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Un saluto, un pensiero, una preghiera per Manuel/Manx

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    Grazie per aver condiviso tutto questo Sean, mi ha davvero commosso.

    E' davvero triste pensare alla "preparazione" a tutto questo.

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      sapevo della malattia, ma non leggo da tanto..
      tanti anni fa mi ha aiutato molto, sono davvero triste nel leggere ciò che ha passato, spero che sia in cielo in giro con la sua moto
      .

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        sean le tue parole sono stupende.
        grazie davvero di cuore
        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


        grazie.




        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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          Mi dispiace tantissimo. Ciao Manx!
          http://www.bodyweb.com/threads/421447-Diario-Di-Greg Essere il meglio di me stesso!

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            Mi spiace moltissimo. Non l'ho mai conosciuto di persona ma abbiamo parlato fin dagli albori della mia iscrizione. Sempre cordiale
            Where is Jessica Hyde?

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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              Anche al padre ha detto quel concetto che aveva scritto per PM a Richard, che ne ha dato testimonianza in qualche post più sopra. Gli ha detto che nell'ordine dell'universo, nelle sue dinamiche, morire a un anno o a 10 o a 40 od a 50 non fa nessuna differenza, in tutte le morti che ci sono state e ci saranno - e così si è preparato alla sua.

              Il padre pero' m'ha detto che cambia in relazione a questo tempo presente. Non cambia forse nel grande dell'universo ma nel piccolo, per il piccolo universo di una famiglia sì.

              Mia sorella, che Manuel non l'ha mai conosciuto, m'ha detto che solo guardando e ascoltando suo padre, sua madre e sua sorella ha capito che persona fosse Manuel. Ha anche aggiunto che lì in quel suo stanzone dove è vissuto questi due ultimi anni, e dove è morto, si sentiva la traccia della sua presenza appena passata, la "presenza di una persona ancora giovane, una presenza buona".

              Negli ultimi tempi andava in una struttura vicino casa per farsi togliere il liquido che si formava ormai continuamente nella pancia. La settimana prima che sono andato a trovarlo per l'ultima volta avevo chiamato una mattina a casa ma non m'aveva risposto nessuno...allora mi sono preoccupato...non sapendo bene che fare ho chiamato l'ospedale, immaginando che forse era stato ricoverato, ma lì a Jesi, in oncologia mi dissero che non c'era, passandomi poi il pronto soccorso e anche un altro reparto di accoglienza.

              Allora m'hanno dato il numero di quella struttura "per la cura del dolore" e ho chiamato lì e m'ha risposto un infermiere che m'ha detto che si stava togliendo il liquido e poi di provare più tardi a chiamarlo a casa...e invece mi ha chiamato lui appena rientrato: con un filo di voce, molto affaticato, m'ha detto che ero un matto ma in quel momento lì avrei smosso il mondo pur di sapere che era ancora vivo, perchè avevo avuto il terrore di non fare in tempo a vederlo un'ultima volta, che il destino insomma m'avesse scherzato.

              Invece poi sono riuscito ad andare a trovarlo. La mattina ho visto gli "infermieri del dolore" armeggiare attorno a lui...che non faceva una mossa od un lamento. Abbiamo parlato. Abbiamo pranzato con la pizza e anche la birra. Poi ha avuto un attacco di dolore più forti degli altri e ha dovuto premere la doppia dose di morfina e s'è addormentato per una mezz'ora...era ridotto già molto male, la malattia lo aveva quasi del tutto consumato.

              Dopo s'è ripreso, è stato meglio. M'ha detto che stavo bene vestito così, che ero sempre io...gli ho risposto: "Manuel, non vedi ormai, i capelli sono diventati quasi del tutto bianchi, mi metto su sempre le solite cose, da tempo non mi importa più di niente" ma lui invece ce l'aveva sempre la parola buona, pure dopo una doppia dose di morfina.

              Poi ci siamo salutati e m'ha detto: "Massi, questa è l'ultima volta che ci vediamo"...e allora gli ho fatto una carezza e l'ho abbracciato forte.
              Era davvero tanto che non leggevo qualcosa di cosi' commovente. Davvero.
              Il mio diario

              juggernaut

              ?d????n??t/
              noun
              • a huge, powerful, and overwhelming force.





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                Io continuo a pensare al modo in cui parlava di questa cosa... l'ultimo messaggio su questo forum ad aprile diceva " ho la pro card oncologica. 47 cicli vinti "
                e noi pure ci scherzavamo sulla sua malattia, e fa senso pensare che dietro questo c'era un dolore vero, e che la strada da lì portava senza altra alternativa a questo 3d in cui lo piangiamo e per i suoi genitori e i suoi amici a vedere il suo nome scritto sui manifesti funebri
                Non riesco a capirlo

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                  Non ci sono parole... rimane solo il cordoglio...
                  Grazie di tutto...
                  Ciao Manuel
                  pinobit76@gmail.com

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                    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                    Io continuo a pensare al modo in cui parlava di questa cosa... l'ultimo messaggio su questo forum ad aprile diceva " ho la pro card oncologica. 47 cicli vinti "
                    e noi pure ci scherzavamo sulla sua malattia, e fa senso pensare che dietro questo c'era un dolore vero, e che la strada da lì portava senza altra alternativa a questo 3d in cui lo piangiamo e per i suoi genitori e i suoi amici a vedere il suo nome scritto sui manifesti funebri
                    Non riesco a capirlo
                    C'é poco da capire. Lui lo sapeva che la malattia avrebbe vinto. Interrompere la chemio ha significato permettere al tumore di proseguire ed ucciderlo.
                    Come é stato giá scritto, Manuel era una fenomeno fisicamente parlando. Una persona normale non li avrebbe retti tutti quei cicli di chemio e per ironia della sorte é stata proprio questa sua caratteristica a rendere il tutto piú doloroso. Parliamo di uno che sotto chemio si allenava ed aveva pure ripreso piú massa di prima: ci scherzava sopra dicendo che forse era anabolica.
                    Ma i racconti sul dolore fisico, quelli erano terribili...e lucidi.
                    Originariamente Scritto da centos
                    mangio e bevo e faccio schifo


                    Per ricorsi amministrativi e legali
                    http://www.supremecourt.mn/home

                    sigpic

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                      Originariamente Scritto da Ozn Visualizza Messaggio
                      C'é poco da capire. Lui lo sapeva che la malattia avrebbe vinto. Interrompere la chemio ha significato permettere al tumore di proseguire ed ucciderlo.
                      Come é stato giá scritto, Manuel era una fenomeno fisicamente parlando. Una persona normale non li avrebbe retti tutti quei cicli di chemio e per ironia della sorte é stata proprio questa sua caratteristica a rendere il tutto piú doloroso. Parliamo di uno che sotto chemio si allenava ed aveva pure ripreso piú massa di prima: ci scherzava sopra dicendo che forse era anabolica.
                      Ma i racconti sul dolore fisico, quelli erano terribili...e lucidi.
                      sì, lo so... "non riesco a capirlo" sul piano emotivo, su quello razionale era tutto fin troppo chiaro

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                        Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                        sì, lo so... "non riesco a capirlo" sul piano emotivo, su quello razionale era tutto fin troppo chiaro
                        Dal quel punto di vista é impossibile capirlo. O almeno é lo stesso per me. Far ridere il fatto di provare tanta tristezza e dolore per una persona
                        con la quale il 90% dei rapporti sono stati on-line.
                        Originariamente Scritto da centos
                        mangio e bevo e faccio schifo


                        Per ricorsi amministrativi e legali
                        http://www.supremecourt.mn/home

                        sigpic

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                          Originariamente Scritto da Ozn Visualizza Messaggio
                          Dal quel punto di vista é impossibile capirlo. O almeno é lo stesso per me. Far ridere il fatto di provare tanta tristezza e dolore per una persona
                          con la quale il 90% dei rapporti sono stati on-line.
                          c'è la percezione che si trattava di una persona fuori dal comune. Se riusciva a trasmettere la sua umanità e profondità dai post su un forum, mi immagino che conoscendolo di persona, la sua unicità fosse abbacinante.
                          Come altri hanno scritto, è l'unico utente del forum che sentivo come un amico, come un amico che avrei voluto avere.
                          Ora lo vedo quasi come un personaggio da film... il modo in cui se ne è andato, sembra quasi che lo abbia scelto per un senso estetico oltre che morale, di scrivere per la sua fine una storia da romanzo

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                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Anche al padre ha detto quel concetto che aveva scritto per PM a Richard, che ne ha dato testimonianza in qualche post più sopra. Gli ha detto che nell'ordine dell'universo, nelle sue dinamiche, morire a un anno o a 10 o a 40 od a 50 non fa nessuna differenza, in tutte le morti che ci sono state e ci saranno - e così si è preparato alla sua.

                            Il padre pero' m'ha detto che cambia in relazione a questo tempo presente. Non cambia forse nel grande dell'universo ma nel piccolo, per il piccolo universo di una famiglia sì.

                            Mia sorella, che Manuel non l'ha mai conosciuto, m'ha detto che solo guardando e ascoltando suo padre, sua madre e sua sorella ha capito che persona fosse Manuel. Ha anche aggiunto che lì in quel suo stanzone dove è vissuto questi due ultimi anni, e dove è morto, si sentiva la traccia della sua presenza appena passata, la "presenza di una persona ancora giovane, una presenza buona".

                            Negli ultimi tempi andava in una struttura vicino casa per farsi togliere il liquido che si formava ormai continuamente nella pancia. La settimana prima che sono andato a trovarlo per l'ultima volta avevo chiamato una mattina a casa ma non m'aveva risposto nessuno...allora mi sono preoccupato...non sapendo bene che fare ho chiamato l'ospedale, immaginando che forse era stato ricoverato, ma lì a Jesi, in oncologia mi dissero che non c'era, passandomi poi il pronto soccorso e anche un altro reparto di accoglienza.

                            Allora m'hanno dato il numero di quella struttura "per la cura del dolore" e ho chiamato lì e m'ha risposto un infermiere che m'ha detto che si stava togliendo il liquido e poi di provare più tardi a chiamarlo a casa...e invece mi ha chiamato lui appena rientrato: con un filo di voce, molto affaticato, m'ha detto che ero un matto ma in quel momento lì avrei smosso il mondo pur di sapere che era ancora vivo, perchè avevo avuto il terrore di non fare in tempo a vederlo un'ultima volta, che il destino insomma m'avesse scherzato.

                            Invece poi sono riuscito ad andare a trovarlo. La mattina ho visto gli "infermieri del dolore" armeggiare attorno a lui...che non faceva una mossa od un lamento. Abbiamo parlato. Abbiamo pranzato con la pizza e anche la birra. Poi ha avuto un attacco di dolore più forti degli altri e ha dovuto premere la doppia dose di morfina e s'è addormentato per una mezz'ora...era ridotto già molto male, la malattia lo aveva quasi del tutto consumato.

                            Dopo s'è ripreso, è stato meglio. M'ha detto che stavo bene vestito così, che ero sempre io...gli ho risposto: "Manuel, non vedi ormai, i capelli sono diventati quasi del tutto bianchi, mi metto su sempre le solite cose, da tempo non mi importa più di niente" ma lui invece ce l'aveva sempre la parola buona, pure dopo una doppia dose di morfina.

                            Poi ci siamo salutati e m'ha detto: "Massi, questa è l'ultima volta che ci vediamo"...e allora gli ho fatto una carezza e l'ho abbracciato forte.
                            Brividi... riposa in pace Manuel
                            DIARIO: http://www.bodyweb.com/forums/thread...manovale/page1
                            Originariamente Scritto da Valerio 88
                            Si anche io me lo sento...in caso passa nella parte bassa vicino ai vetri che se ti vedo urlo bale ******
                            Originariamente Scritto da ma_75
                            Bale dà merda a molti. Sia messo agli atti.
                            Originariamente Scritto da JPP
                            sei un bullo

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                              Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                              sì, lo so... "non riesco a capirlo" sul piano emotivo, su quello razionale era tutto fin troppo chiaro
                              la morte è così, incomprensibile
                              come spesso lo è chi ne è prossimo, consapevolmente.
                              pace/dolore, lucidità/follia viaggiano a braccetto in questo tratto di strada
                              Noi (altri) vorremmo capire, è umano, normale, ma bisognerebbe, anche qui, rassegnarsi, prenderne atto, accettare che ci sono cose che vanno "oltre" e dare solo affetto e com-prensione alla persona sofferente.

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                                Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggio
                                la morte è così, incomprensibile
                                come spesso lo è chi ne è prossimo, consapevolmente.
                                pace/dolore, lucidità/follia viaggiano a braccetto in questo tratto di strada
                                Noi (altri) vorremmo capire, è umano, normale, ma bisognerebbe, anche qui, rassegnarsi, prenderne atto, accettare che ci sono cose che vanno "oltre" e dare solo affetto e com-prensione alla persona sofferente.
                                c'era una canzone di Lucio Dalla, Caruso, dice "ma si è la vita che finisce ma lui non ci pensò poi tanto, anzi era già felice e cominciò il suo canto"... E mi ricordo ero in macchina coi miei genitori, chiesi "com'è possibile che moriva e non ci pensava?".
                                Me ne hanno dato dimostrazione anni dopo mio padre, che è morto allo stesso modo di Manx, stessa malattia e stesso modo di affrontarla. Ora Manx.
                                E' un grande insegnamento per me, è il modo giusto, ma solo pochi sono capaci

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