La scienza dell’integrazione sotto accusa?
Dal New York Times
Un giudice della California ha emesso una sentenza condannando a una multa di 12.5 milioni di dollari per falso in pubblicità una nota ditta che aveva prodotto un integratore a base di efedrina per perdere peso. Il giudice inoltre si è espresso in maniera negativa contro una parte del settore dell’integrazione e supplementazione.
La società coinvolta è la nota Cytodyne Technologies, il cui prodotto a base di efedra è implicato nella morte di un pitcher dei Baltimore Orioles. Il prodotto in questione veniva pubblicizzato riportando esagerate propietà dimagranti anche alterando quelli che sono gli studi clinici commissionati dalla stessa azienda, questo è stato riportato dallo stesso giudice della Corte Superiore Judge Ronald L. Styn.
Sembra inoltre che l’azienda abbia fatto pressione su alcuni ricercatori per alterare i dati scientifici pubblicati per i propri articoli promozionali.
Le prove, come dichiara il giudice Styn, non gli hanno lasciato altre alternative che dedurre che i ricercatori abbiano contraffatto i dati delle proprie ricerche così da giustificare i soldi spesi dall’azienda Cytodyne e fare in modo che potessero ricevere dalla stessa per il futuro ulteriore lavoro.
La causa in cui è coinvolta la Cytodyne è da includere in un periodo di controversie che vede tutti i produttori di prodotti dimagranti a base di efedra che spesso usano e abusano di dati scientifici a sostegno dei loro prodotti dimagranti..
Negli ultimi otto mesi tre altre case che producevano dimagranti della stessa natura sono state colpite da sentenze milionarie per pubblicità ingannevole una quarta addirittura criticata per aver nascosto prove. Sembra che addirittura il Congresso abbia chiesto la verifica dei registri della Cytodyne.
Sotto pressione della corte la Cytodyne ha immesso nel mercato altre versioni dei propri prodotti dimagranti senza aggiungere l’efedra e proprio la scorsa settimana lo stato di New Yourk ha bandito la commercializzazione dell’efedra dopo l’Illinois.
Gli esperti però, dicono di non essere tanto preoccupati dalla sostituzione di un ingrediente ma dal fatto che uno di quelli che sostituisce l’efedrina, ovvero la sinefrina, non presenta abbastanza ricerche a sostegno della sua sicurezza.
La verità in tutto questo sta nel fatto che i produttori non sono obbligati a fare ricerche e una legge del 1994 li esime dal provare che i loro prodotti non siano nocivi e efficaci come invece devono fare i produttori di medicinali. Ma per un settore che conta 18 miliardi di dollari l’anno di fatturato questo sembra risultare importante da un punto di vista di immagine ed è per questo che le case produttrici investono soldi per le ricerche...
Segue…