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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Torino-Milan, probabili formazioni e dove vederla: Ibra stagione finita, tocca a Rebic

    Partita crocevia per entrambe: i granata vanno in cerca di punti salvezza. Pioli si affida ancora a Diaz, dopo lo show contro la Juve

    È di nuovo l’ora dei senza Ibra. Gli esami clinici hanno confermato la prima diagnosi: il 39enne svedese ha una lieve distorsione al ginocchio e la sua stagione potrebbe già essere finita. Il piano dello staff medico è provare a rimetterlo in piedi per l’ultima partita in casa con l’Atalanta, nel caso in cui fosse decisiva, ma non sarà per niente facile. Non è a rischio invece l’Europeo: la Svezia può tirare un sospiro di sollievo. Non così il Milan, che nel momento chiave della stagione deve fare a meno del suo leader, ancora una volta. Vero che i giovanotti rossoneri ci hanno fatto l’abitudine — sarà l’assenza numero 17 su 36 partite — e soprattutto hanno dimostrato di riuscire a vincere anche senza di lui, come nell’ultima mezz’ora contro la Juventus, ma è chiaro che l’assenza è di quelle che pesano. A tre giornate dalla fine, proprio non ci voleva.

    Toccherà quindi a Rebic, autore del magnifico gol del raddoppio allo Stadium. Pare avesse preso malissimo la panchina, quindi quando è entrato era carico a mille: si è visto. «L’importante è che dia sempre il massimo» sorride Pioli, che dopo lo strepitoso show di domenica darà ancora fiducia a Diaz, che spera di avere in prestito dal Real anche l’anno prossimo.

    A proposito: Maldini ha nel mirino un altro madrileno, l’esterno Vazquez, in scadenza a giugno. Il nodo è l’ingaggio, 7 milioni, ma si sta trattando. Stasera contro un Toro a caccia di punti salvezza sarà una partita diversa, rispetto a quella con la Juve: occhio, perché il Diavolo spesso fatica contro le squadre che si chiudono. «Dobbiamo farcela a tutti i costi» ha messo in chiaro il tecnico Nicola, che pare intenzionato a cambiare mezza squadra rispetto al pareggio col Verona. Servono energie fresche: domenica c’è lo Spezia, altro duello chiave, ma soprattutto i granata giocheranno 4 gare in 12 giorni. Un rush finale da non fallire.


    Probabili formazioni
    Torino 3-5-2: 1 Sirigu; 3 Bremer, 4 Lyanco, 99 Buongiorno; 17 Singo, 8 Baselli, 38Mandragora, 7 Lukic, 13 Rodriguez; 11 Zaza. 26 Belotti
    Milan 4-2-3-1: 99 G. Donnarumma; 2 Calabria, 24 Kjaer, 23 Tomori, 19 Hernandez; 4 Bennacer ,79 Kessie; 7 Castillejo, 21 Diaz, 10 Calhanoglu; 12 Rebic
    Arbitro: Guida
    Tv: ore 20.45 Sky 202

    CorSera

    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Buffon, addio Juve: «Storia finita, tolgo il disturbo. O trovo un club che mi dà stimoli o smetto»

      Il 43enne portiere lascerà il club bianconero a fine stagione: «Il mio futuro è chiaro e delineato. Quest’anno si chiuderà in maniera definitiva questa bellissima e lunghissima esperienza. Finito un ciclo, giusto togliere il disturbo»

      Gigi Buffon dice addio alla Juventus. Il 43enne portiere bianconero ha rivelato le sue scelte in vista della fine della stagione in una intervista a BeIn Sports: «Il mio futuro è chiaro e delineato. Quest’anno si chiuderà in maniera definitiva questa bellissima e lunghissima esperienza con la Juve. Penso di aver dato tutto per la Juve. Ho ricevuto tutto e più di così non si può fare. Siamo arrivati alla fine di un ciclo ed è giusto che uno tolga il disturbo»


      «Ritiro? Forse»

      Mancano solo quattro partite alla conclusione della carriera di Gigi in bianconero vissuta in due tranches dal 2001 al 2018 e dal 2019 ad oggi. Nel mezzo, un anno al Paris Saint Germain. Con la Juve ha vinto tutto, tranne la Champions League. E ora che cosa farà? «O smetto di giocare o, se trovo una situazione che mi dà stimoli per giocare o fare un’esperienza di vita diversa, la prendo in considerazione».

      «Il problema di questa Juve? La continuità»

      L’ultimo anno si sta per chiudere però nel modo meno auspicato, con la Juve in grave difficoltà dopo nove scudetti consecutivi, e in lotta addirittura per conservare un posto Champions. «Ci è mancata continuità — spiega Buffon —. Alla fine nelle partite che abbiamo giocato contro le prime 5-6 squadre della classifica spesso abbiamo vinto, ogni tanto pareggiato e alcune volte perso. Però ce la siamo sempre giocata alla pari. Invece contro le squadre meno blasonate abbiamo perso punti stupidi. Questo significa che sei una squadra che deve ancora crescere caratterialmente».

      CorSera




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      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Sto campionato sembra che non finisce mai.
        Molti anni a dicembre/gennaio ero fuori da tutto e mi sembrava che comunque volasse... quest'anno a fine aprile ero ancora in Europa e mi pare come se fossi retrocesso.
        Maledetti figli di una cagna!

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          Stipendi Inter, Zhang chiede tagli anche ai dirigenti

          Il presidente dell'Inter ha incontrato la squadra, partiranno ora le trattative individuali per la rinuncia a due stipendi o la rimodulazione degli ingaggi su tempi più lunghi. L'invito è esteso agli amministratori delegati Marotta e Antonello fino a Conte e al suo staff. E l'allenatore annulla la conferenza per evitare domande sulla crisi societaria

          Per abbonati: https://www.repubblica.it/sport/calc...nti-300376706/
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            Ermzenn aveva domandato al riguardo:

            ___________

            Ricavi e costi, quanto pesa il flop dell’obiettivo Champions



            Un’idea degli effetti della mancata partecipazione alla Champions o dell’ingresso nell’elite europea è offerta dal Report Calcio della FIGC (realizzato da PwC su base empirica in base ai casi riscontrati tra il 2014 e il 2019), che ha stimato l’impatto economico di entrambi i casi. Si tratta pur sempre di una media ricavata dai casi degli ultimi anni, e trattandosi di situazioni sporadiche è possibile che l’effetto per un club si allontani da quello individuato dal report.

            Partendo dal mancato raggiungimento del risultato sportivo, un club che dall’anno prima a quello seguente fallisse l’ingresso in Champions (qualora accadesse, sarebbe il caso di Atalanta, Juventus o Lazio) l’impatto sul risultato netto sarebbe negativo per circa 75 milioni di euro.

            Non significa che la società chiuderebbe in rosso di 75 milioni, ma che l’assenza dalla massima competizione europea per club peserebbe in negativo per questa cifra. L’impatto sarebbe attenuato nel caso in cui il club in questione non si qualificasse in Champions ma centrasse l’obiettivo Europa League.

            In questa condizione il risultato netto sarebbe negativo per 20,1 milioni di euro. In entrambi i casi è evidente come a un netto calo dei ricavi da diritti tv (-29,7 milioni senza coppe e -23,4 milioni con Europa League) non sia corrisposto un calo del costo del lavoro, che è addirittura in crescita nei casi registrati in precedenza (+3,4 milioni e +4,1 milioni).

            Al contrario i club che nella stagione precedente hanno partecipato all’Europa League e dovessero riuscire a qualificarsi alla Champions League per la stagione successiva (sarebbe il caso di Napoli e Milan, se la classifica finale fosse quella attuale) l’impatto sul risultato netto sarebbe positivo per 24 milioni di euro.

            Quanti soldi perde chi non entra in Champions, come impatta l'ingresso - o la mancata partecipazione - in Champions in base agli anni precedenti
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            forse, tra mille inverni
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            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
              Sto campionato sembra che non finisce mai.
              Molti anni a dicembre/gennaio ero fuori da tutto e mi sembrava che comunque volasse... quest'anno a fine aprile ero ancora in Europa e mi pare come se fossi retrocesso.
              Maledetti figli di una cagna!

              Per fortuna inizieranno presto gli europei, così potrò seguire una partita di calcio senza l'ansia del tifo (dall'Italia di questi anni ti aspetti poco), sperando in una soddisfazione almeno dalla nazionale.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Per fortuna inizieranno presto gli europei, così potrò seguire una partita di calcio senza l'ansia del tifo (dall'Italia di questi anni ti aspetti poco), sperando in una soddisfazione almeno dalla nazionale.
                Sean, descrivimi la percezione visiva e sensoriale generale che ho quando vedo quei bastardi figli di puttan@, che pure quest'anno mi hanno fatto vomitare bile a fiumi.
                Fallo con una parola, come sai fare te.

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                  Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                  Sean, descrivimi la percezione visiva e sensoriale generale che ho quando vedo quei bastardi figli di puttan@, che pure quest'anno mi hanno fatto vomitare bile a fiumi.
                  Fallo con una parola, come sai fare te.
                  Roma

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                    Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                    Sean, descrivimi la percezione visiva e sensoriale generale che ho quando vedo quei bastardi figli di puttan@, che pure quest'anno mi hanno fatto vomitare bile a fiumi.
                    Fallo con una parola, come sai fare te.


                    Nel calcio Fabi bisogna sempre guardare avanti, per questo ieri mi sono permesso quel piccolo panegirico: avere fiducia, ogni nuova stagione è come una pianta che spunta e che si spera porterà frutto...altrimenti i tifosi non vivrebbero senza pensieri simili, sarebbe impossibile tifare se non guardando oltre lo ieri e qualche volta anche oltre l'oggi.

                    La Roma ha forse annusato l'aria di rivolgimento e scombinamento che c'è nel calcio italiano e ha deciso di prendere Mourinho per tentare di inserirsi tra le crisi (di natura e ordine diverso ma sempre crisi è) di Juve e Inter. Se Elliott avesse lo stesso sale in zucca, o la stessa voglia di investire, che paiono avere i Friedkin, farebbero lo stesso col Milan, ma la conferma di Pioli non è un segno verso quella direzione.

                    Questi pensieri stimolano i tifosi. Cassata finalmente questa stagione, tutto il disastro viene dimenticato e si guarderà alla prossima, dove il seme verrà piantato in estate per vedere se resisterà ai rigori dell'inverno per dare frutto auspicato in primavera.

                    Senza questa medicina chiamata speranza il calcio sarebbe uno sport bastardissimo e da non augurare al peggior nemico.
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                      Intanto il Milan pare voglia regalarsi Vlahovic per festeggiare il ritorno in champions. Iniziate le trattative con la Fiorentina, vedremo con quali esiti.
                      ...ma di noi
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Intanto il Milan pare voglia regalarsi Vlahovic per festeggiare il ritorno in champions. Iniziate le trattative con la Fiorentina, vedremo con quali esiti.
                        ahahaha madonna che gufata
                        Originariamente Scritto da Pesca
                        lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                          Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                          ahahaha madonna che gufata

                          Ormai non ci credo più. 3 partite e scontro diretto in perdita...ma più che altro ho visto l'orrore in campo domenica, e questa Juventus è capace di fare un punto in queste ultime 3.

                          Era da un pò che non seguivo interamente o quasi interamente una partita della Juve ed è stata davvero una fatica, una sofferenza...ma non tanto per la sconfitta ma proprio per aver assistito allo zero assoluto in campo, una cosa che ti chiedi: "ma possibile questo schifo?".

                          Importante mantenere il quinto posto. Si ripartirà dalla EL. E' una coppa che, se metti su una squadra con un senso ed una voglia, puoi anche vincere.
                          ...ma di noi
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                            Buffon lascia la Juve: il portiere che ha trasformato il ruolo in cerca di un altrove che non esiste

                            Quando ha iniziato il suo fisico era diverso da quello degli altri portieri italiani: più alto e più pesante. Ma è stata la capacità di intuire 2 secondi prima dove andasse la palla che ne ha fatto un fuoriclasse

                            di Mario Sconcerti

                            Mi piace molto Buffon che lascia la Juve per andare in cerca di un altrove che probabilmente non esiste. E’ la confessione di una vita onesta e un po’ sbandata. Buffon ha avuto tutto ma non si placa. Non cerca qualcosa in più, non cerca nuove esperienze. Conosce solo la sua vita e vorrebbe rimanerci dentro. Ognuno ha un mondo là fuori che non è affrontabile, ma pochi si chiedono davvero perché dovrei affrontarlo. Gigi è uno di questi coraggiosi che prendono sul serio l’abitudine a se stesso e i limiti che porta. Gigi avanza in un tempo che non vede e dice lascio la Juve perché non so più cosa voglio fare. Non so niente, ma stare a guardare non mi diverte. Il calcio è partecipazione e io sono diventato uno spettatore. Non voglio più che qualcuno mi dica dove stare, voglio deciderlo io. Datemi un po’ di tempo e troverò quel posto.

                            Riflettete per favore: non è la fine di una grande storia, è una resistenza dura, una dimostrazione di sincerità abbastanza disperata. Non sorride Buffon, è molto serio nell’addio alla Juve. Sa che sta attraversando un limite che lo mette a nudo e lui accetta lo spettacolo del suo corpo. Noi siamo esclusi, siamo in panchina. La partita è lui che torna protagonista del suo bisogno di essere. Buffon non ha inventato un ruolo, lo ha trasformato. Quando ha cominciato con il Parma, a metà degli anni novanta, i portieri erano diversi, avevano un altro fisico. Peruzzi giocava nella Juve, era alto 1.81, undici centimetri meno di Buffon e pesava 81 chili, undici chili meno. Nella Lazio di Zeman giocava un signore elegante e smilzo, Luca Marchegiani, forse l’ultimo portiere con una forma da vecchia generazione. Piuttosto alto, 1.88, ma appena 77 chili, quindici meno di Buffon. Solo Sebastiano Rossi era già nel futuro, due centimetri più di Buffon e un chilo in meno. Pagliuca era il più equilibrato, 1.90 per 87 chili. Buffon è stato un elastico teso in una fionda che nessuno era ancora riuscito a usare. Alternava flessibilità e potenza. Non aveva il freddo del grande portiere, era nervoso, molto dentro il gioco e con una sensibilità che era un allarme superiore. Era quella capacità di anticipare di due secondi la vita che ne ha fatto un fuoriclasse.

                            Giocare tutta la vita nella Juventus è difficile, non hai più di cinque interventi a partita su cui venire giudicato. Bisogna essere attenti e sapersi accontentare. Buffon sembra invece non aver fatto altro nella vita che evitare gol impossibili. Perché era uno spettacolo naturale. Con tutta la sobrietà che poteva mettere nel suo calcio, rubava sempre gli occhi della partita.

                            Non so se sia stato il migliore della storia. Il portiere è un ruolo per esperti, si migliora ma non si impara. Non è calcio normale. Ci sono stati portieri che non sapevano giocare a calcio senza che nessuno lo abbia mai saputo. Come giocava la palla Zoff? Non lo ricordo, forse non ci ho mai nemmeno pensato. Oggi è un ruolo globale e specialistico. Oggi un portiere tocca il pallone quanto un difensore. Ecco, quel calcio è cominciato con lui. Dei nuovi portieri i migliori in Europa sono Donnarumma e Allison. In Italia il più classico è Musso, Dragowski è un Peruzzi da approfondire, Handanovic quello con più anni e più talento. Ma non bisogna tirare le somme perché quella di Buffon non è una fine, è solo la coscienza di un disagio. E parlarne così in assemblea significa che lo stai già superando.

                            Non preoccuparti di dove andrai Gigi. Non è un tuo problema. Fai come sempre, solo quello che ami. E abbracciami Ilaria.

                            CorSera
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                            forse, tra mille inverni
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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Pensava che con CR7 la champions finalmente arrivava...easy

                              Mi sembra un po' la fine di Rossi...un uscita di scena un po' anonima
                              Originariamente Scritto da huntermaster
                              tu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.
                              Originariamente Scritto da luna80
                              Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?

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                                Mourinho: «Prima mi sono informato bene, poi ho scelto»


                                IL TEMPO (E. ZOTTI) - Non è un caso se José Mourinho ha scelto la Roma. Il portoghese ha visto nel progetto di Friedkin l'opportunità per mettersi in gioco con una sfida affascinante, pronto a gettare le basi per avviare una «rivoluzione culturale» all'interno di Trigoria. La decisione del portoghese è stata ponderata, prima di accettare infatti ha voluto conoscere nel dettaglio i piani e le ambizioni del club giallorosso nei prossimi anni.

                                «Quando prendo decisioni importanti, mi assicuro di avere tutte le informazioni di cui ho bisogno a portata di mano - ha spiegato in un'intervista con il trading partner XTB - questa è la "tattica" migliore perché è impossibile decidere senza conoscere tutti i dettagli e prendere tempo per capirli». Per il portoghese gli spunti per caricare la squadra in vista di ogni sfida e il modo di approcciarsi alla partita sono aspetti fondamentali: «Per me ogni partita ha una pressione, c'è sempre un significato diverso. C'è pressione in un derby, in una semifinale per arrivare in finale, in una finale per vincere il trofeo e tre punti per avanzare in classifica e non perdere la posizione. Il modo migliore per tenere lontana la pressione è prepararsi con costanza e anche in condizioni normali, in modo che i giocatori non sentano nulla di diverso».

                                Proprio da qui Mourinho vuole iniziare la sua rivoluzione, estirpando dalla mente dei giocatori la paura della vittoria e l'ansia di gestire un risultato.

                                IL TEMPO (E. ZOTTI) - Non è un caso se José Mourinho ha scelto la Roma . Il portoghese ha visto nel progetto di Friedkin l'opportunità per mettersi in gioco con una sfida affascinante, pronto a gettare le basi per avviare una «rivoluzione culturale» all'interno di Trigoria . La decisione del...
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                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Working...
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                                😀
                                🥰
                                🤢
                                😎
                                😡
                                👍
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