Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • Sean
    Csar
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    • In piedi tra le rovine
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    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
    negare la shoah è una cosa da terrapiattisti, nel caso di gaza è diverso
    prima di tutto non è comunque un genocidio, perchè quando il genocidio si tentò ai danni degli ebrei lo scopo era eliminarli tutti, e se non fosse che alla fine dovettero scappare dai campi prima di terminare l'opera, sarebbe andata così. Gli ebrei europei sono quasi stati estinti; i palestinesi, malgrado si parli da anni di genocidio, sono sempre lì. Se lo scopo fosse stato annientarli, questo sarebbe stato fatto come accaduto e accade tuttora ai danni di vari gruppi etnici. La guerra poteva finire molto presto, se lo scopo fosse stato quello e non la necessità di operare chirurgicamente per stanare i terroristi, che si nascondono tra il popolo e spesso sono indistinguibili (quasi tutti gli abitanti di gaza hanno esultato dopo le strafi del 7 ottobre e in questi giorni stanno arrivando in europa minori con magliette che recano disegni di kalashnikov)
    Come mai poi di altre guerre importa poco mentre si è fatto tanto rumore per gaza?
    perchè sotto la bandiera Palestinese ora si nasconde l'islamismo che vuole sottomettere l'occidente e i loro complici immigrazionisti. Gaza è servita a rendere tabù l'avversione contro l'islam, è servita a eleggere il sindaco di new york o, storia nostrana, la ragazzina eletta dal nulla vicepresidente della toscana, con simpatie filo hamas. Gaza è stata provocata, col 7 ottobre, da Hamas, per veicolare l'odio verso gli ebrei del mondo occidentale, che odiando gli ebrei finisce per odiare se stesso, difendendo i palestinesi spalanca le porte ai tagiagole islamici e ai loro riti di sangue
    Nessuna sopresa che l'ultrasinistra ora faccia comunella con i musulmani in un cortocircuito in cui sono associati anche cultura woke e femminismo?
    Andiamo per ordine:

    - il negazionismo sull'olocausto non è portato avanti da un paio di improvvisati come gli youtuber o giornalisti "amici di Israele", che chiedono di essere creduti "sulla fiducia" o per fede, ma da storici (si pensi ad Irving, che nasce come storico e solo poi si è "convertito" alle tesi negazioniste) o "studiosi" che hanno molti più argomenti per instillare il seme del dubbio entro la verità "ufficiale" che non "dove sono i cadaveri?" o "con 60mila morti a Gaza l'aria dovrebbe essere irrespirabile", e gli argomenti dei negazionisti li ho elencati sopra: camere a gas ricostruite di sana pianta; balletto dei numeri; gas che serviva per sanificare gli abiti dei prigionieri; testimonianze estorte con la "tortura" (quella di Hoss, il comandante di Auschwitz); le contraddizioni in tante testimianze dei sopravvissuti ecc...Per cui volendo tutto può essere "negato": un esempio recente le Torri Gemelle: grattacieli, secondo una certa vulgata, fatti crollare da entità non meglio specificate e anche lì, guarda caso, morti "scomparsi", spariti - e anche lì non si tiene in conto che il crollo e le macere hanno sepolto centinaia di cadaveri, e gli incendi li hanno come dissolti.

    - l'unico argomento serio sarebbe invece quello di capire se a Gaza c'è o no un genocidio, perchè sicuramente ci sono crimini di guerra e volontà omicida che travalica la semplice "reazione" all'8 ottobre, questo almeno mi pare fuor di dubbio...ma non si può opporre che "a Gaza non c'è stato genocidio perchè la notizia è sparita dai media" essù...Circa il genocidio, facciamo attenzione a tener presente che non è il portarlo a termine la prova provata dello stesso, ma la volontà e i mezzi messi in atto a tal fine; e che la tesi del "non c'è genocidio nella Striscia perchè altrimenti li avrebbero fatti tutti fuori, e invece sono ancora lì" è la stessa che porta avanti Irving: «Non credo che ci fosse una politica generale del Reich per sterminare gli ebrei. Se ci fosse stata, sarebbero stati uccisi e ora non ci sarebbero così tanti milioni di sopravvissuti. E credetemi, sono contento per ogni sopravvissuto che c'è stato.» https://it.wikipedia.org/wiki/David_Irving

    Siamo sempre su quel solco come si vede quando si tratta di argomenti negazionisti.

    Sul resto trovo forzati i collegamenti con l'uso suppostamente "strumentale" da parte dei progressisti della tragedia di Gaza per "promuovere" le politiche immigrazioniste: queste ultime sono completamente svincolate da quanto accade in Palestina, e, come detto tante volte, afferiscono ad ideologie proprie delle democrazie liberaliste e alle ideologie progressiste ed indifferentiste, le stesse del globalismo, quelle che promuovono la negazione della identità, delle radici culturali, dei confini e dunque delle tradizioni e specificazioni (anche etniche) nazionali e locali: se esiste l'immigrazionismo deregolato è perchè esistono delle politiche e delle ideologie che in occidente lo permettono, è dal marcio interno al tronco che la pianta poi diventa fragile fino a crollare.

    I palestinesi, come ho detto tante volte, non c'entrano nulla, anzi semmai sono una patente smentita delle politiche ed ideologie immigrazioniste, in quanto musulmani che voglio starsene a casa loro: i palestinesi, a differenza dei magrebini, egiziani, tunisini ecc...non vogliono emigrare: semmai ribadiscono che la terra propria è bene prezioso, da difendere fino al sacrificio della vita; che non vogliono essere nè dissolti e nè assimilati in un "altrove" che non gli appartiene (i piani per "esfiltrarli" da Gaza e "riposizionarli" chissà dove, forse in Libano o in Africa); che se anche tutto viene distrutto, e non resta un mezzo edificio in piedi, quella è comunque casa propria, radice da cui non ci si distacca.

    Se c'è un popolo musulmano che smentisce in toto la narrativa immigrazionista e progressista delle genti "come fluido" che può essere travasato da un vaso all'altro, senza che il composto muti di essenza e sostanza, perchè il "mondo è una casa unica" anzi, una lavagna pulita su cui si può di volta in volta ricreare una realtà, sovrascrivere storie cancellandone delle altre, ebbene quello è proprio il popolo palestinese, che in Europa non ci vuole venire e che vuole restare lì dove è nato e dove ci sono i suoi morti.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • zuse
      Macumbico divinatore
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      • White House
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      Ho inviato mio IBAN a governo ucraino affinché mi ridia indietro i MIEI soldi





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      • M K K
        finte ferie user
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        Ci vorrebbe Anthonov Di Pietrovan
        Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
        Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
        Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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        • Arturo Bandini
          million dollar boy
          • Aug 2003
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          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

          Andiamo per ordine:

          - il negazionismo sull'olocausto non è portato avanti da un paio di improvvisati come gli youtuber o giornalisti "amici di Israele", che chiedono di essere creduti "sulla fiducia" o per fede, ma da storici (si pensi ad Irving, che nasce come storico e solo poi si è "convertito" alle tesi negazioniste) o "studiosi" che hanno molti più argomenti per instillare il seme del dubbio entro la verità "ufficiale" che non "dove sono i cadaveri?" o "con 60mila morti a Gaza l'aria dovrebbe essere irrespirabile", e gli argomenti dei negazionisti li ho elencati sopra: camere a gas ricostruite di sana pianta; balletto dei numeri; gas che serviva per sanificare gli abiti dei prigionieri; testimonianze estorte con la "tortura" (quella di Hoss, il comandante di Auschwitz); le contraddizioni in tante testimianze dei sopravvissuti ecc...Per cui volendo tutto può essere "negato": un esempio recente le Torri Gemelle: grattacieli, secondo una certa vulgata, fatti crollare da entità non meglio specificate e anche lì, guarda caso, morti "scomparsi", spariti - e anche lì non si tiene in conto che il crollo e le macere hanno sepolto centinaia di cadaveri, e gli incendi li hanno come dissolti.

          - l'unico argomento serio sarebbe invece quello di capire se a Gaza c'è o no un genocidio, perchè sicuramente ci sono crimini di guerra e volontà omicida che travalica la semplice "reazione" all'8 ottobre, questo almeno mi pare fuor di dubbio...ma non si può opporre che "a Gaza non c'è stato genocidio perchè la notizia è sparita dai media" essù...Circa il genocidio, facciamo attenzione a tener presente che non è il portarlo a termine la prova provata dello stesso, ma la volontà e i mezzi messi in atto a tal fine; e che la tesi del "non c'è genocidio nella Striscia perchè altrimenti li avrebbero fatti tutti fuori, e invece sono ancora lì" è la stessa che porta avanti Irving: «Non credo che ci fosse una politica generale del Reich per sterminare gli ebrei. Se ci fosse stata, sarebbero stati uccisi e ora non ci sarebbero così tanti milioni di sopravvissuti. E credetemi, sono contento per ogni sopravvissuto che c'è stato.» https://it.wikipedia.org/wiki/David_Irving

          Siamo sempre su quel solco come si vede quando si tratta di argomenti negazionisti.

          Sul resto trovo forzati i collegamenti con l'uso suppostamente "strumentale" da parte dei progressisti della tragedia di Gaza per "promuovere" le politiche immigrazioniste: queste ultime sono completamente svincolate da quanto accade in Palestina, e, come detto tante volte, afferiscono ad ideologie proprie delle democrazie liberaliste e alle ideologie progressiste ed indifferentiste, le stesse del globalismo, quelle che promuovono la negazione della identità, delle radici culturali, dei confini e dunque delle tradizioni e specificazioni (anche etniche) nazionali e locali: se esiste l'immigrazionismo deregolato è perchè esistono delle politiche e delle ideologie che in occidente lo permettono, è dal marcio interno al tronco che la pianta poi diventa fragile fino a crollare.

          I palestinesi, come ho detto tante volte, non c'entrano nulla, anzi semmai sono una patente smentita delle politiche ed ideologie immigrazioniste, in quanto musulmani che voglio starsene a casa loro: i palestinesi, a differenza dei magrebini, egiziani, tunisini ecc...non vogliono emigrare: semmai ribadiscono che la terra propria è bene prezioso, da difendere fino al sacrificio della vita; che non vogliono essere nè dissolti e nè assimilati in un "altrove" che non gli appartiene (i piani per "esfiltrarli" da Gaza e "riposizionarli" chissà dove, forse in Libano o in Africa); che se anche tutto viene distrutto, e non resta un mezzo edificio in piedi, quella è comunque casa propria, radice da cui non ci si distacca.

          Se c'è un popolo musulmano che smentisce in toto la narrativa immigrazionista e progressista delle genti "come fluido" che può essere travasato da un vaso all'altro, senza che il composto muti di essenza e sostanza, perchè il "mondo è una casa unica" anzi, una lavagna pulita su cui si può di volta in volta ricreare una realtà, sovrascrivere storie cancellandone delle altre, ebbene quello è proprio il popolo palestinese, che in Europa non ci vuole venire e che vuole restare lì dove è nato e dove ci sono i suoi morti.
          mi sembra difficile si possa seriamente negare l'olocausto, a parte che ci sono le foto, le testimonianze dei sonderkommando, e tutti gli ebrei che furono registrati in ingresso nei campi, poi dov'erano finiti?
          credo che per Gaza sia ancora presto per dare un numero preciso perchè una propaganda di Hamas, comunque esiste: in video che si capisce essere preparati e in foto fatte con AI. Almeno il dubbio che la propaganda abbia messo le mani anche sul numero dei morti, a me viene.
          Rifiuto l'espressione genocidio proprio ritengo che non ci sia l'intenzione di sterminare un gruppo etnico: si può dire che la risposta sia stata violenta e forse anche eccessiva, ma per me lo scopo è annientare Hamas, non il popolo palestinese, perchè coi palestinesi, dentro Israele ci convivono abbastanza pacificamente, sono il 20% degli israeliani
          Infine, per quanto sappia che i Palestinesi non sono interessati a migrare, è sotto la bandiera di Palestina che in occidente i Musulmani (insieme ai propal di sinistra) stanno rivendicando le loro istanze. Nelle piazze delle proteste violente non vedrai bandiere italiane o francesi, ma solo palestinesi.
          Io credo che quella palestinese sia la "giusta causa" dietro cui l'islamismo tenta di forzare la mano anche a livello politico, come ad esempio sta accadendo un uk

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          • The_machine
            Bodyweb Senior
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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            Andrea B. Nardi de Il Riformista scrive in una pagina che ha per titolazione: "le ragioni di Israele", però si scaglia contro "la propaganda" (la sua ovviamente non lo è)...e pure lui si chiede "che fine abbiano fatto i morti"...già, che fine fanno i morti? Di solito si portano al cimitero (l'Islam prescrive la sepoltura entro le 24 ore), ma se iniziano a diventare tanti, troppi, si scavano le fosse comuni...altrimenti, come nel caso di Gaza, restano dove stanno, cioè sotto alle macerie: è Gaza la fossa comune che ricopre le migliaia di cadaveri.

            Siccome quel Nardi fa parte del gruppo degli amici di Israele, forse gli è sfuggita questa notiziola che uno dei più importanti quotidiani di Israele ha pubblicato non molto tempo fa: per Haaretz i morti potrebbero essere molti di più di quelli dichiarati da parte palestinese:



            Sempre dagli "amici israeliani" arriva il famoso report dell'IDF (ad Andrea B. Nardi deve essere sfuggito) in cui l'esercito ammette che di tutte le vittime civili solo il 17% (8900 morti) era da classificarsi come "terroristi": il restante 83% delle vittime sono civili: https://lespresso.it/c/mondo/2025/8/...raeliano/56323

            Ora anche da un calcolo fatto alla buona si ricava che se per l'IDF il 17% del totale corrisponde a circa 9mila morti, vuol dire che le vittime civili per l'IDF sarebbero 40mila circa, per un complessivo (miliziani di Hamas e civili, il 17 e l'83%) di circa 50mila morti...e non si è distanti dai 60/70mila delle fonti palestinesi.

            Dove sono? Non so, potremmo chiedere all'esercito israeliano dove sono anche solo i circa 10mila miliziani morti ammazzati...o potremmo andare ad estumulare i cadaveri dai cimiteri...o potremmo cercare le fosse comuni...o forse potremmo mandare i Nardi e gli youtuber a scavare sotto alle macerie, l'immenso ammasso di macerie che è diventata metà Striscia...sempre che Sion acconsenta, perchè lì non entra nessuno senza il permesso degli "amici israeliani", questo è il problema...che però pare non sfiorare le menti "illuminate".
            Ecco, questo è ciò a cui mi riferivo prima: appena leggi qualcosa che sembra confermare la tua tesi, perdi ogni filtro critico.

            Le prime criticità che vengono in mente:

            - Non sono "gli amici israeliani" ad aver pubblicato un report sull’83% di civili. Quel dato non arriva da un comunicato ufficiale israeliano: deriva da documenti interni che sono stati fatti trapelare al Guardian. Non sappiamo chi sia la fonte né quanto sia completo il materiale. È legittimo usarlo come elemento di discussione, ma non come ammissione diretta dell’IDF.

            - Il documento non dice da nessuna parte che l’83% dei morti siano civili. Il file elenca circa 8.900 combattenti uccisi o probabilmente uccisi, dentro una lista israeliana di circa 47.000 persone considerate militanti.
            L'83% nasce solo incrociando quei 8.900 con il numero totale dei morti fornito dal Ministero della Salute di Gaza, che però è sotto controllo de facto di Hamas. È una deduzione giornalistica, non una dichiarazione israeliana.

            - Il fatto che nel database risultino 8.900 "militanti uccisi" non implica automaticamente che tutto il resto siano "civili". Se un civile imbraccia un’arma per difendersi, non risulta nel database, e allo stesso tempo non è più tecnicamente "civile".

            - altro punto dell'articolo interessante che eviti di menzionare è come il rapporto civili/morti sia stato più durante l'assedio russo a Mariupol.

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            • Arturo Bandini
              million dollar boy
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              avevo letto che sono contati anche i morti per cause naturali

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              • Sean
                Csar
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                Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio

                Ecco, questo è ciò a cui mi riferivo prima: appena leggi qualcosa che sembra confermare la tua tesi, perdi ogni filtro critico.

                Le prime criticità che vengono in mente:

                - Non sono "gli amici israeliani" ad aver pubblicato un report sull’83% di civili. Quel dato non arriva da un comunicato ufficiale israeliano: deriva da documenti interni che sono stati fatti trapelare al Guardian. Non sappiamo chi sia la fonte né quanto sia completo il materiale. È legittimo usarlo come elemento di discussione, ma non come ammissione diretta dell’IDF.

                - Il documento non dice da nessuna parte che l’83% dei morti siano civili. Il file elenca circa 8.900 combattenti uccisi o probabilmente uccisi, dentro una lista israeliana di circa 47.000 persone considerate militanti.
                L'83% nasce solo incrociando quei 8.900 con il numero totale dei morti fornito dal Ministero della Salute di Gaza, che però è sotto controllo de facto di Hamas. È una deduzione giornalistica, non una dichiarazione israeliana.

                - Il fatto che nel database risultino 8.900 "militanti uccisi" non implica automaticamente che tutto il resto siano "civili". Se un civile imbraccia un’arma per difendersi, non risulta nel database, e allo stesso tempo non è più tecnicamente "civile".

                - altro punto dell'articolo interessante che eviti di menzionare è come il rapporto civili/morti sia stato più durante l'assedio russo a Mariupol.
                Non deriva da documenti ufficiali, è ovvio, proviene da un "documento interno" se prendiamo per vera la pubblicazione del Guardian...ma era implicito che non si parla di numeri "ufficiali", non esistono "morti ufficiali", anche perchè non esistono parti terze: i soggetti sono solo due: palestinesi e israeliani, le due "fonti" da cui possiamo attingere sono solo quelle...se vogliamo lasciare da parte le varie organizzazioni umanitarie sul campo.

                La parte su Mariupol mi è sfuggita, rileggerò da capo con calma l'articolo.
                ...ma di noi
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                forse, tra mille inverni
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                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  e allora non ha senso parlare di nessuna ammissione, se rileggi la frase che avevo messo in grassetto è tutta sbagliata:

                  l'esercito ammette che di tutte le vittime civili solo il 17% (8900 morti) era da classificarsi come "terroristi": il restante 83% delle vittime sono civili

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                  • M K K
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                    Bored Cookie Monster GIF.
                    Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                    Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                    Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                    • Sean
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                      Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                      e allora non ha senso parlare di nessuna ammissione, se rileggi la frase che avevo messo in grassetto è tutta sbagliata:
                      Machine ma tu stai a fare le pulci sui verbi ed i sostantivi usati in un post? Che siamo al tribunale dell'Aja dove ogni virgola ha un peso?

                      Si parla di un report dell'esercito israeliano, dove secondo chi ne è entrato in possesso (il magazine israeliano +972 e il Guardian) viene scritto (ad uso interno, va meglio?) che il numero dei miliziani ammazzati è di circa 9mila. Ho invece completamente travisato il resto dell'articolo, ma questo perchè qualche volta vado appunto di fretta, non sto a pesare tutto al millimetro, come nel caso del passaggio sull'ammissione, che in quel contesto è sinonimia di comunicazione ad uso interno di quelle cifre: se il report c'è è comunque ufficiale, non destinato al pubblico ma all'uso interno per i funzionari politici e militari, ma che cambia?

                      Quindi i morti quanti sono? Secondo Haaretz stanno sui 100mila: se 9mila sono miliziani, il resto sono civili. L'ex capo dell'IDF parla di 200mila tra morti e feriti: https://www.repubblica.it/esteri/202...one-424845263/

                      Sono tutti numeri offerti dagli "amici di Israele" quelli.

                      Se guardiamo alla entità della distruzione, e alla densità abitativa di quella striscia di terra, penso che venga a tutti facile concludere che di civili si sia fatta strage, morto più morto meno.

                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
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                        Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio

                        Infine, per quanto sappia che i Palestinesi non sono interessati a migrare, è sotto la bandiera di Palestina che in occidente i Musulmani (insieme ai propal di sinistra) stanno rivendicando le loro istanze. Nelle piazze delle proteste violente non vedrai bandiere italiane o francesi, ma solo palestinesi.
                        Io credo che quella palestinese sia la "giusta causa" dietro cui l'islamismo tenta di forzare la mano anche a livello politico, come ad esempio sta accadendo un uk
                        Che la sinistra e gli immigrati si siano appropriati della bandiera palestinese ciascuno per suo comodo o scopo, questo lo hanno fatto al di là e al di sopra dei palestinesi, ovvero strumentalmente rispetto ad essi, perchè per l'appunto i palestinesi non vogliono emigrare e semmai vorrebbero che quella loro terra fosse trasformata in uno stato.

                        Intendo dire che non possiamo dare la croce addosso ai palestinesi se la sinistra ne fa un mezzo politico od ideologico o le masse di immigrati un feticcio "identitario" dietro al quale promuovere delle manifestazioni o una "lotta di classe".
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Arturo Bandini
                          million dollar boy
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                          sì su questo sono daccordo. Mi infastidisce che grazie alla palestina abbiano trovato un modo di compattarsi imponendo all'occidente un ricatto emotivo per cui i disagi, il degrado e i crimini commessi dagli islamici sono giustificati

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                          • Sean
                            Csar
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                            Ucraina, nuovo piano Usa-Russia: addio a Zelensky, Crimea e Donbass

                            In 28 punti. Negoziata in segreto da Mosca e Washington la pace, con la liquidazione della leadership ucraina

                            L’amministrazione statunitense ha messo a punto un piano segreto per l’Ucraina, articolato in 28 punti, negoziato direttamente con la Russia. Secondo Axios e il Wall Street Journal, il documento prende spunto dal cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e punta a definire condizioni di pace, garanzie di sicurezza per Kiev e rapporti futuri tra Washington e Mosca.

                            L’iniziativa nasce anche dalla frustrazione per i molteplici tentativi di negoziato falliti e dalla convinzione che la Russia possa essere più ricettiva a interlocutori militari di alto livello. Secondo fonti Usa, il presidente Volodymyr Zelensky non sarebbe stato incluso nella stesura del piano. Washington ha inviato a Kiev una missione del Pentagono: il segretario dell’Esercito Dan Driscoll, il capo di Stato maggiore Randy George e il generale Chris Donahue. Driscoll, amico del vicepresidente Jd Vance, è stato nominato segretario dell’Esercito da Trump nel febbraio 2025 è considerato un ponte tra il Pentagono e il mondo politico.

                            Il generale George, dal settembre 2023 capo di Stato maggiore dell’Esercito, ha servito in Italia nel 2001 come ufficiale esecutivo e oggi guida una riforma interna delle forze armate. Il generale Chris Donahue, a quattro stelle, ha assunto a dicembre 2024 il comando dell’Us Army Europe and Africa: veterano con oltre 20 missioni, tra cui Iraq e Afghanistan, ha avuto contatti diretti con le forze ucraine e ha coordinato operazioni anche sul territorio europeo, comprese attività congiunte in Italia.

                            Secondo il Wsj, l’obiettivo della delegazione è valutare la situazione sul campo e riferire direttamente alla Casa Bianca. Lo stesso gruppo dovrebbe poi andare a Mosca, per incontrare dei funzionari russi. Dietro le quinte, la stesura del piano è guidata dall’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff. Secondo un funzionario Usa, Witkoff ha discusso il piano con l’inviato russo Kirill Dmitriev, a capo del fondo sovrano russo.

                            Dmitriev ha trascorso tre giorni a Miami, dal 24 al 26 ottobre, a confronto diretto con Witkoff e il suo team. Axios riporta che Dmitriev ha espresso ottimismo sulle possibilità di successo dell’intesa, sottolineando la differenza rispetto ai precedenti tentativi: “Sentiamo che la posizione russa è davvero ascoltata”. L’incontro mostra come gli Usa stiano cercando un approccio più pragmatico, affidandosi a interlocutori militari di alto livello per ottenere risultati concreti sul terreno. La Casa Bianca ha iniziato a informare funzionari europei e ucraini, ma sembra che il piano sia stato elaborato senza il coinvolgimento diretto del presidente Zelensky.

                            Secondo Axios, il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale ucraino, Rustem Umerov, ha discusso il piano con Witkoff, ma Zelensky non è stato parte della stesura. La dinamica dei negoziati lascia emergere una crescente pressione statunitense sul presidente ucraino affinché accetti un accordo già definito, con indicazioni di compromessi poco vantaggiosi per Kiev.

                            Politico e altri media Usa riportano che la Casa Bianca sembra voler accelerare il processo di pace, riducendo il peso politico di Zelensky nel definire i termini dell’intesa. Non ci sono dichiarazioni ufficiali di un tentativo di escludere il presidente, ma la gestione delle trattative e la distanza tra la sua posizione politica e l’approccio pratico degli Usa e della Russia suggeriscono un certo grado di marginalizzazione.

                            Parallelamente, ieri si sono svolti in Turchia i colloqui tra Zelensky e il presidente Recep Tayyip Erdogan. “Confidiamo nella forza della diplomazia turca e nella sua comprensibilità a Mosca”, ha detto Zelensky, auspicando la ripresa degli scambi di prigionieri entro fine anno. Il presidente ucraino tenta di rimanere protagonista con incontri diplomatici, ma il quadro generale evidenzia uno scollamento tra la sua leadership interna e le manovre internazionali per la definizione di un accordo di pace.

                            Il piano di pace di 28 punti, ancora in fase di definizione, si concentra su quattro aree principali: pace in Ucraina, garanzie di sicurezza (ma truppe dimezzate), sicurezza Ue e rapporti Usa-Russia-Ucraina, addio Crimea e Donbass, restano però incertezze sul controllo territoriale nell’Ucraina orientale. Witkoff, dopo gli incontri con Dmitriev, ha posticipato l’incontro con Zelensky previsto ieri a Istanbul. La Casa Bianca sostiene che l’obiettivo rimane fermare il conflitto con “flessibilità” da entrambe le parti.

                            https://www.ilfattoquotidiano.it/in-...nbass/8201560/
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • zuse
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                              Aspetto bonifico da quello stronzone dimesso di Kuleba per tutti i MIEI soldi che mi ha fatto buttare nel cesso




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                              • Sean
                                Csar
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                                Zelensky è una anatra zoppa che si è circondato di una cricca di amici corrotti e corruttori e che continua a succhiare i soldi dei cittadini europei con la complicità di quella piovra essiccata che è l'UE.

                                I "piani di pace" non prevedono più la sua presenza, è questa una conseguenza sintomatica e logica, in quanto tutto l'apparato del governo ucraino, ad iniziare dalla stessa sopravvivenza politica (ma forse anche fisica, visto che gli ultranazionalisti che stanno morendo sul campo la farebbero pagare cara a Zelensky se dovesse accettare di cedere anche solo un centimetro di territorio) del presidente-dittatore, si mantiene in essere con la guerra; idem il paravento della farlocca "unione" europea, per la quale la guerra è rimasto l'unico collante.

                                E' per quei motivi che gli americani trattano direttamente coi russi scavalcando da mesi Zelensky ed UE, la seconda perchè è un aggeggio inutile se non come bancomat, ed il primo perchè è il più grande ostacolo alla "pace".

                                Gli europei nuovamente piccati perchè "scavalcati" (il che dovrebbe fargli sospettare la loro natura di merdacce, perchè proprio come quelle vengono saltati a piè pari) continuano a frignare che occorre una pace "giusta e duratura"...mentre ancora si attende di capire che cosa quella nuova frase-slogan (in UE se ne adotta una di sana pianta e poi la si ripete a pappagallo per mesi o anni, senza che vi sia in quella alcun contenuto concreto) voglia significare e come sarebbe possibile giungere a quella fantasmatica "pace giusta e duratura" quando nessuno dei tanti vuol trattare o solo chiamare Putin, nessuno presenta delle idee, delle bozze di "pace" e nessuno è disposto a cedere i territori.

                                Un punto solo è chiaro e fermo in tutta questa storia: per l'Europa finirà in un disastro completo, autentica catastrofe...é per questo che non riescono, non vogliono, forse nemmeno "possono" staccarsi dalla logica della guerra...che comunque "finirà", ed è proprio in virtù del rifiuto a governare il "come" finirà, che per gli abominevoli gnomi mutanti, e per Zelensky-Nosferatu (succhia il sangue ed i soldi dei suoi) il finale sarà un tracollo.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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