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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Caso Diawara, il Coni respinge il ricorso della Roma: confermato lo 0-3 a tavolino con il Verona

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    sigpic
    Free at last, they took your life
    They could not take your PRIDE

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      Beh sì, era scontato...d'altro canto quello recita il regolamento.

      Poi possiamo farci del male pensando che c'è chi fa del tutto per non disputare una partita e viene premiato con un annullamento del sacrosanto 0-3 a tavolino...mentre chi, per aver sbagliato a compilare una lista, lo 0-3 se lo becca e gli resta pure sul groppone: misteri della fede.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Al Milan va bene che Napoli Lazio e Roma giocano a fare i gamberi sennò rischiava veramente lo smacco Europa league

        Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
        Originariamente Scritto da Pesca
        lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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          Originariamente Scritto da Sean
          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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            Paul Gascoigne all’isola dei famosi

            chiudete il 3d.



            Originariamente Scritto da Giampo93
            Finché c'è emivita c'è Speran*a

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              Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
              Madonna come buttare 100 milioni nel cesso che fine che sta facendo
              Originariamente Scritto da Marco pl
              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              IO? Mai masturbato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              Io sono drogato..

              Commenta


                Il Borussia Dortmund ha fissato il prezzo per Haaland che se ne andrà.

                150 mln.

                Mi prima arriva meglio alloggia.

                Il Dortmund l'aveva acquistato per 45 mln poco tempo fa.

                Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                Originariamente Scritto da Sean
                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                  Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                  Paul Gascoigne all’isola dei famosi

                  chiudete il 3d.

                  Però te lo stai guardando eh?...









                  "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                  Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                  vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                  (L. Pirandello)

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                    Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                    Il Borussia Dortmund ha fissato il prezzo per Haaland che se ne andrà.

                    150 mln.

                    Mi prima arriva meglio alloggia.

                    Il Dortmund l'aveva acquistato per 45 mln poco tempo fa.

                    Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                    Ma non c'è la clausola a meno?
                    Originariamente Scritto da Marco pl
                    i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    IO? Mai masturbato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    Io sono drogato..

                    Commenta


                      Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                      Ma non c'è la clausola a meno?
                      Clausola da 75 milioni...ma, a quanto pare, valida da giugno 2022.
                      I SUOI goals:
                      -Serie A: 189
                      -Serie B: 6
                      -Super League: 5
                      -Coppa Italia: 13
                      -Chinese FA Cup: 1
                      -Coppa UEFA: 5
                      -Champions League: 13
                      -Nazionale Under 21: 19
                      -Nazionale: 19
                      TOTALE: 270

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                        Chissà a 150 mln chi se lo becca.

                        Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                        Last edited by marcu9; 16-03-2021, 00:55:25.
                        Originariamente Scritto da Sean
                        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                          Roma, il futuro di Fonseca: nervosismo, offerte e il rapporto con Pinto

                          Il tecnico vorrebbe restare, il suo agente gli ha riportato proposte di vari club, anche italiani. Lui preferisce Roma. Ma Gould, il consulente di Freidkin, era in città e lavora a eventuali alternative: dipende tutto dalla Champions

                          Nervoso, polemico, addirittura spettinato (detto col massimo dell'invidia). La stagione della Roma sta rivelando nuovi angoli del carattere di Paulo Fonseca. Dopo la sconfitta di Parma ha misurato le parole: il giorno prima aveva ammesso di avere una squadra stanca, visto che deve giocare da un mese il giovedì e la domenica. Ma dopo quel 2-0 ha accusato solo "problemi di concentrazione", come a dire ai giocatori che prendersela col calendario non serve. Solo, poche ore dopo che la società, proprio sul tema del calendario, aveva aperto una breccia nei rapporti già complessi con la Lega Serie A, scrivendo una lettera affilatissima, benedetta proprio dall'allenatore, molto innervosito dal rinvio di Juve-Napoli che ha concesso alla squadra di Gattuso più giorni per risposare prima di doversi presentare all'Olimpico.

                          La conferma passa dalla Champions

                          Più passa il tempo, più pare inevitabile che una eventuale conferma non possa prescindere dalla qualificazione della Roma alla prossima Champions. Durante Roma-Shakhtar all'Olimpico era presente l'agente Abreu, ma non risultano contatti con il club giallorosso per il rinnovo, che scatterebbe in automatico in caso di 4° posto. E questo è il punto. Trovare un sostituto non sarebbe difficile, per il club giallorosso. Il consulente di Ryan Friedkin, Charles Gould, pure lui sugli spalti dell'Olimpico giovedì sera, avrebbe già pronta una rosa di nomi. Anche di vertice, se non proprio di esperienza. E l'allenatore portoghese ha ricevuto in questi mesi manifestazioni d'interesse da alcune società, anche italiane. Lui però vorrebbe restare a Roma, una città in cui la sua famiglia si trova benissimo. Anche perché il rapporto con il general manager Tiago Pinto, agevolato dall'idioma, è ottimo e quotidiano. Ma non può essere l'unico mattone su cui costruire il futuro.


                          Malumore contro l'arbitro Piccinini

                          Insomma, conteranno i risultati da qui alla fine. E incidono anche sull'aplomb di Fonseca, che dopo il match del Tardini s'è concesso un'avvelenata contro l'arbitro Piccinini, anche se il suo punto di vista l'ha affidato esclusivamente al salotto della tv di Trigoria, Roma tv, soprassedendo invece sulle reti nazionali. Accuse ("Vedo dare rigori ridicoli e sempre alle stesse squadre, così a fine anno sono 6-7 punti in più per loro e 6-7 in meno a noi, visto che con la Roma al Var non vanno mai") largamente condivise dai suoi tifosi, e traboccate dopo mesi in cui giurava di "non voler parlare degli arbitri, anche se sarebbe facile trovar scuse". Insomma, il malumore era lì, latente. Esploso ora che il Parma ha incrinato l'unica certezza della stagione, ossia l'imbattibilità con le piccole, con cui fino a Benevento aveva fatto punteggio pieno. Allontanata la Champions, nulla può ritenersi scontato.

                          Botta e risposta con la Lega

                          Resta viva, in casa Roma, la questione del rinvio di Juve-Napoli. Il Ceo Guido Fienga, dal Coni dove ha discusso col Collegio di garanzia il ricorso contro il 3-0 a tavolino di Verona per il caso Diawara (pochissime le possibilità di spuntarla), ha usato toni durissimi per commentare la risposta ricevuta dalla Lega. La Roma aveva contestato lo spostamento del match perché determinato oltre i 15 giorni dalla data della partita e perché non erano stati comunicati i motivi, chiedendo quindi lo spostamento di Roma-Napoli, che cade dopo il match di Europa League in Ucraina. “La risposta della Lega è più ridicola della decisione. Ci è stato detto che la decisione in quel caso non necessita motivazione. Non vogliono accogliere alcuna richiesta della Roma senza dare motivazioni e adducendo che la prassi vuole che in partite che non si riferiscono alle coppe europee basta l'accordo di due squadre per spostare una partita. Immaginatevi cosa può accadere se veramente questa regola si applicasse fino a fine campionato. La Lega ha delle enormi lacune nella governance e nella gestione”.

                          La lettera di Dal Pino

                          La lettera della Lega, firmata dal presidente Paolo Dal Pino, recitava testualmente: “Nel girarmi la richiesta delle società Juventus e Napoli, l’Ufficio competizioni, d’intesa con l’Amministratore Delegato, mi ha segnalato: - che lo Statuto Regolamento prevede (articolo 29) due tipologie di rinvio delle gare: una legata esclusivamente agli impegni dei club nelle competizioni Uefa (comma 3), ed un’altra svincolata dagli impegni Uefa; - che per la prima tipologia (impegno Uefa, comma 3) il rinvio deve essere disposto nell’ambito dei criteri fissati dal CdL di stagione sportiva in stagione sportiva e su richiesta del Club interessato da presentarsi almeno 15 giorni prima del dì della gara da differire/anticipare (comma 4); - che per la seconda tipologia (istanza generica, comma 2) non c’è il termine di 15 giorni (applicato solo alla tipologia del comma 3) e non è prevista dai nostri regolamenti la necessità di “idonee motivazioni di interesse sportivo”; - che per questa seconda tipologia la prassi operativa della struttura di Lega ha assunto come discrimine (a favore della concessione del rinvio) la sussistenza o meno dell’accordo tra i due club interessati alla gara; - che l’attuale Statuto Regolamento della Lega in particolare, e le Carte Federali in generale, non prevedono elementi motivazionali basati sui calendari individuali dei club. Le predette indicazioni hanno determinato il rinvio della gara in questione come da comunicato ufficiale n. 219 del 12 marzo 2021 che è il frutto dell’applicazione delle regole attualmente vigenti, e delle prassi fino ad oggi seguite dalla struttura organizzativa della Lega, le quali, esse sole, garantiscono l’imparzialità dell’azione organizzativa, al di là – comunque – dell’irreclamabilità delle decisioni in materia di calendari (comma 2). Milano, 14 marzo 2021 Via mail Pagina 002 / 002 Ci duole, per questo, leggere che la “decisione ... appare essere stata assunta con il solo intento di fornire un ingiusto (quanto pacifico) vantaggio alla SSC Napoli a discapito della AS Roma con evidente condizionamento del regolare esito del Campionato”.

                          Il tecnico vorrebbe restare, il suo agente gli ha riportato proposte di vari club, anche italiani. Lui preferisce Roma. Ma Gould, il consulente di Freidkin, er…
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Milan, troppi infortuni e tante partite: così l’attacco è sparito. Ma Ibra sta tornando

                            L’impatto degli stop forzati è evidente sul calo dei rossoneri, insieme alle 41 partite già giocate (come nessun altro). Ma Ibrahimovic e Bennacer vanno verso il rientro

                            Poche parole e musi lunghi. Ma anche la consapevolezza che, se si è arrivati fin lassù e ci si è rimasti così a lungo, i valori e le risorse per rialzare la testa e arrivare all’obiettivo c’erano e ci sono ancora. La sconfitta col Napoli, la terza nelle ultime sei partite, ha però fatto male, molto male. Era uno snodo decisivo sulla via della Champions e il Milan l’ha fallito. Il rammarico per il rigore non concesso da Pasqua nel finale resta — l’arbitro però non verrà fermato, il suo non viene considerato un errore dai vertici Aia — ma non può essere un alibi. La sconfitta è stata meritata, il Napoli ha fatto di più e meglio. Peccato, perché le due prestazioni con Verona e United sembravano aver certificato la fine della fase critica.

                            I sei punti sulla quinta in classifica non bastano per stare tranquilli: troppe le undici partite ancora da affrontare. Ecco perché al Diavolo serve una reazione immediata, già giovedì a San Siro nel ritorno degli 0ttavi di Europa League contro lo United del recuperato Rashford.

                            Proprio la coppa, iniziata già a settembre con i tre turni preliminari, sembra essere una delle cause del vistosissimo calo mostrato dai rossoneri nell’anno nuovo, nel quale hanno vinto solo 8 partite su 18. Nessuno in questa stagione ha giocato quanto il Milan, 41 partite: una prova di forza che ha avuto come inevitabile conseguenza questa costante emergenza infortuni. Pioli è andato dritto al punto: «Immaginate l’Inter senza Lukaku, Lautaro e Sanchez o la Juventus senza Ronaldo, Morata e Chiesa».

                            È proprio negli scontri diretti che il problema emerge in maniera più netta: i ko con Juve, Atalanta, Inter e Napoli ne sono la prova. «Cambiando gli interpreti cambia la qualità e a certi livelli si fa fatica» ha ammesso Maldini.

                            Infortuni e Covid tormentano il Diavolo da mesi in tutti i reparti, ma è soprattutto l’attacco a pagare. Senza i gol di Ibrahimovic si fa dura, durissima: Leao non vede la porta e sbaglia troppo, Mandzukic fin qui si è rivelato un rinforzo inefficace con soli 156 minuti giocati, Rebic domenica rientrava ma è riuscito a farsi espellere. Un dato dice tutto: nelle ultime 9 partite, un solo gol segnato dagli attaccanti. Difensori e centrocampisti hanno fatto quel che potevano, ma alla lunga così non si va lontano. L’unica buona notizia è che Ibra e Bennacer potrebbero giocare qualche minuto giovedì. Ci provano anche Calabria e Romagnoli. Ma l’emergenza resta. Il Diavolo deve stringere i denti.


                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Real Madrid-Atalanta, formazioni e dove vederla: Zidane ritrova Sergio Ramos e Benzema

                              A Madrid senza paura per una notte che può diventare magica per i bergamaschi. Rimontare l’1-0 non è impossibile. Gasperini: «Abbiamo mille motivazioni»

                              Che notte questa notte e doverla vivere nello stadiolo di Valdebebas e non dentro il mitico Bernabeu nulla toglie, anzi qualcosa dà: la speranza di potercela fare. L’Atalanta è volata in Spagna sapendo che per centrare il traguardo dei quarti di finale della Champions League deve fare un’impresa, vincere segnando almeno due gol in casa dei Blancos, che la coppa con le grandi orecchie l’hanno sollevata al cielo 13 volte. Ma il Madrid ha trascorso gli ultimi mesi della pandemia in perenne affanno, a metà del guado tra la fine di un ciclo e l’inizio di quello dopo, fermato dai debiti (900 milioni) e con Zidane, a lungo profeta, che ha rischiato la panchina un paio di volte e a fine stagione potrebbe andarsene, anche se dall’alto degli 11 titoli vinti con tre Champions consecutive, si fa scivolare addosso critiche e tensioni.

                              Zizou sa che nel calcio niente è scontato e che l’1-0 conquistato a Bergamo, con un uomo in più per oltre 75 minuti, non deve fare calare l’attenzione. «Non so come giocherà l’Atalanta, so che noi dovremo essere perfetti. È come una finale». E dentro la solennità di una frase un po’ scontata c’è il senso della partita di stasera. Alzare la tensione può favorire una squadra abituata a vivere serate così e penalizzare i novellini bergamaschi.

                              Gasperini ha l’aria rilassata di chi certi momenti intende goderseli sino in fondo e sotto sotto sa che il miracolo è tutt’altro che irrealizzabile. Serve un pizzico di follia dentro una sfida da trasformare in una battaglia, uomo contro uomo in ogni zona del campo, togliendo il fiato ai titolati rivali. «Avrei preferito giocarla al Bernabeu, con la gente. Per i nostri tifosi sarebbe stata una festa». Anche una specie di riscatto per una città che il coronavirus non ha messo in ginocchio.

                              Ma così, oggettivamente, è più facile anche se, rispetto all’andata, il Madrid recupera il monumento Sergio Ramos tanto che Zidane accarezza l’idea di mettersi a specchio, con la difesa a tre, come sole altre due volte in stagione e Karim Benzema, il salvagente di Zizou e del Real, nel cuore dell’attacco. Gasperini guarda al proprio orticello: «Non bisogna sbagliare l’approccio, capire in fretta come contenere la spinta del Real e cercare di rimanere attaccati alla partita il più a lungo possibile. Loro erano favoriti prima e lo sono di più adesso. Ma noi siamo vivi». Lo dice Gasp, lo confermano i numeri. L’attacco resta il punto di forza: 82 le reti fatte nelle 38 partite stagionali, alla media di oltre due ogni 90 minuti. E due bisogna farne stasera. Inoltre, in trasferta i bergamaschi non si perdono quasi mai e in Europa hanno vinto tre volte su tre, una strepitosa a Anfield, la tana del Liverpool, senza subire reti. Solo il Manchester City di Guardiola ha incassato meno tiri della banda Gasperini lontano da casa. Insomma le condizioni per l’impresa ci sono. E allora l’Atalanta dovrà provarci, anche per tenere alto il nome dell’Italia: rischiamo, dopo cinque anni, di non essere rappresentati nei quarti di finale. Sarebbe uno smacco e meriterebbe una approfondita riflessione. Vedremo stasera. L’Atalanta non ha niente da perdere. Il Real moltissimo: è già stato eliminato agli ottavi nelle ultime due edizioni e non si può permettere la terza figuraccia di fila.

                              Real Madrid (3-5-2): Courtois; Varane, Sergio Ramos, Nacho; Lucas Vazquez, Valverde, Modric, Kroos, Mendy; Benzema, Rodrygo. All. Zidane.
                              Atalanta (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Romero, Djimsiti; Maehle, De Roon, Pessina, Gosens; Pasalic; Zapata, Muriel. All. Gasperini.
                              Arbitro: Makkelie (Olanda)
                              Tv: ore 21, Canale 5, Sky.

                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Lazio, caso tamponi: la procura chiederà penalizzazioni in classifica. Cosa rischia

                                L’avvocato della squadra biancoceleste: «Questo processo ha implicazioni importantissime, vale Calciopoli o il Calcioscommesse». Il Torino chiede di costituirsi come parte interessata

                                «Questo non è un processetto per un paio di giornate di squalifica: ha implicazioni importantissime, vale Calciopoli o il Calcioscommesse». Gian Michele Gentile, avvocato della Lazio, affronta il procedimento al Tribunale federale per il caso tamponi con un po’ di inquietudine: è la prima volta che ci si confronta in un’aula (in realtà virtuale) sulle presunte violazioni al protocollo anti-Covid. Da una parte c’è la società di Lotito, dall’altra la Procura guidata da Chiné. «È una vicenda delicata: non si risolverà in un’ora e nemmeno in un giorno».

                                La Lazio è convinta di avere agito nel rispetto delle regole, ma i rischi che corre non sono indifferenti: la richiesta della Procura — che può andare da un’ammenda fino alla retrocessione — riguarderà probabilmente una penalizzazione. Il Torino ha inoltrato istanza per costituirsi come parte interessata, gli avvocati del club romano si opporranno. E chiederanno che vengano ammessi alcuni testimoni, in particolare Di Rosa, dirigente dell’Asl Roma 1, il quale avrebbe autorizzato la Lazio a inserire Immobile in lista per la gara del 1° novembre proprio contro il Torino. «Ma il problema principale è giuridico. Secondo la Procura deve essere la società a comunicare alla Asl i positivi, secondo noi tocca invece al laboratorio che ha effettuato le analisi. Tutto parte da qui».

                                Slitteranno gli interrogatori di due degli incolpati, i medici Pulcini e Rodia, i quali saranno in Germania per Bayern-Lazio. Intanto Gentile dovrà presentare entro domani anche il ricorso contro la decisione del giudice sportivo di far ripetere la gara di ritorno contro il Torino, saltata perché i granata sono stati bloccati dalla Asl. La settimana dei processi non è cominciata bene, però, per Lotito: il tribunale di Terni lo ha condannato a risarcire con 30 mila euro Di Canio per averlo ingiuriato in tv nel 2011.

                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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