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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    "La Commissione Disciplinare #Uefa ha preso in considerazione la partita annullata tra #Romania e #Norvegia e ha deciso che la Norvegia perderà la partita 3-0".

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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Difatti io non so come Avellino possa averlo dichiarto negativo...tutti i tamponi che si è fatto prima e dopo Avellino sono tutti positivi.

      rispondo a te che sei uno dei pochi che merita una risposta (purtroppo questo topic negli ultimi anni si è riempito di personaggetti veramente squallidini perdendone altri che erano uno spettacolo da leggere): Immobile è positivo solo per la asl e il campus biomedico dato che ha fatto il tampone in altre cliniche privata ed era negativo a tutti e 3 i geni, sta venendo fuori un grosso casino con i tamponi che danno risultati differenti ed avellino non c'entra un caz.zo.

      la asl 1 ha bloccato i giocatori della roma e non li ha mandati in nazionale, la asl 2 i nostri ce li ha mandati e qualcuno rientra col virus..... queste cose fanno benissimo alle cause che ora verranno fuori perchè ognuno fa come vuole.
      Winners are simply willing to do what losers won't.




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        Azione Berardi-Barella-Insigne che neanche alla PlayStation, tiro purtroppo fuori di mezzo mm


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        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        modroc - yy

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        acquilani - manchini

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        Jo Amo Mario - Ronado - Juliano

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          Originariamente Scritto da Sidius Visualizza Messaggio
          Azione Berardi-Barella-Insigne che neanche alla PlayStation, tiro purtroppo fuori di mezzo mm


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          Originariamente Scritto da thai95 Visualizza Messaggio
          Ottima primo tempo della nazionale..

          Bastoni,Barella e Locatelli stanno crescendo partita dopo partita


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            Maronn Mimmo stasera, che qualità


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            Originariamente Scritto da GoodBoy!
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              Ottima Italia.. Finalmente.

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              Originariamente Scritto da Sean
              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                Ed il Palermo comincia ad ingranare!!!
                fino all'ultimo minuto...grandissimi

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                  Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio
                  fino all'ultimo minuto...grandissimi
                  Sto ragazzino è davvero davvero forte....

                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                    si, sembra avere una marcia in più

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                      La Nazionale vince anche in Bosnia 2-0 con gol di Belotti e Berardi e va alla finale a quattro della Nations League con Belgio, Francia e Spagna. La squadra di Mancini ha fatto grandi passi avanti e c’è molto ottimismo per i prossimi Europei: magari non abbiamo campionissimi, ma un’alta qualità media e un grande senso di squadra. A parte i giovani e l’esplosione di Barella e Locatelli, è anche il rilancio di giocatori come Insigne, Belotti e Bernardeschi che stupisce. Mancini, che pure da giocatore ebbe un rapporto molto controverso con l’azzurro, da ct ha trovato la propria veste ideale. Si porta dietro antichi insegnamenti che vanno da Bearzot a Boskov. E ha ridato la gioia di giocare all’unica squadra italiana che unisce e non divide


                      NATIONS LEAGUE
                      Bosnia-Italia 0-2
                      (22′ Belotti I, 62′ Berardi I)

                      Abbiamo avuto troppe sbandate negli ultimi 10 anni con la Nazionale che pensare di avere già una grande squadra per le mani, illudersi per un grande risultato, e poi magari finire male come prima rischierebbe di diventare la botta definitiva. Il ko da cui non ti rialzi. Per cui questa Nazionale prendiamola così, con allegria, un certo ottimismo, ma anche molta prudenza.

                      Saranno i prossimi Europei a dirci dove realmente siamo arrivati e quanto possiamo essere soddisfatti della ricostruzione di Mancini. Oggi non direi che ci siano nazionali clamorosamente più forti. Con Inghilterra, Spagna, Germania, Belgio oggi possiamo giocarcela, ma nemmeno mi metto qui a profetizzare la vittoria dei prossimi Europei. Ci mancherebbe. Bisognerà vedere a giugno prossimo. Abbiamo meno campioni, ma un’alta qualità media e un forte senso di squadra.

                      Nel frattempo accogliamo la sequenza di vittorie come un segno di ottimismo, la Nations League con l’Italia approdata alla fase finale a quattro con Belgio, Francia e Spagna (ottobre 2021) non è che una bella cornice a una serie di amichevoli ma trabocchetti e brutte figure sono sempre dietro l’angolo: pensiamo al 6-0 subito dalla Germania contro la Spagna. L’ Italia invece ha perfettamente controllato il suo percorso e sta ottenendo il massimo da questa straordinaria dilatazione del tempo di attesa degli Europei. Mancini aveva detto che l’ Italia avrebbe potuto approfittarne per crescere ancora e questo sta effettivamente accadendo.

                      Ci godiamo giocatori che stanno diventando punti di riferimento, se non addirittura di forza. Donnarumma, Bastoni, Barella, Locatelli, Berardi rappresentano la continuità dal campionato alla nazionale. Ci sono giocatori come Insigne, Belotti e Bernardeschi che in Nazionale fanno addirittura uno scatto in alto come rendimento. Non tutti sono scoperte di Mancini ma sono giocatori cui lui ha subito dato fiducia non appena sbocciati accogliendoli velocemente a Coverciano, e in qualche caso è vero, ha addirittura anticipato il lavoro dei suoi colleghi allenatori. Vedi Zaniolo. E’ talmente ampia ormai la squadra che poi a maggio il difficile e doloroso sarà scegliere.

                      Per assurdo la Nazionale ha raggiunto questo livello di tutto rispetto nel momento in cui Mancini non poteva starle vicino. Pur avendo avuto da giocatore, un rapporto abbastanza controverso con la Nazionale, credo che il ct porti dentro di sé vecchi insegnamenti e geni che possono andare da Bearzot a Boskov. Il mestiere di ct sembra tagliato su misura per lui. Credo che lui stesso ne sia perfettamente cosciente e che non dovrebbero esserci troppi problemi per prolungare il contratto anche oltre il 2022 e il Mondiale in Qatar, anche se forse c’è ancora troppo tempo davanti per andare così di fretta.

                      Pur tra mille difficoltà e problemi, pur nel caos che oggi la pandemia del Covid semina ovunque, anche nel calcio, il merito della Nazionale è aver filtrato il calcio da tutti i suoi veleni e averci restituito la gioia per l’unica squadra italiana che unisce e non divide. Oggi ce ne è più che mai bisogno.

                      NATIONS LEAGUE Bosnia-Italia 0-2 (22' Belotti I, 62' Berardi I) Abbiamo avuto troppe sbandate negli ultimi 10 anni con la Nazionale che pensare di avere già una grande squadra per le mani, illudersi per un grande risultato, e poi magari finire male come prima rischierebbe di diventare la botta definitiva. Il ko da cui non ti rialzi. Per cui questa Nazionale prendiamola così, con allegria, un certo ottimismo, ma anche molta prudenza. Saranno i prossimi Europei a dirci dove realmente siamo arrivati e quanto possiamo essere soddisfatti della ricostruzione di Mancini. Oggi non direi che ci siano nazionali clamorosamente più forti. Con Inghilterra, Spagna, Germania, Belgio oggi possiamo giocarcela, ma nemmeno mi metto qui a profetizzare la vittoria dei prossimi Europei. Ci mancherebbe. Bisognerà vedere a giugno prossimo. Abbiamo meno campioni, ma un'alta qualità media e un forte senso di squadra.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Calcio e Covid: quanti positivi, la sosta per le Nazionali diventa un boomerang per i club

                        I timori espressi da tecnici e addetti ai lavori hanno trovato conferma: il mondo del pallone non può essere immune alla seconda ondata della pandemia. Casi in aumento in serie A e in Premier League, Mourinho al veleno. Focolai nell'Uruguay e nell'Ucraina (compreso l'atalantino Malinovskyi), con rinvio della sfida in Svizzera

                        In principio le preoccupazioni di tecnici e dirigenti di club calcistici, quando gli atleti venivano convocati per rappresentare il loro Paese, erano per eventuali infortuni o problemi fisici, magari anche dettati da trasvolate oceaniche, ora invece in piena pandemia a tenere in apprensione è anche e soprattutto il coronavirus. Già, perché dopo quanto accaduto già un mese fa (Cristiano Ronaldo positivo durante gli impegni con il Portogallo, il romanista Diawara "contagiato" dopo gli impegni con la Guinea o il focolaio nell'Under 21 azzurra che ha coinvolto Carnesecchi dell'Atalanta, Bastoni dell'Inter e Gabbia del Milan) il mondo del pallone ha pagato dazio in maniera piuttosto pesante anche in questa sosta per amichevoli e gare di Nations League. Del resto, la seconda ondata dell'epidemia di Covid-19 sta facendo aumentare le persone colpite dalla malattia ovunque e il calcio non può esserne immune, specie in occasioni di viaggi e trasferte. Una tegola per i rispettivi club che vedono così materializzato il timore, manifestato da più parti, che i giocatori sparsi per il mondo tornino positivi. Tanto che lo stesso Claudio Marchisio, ex giocatore della Juventus e della Nazionale, ha espresso in queste ore qualche dubbio sul calendario internazionale: "Alcune amichevoli era meglio saltarle", le sue parole ad Agorà Rai Tre.

                        Inter: positivi Brozovic e Kolarov

                        Sta pagando un conto salato al coronavirus l'Inter, che nella pausa di campionato per le nazionali ha visto risultare positivi prima il croato Marcelo Brozovic (tornato a Milano con un volo privato e ora in isolamento) e l'azzurro Roberto Gagliardini, poi anche Aleksandar Kolarov, risultato positivo al tampone effettuato ieri al rientro dalla convocazione con la Serbia. "Il giocatore, completamente asintomatico, seguirà da ora le procedure previste dal protocollo sanitario", spiega la società nerazzurra. In sostanza il difensore - che sta smaltendo un problema muscolare - salterà le partite con Torino e Real Madrid e forse anche quella col Sassuolo del prossimo 28 novembre (fra 11 giorni, appena dopo la fine dei 10 giorni di quarantena previsti dalle norme italiane)

                        Il caso Vida, capitano croato sostituito nell'intervallo

                        A proposito di Croazia, ha suscitato non poche polemiche quanto accaduto la settimana scorsa in occasione dell'amichevole con la Turchia a Istanbul. Il capitano croato Domagoj Vida, che gioca nel campionato turco con il Besiktas, è stato sostituito nell'intervallo dopo che lo staff medico della nazionale croata ha saputo della sua sospetta positività al coronavirus. In quella partita erano presenti diversi altri giocatori diSerie A: nella sola selezione croata, ad esempio, Pasalic(Atalanta), Rog(Cagliari), Badelj (Genoa), Brozovic e Perisic (Inter) e Kalinic (Verona), fra i padroni di casa Demiral (Juventus) e Calhanoglu(Milan), rimasto però in panchina per tutti i 90

                        Roma e Lazio, quanti problemi

                        Il Covid non ha certo risparmiato la Roma. Attualmente positivi - casi emersi tra il 9 e 10 novembre - il bosniaco Dzeko, che ha terminato il periodo di isolamento obbligatorio e attende il tampone negativo, Pellegrini e i tre difensori Santon, Fazio e Kumbulla. Sull'altra sponda del Tevere, invece, non pare essere in dirittura d'arrivo l'odissea di Ciro Immobile, che dura da più di venti giorni: l'attaccante attende i tamponi negativi per il via libera definitivo, come pure Strakosha. Dalla Serbia altra brutta notizia per Simone Inzaghi: positivo Milinkovic-Savic.

                        I casi di Hysaj (Napoli) e Lazovic (Verona)

                        Intanto il Napoli ha reso noto che "in seguito ai tamponi effettuati questa mattina al gruppo squadra della Nazionale albanese è emersa la positività al Covid-19 di Elseid Hysaj. Il calciatore osserverà il periodo di isolamento in Albania". Stessa sorte per il calciatore del Verona Darko Lazovic, come comunicato dal club scaligero: "Lazovic è risultato positivo al Coronavirus-Covid-19 in seguito agli ultimi test diagnostici effettuati nel ritiro della Nazionale serba, alla vigilia del match di questa sera di Nations League contro la Russia. Lazovic sta bene e non presenta sintomi rilevanti. Il calciatore è stato prontamente posto in isolamento e seguirà ora le procedure previste dal protocollo sanitario".

                        Stop a Doherty e ad altri 15 in Premier, Mou al veleno

                        Tra coloro a cui è stato diagnosticato il Covid c'è anche Matt Doherty del Tottenham, risultato positivo e quindi out per le due gare contro Manchester City e Chelsea. Di fronte a una situazione del genere Josè Mourinho, che già aveva esternato preoccupazioni su quel che sarebbe accaduto nella finestra internazionale, ha piazzato una velenosa stilettata usando il sarcasmo sui propri canali social, destinataria principale la Uefa. "Fantastica settimana di calcio. Grandi emozioni nelle partite delle Nazionali, amichevoli superbe e sicurezza totale", le parole dello Special One, che poi prosegue il suo sfogo facendo esplicito riferimento ad episodi poco edificanti: "Risultati dei test arrivati dopo che gli incontri sono stati giocati, gente a caso che corre in campo durante le sessioni di allenamento delle squadre e molto altro ancora. Dopo un altro allenamento con appena 6 giocatori, ora è il momento di prendermi cura di me stesso".

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                        «nessun vincolo univa questi morti
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                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Roma, arriva Tiago Pinto. La laurea in pedagogia e il lavoro con Rui Costa: chi è il nuovo d.g. scelto da Friedkin

                          Il dirigente arriva dal Benfica e sarà operativo dal 1 gennaio 2021. Sarà direttore generale dell’area sportiva. Lui: «Lieto e onorato di far parte di questo club». Friedkin: «Talento di livello mondiale»

                          La Roma ha scelto il nuovo direttore generale: è Tiago Pinto, 36 anni, attualmente al Benfica dove lavora a stretto contatto con Rui Costa. Entrerà in carica il 1 gennaio 2021 e gestirà tutta l’area sportiva del club giallorosso. Avrà inoltre un rapporto diretto con Dan e Ryan Friedkin, a cui riferirà costantemente progressi e necessità della società. Dopo un lungo casting e tanti nomi — tra cui Rangnick, Berta, Arnesen, Campos e Sartori —la scelta è ricaduta su un profilo giovane, internazionale, con perfetta conoscenza dell’inglese per poter interagire quotidianamente con la proprietà, attento al budget, pragmatico e non innamorato del proprio istinto. Sarà Pinto dunque il sostituto di Gianluca Petrachi, che aveva lasciato a inizio estate per frizioni con l’ex patron Pallotta. Ancora incerto il possibile rientro in società di Francesco Totti.


                          Il motivo della scelta

                          «Tiago è un talento di livello mondiale —le parole del presidente del club giallorosso Dan Friedkin —. Nelle nostre numerose conversazioni è stato chiaro che la sua passione per il suo lavoro, la sua mentalità lungimirante e, soprattutto, orientata al successo sono coerenti con la nuova etica della Roma. Siamo convinti che la sua notevole energia, i suoi solidi principi e la sua capacità di individuare, sviluppare e ottimizzare il profilo dei talenti sosterranno la nostra ambizione di rendere la Roma competitiva per i più importanti trofei italiani ed europei».



                          Prime parole in giallorosso

                          Entusiasta della nuova avventura lo stesso Pinto: «Sono lieto e onorato di entrare a far parte della Roma in un momento così entusiasmante per lo sviluppo del club — ha detto il dirigente —. Lasciare il Benfica è stata una decisione molto difficile, visto quello che abbiamo raggiunto insieme negli ultimi otto anni, ma entrare a far parte di una Roma in fase di rilancio, grazie al dinamismo della nuova proprietà, è un’opportunità professionale che non potevo rifiutare. Sarò eternamente grato al Benfica per la fiducia e il sostegno e anche a Dan e Ryan Friedkin per avermi dato questa opportunità alla Roma per continuare a crescere nello sport che amo».


                          Chi è Tiago Pinto

                          Parla poco, mai a caso. Preferisce che siano le sue azioni a definirlo. È giovanissimo Pinto, ha 36 anni, meno di molti calciatori, eppure ha già tanta strada alle spalle. Una laurea in pedagogia e un master in economia e risorse umane lo hanno formato, le sue intuizioni per far crescere il brand Benfica lo hanno invece proiettato a guida della divisione polisportiva, nel 2012. Con lui il club ha vinto oltre 50 titoli nazionali e internazionali nel basket, nel futsal, nella pallavolo, nella pallamano e nell’hockey a rotelle. Nel 2017 la chiamata per il settore calcio della società lusitana. Con l’aiuto di Rui Costa ha ricostruito e reso di nuovo vincente il Benfica, ottenendo sempre la qualificazione in Champions League e sublimando anni di lavoro con la vittoria del campionato portoghese nel 2019. Ambizioso e con le idee chiare, il profilo giusto per far ripartire anche la rinnovata Roma di Friedkin.

                          CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
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                          forse, tra mille inverni
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                            Bosnia-Italia 0-2, Sconcerti: una Nazionale senza blocchi che piace a tutti

                            Non ricordo una Nazionale di cui tutti siano stati così convinti. In genere divide sempre, è facile essere contro l’Italia. Oggi no. Il segreto? L’amicizia Mancini-Vialli

                            di Mario Sconcerti

                            Siamo tra le prime quattro squadre d’Europa prima ancora che si giochino gli Europei. È una contraddizione ma è una buona notizia, non ne avevamo da dieci anni. Perché è vero che Ventura esagerò non facendosi ammettere ai Mondiali, ma eravamo andati malissimo anche nei due Mondiali precedenti.

                            Mancini guida questa squadra da due anni e mezzo, debuttò a San Gallo, tra gli emigranti della Svizzera tedesca contro l’Arabia Saudita, avversario insolito. Vinse di misura. Di quella squadra sono rimasti nella formazione iniziale di mercoledì contro la Bosnia solo Donnarumma, Florenzi e Insigne. Ma se andiamo a cercare negli undici di Ventura che pareggiarono con la Svezia (Buffon, Chiellini, Gabbiadini, Parolo, Barzagli, Candreva, Darmian) troviamo una generazione quasi dimenticata. Mancini ha fatto quello che solo Bearzot e Lippi hanno saputo fare, dare un gioco da club a giocatori non suoi, che è vietato allenare.

                            La sua Nazionale è inferiore a quella di Lippi, ma gioca meglio. Mancini non è l’allenatore più bravo del mondo, è fondamentalmente un artista solitario, schivo, ma è stato uno dei primi a capire la curva del calcio moderno. Pensava come oggi quarant’anni fa quando debuttava nel Bologna. E ha avuto la fortuna di essersi trovato al fianco un’altra diversità profonda, quella di Vialli, più istintiva, positiva, ricca, felice. Uno è stato la scossa e la riflessione dell’altro. E tutti noi siamo rapidamente diventati la conseguenza della loro amicizia.

                            La loro Nazionale è di tutti, non ha blocchi, non ha uno juventino, due soli interisti, lo stesso numero del Sassuolo. Scavalca il tifo di tutti i giorni, diventa soltanto Italia. E gioca bene, come non si vede giocare in campionato. In questo momento ci sono solo due squadre certamente migliori, Francia e Belgio, squadre meticce, garanzia di completezza e diversità. Ma non ricordo una Nazionale di cui tutti siano stati così convinti. La Nazionale divide sempre, è facile essere contro l’Italia. Oggi guardi, non giudichi. Non puoi dire niente. Nel silenzio si avverte che sta crescendo qualcosa di diverso, come un piccolo Natale dell’anima. E allora, anche in questo tempo infame, il vecchio Paese del calcio si rimette in fila davanti al presepe.

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              E' tutto meraviglioso, una cascata di zucchero filato, canditi, miele e spuma di sciampagna su noi tutti e sulla nazionale...per aver fatto non si capisce bene cosa. Ricordiamocene quando ci saranno gli Europei, perchè i giornalisti sono dei campioni del salto della cavallina.
                              Last edited by Sean; 19-11-2020, 08:50:08.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                è bello vedere come le roboanti vittorie contro le corazzate bosnia ed estonia hanno galvanizzato tutti
                                Originariamente Scritto da Pesca
                                lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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