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Ad ognuno il suo (quarta parte)

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    Ad ognuno il suo (quarta parte)



    Il nostro viaggio volge ormai quasi alla conclusione con l'analisi di due altri importanti ormoni, che prendono il nome di T3 e T4 . T3 e T4 sono delle sigle che stanno rispettivamente per triodotironina e tetraiodotironina o tiroxina . La loro sintesi avviene nella tiroide , ghiandola a funzione endocrina, a livello di alcune cellule chiamate tirociti , che sono cellule a struttura follicolare. Le cellule follicolari rappresentano il tessuto cellulare funzionale della tiroide, cioè quello preposto alla produzione di suddetti ormoni. Vi è un altro tessuto cellulare minoritario nella tiroide, costituito dalle cellule parafollicolari (o cellule C), che sono preposte invece al rilascio di calcitonina, un ormone importante nella regolazione del calcio. Le cellule parafollicolari quindi sono cellule indipendenti funzionalmente dalla tiroide. Chimicamente gli ormoni tiroidei sono formati da un elemento centrale, la tireoglobulina , che deriva da un aminoacido sintetizzato a livello del reticolo endoplasmatico, la tirosina . La tireoglobulina, che presenta residui tirosinici complessa con 4 leganti, tra cui:

    monoiodotirodina (MIT)
    diiodotirodina (DIT)
    triodotironina (T3)
    tetraiodotironina (T4)

    La secrezione dei due ormoni tiroidei viene controllata dall' asse ipotalamo-ipofisi . L'ipotalamo infatti secerne TRH , ossia il fattore di liberazione della tireotropina , che stimola la liberazione di un ormone dall'ipofisi anteriore, il TSH ( la tireotropina appunto). Il TSH permette allo iodio di entrare dentro la cellula tiroidea, grazie ad un cotrasporto Na/I sostenuto da un trasporto attivo (una pompa con attività Na/K ATP-asica). Lo iodio a questo punto riesce a passare attraverso il lume cellulare e da qui esce, per legarsi al complessante centrale e cioè alla tireoglobulina. Rispettivamente una e due moli di iodio si legano ora alla tireoglobulina formando monoiodotirodina (MIT) e diiodotirodina (DIT) , mentre la tireoglobulina con residui tirosinici, legata rispettivamente a 3 e 4 atomi di iodio, porta alla formazione di T3 e T4 . T3 e T4 sono però ancora legati al complessante centrale della tireoglobulina. In effetti la tireoglobulina ha l'importante funzione di far rilasciare i due ormoni al momento giusto. Tutto il complesso deve ora entrare all'interno della cellula, e lo fa mediante endocitosi, e cioè una fusione dell'ormone rivestito da una membrana lipofila con la membrana cellulare. Attraverso l'azione di alcuni enzimi della classe delle proteasi il T3 e T4 si stacca dal complesso della tireoglobulina, che perde anche i suoi residui tirosinici.
    A questo punto, spiegata la sintesi di suddetti ormoni, vediamone il meccanismo d'azione . Gli ormoni, una volta secreti dalle cellule follicolari raggiungono il torrente ematico sottoforma di FT3 e FT4 (free T3 e free T4), che però rappresentano solo lo 0,03 % del totale, in quanto tali ormoni a livello plasmatico risultano legati al 99,97 % a particolari proteine carrier ossia la TBG (tireoglobulin binding proteins) e l'albumina . La frazione legata alle proteine plasmatiche come sappiamo è inattiva, per cui solo lo 0,03 dell'ormone totale libero nel siero risulta attivo e può agire sulle cellule bersaglio. La concentrazione plasmatica dei due ormoni è analoga, anche se cambia l'affinità di questi per le varie cellule del nostro organismo. Infatti il T3 è 10 volte più affine ai recettori delle cellule bersaglio rispetto al T4 ed è proprio per questo motivo che a livello periferico il T4 viene trasformato, mediante l'azione di un'enzima, la deiodinasi , in T3. Il T3 a livello periferico agisce in una maniera simile a quella vista per gli ormoni steroidei. L'ormone infatti, come tutti gli ormoni di natura liposolubile, migra nel nucleo cellulare a livello delle cellule bersaglio. Due loop dell'ormone reagiscono con alcuni siti regolatori del DNA, con produzione di RNA messaggero, che codifica a sua volta per la sintesi di nuove proteine di crescita , ma anche di differenziamento cellulare. A livello cellulare quindi si registra un drammatico aumento nella produzione di proteine mitocondriali . I mitocondri sono le nostre centrali energetiche cellulari, per cui un'elevata funzionalita di questi, porta ad un più veloce e ottimale smaltimento e risintesi energetica . L'azione dei tiroidei non si ferma solo a ciò. Oltre questo infatti si registra un aumento di ossigeno all'interno della cellula, con conseguente aumento della gittata cardiaca del cuore, che pompa di più e un aumento della termogenesi . Quest'ultimo fattore si manifesta con una migliore scissione di un gruppo P dall'ATP, legame questo ad altissima energia. Da qui possiamo già capire l'importanza di tali ormoni nella regolazione del metabolismo cellulare e quindi nel nostro sport. Infatti il rilascio in corrette quantità di questi ormoni è necessario per mantenere alto il metabolismo anche in regimi di definizione, e quindi aumentare il dispendio calorico a riposo. Ciò permette un migliore e più efficace dimagrimento, senza eccessive perdite muscolari.
    Come aumentare il rilascio di questi ormoni ? Innanzitutto, come avete visto nella sintesi, elemento centrale e sempre presente nei 4 leganti della tireoglobulina è lo iodio . Una carenza di iodio nella dieta è associata a due patologie molto gravi, ossia all' ipotiroidismo e al gozzo endemico . Ecco perchè , anche se siamo in definizione, è comunque sbagliato eliminare totalmente il sale. A questo scopo sarebbe preferibile il cosiddetto sale iodato , ossia un sale arricchito di iodio. Gli effetti dello iodio nella dieta si fanno subito sentire.
    Risultati molto soddisfacenti nell'aumento dei due ormoni tiroidei si sono avuti con l' integrazione . La sintesi di tiroidei infatti può essere agevolmente incrementata attraverso l'uso di alcuni integratori che contengono L- tirosina . La tirosina è un aminoacido aromatico non essenziale ed è la base degli ormoni tiroidei. Altre sostanze in grado di aumentare i livelli di T3 e T4 appartengono alla classe dei guggulipidi o guggulsteroni , i quali vengono estratti da una pianta, nota sotto il nome di Commiphora Mukul . Di questa pianta se ne usa la resina, formata da alcuni composti organici tra cui steroidi, diterpenoidi ed esteri alifatici. Sono proprio gli steroidi della pianta che svolgono una funzione positiva sul metabolismo sia energetico che lipidico tra cui annoveriamo quelli fin ora isolati, ossia i guggulsteroni di classe I, II, III, VI, V .
    Questi hanno quindi una funzione benefica sull'aumento del metabolismo, proprio attraverso l'aumento di tali due ormoni, e quindi sul consumo calorico a riposo, ma anche sul metabolismo lipidico. Vari studi hanno ormai accertato infatti che tali steroli permetterebbero un ottimale controllo dei livelli di colesterolo .
    Un'altra sostanza molto efficace, in quanto agisce al pari degli ormoni tiroidei a livello mitocondriale, risulta essere la sinefrina . La sinefrina, dal punto di vista chimico, è un'amina simpatomimetica, cioè un amina in grado di mimare gli effetti del sistema simpatico. L'effetto di imitazione del sistema simpatico risulta comunque indiretto, in quanto la sinefrina riuscirebbe a impedire il riassorbimento della noradrenalina a livello sinaptico, cosicchè quest'ultima dia sempre un effetto eccitatorio costante. Le amine simpatomimetiche, fra cui adrenalina, noradrenalina, epinefrina etc, hanno si legano a particolari recettori. Più precisamente i recettori di tali amine sono di tre classi, beta-1,beta- 2,beta-3 . In questo caso la noradrenalina si lega ai recettori beta-3 degli adipociti. Questo legame produce l'attivazione di una particolare proteina, chiamata proteina G . La proteina G, prima del legame noradrenalina-recettore, risulta inattiva in quanto è divisa in 3 subunitè (alfa, beta, gamma). L'interazione noradrenalina-recettore beta-3, unisce le tre subunità ed attiva la proteina. La proteina ha effetti su un altra proteina di natura enzimatica , nota sotto il nome di adenilato ciclasi . L'adenilato ciclati, stimolata da questa proteina, trasforma AMP (adenosinmonofosfato) in cAMP , ossia AMP ciclico. L'aumento di AMP ciclico va a stimolare una proteina effettrice , nota come proteina chinasi di tipo A (pkA) . Quest'ultima a sua volta va a stimolare un enzima, l' HSL (hormone sensible lipases) , ossia la lipasi sensibile agli ormoni. L'enzima, che per definizione è il catalizzatore delle reazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo, velocizza la reazione d'idrolisi dei grassi, al fine di trasformarli nelle loro unità primitive e cioè in una mole di glicerolo e tre di acidi grassi. L'aumento di cAMP presenta comunque ulteriori effetti sul metabolismo mitocondriale , aumentando la quantità di ossigeno consumata a livello dei mitocondri e quindi il dispendio d'energia, per cui la sinefrina ha un'azione analoga a quella degli ormoni tiroidei e può risultare utile per tutte quelle persone che presentano bassi livelli fisiologici di T3 e T4.

    Mirko Carta
    Last edited by max_power; 16-11-2003, 11:07:35.
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