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Carcere: rieducazione o isolamento?

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    Carcere: rieducazione o isolamento?

    Buonasera,
    volevo chiedervi cosa ne pensate del carcere e della sua funzione in una democrazia, se esso sia solo una forma per escludere chi è pericoloso per il corpo sociale o se, al contrario, deve riportare i detenuti al vivere sociale.
    La mia posizione è la seconda, tuttavia mi chiedo come questo possa avvenire in misura concreta senza un forte impegno economico e di conseguenza mi chiedo se sia possibile, in una situazione di forte deficit come la nostra, fare questa scelta; come conciliare quindi la necessità della rieducazione con un'economia in crisi?
    Last edited by Bill_Trumbo; 02-08-2019, 17:13:34.

    #2
    Immagino tu abbia già letto i vari Beccaria, Hugo, Camus, Dostoevskij, Kant, Schreiber, etc sull'argomento. Se per caso non l'hai fatto e sei interessato ad approfondire in questa direzione, troverai questi autori (e tanti altri, invero) interessantissimi.

    Sulla domanda che hai posto si può argomentare in eterno. C'è un punto secondo me cruciale quando parliamo di Italia: la riabilitazione è raramente contemplata e reinserire i detenuti è difficilissimo. Questa situazione accade anche a livello economico (abbiamo un esteso uso del concetto di fallito).


    Insomma, siamo quelli che al supermercato prendono la confezione "dietro" perché quella "davanti" ha il cartone esterno (che dopo poco butteremo) un po' segnato, perché "chissà/non si sa mai". Facciamo così anche con le persone.

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      #3
      Il grande quesito è: si può riabilitare/rieducare una bestia che uccide un uomo?

      A mio avviso no.

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        #4
        Originariamente Scritto da anago Visualizza Messaggio
        Il grande quesito è: si può riabilitare/rieducare una bestia che uccide un uomo?

        A mio avviso no.
        Quella bestia potresti essere anche tu. In tutti noi c'è, potenzialmente, un assassino; ovviamente, potremmo dissertare all'infinito su casi "estremi", quali gli psicopatici, i pedofili/stupratori seriali, ecc. ma, oltre ad essere eccezioni piuttosto rare, si tratta spesso di casi patologici, e che quindi vanno affrontati con tutte le cautele del caso.


        Il tema della funzione della pena è un fondamentale paradigma tanto del diritto quanto dell'esecuzione penale, e coinvolge tanto la sfera filosofica, e dunque "astratta", quanto quella socio-psicologica, di certo più scientifica, suscettibile di studi ed applicazione di modelli concreti.
        Da questo punto di vista, la risposta è di una univocità totale : rieducare il reo, impedirne una ulteriore de-socializzazione, investire sul suo recupero morale e produttivo è di gran lunga la scelta più efficiente ed efficace, sia sul piano dei costi sociali in generale che di quelli più prosaicamente economici - creare galeotti è quanto di più stupido lo Stato possa fare, ché di Jean Valjean non ce ne sono molti.

        Poi, che l'Italia non abbia i mezzi per perseguire al meglio questo obiettivo (sancito dalla Costituzione) è un altro paio di maniche...carceri disumane, personale incompetente, carenza di fondi per coinvolgere i detenuti in attività creative, produttive, positive.

        Si tratta di soldi, questi, che non sono mai uno spreco, bensì un investimento su esseri umani, quale lo è l'istruzione.
        Rendereste più ignoranti (di quanto già non siano) i nostri bambini solo perché c'è poco grano nelle casse dello Stato? Assolutamente no, ed allo stesso modo non bisogna prendere con scarsa serietà il tema di ricollocare in società chi ha scelto di infrangerne le regole.
        Originariamente Scritto da Alberto84
        Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


        Originariamente Scritto da debe
        Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
        Originariamente Scritto da Zbigniew
        Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
        Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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          #5
          Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
          Quella bestia potresti essere anche tu. In tutti noi c'è, potenzialmente, un assassino; ovviamente, potremmo dissertare all'infinito su casi "estremi", quali gli psicopatici, i pedofili/stupratori seriali, ecc. ma, oltre ad essere eccezioni piuttosto rare, si tratta spesso di casi patologici, e che quindi vanno affrontati con tutte le cautele del caso.


          Il tema della funzione della pena è un fondamentale paradigma tanto del diritto quanto dell'esecuzione penale, e coinvolge tanto la sfera filosofica, e dunque "astratta", quanto quella socio-psicologica, di certo più scientifica, suscettibile di studi ed applicazione di modelli concreti.
          Da questo punto di vista, la risposta è di una univocità totale : rieducare il reo, impedirne una ulteriore de-socializzazione, investire sul suo recupero morale e produttivo è di gran lunga la scelta più efficiente ed efficace, sia sul piano dei costi sociali in generale che di quelli più prosaicamente economici - creare galeotti è quanto di più stupido lo Stato possa fare, ché di Jean Valjean non ce ne sono molti.

          Poi, che l'Italia non abbia i mezzi per perseguire al meglio questo obiettivo (sancito dalla Costituzione) è un altro paio di maniche...carceri disumane, personale incompetente, carenza di fondi per coinvolgere i detenuti in attività creative, produttive, positive.

          Si tratta di soldi, questi, che non sono mai uno spreco, bensì un investimento su esseri umani, quale lo è l'istruzione.
          Rendereste più ignoranti (di quanto già non siano) i nostri bambini solo perché c'è poco grano nelle casse dello Stato? Assolutamente no, ed allo stesso modo non bisogna prendere con scarsa serietà il tema di ricollocare in società chi ha scelto di infrangerne le regole.
          Quoto anche le virgole e ringrazierei ogni giorno per vivere (ancora) in questa parte di mondo.



          Originariamente Scritto da Giampo93
          Finché c'è emivita c'è Speran*a

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            #6
            Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
            Quella bestia potresti essere anche tu. In tutti noi c'è, potenzialmente, un assassino; ovviamente, potremmo dissertare all'infinito su casi "estremi", quali gli psicopatici, i pedofili/stupratori seriali, ecc. ma, oltre ad essere eccezioni piuttosto rare, si tratta spesso di casi patologici, e che quindi vanno affrontati con tutte le cautele del caso.


            Il tema della funzione della pena è un fondamentale paradigma tanto del diritto quanto dell'esecuzione penale, e coinvolge tanto la sfera filosofica, e dunque "astratta", quanto quella socio-psicologica, di certo più scientifica, suscettibile di studi ed applicazione di modelli concreti.
            Da questo punto di vista, la risposta è di una univocità totale : rieducare il reo, impedirne una ulteriore de-socializzazione, investire sul suo recupero morale e produttivo è di gran lunga la scelta più efficiente ed efficace, sia sul piano dei costi sociali in generale che di quelli più prosaicamente economici - creare galeotti è quanto di più stupido lo Stato possa fare, ché di Jean Valjean non ce ne sono molti.

            Poi, che l'Italia non abbia i mezzi per perseguire al meglio questo obiettivo (sancito dalla Costituzione) è un altro paio di maniche...carceri disumane, personale incompetente, carenza di fondi per coinvolgere i detenuti in attività creative, produttive, positive.

            Si tratta di soldi, questi, che non sono mai uno spreco, bensì un investimento su esseri umani, quale lo è l'istruzione.
            Rendereste più ignoranti (di quanto già non siano) i nostri bambini solo perché c'è poco grano nelle casse dello Stato? Assolutamente no, ed allo stesso modo non bisogna prendere con scarsa serietà il tema di ricollocare in società chi ha scelto di infrangerne le regole.
            io sarei per il carcere punitivo per chi sceglie deliberatamente di compiere un crimine, mentre sarei più tollerante con chi si macchia di un delitto passionale o comunque frutto del contesto sociale in cui è cresciuto. Il fattore più determinante non dovrebbe essere la gravità del reato, ma la premeditazione o consapevolezza. Per un politico corrotto io sarei anche per la pena di morte, come per un bancarottiere o un mafioso, anche se non hanno ucciso nessuno, hanno scelto lucidamente di delinquere e ne devono pagare le conseguenze. Per l'assassino in preda al raptus o come ad esempio quelli che hanno ucciso il carabiniere, per lo stupratore etc sarei paradossalmente più tollerante

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              #7
              Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
              Quella bestia potresti essere anche tu. In tutti noi c'è, potenzialmente, un assassino; ovviamente, potremmo dissertare all'infinito su casi "estremi", quali gli psicopatici, i pedofili/stupratori seriali, ecc. ma, oltre ad essere eccezioni piuttosto rare, si tratta spesso di casi patologici, e che quindi vanno affrontati con tutte le cautele del caso.


              Il tema della funzione della pena è un fondamentale paradigma tanto del diritto quanto dell'esecuzione penale, e coinvolge tanto la sfera filosofica, e dunque "astratta", quanto quella socio-psicologica, di certo più scientifica, suscettibile di studi ed applicazione di modelli concreti.
              Da questo punto di vista, la risposta è di una univocità totale : rieducare il reo, impedirne una ulteriore de-socializzazione, investire sul suo recupero morale e produttivo è di gran lunga la scelta più efficiente ed efficace, sia sul piano dei costi sociali in generale che di quelli più prosaicamente economici - creare galeotti è quanto di più stupido lo Stato possa fare, ché di Jean Valjean non ce ne sono molti.

              Poi, che l'Italia non abbia i mezzi per perseguire al meglio questo obiettivo (sancito dalla Costituzione) è un altro paio di maniche...carceri disumane, personale incompetente, carenza di fondi per coinvolgere i detenuti in attività creative, produttive, positive.

              Si tratta di soldi, questi, che non sono mai uno spreco, bensì un investimento su esseri umani, quale lo è l'istruzione.
              Rendereste più ignoranti (di quanto già non siano) i nostri bambini solo perché c'è poco grano nelle casse dello Stato? Assolutamente no, ed allo stesso modo non bisogna prendere con scarsa serietà il tema di ricollocare in società chi ha scelto di infrangerne le regole.
              Quoto il resto,però la parte sottolineata in nero non la condivido,lavorando in una ditta esterna presso un penitenziario un'idea me la sono fatta,e non è così negativa della situazione,almeno nella realtà dove sono io..
              Anzi..

              Il personale cerca di venire incontro alle richieste interne,visto che alla fin fine diventa una simbiosi e i detenuti comuni hanno possibilità lavorative interne alla struttura..
              Come su tante cose vige lo stereotipo,poi nella realtà alla fin fine..

              In ogni caso io rigirerei la domanda,vuole il detenuto reinserirsi nel corpo sociale?
              Perchè la spinta al reinserimento deve venire dal sistema carcerario ma anche dall'individuo

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                #8
                Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                io sarei per il carcere punitivo per chi sceglie deliberatamente di compiere un crimine, mentre sarei più tollerante con chi si macchia di un delitto passionale o comunque frutto del contesto sociale in cui è cresciuto. Il fattore più determinante non dovrebbe essere la gravità del reato, ma la premeditazione o consapevolezza. Per un politico corrotto io sarei anche per la pena di morte, come per un bancarottiere o un mafioso, anche se non hanno ucciso nessuno, hanno scelto lucidamente di delinquere e ne devono pagare le conseguenze. Per l'assassino in preda al raptus o come ad esempio quelli che hanno ucciso il carabiniere, per lo stupratore etc sarei paradossalmente più tollerante
                No Arturo
                Se diamo a quelli in preda ai raptus un paio di anni e poi fuori è un attimo a riprendere il raptus e far fuori qualcun'altro a caso..
                Tanto anche se grave mica è premeditato..

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                  #9
                  Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza Messaggio
                  Quoto il resto,però la parte sottolineata in nero non la condivido,lavorando in una ditta esterna presso un penitenziario un'idea me la sono fatta,e non è così negativa della situazione,almeno nella realtà dove sono io..
                  Anzi..

                  Il personale cerca di venire incontro alle richieste interne,visto che alla fin fine diventa una simbiosi e i detenuti comuni hanno possibilità lavorative interne alla struttura..
                  Come su tante cose vige lo stereotipo,poi nella realtà alla fin fine..

                  In ogni caso io rigirerei la domanda,vuole il detenuto reinserirsi nel corpo sociale?
                  Perchè la spinta al reinserimento deve venire dal sistema carcerario ma anche dall'individuo
                  Sono felice di sentire che, nella tua realtà lavorativa, le cose vadano bene. Spero lo si possa dire anche di tante altre.


                  Sulla seconda questione Lorenzo, la volontà di reinserirsi deve proprio essere stimolata attraverso un corretto sistema educativo. Tu avresti voglia di essere un buon cittadino, dopo essere stato sbattuto in un fetido buco e trattato come un animale?
                  Originariamente Scritto da Alberto84
                  Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


                  Originariamente Scritto da debe
                  Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
                  Originariamente Scritto da Zbigniew
                  Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
                  Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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                    #10
                    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                    io sarei per il carcere punitivo per chi sceglie deliberatamente di compiere un crimine, mentre sarei più tollerante con chi si macchia di un delitto passionale o comunque frutto del contesto sociale in cui è cresciuto. Il fattore più determinante non dovrebbe essere la gravità del reato, ma la premeditazione o consapevolezza. Per un politico corrotto io sarei anche per la pena di morte, come per un bancarottiere o un mafioso, anche se non hanno ucciso nessuno, hanno scelto lucidamente di delinquere e ne devono pagare le conseguenze. Per l'assassino in preda al raptus o come ad esempio quelli che hanno ucciso il carabiniere, per lo stupratore etc sarei paradossalmente più tollerante
                    Impossibile valutare la sola componente soggettiva: da questa prospettiva, un omicidio preterintenzionale sarebbe meno grave del furto di una gallina.
                    La giustizia è equilibrio e, non dimentichiamolo, nasce principalmente per placare la sete di vendetta della vittima e dei suoi cari, così da garantire allo Stato il monopolio della Forza (potente essa è)
                    Originariamente Scritto da Alberto84
                    Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


                    Originariamente Scritto da debe
                    Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
                    Originariamente Scritto da Zbigniew
                    Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
                    Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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                      #11
                      Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza Messaggio
                      No Arturo
                      Se diamo a quelli in preda ai raptus un paio di anni e poi fuori è un attimo a riprendere il raptus e far fuori qualcun'altro a caso..
                      Tanto anche se grave mica è premeditato..
                      non volevo dire questo, mi sono espresso male. Consideravo il fattore deterrenza. Prendiamo ad esempio la pena di morte, anche se non stiamo parlando di questa, rappresenta il massimo deterrente possibile.
                      Credo che nel caso di delitti da raptus, non sia di alcuna utilità (infatti in usa non si hanno meno omicidi negli stati che la applicano), mentre per reati compiuti con premeditazione o comunque nel pieno possesso delle facoltà mentali, anche se meno gravi in termini assoluti, come può esserlo una rapina, forse potrebbe funzionare in tal senso.

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                        #12
                        Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
                        Sono felice di sentire che, nella tua realtà lavorativa, le cose vadano bene. Spero lo si possa dire anche di tante altre.


                        Sulla seconda questione Lorenzo, la volontà di reinserirsi deve proprio essere stimolata attraverso un corretto sistema educativo. Tu avresti voglia di essere un buon cittadino, dopo essere stato sbattuto in un fetido buco e trattato come un animale?
                        A bho,fortunatamente non mi sono trovato nella situazione di doverci pensare

                        Però forse farei il buon cittadino apposta per non essere ri-sbattuto in un fetido buco e trattato come un animale(dando per scontato che il buco è fetido e il trattamento è pari a quello di un animale,che come ho già detto,dissento leggermente)

                        Comunque rimangono opinioni,piuttosto,a proposito del reinserimento,quasi tutte le aziende medio-grandi prima dell'assunzione guardano la fedina penale
                        E quello è un grosso deterrente per un reinserimento vero nella società..

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                          #13
                          Le carceri non sono tutte uguali, e i detenuti nemmeno. Il morto di fame e il boss non hanno lo stesso trattamento.
                          Uno stato dovrebbe evitare il più possibile di farti commettere un crimine e finire in galera, e come è noto l'incentivo più grande non è la paura di una punizione, ma la possibilità di ricevere un premio.
                          Ovviamente in Italia funziona tutto al contrario

                          Inviato dal mio ASUS_X00TD utilizzando Tapatalk

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                            #14
                            Cioè, dovrebbero darmi un premio perché oggi non ho scippato una vecchietta? E come si fa a "prevenire un crimine", mica siamo in Minority Report.
                            Originariamente Scritto da Alberto84
                            Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


                            Originariamente Scritto da debe
                            Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
                            Originariamente Scritto da Zbigniew
                            Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
                            Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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                              #15
                              Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
                              Cioè, dovrebbero darmi un premio perché oggi non ho scippato una vecchietta? E come si fa a "prevenire un crimine", mica siamo in Minority Report.
                              Si, a Stoccolma hanno fatto una lotteria che prendeva il tuo numero di targa al semaforo e se rispettavi il rosso potevi vincere un premio.
                              Infrazioni azzerate. Ma lì lo scopo era prevenire un incidente, non fare cassa usando una punizione.

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