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Casapound
scheda bianca/ nulla
non voterò
spero che stai trollando
Solo in Italia non si può ed è uno scandalo totale ...![]()
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Ah, no, in realtà ci saranno tantissime altre situazioni analoghe :
Chi voterà nel 2021 in Europa
Nel Vecchio Continente si comincia il 24 gennaio, con le*elezioni del presidente della Repubblica del Portogallo.
In*Kosovo*si va verso elezioni politiche anticipate dopo la sentenza della Corte costituzionale sull’illegittimità del governo Hoti. È possibile il ricorso ai seggi tra la fine di gennaio e febbraio.
Il 12 febbraio si voterà per il*rinnovo del Parlamento in Catalogna, per il quale si sta già votando per corrispondenza fino al 4 febbraio. In primavera ci sarà inoltre l’elezione presidenziale in*Kosovo. Anche in*Bulgaria*doppie elezioni: il 28 marzo le parlamentari mentre in autunno le presidenziali. In*Olanda*invece si terranno le elezioni legislative il 17 marzo. Fissata anche la data delle*parlamentari in Albania*(25 aprile) e delle elezioni nel*Regno Unito, quando Scozia, Galles e la città di Londra voteranno (6 maggio).
Il Regno Unito post Brexit dovrà quindi affrontare la prova del sempre più forte indipendentismo scozzese. Il 23 maggio, sono previste le elezioni parlamentari a*Cipro, così come nel mese di settembre sia in Norvegia (13) che in Islanda (25). In*Russia*invece, il 19 settembre, avranno luogo le elezioni legislative. *
Per importanza forse la tornata elettorale in Europa più rilevante nel 2021 sarà quella in*Germania. I tedeschi andranno alle urne il 26 settembre per decidere il successore di Angela Merkel e la composizione del nuovo Parlamento federale, ma prima sono previste sei elezioni regionali nei laender (14 marzo nel Baden-Wuerttemberg e nella Renania-Palatinato, il 25 aprile nella Turingia, il 6 giugno in Bassa Sassonia, il 20 giugno quelle per il rinnovo del Bundestag e nel Meclemburgo-Pomerania anteriore).
https://www.google.com/amp/s/www.agi...o-10986398/amp
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ogni volta no, ma alla seconda crisi di governo con la prospettiva di un conte ter mi sembrerebbe naturale. C'è poi da considerare che la maggioranza in parlamento non rispecchia più la maggioranza nelle intenzioni di voto, e non con poco scarto. Mi sembra che nella prima repubblica una volta si verificò un fatto del genere e proprio per questo si giudicò necessario andare alle elezioni.
Ma sappiamo tutti che a condizioni invertite, con la destra al governo e la sinistra prima forza reale nel paese, saremmo andati al voto già alla prima crisi di governo.
Che poi a ben vedere a destra abbiamo partiti più o meno omogenei nel programma, a sinistra abbiamo la sinistra vera, pd leu etc, che arriva a meno del 30%, e i grillini, che dovrebbero essere il terzo polo, invece ora si contano come se fossero sinistra
Si adesso pure il voto
Accontentatevi che domani il caffè si può prendere a bancone e non ve lo tirano tipo fresbee,e sbrigatevi a correre a casa alle 10 che se no vi assemblate in giro
Per il voto se ne parla quando comitato degli scienziati e sopratutto il pdc è d'accordo
Il voto è l'ultima cosa che potrà succedere tanto.
Purtroppo.
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Sondaggio | Il partito di Renzi cala al 2,4%, Forza Italia ritorna sopra il 10
La strategia dell’ex premier non è apprezzata dagli elettori (il 44% ritiene che agisca solo per interesse di partito). Gli azzurri tornano a livelli che non vedevano da tempo
Tanto tuonò che piovve: dopo settimane di tensioni politiche Italia viva ha annunciato le dimissioni delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto, sancendo di fatto la crisi di governo. I motivi dell’uscita dalla maggioranza sono stati presentati in modo approfondito da Matteo Renzi nella conferenza stampa di mercoledì scorso, cionondimeno gli italiani si dividono sulla comprensione delle ragioni della crisi: il 45% ritiene di averle capite mentre il 42% dichiara esplicitamente di non averle comprese e il 13% non si esprime in proposito. Il motivo principale della crisi viene attribuito dal 44% al desiderio di Renzi di inseguire gli interessi del proprio partito o quelli personali (la percentuale sale al 52% tra coloro che dichiarano di avere capito) mentre il 16% ritiene che dipenda da questioni di merito da ricondurre a posizioni molto diverse tra Italia viva e le altre forse della maggioranza su questioni importanti; il 9% attribuisce la crisi ad uno scontro personale tra Renzi e Giuseppe Conte e il 6% alla volontà del premier di inseguire i propri interessi personali.Un italiano su quattro appare disorientato e non è in grado di dare una risposta. I giudizi più severi su Renzi provengono, come era lecito attendersi, dagli elettori del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle, mentre tra gli elettori del centrodestra, pur prevalendo le responsabilità attribuite a Renzi (per interessi di parte o questioni di merito), risulta più elevata la quota di coloro che ritengono che la crisi dipenda da Conte o da uno scontro personale tra i due. Ed è interessante osservare che una parte di coloro che avevano dichiarato di non aver compreso i motivi della crisi attribuisce le responsabilità a interessi di parte di Renzi, presumibilmente per ragioni pregiudiziali.
Nel complesso il 43% è del parere che l’esperienza del governo Conte debba continuare, mentre il 36% ritiene che sia arrivata al capolinea e il 21% non ha un’opinione. La crisi al momento non sembra avere riflessi sulle valutazioni dell’operato del governo e del presidente del Consiglio, infatti l’indice di gradimento dell’esecutivo (calcolato come sempre escludendo coloro che non si esprimono) si attesta sullo stesso livello del mese di dicembre (49) e quello di Conte (56) diminuisce di un punto. Gli orientamenti di voto fanno registrare l’aumento di quasi un punto rispetto a dicembre di Forza Italia (10,2%), che dal maggio del 2018 non otteneva un risultato a due cifre nei nostri sondaggi; al contrario Fratelli d’Italia diminuisce di un punto (15%) e la Lega, pur permanendo in testa alle preferenze con il 23,1%, è in flessione dello 0,4%. La progressiva crescita di FI negli ultimi quattro mesi sembra denotare un aumento nel centrodestra della componente più moderata, probabilmente indotto dalle inquietudini per il contesto economico e sanitario. Il Pd si mantiene al secondo posto in graduatoria con il 19,9% (-0.3%), seguito dal Movimento 5 Stelle con il 16,3% (in crescita di 0,3%). Tra le altre forze politiche si segnala l’aumento di Sinistra italiana/Leu (3,5%) e Azione (3,3%) e la flessione di 0,6% di Italia viva (2,4%) che al momento non sembra beneficiare in termini di consenso dall’apertura della crisi di governo.
Da segnalare infine l’«area grigia» rappresentata da astensionisti e indecisi che oggi rappresenta il 39,1%, quasi due elettori su cinque, cioè il segmento elettorale di gran lunga più numeroso. Si tratta di un gruppo composito che annovera persone distanti dalla politica (58% non esprime appartenenze e non si colloca politicamente) e spesso ostili ad essa, un gruppo caratterizzato in prevalenza da donne (57%), ultrasessantacinquenni (35%), individui meno istruiti (licenza media o elementare 55%), casalinghe o pensionati (48%) e ceti popolari. Ebbene, l’area grigia oggi appare più in difficoltà nel comprendere le ragioni della crisi (due su tre lo dichiarano esplicitamente) e la maggioranza relativa di costoro (39%) ritiene che l’esperienza del governo Conte debba continuare contro il 25% che è favorevole al cambio di governo e il 36% non si esprime. E a ciò si aggiunge che è proprio questo il segmento sociale che esprime le preoccupazioni più acute per l’emergenza sanitaria e economica che il Paese sta vivendo. Sullo sfondo c’è quindi il rischio che la crisi di governo allontani ulteriormente la politica e le istituzioni dai cittadini, molti dei quali sono indotti a ritenere che i conflitti politici rappresentino mere questioni di potere e siano in antitesi con gli interessi generali, soprattutto nel complesso scenario attuale. Pertanto, chiunque sarà chiamato a guidare il paese farebbe bene a porsi l’obiettivo di ridare fiducia ai cittadini, non tanto ragioni di consenso politico, quanto di clima sociale, il cui miglioramento è una componente essenziale per sostenere i provvedimenti e le riforme che il Paese è chiamato ad adottare.
CorSera
Per Speculum In Aenigmate
Con FDI, LEGA e FI il 50% è più che servito.
Teoricamente.
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Per Speculum In Aenigmate
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