori, per la Champions serve la scossa

              Le vittorie di Napoli e Lazio hanno complicato il percorso dei bianconeri verso la qualificazione alla coppa più importante. Pirlo a rischio, Ronaldo a secco, la sfida con l'Udinese diventa un passaggio da non sbagliare. Uniche buone notizie: niente squalifica per De Ligt e probabile recupero di Chiesa

              La strada è ancora lunga e durerà altri 450 minuti, escluso recupero. Tuttavia la vittoria del Napoli sul campo del Torino e quella della Lazio con il Milan hanno complicato il percorso verso la Champions League della Juventus, agganciata dai partenopei a quota 66 e avvicinata dai biancocelesti, che recupereranno il match con il Torino il 18 maggio. Nonostante Pirlo abbia più volte usato l'aggettivo "sereni" per descrivere il momento della squadra in avvicinamento alla sfida con la Fiorentina, poi pareggiata per 1-1, alla Continassa le certezze sono poche, iniziando dalla panchina e non soltanto per la prossima stagione. Il match con l'Udinese di domenica sarà un passaggio chiave per continuare a inseguire la Champions: se non arrivassero i tre punti tutto potrebbe cambiare da un momento all'altro. Compresa la guida tecnica, anticipando le scelte estive.

              De Ligt ci sarà, Chiesa forse

              Per Pirlo comunque arrivano un paio di buone notizie. Se fino a ieri De Ligt e Chiesa sembravano fuori causa per la trasferta di Udine, il primo per squalifica e il secondo per infortunio, nel pomeriggio di martedì sono aumentare le speranze di vedere il centrocampista toscano in campo, mentre per il difensore olandese l'incertezza si è trasformata in certezza. De Ligt non risulta infatti tra i giocatori squalificati dal Giudice Sportivo per il prossimo turno: l'equivoco nasce da un conteggio errato delle ammonizioni collezionate dal difensore durante la stagione, tre e non quattro. Che con quella di Firenze portano il centrale in diffida ma non in squalifica. Aumentano invece le possibilità per Pirlo di riavere a disposizione Chiesa proprio da domenica: il centrocampista offensivo della Juventus sta meglio e il problema muscolare accusato contro l'Atalanta sembra in fase di riassorbimento. Buone notizie anche da Danilo, che ha saltato la sfida del Franchi per un problema muscolare: anche il brasiliano tornerà a disposizione di Pirlo domenica, nel momento chiave della stagione e della corsa per la qualificazione alla Champions.


              Le ultime dieci

              Il momento della Juventus si può riassumere al meglio osservando le ultime dieci giornate, dominate dall'Inter che è riuscita a conquistare 26 punti sui 30 a disposizione. La squadra di Pirlo si attesta al quinto posto in questa speciale classifica, con 20 punti frutto di 6 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte, contro Benevento e Atalanta. Peggio dei bianconeri, tra le squadre in corsa per la Champions, ha fatto soltanto il Milan, fermo a quota 17 punti come il Sassuolo: se il trend dovesse essere confermato, la qualificazione per i bianconeri sarebbe più vicina di quanto non dica il suo stato d'animo.
              A rafforzare le convinzioni di Chiellini e compagni entrano in gioco anche gli scontri diretti con Atalanta, Napoli, Lazio e Milan, considerando che dopo l'Udinese la Juventus giocherà proprio contro i rossoneri: sono infatti 11 i punti conquistati negli scontri diretti contro i 10 della squadra di Inzaghi e di quella di Gasperini, che giocherà all'ultima contro il Milan, e i 9 del Napoli, che ha esaurito i big match. Fermo a 6 il Milan, che giocherà all'Allianz Stadium tra due turni e chiuderà con l'Atalanta. In caso di arrivo a pari punti sarà infatti decisivo il bilancio con le rivali: la prima discriminante saranno proprio i punti negli scontri diretti e la differenza reti in caso di ulteriore parità. Quindi la differenza reti generale, le reti totali realizzate e in extrema ratio il sorteggio.


              Il momento della squadra

              Numeri che infondono coraggio ma che non potranno essere decisivi se non seguiranno anche risultati sul campo. La squadra è in affanno, l'assenza di Chiesa nelle ultime due giornate, tamponata contro l'ormai retrocesso Parma ma palesatasi contro la Fiorentina, ha tolto a Pirlo l'unico giocatore offensivo in grado di dare continuità alle sue prestazioni durante la stagione. Anche Ronaldo, che resta comunque in corsa per il trono dei bomber con 4 reti di vantaggio su Lukaku, è a secco da quattro partite, evento mai verificatosi in stagione, neanche quando si fermò per il Covid. Sono venute meno le certezze sia in campo che fuori: contro la Fiorentina Pirlo ha scelto la difesa a tre, con il terzetto di centrali che si è confrontato per tutto il primo tempo con il solo Vlahovic. Nella ripresa il ritorno alla difesa a quattro, leit motiv di tutta la stagione, ha permesso ai bianconeri di cambiare marcia e di pareggiare: in pratica 45' regalati agli avversari. Vietato sbagliare nei prossimi 450 minuti, decisivi per la qualificazione in Champions: se le motivazioni potranno fare la differenza con Udinese e Bologna, ormai fuori da ogni questione di classifica, sarà contro Milan, Inter e Sassuolo che la Juventus dovrà conquistare il pass per l'Europa che conta e i milioni che la qualificazione porta con sè.

              Le vittorie di Napoli e Lazio hanno complicato il percorso dei bianconeri verso la qualificazione alla coppa più importante. Pirlo a rischio, Ronaldo a …
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                Smalling guida la difesa, Dzeko l’attacco

                IL TEMPO (F. BIAFORA) - Nessun dubbio di formazione per Fonseca, che può contare su una squadra che per dieci undicesimi è probabilmente la migliore consegnata dalla società all'allenatore ad inizio anno. Senza considerare Zaniolo, mai a disposizione in stagione, l’unica assenza di peso per la Roma è quella dello squalificato Mancini, partito insieme ai compagni per mantenere compatto il gruppo.In difesa toccherà quindi a Cristante, Smalling ed Ibanez provare a fermare le incursioni avversarie e soprattutto l’obiettivo è quello di blindare la porta, bucata con frequenza troppo alta.

                Il peso dell’attacco sarà tutto sulle spalle di Dzeko, con Mkhitaryan e Pellegrini a supportarlo, mentre in mediana ci saranno Diawara e Veretout al centro e Karsdorp e Spinazzola sulle corsie laterali. Out Pedro, Calafiori e all'ultimo anche El Shaarawy. Convocati i giovani Darboe e Ciervo, ormai stabilmente aggregati alla prima squadra per i match europei.


                In casa United Solskjaer ha annunciato che Rashford è recuperato dopo il piccolo problema fisico. Con lui in attacco ci saranno Bruno Fernandes e Cavani, mentre è in ballo la quarta maglia: da capire se Pogba giocherà nuovamente sulla fascia sinistra o se arretrerà, lasciando il posto al giovane Greenwood. Il norvegese ha cercato di spegnere le polemiche della vigilia per le recenti dichiarazioni: «Ho guardato le partite della Roma, ma non li avevo analizzati a fondo tanto da dargli il giusto rispetto con quella frase. È un club fantastico, con una grande storia. E a casa ho la maglia di Totti e quella di De Rossi...». Sarà anche una sfida di nervi: il palco di Old Trafford è pronto per lo spettacolo.

                IL TEMPO (F. BIAFORA) - Nessun dubbio di formazione per Fonseca, che può contare su una squadra che per dieci undicesimi è probabilmente la migliore consegnata dalla società all'allenatore ad inizio anno. Senza considerare Zaniolo, mai a disposizione in stagione, l’unica assenza di peso per la R...
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                  Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                  Pe me je fa na pompa...vedrai.

                  ahhahahahahahahahahahaha
                  Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                  parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                  Originariamente Scritto da GoodBoy!
                  ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                  grazie.




                  PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                    Stasera danno l'isola dei famosi su canale 5.

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                      speriamo non sia un massacro dai
                      Originariamente Scritto da Pesca
                      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                        Originariamente Scritto da marco83 Visualizza Messaggio
                        Stasera danno l'isola dei famosi su canale 5.
                        Rashford già se sta a arrapà...co Cristante a chiude puntuale come i regionali Orte/Roma Termini.

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                          yhaahahahahahahahhahahaha
                          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                          Originariamente Scritto da GoodBoy!
                          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                          grazie.




                          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                            Le semifinali di champions dopo l'andata inclinano verso una inedita accoppiata City-Real (con lo sparaballe Ceferin che rischia di ritrovarsi Perez ad Istanbul).

                            Nello scontro tra i due sceicchi per ora sta godendo quello del City, con Guardiola che potrebbe mettere a segno il colpo della rinascita in champions, un centro mai più replicato dai tempi del Barcellona.

                            Zidane potrebbe invece, in una stagione non certo favorevole, ottenere la sua personale quarta finale (tre vittorie fin qui).

                            Capitolo EL: è arrivato il momento della Roma, che tra stasera e il ritorno si gioca tutta la stagione e la residuale speranza di ottenere la qualificazione in champions vincendo il suo primo trofeo europeo.

                            Fonseca si presenta a questo appuntamento sapendo di essere giunto alla fine della sua avventura romanista, con Sarri che sta già sulla soglia di Trigoria. Ci sono tutti gli elementi narrativi per un trionfo o per un naufragio: come finirà ce lo dirà il campo.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              in realta il chelsea è favorito sul real
                              Originariamente Scritto da Pesca
                              lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                                Le semifinali di champions dopo l'andata inclinano verso una inedita accoppiata City-Real (con lo sparaballe Ceferin che rischia di ritrovarsi Perez ad Istanbul).

                                Nello scontro tra i due sceicchi per ora sta godendo quello del City, con Guardiola che potrebbe mettere a segno il colpo della rinascita in champions, un centro mai più replicato dai tempi del Barcellona.

                                Zidane potrebbe invece, in una stagione non certo favorevole, ottenere la sua personale quarta finale (tre vittorie fin qui).

                                Capitolo EL: è arrivato il momento della Roma, che tra stasera e il ritorno si gioca tutta la stagione e la residuale speranza di ottenere la qualificazione in champions vincendo il suo primo trofeo europeo.

                                Fonseca si presenta a questo appuntamento sapendo di essere giunto alla fine della sua avventura romanista, con Sarri che sta già sulla soglia di Trigoria. Ci sono tutti gli elementi narrativi per un trionfo o per un naufragio: come finirà ce lo dirà il campo.
                                Te prego Sean, abbi pietà di noi…
                                sigpic
                                Free at last, they took your life
                                They could not take your PRIDE

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