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sarà ancora Italia?

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    sarà ancora Italia?

    Premetto che non vuole essere un post incentrato sulla razza, ma una riflessione su ciò che comporta l'immigrazione in rapporto all'identità dei luoghi.
    Leggevo ieri che in alcuni centri del Veneziano, come Mestre e Marghera, nelle scuole i figli degli immigrati stanno per superare la soglia del 50%.
    E' prevedibile che entro 30 anni, in molte città d'Italia le nuove generazioni saranno a grande maggioranza di discendenza africana.
    Al di là dei problemi d'integrazione, occupazione e welfare, la realtà più tangibile riguarderà una mutata percezione degli abitanti della città.
    In cosa consiste l'identità di un luogo? Pensiamo appunto a Venezia: subito si presentano alla mente le immagini dei canali, dei palazzi,dei ponti... Ma c'è anche una parte viva, che rappresenta l'anima della città: i suoi abitanti.
    Venezia (Roma, Napoli, Bologna) sarà ancora Venezia quando ad abitarla non saranno più i volti e gli accenti dei Veneziani, discendenti di quelli che dalla loro anima e dalla loro visione del mondo ricavarono i bei palazzi e i Canali, sì che questi si potevano definire l'imago, la proiezione esterna e eternata nel marmo del loro vissuto?
    Come la nave di Teseo, di cui anno dopo anno furono sostituite le parti danneggiate, e infine aveva lo stesso aspetto della nave originaria, ma neanche una sola parte di quella nave era rimasta.
    Le città sono solo strade e case, o sono anche le voci e i volti di chi quelle strade ha percorso attraverso i secoli?
    Temo che mutando la componente metafisica delle città, esse, potendo aggrappare la loro identità solo alla componente materiale, diverranno dei luoghi senz'anima, e andare a Venezia sarà come andare nella Venezia finta rifatta a Las Vegas: un'esperienza falsa, vuota, buona giusto per i turisti a ore.
    I politici di sinistra vorrebbero i porti aperti. Possibile che non si pongano il problema, che per loro questo prezzo sia accettabile?
    Last edited by Arturo Bandini; 14-05-2019, 12:36:01.

    #2
    Ma perché quelli cascono in Italia ed hanno la cittadinanza italiana non sono italiani? Vuoi mettere le cittá sotto vuoto per preservarle?
    Ogni tanto bisognerebbe anche accettare di evolversi
    Originariamente Scritto da centos
    mangio e bevo e faccio schifo


    Per ricorsi amministrativi e legali
    http://www.supremecourt.mn/home

    sigpic

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      #3
      Oppure figliare se proprio ci si tiene a mandare avanti la stirpe.

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        #4
        Originariamente Scritto da Ozn Visualizza Messaggio
        Ma perché quelli cascono in Italia ed hanno la cittadinanza italiana non sono italiani? Vuoi mettere le cittá sotto vuoto per preservarle?
        Ogni tanto bisognerebbe anche accettare di evolversi
        sì e no. Sì per nascita e diritti, non per sangue e memoria. E' appunto il caso del paradosso di Teseo: la nave è ancora quella, ma le sue parti originarie non esistono più. Oppure il campanile di San Marco, crollato e ricostruito ex novo a inizio 900: è ancora quello o è solo un simulacro?
        Ad esempio, tempo fa mi sono trovato a visitare un mercatino delle pulci: passeggiando tra le bancarelle, sono stato preso da una strana malinconia. Tra questi residuati delle soffitte, riconoscevo le cose che un tempo facevano parte della mia vita, della vita di tutti noi: i giornalini con le pubblicità delle big bubble, della girella, del Big Jim; i telefoni grigi; le bottiglie di liquori, le scatole senza biscotti -le buone cose di pessimo gusto- e le 1000 lire di carta, come quelle che la bisnonna mi diede per comprare un gelato.
        Ognuno di questi oggetti mi dava un sussulto, come se in silenzio domandasse "ti ricordi?". Mi ricordo, come potrei dimenticare? Lo stesso vale per tutti noi: in questi mercatini delle cose vecchie celebriamo le morte stagioni che erano un tempo il presente e la vita.
        L'identità di un popolo non sta nel presente e nel futuro, ma nel passato; non nella vita presente, chè è per noi indecifrabile, ma nel ricordo di un passato comune che conosciamo bene.
        Un Africano o un Cinese non sono stranieri per il colore della loro pelle, ma perchè camminano indifferenti tra questi oggetti a cui noi sorridiamo tristi.

        perchè non sanno le canzoni di lucio dalla, i film di amici miei, carosello, mike bongiorno, il trio lescano...

        estranei ai nostri ricordi, alla nostra cultura popolare
        estranei a noi

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          #5
          Arturo guarda che guardando i giovani d'oggi italiani docg non mi pare che gliene fotta più di tanto del passato eh.

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            #6
            gliene importerà tra qualche anno, quando saranno passato le cose del loro presente, quando quelle cose che ora li chiamano "giovani" saranno le cose che li chiameranno "vecchi"
            Tu potrai dire che allora anche i giovani figli di africani avranno nostalgia delle stesse cose... ma insieme alle cose che abbiamo fisicamente vissuto, noi italiani veri abbiamo nostalgia della canzone di battisti che cantava nostro padre in bagno, nostalgia dei racconti dei nonni sull'italia del dopoguerra, nostalgia dei loro racconti dei racconti dei loro nonni che videro Garibaldi...
            E' come una catena, la memoria... Nessun figlio di immigrati avrà questa catena
            Last edited by Arturo Bandini; 14-05-2019, 13:16:02.

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              #7
              Mi preoccuperei piú dei bimbiminkia che ascoltano la trap che dei negri. Tu guardi il dito e non la luna: il problema ce l'hai dentro casa e non fuori
              E io non sono di certo uno che pensa che bisogna prendere le navi da crociera per far venire gli immigrati a salvarci dal fatto che non facciamo figli
              Ma poi veramente dobbiamo ricordarci di Mike Bongiorno? E dai
              Originariamente Scritto da centos
              mangio e bevo e faccio schifo


              Per ricorsi amministrativi e legali
              http://www.supremecourt.mn/home

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                #8
                Ma più che altro secondo me immigrati o no, la visione di arturo è destinata ad estingursi perché la società cambia. Tu a quindici anni andavi in vacanza coi tuoi con Battisti nel mangianastri di tuo padre che ti raccontava di quando era giovane lui e andava a scuola facendosi i chilometri a piedi.
                Oggi i figli appena prendono coscienza della società, a 12/13 anni stanno lì con lo smartphone in mano e pensano a come chiavarsi le coetanee, cosa vuoi che gliene fotta di Battisti e Mogol.


                Inviato dal mio Mi A2 Lite utilizzando Tapatalk

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                  #9
                  Originariamente Scritto da Ozn Visualizza Messaggio
                  Ma perché quelli cascono in Italia ed hanno la cittadinanza italiana non sono italiani? Vuoi mettere le cittá sotto vuoto per preservarle?
                  Ogni tanto bisognerebbe anche accettare di evolversi


                  Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza Messaggio
                  Arturo guarda che guardando i giovani d'oggi italiani docg non mi pare che gliene fotta più di tanto del passato eh.
                  Giustamente, aggiungerei.

                  Originariamente Scritto da Ozn Visualizza Messaggio
                  Mi preoccuperei piú dei bimbiminkia che ascoltano la trap che dei negri. Tu guardi il dito e non la luna: il problema ce l'hai dentro casa e non fuori
                  E io non sono di certo uno che pensa che bisogna prendere le navi da crociera per far venire gli immigrati a salvarci dal fatto che non facciamo figli
                  Ma poi veramente dobbiamo ricordarci di Mike Bongiorno? E dai
                  .

                  Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza Messaggio
                  Ma più che altro secondo me immigrati o no, la visione di arturo è destinata ad estingursi perché la società cambia. Tu a quindici anni andavi in vacanza coi tuoi con Battisti nel mangianastri di tuo padre che ti raccontava di quando era giovane lui e andava a scuola facendosi i chilometri a piedi.
                  Oggi i figli appena prendono coscienza della società, a 12/13 anni stanno lì con lo smartphone in mano e pensano a come chiavarsi le coetanee, cosa vuoi che gliene fotta di Battisti e Mogol.
                  Eventualmente e' destinata a sparire, ma non prima di aver reso questo processo difficile e doloroso proprio per il non accettare la realta' dei fatti.
                  Il mio diario

                  juggernaut

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                  noun
                  • a huge, powerful, and overwhelming force.





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                    #10
                    Non voleva essere un discorso uslla razza, ma finisce evidentemente per esserlo, oltre che di becero populismo.

                    Perche'? Bhe forse perche' l'immigrazione da paesi africani e' immensamente piu' bassa da quella che viene, ad esempio, dalla Romania.
                    Da qui si evince che per Arturo immagrati=africani neri. Infatti il discorso e' relativamente mirato agli stranieri in se', ma solo a quelli piu' visibili.

                    Certo e' che questi discorsi e ragionamenti non vengono mai applicati a stranieri europei, pur anche loro portando i cambiamenti tanto temuti da Arturo, e tanti altri in Italia che, in puro stile "persona anziana che si lamenta sulle panchine del parco", immaginano l'italianita' come qualcosa che venga definita dal conoscere le canzoni di Battisti, Mike Buongionro, Bimb Bum Bam e altre cose di nessuna importanza vera.

                    Si parla di non voler sentire intaccata la propria cultura Italia e di vivere quasi in una sfera di cristallo dove il tempo e' immobile. Dovremmo quindi considerare "cultural appropriation" l'utilizzo di cose come la televisione o il telefono? Questi non sono stati inventati in italia e/o da italiani, ma hanno influenzato e cambiato il modo di vivere fino a considerarli perfettamente "nostri". Il discorso non dovrebbe applicarsi anche su quello?

                    La verita' e' che l'italia che conoci era diversa da quella di 50 anni prima, e prima di allora era ancora piu' diversa, e prima ancora le diversita' erano maggiori.
                    Quindi, perche' preoccuparsi di un fattore normale come il cambiamento del mondo che ci circonda e i miei figli, pur essendo figli di italiani non sapranno chi era Battisti, ma certamente sapranno qualcosa che io e tu non sapremo.

                    Per finire, il dire " politici di sinistra vorrebbero i porti aperti" e di una pochezza spaventosa.
                    I porti sono ben aperti, mai stati chiusi considerando che ci vuole un decreto che non c'e', infatti ogni volta che arriva una nave questa viene fermata per qualche giorno, investigata con tanto di slogan di Salvini che dice che non funzionera' piu', e poi rilasciata perche' rispette regole internazionali.
                    A sostegno di questo, questo fine settimana sono arrivate 200 persone.

                    Nessuno vuole la porta aperta, ma a molti non va giu' che una zona di mare dove la gente si avventura e muore non venga pattugliata e le persone salvate.
                    Questo fine settimana sono morte 70 persone. A te puo' fare piacere, ma ad altri no. Questo pero' non li definisce "di sinistra" necessariamente.
                    Poi, che la sinistra voglia abbracciare queste battaglie che io personalmente ritengo alla base per considerarsi un essere umano, bhe, e' un altro discorso.


                    Detto questo,
                    Il mio diario

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                      #11
                      Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                      Premetto che non vuole essere un post incentrato sulla razza, ma una riflessione su ciò che comporta l'immigrazione in rapporto all'identità dei luoghi.
                      Leggevo ieri che in alcuni centri del Veneziano, come Mestre e Marghera, nelle scuole i figli degli immigrati stanno per superare la soglia del 50%.
                      E' prevedibile che entro 30 anni, in molte città d'Italia le nuove generazioni saranno a grande maggioranza di discendenza africana.
                      Al di là dei problemi d'integrazione, occupazione e welfare, la realtà più tangibile riguarderà una mutata percezione degli abitanti della città.
                      In cosa consiste l'identità di un luogo? Pensiamo appunto a Venezia: subito si presentano alla mente le immagini dei canali, dei palazzi,dei ponti... Ma c'è anche una parte viva, che rappresenta l'anima della città: i suoi abitanti.
                      Venezia (Roma, Napoli, Bologna) sarà ancora Venezia quando ad abitarla non saranno più i volti e gli accenti dei Veneziani, discendenti di quelli che dalla loro anima e dalla loro visione del mondo ricavarono i bei palazzi e i Canali, sì che questi si potevano definire l'imago, la proiezione esterna e eternata nel marmo del loro vissuto?
                      Come la nave di Teseo, di cui anno dopo anno furono sostituite le parti danneggiate, e infine aveva lo stesso aspetto della nave originaria, ma neanche una sola parte di quella nave era rimasta.
                      Le città sono solo strade e case, o sono anche le voci e i volti di chi quelle strade ha percorso attraverso i secoli?
                      Temo che mutando la componente metafisica delle città, esse, potendo aggrappare la loro identità solo alla componente materiale, diverranno dei luoghi senz'anima, e andare a Venezia sarà come andare nella Venezia finta rifatta a Las Vegas: un'esperienza falsa, vuota, buona giusto per i turisti a ore.
                      I politici di sinistra vorrebbero i porti aperti. Possibile che non si pongano il problema, che per loro questo prezzo sia accettabile?
                      Si va verso la distruzione del mondo come lo abbiamo conosciuto, ed è una cosa voluta, se si vuole realmente bloccare l'immigrazione lo si può fare con la violenza se necessario, ancora per poco ogni nazione è ancora sovrana.
                      Abito vicino a Mestre, ed è la merd4, è uno schifo totale nessuno vuole viverci... e tutta l'italia sarà cosi
                      Originariamente Scritto da Pesca
                      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                        #12
                        Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
                        Si va verso la distruzione del mondo come lo abbiamo conosciuto, ed è una cosa voluta, se si vuole realmente bloccare l'immigrazione lo si può fare con la violenza se necessario, ancora per poco ogni nazione è ancora sovrana.
                        Abito vicino a Mestre, ed è la merd4, è uno schifo totale nessuno vuole viverci... e tutta l'italia sarà cosi

                        BOOM. Qui le cazzate paranoiche del complottismo fanno botti che capodanno spostati.
                        Il mio diario

                        juggernaut

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                          #13
                          sarà ancora Italia Arturo, solo che si creeranno dei "ghetti" o città ghetto come appunto Marghera o come succede adesso a Parigi

                          ma non sarà niente di diverso da quello che succede già nelle grosse città, le vele, quartiere zen, baggio ecc



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                            #14
                            Basta. Se volete discutere ok, altrimenti evitate di battibeccare
                            Originariamente Scritto da centos
                            mangio e bevo e faccio schifo


                            Per ricorsi amministrativi e legali
                            http://www.supremecourt.mn/home

                            sigpic

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                              #15
                              Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio
                              sarà ancora Italia Arturo, solo che si creeranno dei "ghetti" o città ghetto come appunto Marghera o come succede adesso a Parigi

                              ma non sarà niente di diverso da quello che succede già nelle grosse città, le vele, quartiere zen, baggio ecc
                              appunto, in Francia, dove l'immigrazione è iniziata prima a causa delle ex colonie, si ha un esempio di cosa sarà l'italia tra pochi anni.
                              Leggevo che solo nel 1950, in tutta la Francia erano presenti 1500 cittadini di origine africana, ora sono 1.500.000.
                              Non sono mai andato a Parigi, e mi sarebbe piaciuto, ma mi si stringerebbe il cuore a vedere una città, che nella mia immaginazione è quella descritta nel conte di montecristo, in papà goriot o nei Miserabili, diventata una città Africana.

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