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Biathlon Atletico e Bench Press: incongruenze e illogicità nella FIPCF

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    Biathlon Atletico e Bench Press: incongruenze e illogicità nella FIPCF

    Come opportunamente già spiegato nella sede d’origine, mi riallaccio ad una discussione nata in un altro 3D di questa stessa sezione Pl del forum, prendendo spunto da un utente che aveva sollevato dubbi in ordine ad alcuni dati e a certe affermazioni da me enunciate, per porre in risalto alcuni problemi concernenti la tematica dei regolamenti nelle specialità di bench press e di biathlon atletico in seno alla FIPCF e sottolineare le gravi contraddizioni riscontrabili tra queste norme e relativa prassi con i regolamenti internazionali - per quanto riguarda la prova di panca - e con logici e acclarati criteri di equità e di linearità per quanto attiene al biathlon atletico e, più in generale, all’organizzazione dell’attività agonistica di entrambe le suddette discipline.

    Diciamo pure che è sempre un tantino imbarazzante mettersi a parlare di se ma, d’altra parte, se la situazione lo richiede per una appropriata premessa ed anche i tuoi interlocutori ti mettono nella inevitabile condizione….; cercherò, per quanto possibile, di procedere con ordine ed essere il meno noioso e prolisso possibile anche se gli enunciati e gli argomenti in discussione sono molteplici.


    1) Sintesi della mia attività nel biathlon atletico.
    mi chiamo Giovanni D’Alessandro, romano, quasi 46 anni, pratico sport da ca. 40 anni (ho iniziato con la ginnastica artistica) e sono agonista da oltre 30 (prima con l’atletica leggera, poi con il biathlon e la bench press).
    Conosco molto bene il biathlon atletico, avendo partecipato alla prima gara ufficiale svoltasi in Italia nell’ottobre dell’83 (1° criterium FILPJ) ed avendo successivamente vissuto questa disciplina attraverso tutti i cambiamenti di sigla della federazione CONI : da FILPJ a FILPJK, fino alla suddivisione in FIPCF e FILKAM; nell’88 ho inoltre collaborato con Claudio Saliola all’organizzazione della prima manifestazione di biathlon su di una pista di atletica che divenne, l’anno successivo, riconosciuta come Criterium Nazionale FILPJK ed ebbe, tra l’altro, il concreto appoggio e partecipazione della medaglia d’oro olimpica di pentathlon Daniele Masala; successivamente, con l’AINBB, ho dato vita alla prima stagione agonistica di gare di biathlon in Italia e con la FIBAt alla prima federazione autonoma di solo biathlon; nel 1996, con la collaborazione della Fiera del Fitness di Rimini, ho organizzato un criterium nazionale di biathlon che ha visto la presenza ed il patrocinio dell’ex primatista mondiale dei 200mt., Pietro Mennea.
    Come atleta ho partecipato e vinto innumerevoli gare: tra queste, tralasciando le vittorie ottenute in categoria senior o master, mi sono aggiudicato l’Assoluto nel Criterium Nazionale FILPJk del ’99 davanti all’eterno rivale Cacciapuoti (che si è poi rifatto battendomi l’anno successivo) e, più recentemente, quando ormai la Federazione si chiamava già FICF, ho vinto l’Assoluto al Campionato Italiano di Biathlon del 2004, svoltosi a Cortina d’Ampezzo.
    Ho partecipato per l’ultima volta (per i motivi che poi illustrerò) al Campionato FIPCF di biathlon nell’edizione del 2005, svoltasi a Carpi (MO): in quell’occasione, ottenni il 2° posto tra i master (ad un solo punto dall’attuale Campione Italiano, Nazareno Meschini) con le seguenti prestazioni: 43 anni, p.c. kg. 60,6 – alzata raw con “fermo” al petto kg.127,5 – 3200mt. di corsa in 11’41”.
    Questi ultimi dati citati possono agevolmente essere controllati sul sito dell’FIPCF, alla voce attività agonistica, richiamando l’anno 2005 e cliccando sul Campionato di Biathlon.
    Come tecnico, ho conseguito prima la qualifica di allenatore di pesistica e poi quella di istruttore, a seguito del corso coordinato e diretto dall’attuale Presidente FIPCF Antonio Urso, nel 2002, a Roma, presso il Centro di Preparazione Olimpica all’interno del Palazzetto FILKAM/FIPCF di Castelfusano.



    2) Logistica ed Organizzazione delle gare di panca e biathlon.
    Nessuno mette minimamente in dubbio il valore e la qualità della FIPCF nell’organizzazione, preparazione e svolgimento delle gare proprie di istituto, vale a dire il sollevamento pesi olimpico: in queste la FIPCF è inimitabile, anche perché…è l’unica; né potrebbe diversamente essere visto che proprio queste, e non altre, sono le discipline che le competono per tradizione e compito.
    Pertanto, non serve difendere in questo settore la Federazione e postare – come avvenuto in altro 3D - la foto dei moschettieri olimpici del weightlifting con la maglia azzurra e destinati a Pechino non dimostra alcunché: visto che non di questo si parlava e contestava ma piuttosto di bench press, cioè di gare di panca e della panca stessa nell’ambito del biathlon; e qui – ahimè – la situazione è talmente diversa che certo non è possibile reperire foto di panchisti dell’FIPCF, in maglia azzurra, che si accingono a disputare una qualsivoglia competizione internazionale.
    Si rammenta che il CIO , Comitato Internazionale Olimpico, riconosce per lo sport del powerlifting (comprensivo della bench press) in ambito mondiale, l’IPF (International Powerlifting Federation): questa, a sua volta, in Italia riconosce la Federazione Italiana Powerlifting(FIPL).
    Il CONI, pertanto, in quanto controllato dal CIO a livello mondiale, nel mentre ha consentito a che la FIPCF prevedesse in statuto il Campionato Italiano di Biathlon (mancando una diversa federazione nazionale e internazionale di riferimento) le ha precluso analoga iniziativa per quanto riguarda la bench press, prendendo atto che già esiste in Italia una realtà federale (la FIPL) internazionalmente affiliata ad altra Federazione (IPF) a sua volta riconosciuta CIO.
    Ecco spiegato il perché la FIPCF non possa organizzare (a differenza del biathlon) gare di panca con denominazione di “Campionato” e provi, invece, a porvi riparo con la vaga dizione di “Criterium”.
    Buon senso vorrebbe, tuttavia, che la FIPCF si conformasse, nell’organizzazione delle gare di panca sotto la propria egida, ai regolamenti internazionalmente riconosciuti. Purtroppo così non è e si assiste a spettacoli decisamente mediocri: panche diverse l’una dall’altra e non omologate nell’ambito della stessa gara; arbitri senz’altro competenti nel sollevamento pesi ma non altrettanto nel powerlifting, piazzati in maniera non consona attorno alla pedana (dinanzi ai piedi dell’atleta, anziché dietro la testa, per simulare la posizione del weightlifting davanti al bilanciere); procedure di successione della gara e di entrata in pedana non conformi alla disciplina della bench press; abbigliamento degli atleti non omogeneo, inadeguato, spesso casual e non precedentemente controllato ed approvato; sistema di giudizio antiquato, senza le luci di arbitraggio e giurie che interpretano diversamente i comandi e le norme regolamentari da pedana a pedana, all’interno della medesima gara, a seconda della diversa esperienza curriculare dei singoli giudici.
    Insomma una generale confusione – rapportata, si badi bene, ad un attività sportiva che non dovrebbe affatto essere promozionale o festaiola, poichè posta in calendario federale - che tristemente riporta la disciplina della bench press a contesti molto più ristretti e limitati rispetto a quelli che una Federazione del CONI dovrebbe rappresentare.
    La necessità di estendere i propri compiti a realtà partecipative ben più numerose del sollevamento pesi (ormai praticato selettivamente quasi solo da società militari) ed il comprensibile tentativo federale di sopravvivere a ripetuti preannunci di possibile soppressione o inglobazione da parte del CONI, avrebbe dovuto perlomeno ed umilmente condurre la FIPCF a ben altre consapevoli prese di coscienza.
    Sarebbe come, per fare un esempio ironico, se la FIPL decidesse di organizzare un campionato di calcio che non le spetta e di cui poco conosce e, per giunta, si intestardisse a sostenere che gli arbitri, anziché correre in mezzo al campo a seguire le azioni di gioco, debbano collocarsi ai vertici del rettangolo di gioco, seduti e col braccio alzato solo perché così richiamano più da vicino quello che è il loro impiego durante le gare di alzate di potenza!




    3) Regolamento tecnico e “fermo” al petto.
    Negli anni ’80 e ’90, le gare di panca e di biathlon della FILPJK erano, dal punto di vista tecnico, quanto di più improvvisato e paesano potesse essere organizzato (laddove il termine “organizzato” è un eufemismo). Attrezzatura rimediata, strutture trascurate, percorsi di corsa non transennati nei parchi pubblici ed in mezzo alla gente anche per i cosiddetti criterium nazionali; lunghezza degli stessi percorsi dubbia, diseguale ed abbreviata, così da rendere non omologabile qualunque risultato faticosamente ottenuto.
    Allorché si verificò lo sdoppiamento federale e la trasformazione della precedente sigla in FIPCF, si tentò di portare avanti un discorso più maturo e professionale.
    Nel 2002, tramite l’Associazione Sportiva affiliata FIPCF che rappresento – la Taurus Center Line di Roma – chiesi ed ottenni l’organizzazione del Campionato Italiano FIPCF di Biathlon Atletico, che divenne il primo ufficialmente disputato con l’inserimento del “fermo” al petto per la prova di panca (come da regolamento internazionale IPF) e lo svolgimento della prova di corsa in pista sulla distanza accertata delle 2 miglia, con cronometraggio a cura della FICr (federazione Italiana Cronometristi).
    La gara si svolse a Roma, presso il Centro Logistico Sportivo della Guardia di Finanza di Villa Spada, grazie anche al prezioso contributo dell’amico e collega Giorgio Agostinoni (Giorgiodelfino e Giorgio RNP sui vari forum).
    La gara ed il suo regolamento erano stati in precedenza concordati con i vertici dell’FIPCF dell’epoca: il Presidente Andrea Umili, il Segretario Generale Dino Rossi, l’allora Commissario straordinario per il Lazio Urso e il Segretario di settore Federico Fabiani (poi prematuramente scomparso).
    Da allora, devo dare atto alla FIPCF di aver mantenuto l’effettuazione della prova di corsa in pista, su distanza ufficiale, con cronometraggio elettrico: cosa che approvo e mi inorgoglisce.
    Purtroppo, non altrettanto può dirsi per la prova di bench press. A decorrere dal 2006, infatti, la FIPCF per motivi inspiegabili (che poi, a riflettervi bene, tanto misteriosi non sono) ha abolito il fermo al petto, facendo tornare indietro la specialità della distensione su panca di oltre 15 anni.
    Ovviamente, eliminando il fattore “fermo”, a nulla serve – se non a confondere ancor più le cose – la contraddittoria e mistificatrice norma introdotta che pretenderebbe di vietare “il rimbalzo sul petto”. Infatti, non essendovi soluzione di continuità tra la discesa e la risalita del bilanciere, il rimbalzo sul petto nella accezione squisitamente pliometrica è, per legge balistica, inevitabile.
    Porre quindi in essere una norma volutamente imprecisa e pretestuosa aggrava soltanto la situazione, consentendo una valutazione discrezionale, da giudice a giudice e da panca a panca, su quale entità visiva sia il rimbalzo da ammettere come regolamentare e quale no.
    A dimostrazione di ciò, nei filmati inerenti ai Campionati di biathlon o ai Criterium nazionali di panca che possono essere visionati sul “tubo”, è agevolmente constatabile come anche atleti di livello, valore e spessore fatalmente – e a questo punto giustamente – rimbalzano, a dispetto di qualunque esecuzione internazionalmente consentita.
    Inutile poi soffermarsi sulle esecuzioni degli atleti di livello inferiore, persino pericolose, che danno la stura a giudizi arbitrali difformi e sperequativi da atleta ad atleta, gara a gara, località a località, non per loro colpa ma per intrinseca incoerenza della norma.
    Tali incongruenze sono già palesi nei cosiddetti Campionati o criterium nazionali, per chi conosce il contesto ufficiale delle gare di bench press; divengono addirittura ridicole in occasione di pseudo campionati regionali che, per la prestigiosa sigla federale di cui si ammantano, dovrebbero comunque garantire un comportamento decoroso - come avviene del resto per le gare regionali di sollevamento – o, in alternativa, non essere neppure previsti e disputati.




    4) Tabelle di punteggio.
    Nell’ambito del biathlon - come è noto - non ci sono le categorie di peso e questo ha spesso comportato diversi problemi nei punteggi di riferimento.
    La FIPCF, come prima la FILPJK e la FILPJ, aveva sempre adottato la tabella Sinclair ( in uso, da tempo remoto, nel sollevamento pesi) che sembrava meglio di altri compararsi, per unità di misure base, alla tabella svedese in uso per la prova di corsa. Al contrario, il tentativo episodico di usare la Schwartz, alcuni anni or sono, aveva ingenerato parecchi problemi e discussioni.
    Tuttavia, già nel 2005, la FIPCF decise di modificare immotivatamente lo sviluppo dei coefficienti numerici della Sinclair.
    Il vero clou di tutta l’operazione è stato però raggiunto nel 2006: con mossa repentina e sottaciuta, la Federazione pensò bene di modificare i coefficienti numerici della tabella in uso a seconda della classe di età di cui dovevasi stilare la classifica!
    In altre parole - per fare degli esempi pratici riferiti all’ultimo Campionato italiano di biathlon 2007 - se lo specialista napoletano Cacciapuoti, nato nel ’69 e quindi senior, ad un peso corporeo di kg.84,5 si vedeva attribuire un coefficiente di partenza pari a 1,1897… il veneziano Zampieri, classe ’62 e dunque master A, ad identico peso, partiva con un coefficiente pari a 1,4157.
    L’iniziativa sconclusionata e farraginosa non avrebbe forse causato altri effetti pratici, a parte quelli di una deprecabile immagine, se le classifiche fossero rimaste sempre separate; in realtà, mancando appunto le categorie di peso, si doveva alla fine procedere all’attribuzione del vincitore Assoluto tra le varie classi di età (miglior risultato tecnico) e, ovviamente, si avevano risultati sorprendenti e falsati.
    Cosicché il viterbese Meschini - forte atleta e bravissima persona, che conosco da anni – con 78,2 kg di peso e quindi solo 6 chili in meno di Cacciapuoti, però 45enne, si è visto attribuire il coefficiente di 1,4755 (partendo cioè dall’unità di misura dei master A, vd. sopra Zampieri) e si è trovato con 150kg. di alzata contro i 188 di Cacciapuoti (cioè quasi 40 chili in meno!) ad un quasi analogo punteggio (221 contro 223), avendo poi buon gioco con la corsa a vincere il titolo italiano, che chiaramente non avrebbe mai potuto aggiudicarsi se i coefficienti di riferimento fossero stati senz’altro diversi da peso a peso ma sviluppati per tutti allo stesso modo.
    Un esempio ancor più eclatante riguarda l’amico Carmelo Marraffa (sto citando nomi e cognomi di atleti con i quali ho notevole confidenza): classificatosi solo 4° tra i master B, con un peso corporeo di kg.61.5, un’alzata di 98kg, un tempo in corsa di 11’34”; egli avrebbe miracolosamente ottenuto identica posizione tra i seniores staccando il 5° di quasi 15 punti, nonostante questi pesando solo 5 chili in più ne sollevasse 20 di più e lo battesse nella corsa.
    Si pensi che il Marraffa, ad un ricordato peso corporeo di 61.5kg., partiva con un coefficiente pari a punti 1,7975 laddove il giovane Aquilanti (2° cl.to senior), pur se “leggero” solo 57 chili, aveva un coefficiente inferiore pari a 1,5365….solo perché l’amico Carmelo era “fortunato” ad avere 49 anni!!
    Inutile sottolineare come le cervellotiche ed impresentabili determinazioni - sancite contemporaneamente nel 2006 - di abolire il “fermo” nella prova di panca e stravolgere le tabelle di punteggio nella corsa abbiano definitivamente spinto me ed altri ad abbandonare il biathlon (e la bench press) targato FIPCF, nonostante che da “vecchietto” quale ormai sono (e qualora non avessi temuto il ridicolo) avrei potuto essere agevolato da quelle iniziative; le quali, peraltro, strambe ed evidenti agli occhi di tutti gli addetti ai lavori, possono trovare l’unica plausibile spiegazione nel goffo tentativo di voler, ad ogni costo, accontentare qualcuno nell’assegnazione dei punteggi a squadre, validi ed utili anche per la forza decisionale che rappresentano in occasione delle votazioni assembleari.
    I calcoli sopra riportati possono facilmente essere replicati e verificati, sul sito FIPCF, da chiunque abbia voglia e tempo di controllare le classifiche – ed i punteggi che le hanno determinate – dell’ultimo Campionato italiano di biathlon atletico.

    ________________________________________
    Spero vivamente di essere riuscito a trasmettere, nella forma più chiara possibile, l’analisi della situazione sopra enunciata; mi impegno, d’altro canto, a fornire qualsivoglia ulteriore spiegazione, disamina e riflessione che sia nelle mie capacità a qualunque utente, operatore, amatore lo desideri.
    Nel frattempo, augurando sinceramente ai giovani atleti che si affacciano a questo appassionante mondo di raccogliere in futuro le stesse soddisfazioni e gratificazioni - ed anche di più! – come quelle da me ottenute, prima nel biathlon atletico (per 23 anni), poi nella bench press (ed ancora adesso), quindi ora nel PL (come tecnico di giovani agonisti), rivolgo a tutti indistintamente il più caloroso saluto di “good lift” pesante, da parte di……….Tonymusante .

    Sportivi saluti,
    Giovanni D’Alessandro,
    Tecnico FIPCF e FIDAL – già atleta ed organizzatore di biathlon FIPCF, AINBB, FIBAt – arbitro FIPL – pluricampione italiano FIPL di bench press ‘94/2006 – med. di bronzo ai mondiali master IPF di bench press 2007 - membro della Federazione Italiana Dirigenti Sportivi (FIDiS CONI).
    Last edited by Tonymusante; 18-08-2008, 18:45:00.

    #2
    per chiunque ne abbia il potere, è possibile metter questo post di Tonymusante in evidenza? Non solo è un post di riferimento a cui eventualmente ridirezionare eventuali domande sull'argomento, ma è anche una delle trattazioni più chiare nel dissipare dubbi circa i poteri e le competenze delle varie federazioni di PL.
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      #3
      Ho messo in rilievo il 3d e ho spostato in un'altra discussione le considerazioni sulla panca di REACCIAIO non rilevanti ai fini del tema in oggetto.

      *****, ho scritto come nelle comunicazioni aziendali...

      Comunque fra qualche giorno cancello questo post e il tuo precedente.

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        #4
        azz...mi ero scordato che eri moderator qua. Menomale va...
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          #5
          beh, che dire? Grazie a entrambi

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            #6
            molto interessante come articolo....

            ci entrero' spesso....

            resta il fatto che entrambe le federazioni hanno un ruolo importante nello sport in italia....

            ma alle volte mi chiedo come mai la panca lo stacco e lo squat non rientrano nei giochi olimpici....

            enrico non ti piacerebbe frantumare il culo ad un cinese?
            _.:ReAcCiAo:._
            Cronos Powerlifting Club Messina
            sigpic

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              #7
              Originariamente Scritto da REACCIAIO Visualizza Messaggio
              enrico non ti piacerebbe frantumare il culo ad un cinese?
              detta cosi suona strana.... cmq, mi sa che non ti rendi bene conto di quali siano i carichi della mia categoria a livello internazionale.
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                #8
                Originariamente Scritto da PowerEnrico Visualizza Messaggio
                detta cosi suona strana.... cmq, mi sa che non ti rendi bene conto di quali siano i carichi della mia categoria a livello internazionale.
                si lo so enrico era un modo per ironizzare un po'.........

                cmq i russi sono fortissimi nel powerlifting vero?
                _.:ReAcCiAo:._
                Cronos Powerlifting Club Messina
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                  #9
                  russia, ukraina, polonia, il nord europa, tutte nazioni avanti anni luce rispetto alle altre.
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                    #10
                    Originariamente Scritto da PowerEnrico Visualizza Messaggio
                    russia, ukraina, polonia, il nord europa, tutte nazioni avanti anni luce rispetto alle altre.
                    si ma è anche vero che li le droghe sono all'ordine del giorno o mi sbaglio?
                    _.:ReAcCiAo:._
                    Cronos Powerlifting Club Messina
                    sigpic

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                      #11
                      perchè altrove no?
                      i test in IPF vengono cmq effettuati, basta che vedi i risultati delle gare internazionali ed accanto al tot c'è indicato anche se l'atleta è stato sottoposto a test. Ok, non è indice di niente, però fatto sta che ll test viene effettuato, lo passano, e queste continuano ad essere le nazioni più forti.

                      Il discorso è ampio e se n'è parlato alla nasuea. Più importante del discorso doping secondo me è il bacino di utenza e la trdizione che gli sport di forza hanno in questi paesi rispetto ad altri. Tutto qua. Non è raro vedere in questi posti ragazzi giovanissimi, che già dalle prime calssi della scuola, vengono indirizzati a discipline alle quali noi, nel nostro paese, approdiamo in età adulta o come attività integrativa di altri sport.
                      Da noi si gioca a calcio, ed in quello siamo forti (o almeno crediamo di esserlo).
                      My Videos: www.youtube.com/profile?user=EnricoPL
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                        #12
                        Originariamente Scritto da PowerEnrico Visualizza Messaggio
                        perchè altrove no?
                        i test in IPF vengono cmq effettuati, basta che vedi i risultati delle gare internazionali ed accanto al tot c'è indicato anche se l'atleta è stato sottoposto a test. Ok, non è indice di niente, però fatto sta che ll test viene effettuato, lo passano, e queste continuano ad essere le nazioni più forti.

                        Il discorso è ampio e se n'è parlato alla nasuea. Più importante del discorso doping secondo me è il bacino di utenza e la trdizione che gli sport di forza hanno in questi paesi rispetto ad altri. Tutto qua. Non è raro vedere in questi posti ragazzi giovanissimi, che già dalle prime calssi della scuola, vengono indirizzati a discipline alle quali noi, nel nostro paese, approdiamo in età adulta o come attività integrativa di altri sport.
                        Da noi si gioca a calcio, ed in quello siamo forti (o almeno crediamo di esserlo).
                        quoto in toto enrico...
                        _.:ReAcCiAo:._
                        Cronos Powerlifting Club Messina
                        sigpic

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                          #13
                          ma x curiosità hai parlato con chi fà parte della fipcf?
                          cioè queste osservazioni sono rimaste solo su questo forum o le hai portate sotto gli occhi di qualcuno?
                          se si che hanno detto o risposto?
                          LA STRADA CHE HO PERCORSO....

                          Commenta


                            #14
                            Originariamente Scritto da Doggy Visualizza Messaggio
                            ma x curiosità hai parlato con chi fà parte della fipcf?
                            cioè queste osservazioni sono rimaste solo su questo forum o le hai portate sotto gli occhi di qualcuno?
                            se si che hanno detto o risposto?

                            Se prima di postare hai avuto modo di leggere con attenzione tutto l'articolo (mi rendo conto che è lungo e noioso ma... non posso farci niente è tutta la storia ad essere lunga), avresti dovuto notare che mi sono adeguatamente presentato con nome, cognome e qualifiche: sono un tecnico FIPCF ed ho organizzato Criterium e Campionati con quella sigla e con quella precedente (FILPJK), altro che parlarci soltanto!
                            E' una storia ultra decennale ed ormai si sono stancati tutti: chi voleva capire ha capito, chi non lo ha fatto è perchè ha altre logiche ed altri interessi (e ho accennato anche a quelli).
                            Il biathlon, la bench press e la Cultura Fisica in generale alla Federazione non interessano come discipline da curare sotto l'aspetto professionale e agonistico (per loro, in quell'ottica, c'è solo il weightlifting), ma come evento promozionale e folkloristico da cavalcare ad altri fini: nuove tessere, incremento di partecipazione e tentativo (molto arduo) di difendere un'autonomia ed una ragione d'essere, con relativi contributi, rispetto all'Ente CONI e con riferimento ad un'attività - il Sollevamento Olimpico - ormai praticato da pochissimi atleti, quasi esclusivamente nelle Società militari (a livello regionale le gare di weightlifting si svolgono quasi dovunque di fronte a pochi intimi).

                            Se questi sono i motivi dominanti - come peraltro candidamente sottintesi anche recentemente da alti esponenti in occasioni di riunioni - qualsiasi ulteriore tentativo non avrebbe senso, mancando la buonafede nel dialogo. Perlomeno, fin tanto che certi equilibri rimarranno tali a livello rappresentativo e nazionale.

                            Nel corso del mio articolo, pubblicato anche su altri fora, tra le critiche e gli appunti tecnici, mi ero tuttavia compiaciuto del fatto che - pur nell'approssimazione generale concernente la prova di bench press ed i coefficienti tabellari - tuttavia si era riuscito a far digerire l'idea che la prova di corsa dovesse svolgersi su di una pista di atletica regolamentare con annessi servizi di cronometraggio ufficiale.
                            Quanto sopra non per ostentazione di chissà cosa, ma per ovvi motivi di rigore nei tempi e nelle classifiche, nella consistenza del percorso, nel confronto non sperequativo con l'altra prova (pesi) costituente la disciplina, per garanzia ed ufficialità di risultati consoni ad una Federazione del CONI e ad una manifestazione nazionale da essa organizzata.
                            Bene. Leggo che la prova di corsa del prossimo "Criterium Nazionale" di Biathlon Atletico (per fortuna non più impropriamente definito Campionato Italiano) si svolgerà in un parco pubblico della città di Foggia: per carità, sicuramente ameno, ridente ed accogliente ma senz'altro più adatto ad una sagra, ad una festa o alla predisposizione del palco per il concerto di beneficenza della locale Madonna dell'Incoronata.
                            Ma tant'è; probabilmente il Comitato Regionale del posto poteva candidarsi con più efficacia e maggior solidità rispetto agli oneri che sarebbero occorsi per predisporre il tutto, laddove vi fossero impianti rispondenti a certe caratteristiche.
                            Ma, d'altronde, qualora qualcuno avesse potuto offrire detti impianti domandando in cambio nè denaro nè benemerenze ma unicamente il rispetto di una minima logistica organizzativa, di certe peculiarità intrinseche al biathlon (le tabelle sono studiate per la prova di 2 miglia non di 2 km., altrimenti danno altri disomogenei punteggi), di una conformità nelle esecuzione della prova di bench press a regolamenti internazionali preesistenti.....beh, sarebbe stato gentilmente invitato a limitarsi al ruolo di allestitore operaio del palco, lasciando le incomprensibili, approssimate e sempre mutevoli norme regolamentari (di ignota origine e concepimento) alle misteriose logiche di una Federazione che ha, in realtà, competenze del tutto diverse.

                            In definitiva, se questo è il prodotto che viene richiesto dal bacino d'utenza e la risposta all'offerta si registra positiva ed adeguata nei numeri, hanno ragione loro e dunque W la FIPCF.
                            Se invece così non fosse del tutto o in larga parte - come certi inequivocabili dati statistici paiono far trapelare - allora è giusto che, nel piccolo di uno spazio web, tanti utenti possano venire a conoscenza di determinati fatti succedutisi nel tempo, in piena facoltà per chiunque di confutarli, come in altrettanta piena autonomia per i lettori e gli appassionati stessi di formarsi una propria idea, quale essa sia.

                            Un saluto e...goodlift, se sei un lifter

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                              #15
                              nn sono un lifter stò facendo un corso presso la fipcf a milano tutto qua...
                              LA STRADA CHE HO PERCORSO....

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