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Tribuna politica - bw edition

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    Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza Messaggio
    Non limitiamoci ragazzi,possiamo essere direttamente cittadini dell'universo,basta con questa mentalità provinciale di considerare solo il mondo
    immagino che se un domani saremo invasi dagli alieni, lukino inveirà contro gli umani che si esprimono a rutti e grugniti e non accettano il multiplanetismo

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      Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza Messaggio
      Son baggianate alla fine dei conti. Parliamo di zone geografiche e basta.
      Ad esempio, io e te non abbiamo nulla da spartire se non la zona geografica dove siamo nati.
      opinione anche rispettabile, ma comunque opinabile

      tu reputi un disvalore l'essere attaccato ai colori nazionali, io posso reputare un disvalore l'essere cittadini del mondo
      e quindi si fa a cornate, in un loop circolare infinito (tipo questo 3d, per dire)

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        Non trascendiamo dai

        Stiamo sul pezzo senza andare sul personale



        Originariamente Scritto da Giampo93
        Finché c'è emivita c'è Speran*a

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          Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggio
          opinione anche rispettabile, ma comunque opinabile

          tu reputi un disvalore l'essere attaccato ai colori nazionali, io posso reputare un disvalore l'essere cittadini del mondo
          e quindi si fa a cornate, in un loop circolare infinito (tipo questo 3d, per dire)
          quoto specie la parentesi



          Originariamente Scritto da Giampo93
          Finché c'è emivita c'è Speran*a

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            Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
            Dai seriamente, evita con sta roba new age. Tu sei tu, al 90% perchè sei nato in Italia. Il tuo Se é creato dall'Italia e il pianeta c'entra un cazz0
            Che ti posso dire, io ci credo davvero. Casa e patria sono i posti che IO scelgo, non il caso.

            Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
            immagino che se un domani saremo invasi dagli alieni, lukino inveirà contro gli umani che si esprimono a rutti e grugniti e non accettano il multiplanetismo
            Discussioni che potrebbero essere anche interessanti finiscono sempre a pane e salame

            Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggio
            opinione anche rispettabile, ma comunque opinabile

            tu reputi un disvalore l'essere attaccato ai colori nazionali, io posso reputare un disvalore l'essere cittadini del mondo
            e quindi si fa a cornate, in un loop circolare infinito (tipo questo 3d, per dire)
            Non lo reputo un disvalore, ma semplicemente limitante.
            Il mio diario

            juggernaut

            ?d????n??t/
            noun
            • a huge, powerful, and overwhelming force.





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              Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza Messaggio
              Che ti posso dire, io ci credo davvero. Casa e patria sono i posti che IO scelgo, non il caso.



              Discussioni che potrebbero essere anche interessanti finiscono sempre a pane e salame



              Non lo reputo un disvalore, ma semplicemente limitante.
              oh bè
              allora però vivi malissimo eh
              pensare a quanto è limitante la vita già di per se

              Commenta


                Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggio
                oh bè
                allora però vivi malissimo eh
                pensare a quanto è limitante la vita già di per se
                Se lo predico e' perche' ne vedo gli enormi benefici.

                Vivo molto meglio cosi', sono piu' flessibile e prendo il meglio da ogni situazione/luogo.
                Il mio diario

                juggernaut

                ?d????n??t/
                noun
                • a huge, powerful, and overwhelming force.





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                  lukino ti invito a considerare una cosa: molto di buono che è stato fatto nella storia dell'umanità deriva proprio da ciò che tu dici limitante.
                  La rivalità tra le città stato, le arti e le architetture che si sono sviluppate in ogni luogo con una particolarità specifica...
                  Se i turisti vengono da tutto il mondo a visitare Firenze è per ciò che lì ha avuto origine nel rinascimento, non per l'architettura di Novoli che risponde agli stilemi della globalizzazione.
                  Copio una riflessione che postai tempo fa qui sul forum: la globalizzazione e la società multietnica sono delle grandi sciagure antropologiche. Trovare ovunque le stesse facce: londinesi e parigini neri, milanesi gialli; più nessuna diversità, nessuna ascendenza, nessuna tradizione. Cancellato il concetto di Patria e Heimat, la "terra dei padri", in questo tempo di mobilità umana, come diceva il Pascoli "io, la mia patria, or, è dove si vive". L'uomo è uomo ovunque, ma le singole vite trovano dignità solo entro una storia-luogo. Un uomo, abbandonando la sua terra, rinuncia alle sue radici e alla sua cultura, e non potendo rivestirsi di una cultura non sua, si appropria di quella globale: i jeans e il berretto da baseball, qui, come in america o nei sobborghi di nairobi. Uno straniero qui è nulla, mentre sarebbe molto nella sua storia-luogo di origine, in africa, in asia, in america latina. Sempre più ormai spariscono i dialetti, gli usi locali, sviluppati nel chiuso delle valli e all'ombra dei campanili in una ricchissima antropodiversità. In un mondo senza più confini, nè patria, nè popoli, spariscono le diversità nazionali, figlie dei percorsi storici e delle determinanti ambientali e culturali: il carattere espansivo dei meridionali, la rigida disciplina tedesca, erede del militarismo prussiano, o la grandeur francese, nel futuro, saranno concetti astratti. Pensavo tutto questo leggendo i racconti Yiddish di "gimpel l'idiota" , affresco che rievoca il mondo scomparso nella Shoah. Gli scemi del paese, i rabbini, i golem, gli scaccini, i sensali di matrimonio: il fascino di queste storie e la loro originalità derivano proprio dall'isolamento culturale e dalla mancata integrazione che gli ebrei mantennero durante la loro diaspora. Senza diversità, in un mondo ovunque uguale, non ci saranno più tradizioni, e si perderà il mistero e la meraviglia di scoprire culture diverse dalla nostra. Non ci saranno più leggende da raccontare, perchè le storie nascono nel chiuso delle valli e vengono tramandate dai nonni ai nipoti. Resteranno solo le piccole storie degli individui, ognuno chiuso nella sua vita, senza una storia comune. E noi abbiamo bisogno di storie, di miti, di leggende e di ricordi, più di qualsiasi altra cosa al mondo.

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                    Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza Messaggio
                    Che ti posso dire, io ci credo davvero. Casa e patria sono i posti che IO scelgo, non il caso.

                    .
                    Scegli la tua madrelingua? Le sovrastrutture sociali in cui, volente o nolente, cresci? Scegli tu i modi di dire e gli usi a cui sei sottoposto da prima ancora di respirare l'aria del pianeta?

                    Non lo fai e non hai idea quanto, anche solo la lingua, modifichino. Tu non scegli nulla, nessuno sceglie nulla. Il caso o Dio scelgono, a seconda delle tue credenze, non elevarti in luoghi che non ti appartengono, che non appartengono nessun uomo.
                    Originariamente Scritto da claudio96

                    sigpic
                    più o meno il triplo

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                      E' incredibile quanto le persone più vengono messe in catene più credono di essere libere
                      Originariamente Scritto da Pesca
                      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                        vabè dai adesso non esageriamo, di gente che ha scelto di andare a vivere qua e là in giro per il mondo cenè eh
                        si passa da un estremo all'altro, da io posso fare quello che voglio, all'io in verità non posso fare nulla perchè è tutto predeterminato ( quindi il massimo della de responsabilizzazione)

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                          Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggio
                          vabè dai adesso non esageriamo, di gente che ha scelto di andare a vivere qua e là in giro per il mondo cenè eh
                          si passa da un estremo all'altro, da io posso fare quello che voglio, all'io in verità non posso fare nulla perchè è tutto predeterminato ( quindi il massimo della de responsabilizzazione)
                          Si ma qui il punto non é dove si vive, ma dire che ci si sente cittadini del mondo (usare il termine cittadino é di per se un controsenso) e che la patria non conta nulla é una stupidata.
                          Originariamente Scritto da claudio96

                          sigpic
                          più o meno il triplo

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                            Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                            lukino ti invito a considerare una cosa: molto di buono che è stato fatto nella storia dell'umanità deriva proprio da ciò che tu dici limitante.
                            La rivalità tra le città stato, le arti e le architetture che si sono sviluppate in ogni luogo con una particolarità specifica...
                            Se i turisti vengono da tutto il mondo a visitare Firenze è per ciò che lì ha avuto origine nel rinascimento, non per l'architettura di Novoli che risponde agli stilemi della globalizzazione.
                            Copio una riflessione che postai tempo fa qui sul forum: la globalizzazione e la società multietnica sono delle grandi sciagure antropologiche. Trovare ovunque le stesse facce: londinesi e parigini neri, milanesi gialli; più nessuna diversità, nessuna ascendenza, nessuna tradizione. Cancellato il concetto di Patria e Heimat, la "terra dei padri", in questo tempo di mobilità umana, come diceva il Pascoli "io, la mia patria, or, è dove si vive". L'uomo è uomo ovunque, ma le singole vite trovano dignità solo entro una storia-luogo. Un uomo, abbandonando la sua terra, rinuncia alle sue radici e alla sua cultura, e non potendo rivestirsi di una cultura non sua, si appropria di quella globale: i jeans e il berretto da baseball, qui, come in america o nei sobborghi di nairobi. Uno straniero qui è nulla, mentre sarebbe molto nella sua storia-luogo di origine, in africa, in asia, in america latina. Sempre più ormai spariscono i dialetti, gli usi locali, sviluppati nel chiuso delle valli e all'ombra dei campanili in una ricchissima antropodiversità. In un mondo senza più confini, nè patria, nè popoli, spariscono le diversità nazionali, figlie dei percorsi storici e delle determinanti ambientali e culturali: il carattere espansivo dei meridionali, la rigida disciplina tedesca, erede del militarismo prussiano, o la grandeur francese, nel futuro, saranno concetti astratti. Pensavo tutto questo leggendo i racconti Yiddish di "gimpel l'idiota" , affresco che rievoca il mondo scomparso nella Shoah. Gli scemi del paese, i rabbini, i golem, gli scaccini, i sensali di matrimonio: il fascino di queste storie e la loro originalità derivano proprio dall'isolamento culturale e dalla mancata integrazione che gli ebrei mantennero durante la loro diaspora. Senza diversità, in un mondo ovunque uguale, non ci saranno più tradizioni, e si perderà il mistero e la meraviglia di scoprire culture diverse dalla nostra. Non ci saranno più leggende da raccontare, perchè le storie nascono nel chiuso delle valli e vengono tramandate dai nonni ai nipoti. Resteranno solo le piccole storie degli individui, ognuno chiuso nella sua vita, senza una storia comune. E noi abbiamo bisogno di storie, di miti, di leggende e di ricordi, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
                            Ti invito a considerare che io non vedo il mondo come un parco a tema, una recita teatrale o un libro, la cui storia rimane immutabile nel tempo.

                            Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
                            Scegli la tua madrelingua? Le sovrastrutture sociali in cui, volente o nolente, cresci? Scegli tu i modi di dire e gli usi a cui sei sottoposto da prima ancora di respirare l'aria del pianeta?

                            Non lo fai e non hai idea quanto, anche solo la lingua, modifichino. Tu non scegli nulla, nessuno sceglie nulla. Il caso o Dio scelgono, a seconda delle tue credenze, non elevarti in luoghi che non ti appartengono, che non appartengono nessun uomo.
                            La madrelingua diventa relativa ad un certo punto. Quando avrai vissuto fuori da luogo in cui sei nato molto piu' tempo di quello che hai speso in quest'ultimo anche quella diventa quasi secondaria. I modi di dire spariscono e si adattano, tanto che anche quando torno spesso ho bisogno di esprimerli in inglese perche' nella mia mente "rendono meglio" e le sovrastrutture sociali cambiano, specialmente quando non le hai mai apprezzate.
                            Il mio diario

                            juggernaut

                            ?d????n??t/
                            noun
                            • a huge, powerful, and overwhelming force.





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                              Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
                              E' incredibile quanto le persone più vengono messe in catene più credono di essere libere
                              E' incredibile quanto le persone meno sanno di cosa parlano e piu' vogliono pontificare su quello che altri credono sulla base di esperienze personali. In tutto credendo di essere liberi pensatori, quando invece sono incatenati a luoghi geografici e costruzioni sociali che li limitano.
                              Il mio diario

                              juggernaut

                              ?d????n??t/
                              noun
                              • a huge, powerful, and overwhelming force.





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                                Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggio
                                vabè dai adesso non esageriamo, di gente che ha scelto di andare a vivere qua e là in giro per il mondo cenè eh
                                si passa da un estremo all'altro, da io posso fare quello che voglio, all'io in verità non posso fare nulla perchè è tutto predeterminato ( quindi il massimo della de responsabilizzazione)
                                Nessuno ha detto che é predeterminato, ma che tu non abbia potere sulle cose mi sembra qualcosa di abbastanza ovvio!

                                Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza Messaggio
                                Ti invito a considerare che io non vedo il mondo come un parco a tema, una recita teatrale o un libro, la cui storia rimane immutabile nel tempo.


                                La madrelingua diventa relativa ad un certo punto. Quando avrai vissuto fuori da luogo in cui sei nato molto piu' tempo di quello che hai speso in quest'ultimo anche quella diventa quasi secondaria. I modi di dire spariscono e si adattano, tanto che anche quando torno spesso ho bisogno di esprimerli in inglese perche' nella mia mente "rendono meglio" e le sovrastrutture sociali cambiano, specialmente quando non le hai mai apprezzate.
                                Allora andresti studiato. Moltissimi studi dicono il contrario, per te non si applicano, quindi sei un caso limite e unico. Übermensch.

                                @Arturo: in Germania "Heimat" sta diventando ufficiosamente un termine da non usare.
                                Originariamente Scritto da claudio96

                                sigpic
                                più o meno il triplo

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