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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • fede79
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    GASPORT - Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista all'edizione odierna del quotidiano e tra i vari temi trattati si è soffermato sulle situazioni economiche di alcune società. Ecco le sue parole.

    Non invidia nessun club che in questi anni ha vinto?
    «No, perché certe vittorie sono arrivate grazie a situazioni debitorie assurde che hanno portato i club quasi alla bancarotta e poi nelle mani di fondi per la mancata restituzione da parte delle proprietà dei prestiti ricevuti. E io mi chiedo ancora se chi ha vinto in certi anni poteva essere iscritto al campionato... Stavo per comprare il Milan poi è finito a mister Li e sapete come è finita. E Zhang? Non si sa più dov'è... Anche lui costretto a lasciare l'Inter, indebitata col Fondo Oaktree. Poi c'e il caso Juve: da Ronaldo in poi Exor in cinque anni ha dovuto mettere 900 milioni di euro per sistemare i bilanci, nonostante i ricavi annuali fossero superiori a 450 milioni, più del triplo di quelli della Fiorentina. Dei club a cui possiamo paragonarci, per dimensione e ricavi, solo l'Atalanta ha fatto meglio di noi come risultati, ma il loro progetto, compreso di infrastrutture, è partito prima. Le altre no, non posso invidiarle».

    Lei fin dal suo arrivo è stato molto critico nell'analisi del sistema calcio italiano come organizzazione, rispetto delle regole, governance, diritti tv, valorizzazione del prodotto, impianti, settori giovanili. In questi 5 anni ha visto qualche cambiamento in positivo? E rimasto tutto uguale? Ha ancora fiducia o ha perso le speranze?
    «La fiducia c'è sempre, ma non ho visto migliora menti in nessuno degli aspetti che lei ha citato, a partire dal rispetto delle regole. La Juventus ha subito una penalizzazione per irregolarità, ma Milan e Inter continuano a spendere nonostante centinaia di milioni di debiti e non sono mai state penalizzate per questo. Non si è voluto intervenire. Questi club, a partire dalla Juve, volevano aggiustare i bilanci con i soldi della Super Lega a scapito dei tornei nazionali! Per fortuna quel progetto è fallito ed il calcio si è salvato».

    In questi anni sono entrate nel calcio italiano tante proprietà straniere, grandi e piccole, che si pensava e sperava potessero portare novità, esperienze, conoscenze. Invece, al di là di quanto fatto per i propri club, non sono riuscite a modernizzare il sistema.
    «Purtroppo è vero. Non si riesce a cambiare il sistema per ottenere più risorse e garantire un equilibrio tra entrate e uscite. Chi investe nel calcio italiano oggi deve continuamente ripianare e mettere altri soldi: un pozzo senza fondo. lo nel secondo triennio della mia presidenza ho messo gli stessi soldi del primo triennio... I Friedkin credo abbiano investito nella Roma già quasi un miliardo. Sa la verità? L'unico momento in cui le proprietà potranno rientrare delle spese sostenute è quando rivenderanno il club, se non sono andate in bancarotta prima. Perché nel club, finché ce l'hanno, continueranno a mettere soldi su soldi».
    Last edited by fede79; Oggi, 10:48:01.

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  • fede79
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    Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
    Per chiunque ha deciso di guardarsi Sinner ha fatto bene
    Non ho avuto il minimo dubbio.

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  • Venkman85
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    Era necessario ripartire con il piede giusto. Più che per il risultato (a Parigi non è mai una passeggiata) per la prestazione

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  • germanomosconi
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    infatti non mi farei le pippe per questa vittoria...
    anche se male non fa, anzi

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  • Sean
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    Eviterei trombette e trombettieri (i giornalisti al solito sono già partiti in quinta), perchè si tratta di amichevoli estive...e la Francia, se possibile, ha fatto più pena di noi agli europei, considerando il potenziale su carta...e questa poi è solo una partita e ufficiale per modo di dire.

    Le controprove alle qualificazioni per i mondiali, le trombette riserviamole per quegli appuntamenti.

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  • Irrlicht
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    Per chiunque ha deciso di guardarsi Sinner ha fatto bene

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  • Sean
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    Perché Spalletti è il vero vincitore. Orgoglio, autocritica e schemi classici, così ha ritrovato l'Italia

    ​Dietro alla vittoria contro la Francia on c'è solo la voglia di reagire ma anche altro, l'allenatore ha rinunciato al suo calcio visionario e all'esasperazione. Schierare titolare Tonali sembrava rischioso e invece...

    No, vabbè. Un’Italia strepitosa. Che gioca all’«italiana». È questa la prima riflessione che viene da scrivere, mentre i nostri stanno tutti lì sotto, in mucchio, ad abbracciarsi e a dirsi cose belle (i francesi mortificati, Mbappé a capo chino, Saliba in ginocchio che chiede acqua): sì, ecco, abbiamo giocato all’italiana, come ci viene naturale. E bene. Molto bene. Chiusi e crudi, feroci in difesa. E poi bravi a ripartire. Letali nelle occasioni da gol.

    Per chiunque abbia preferito guardarsi Sinner: sappiate che qui al Parco dei Principi, con la Nazionale, ci siamo divertiti come matti. Non succedeva da almeno un paio d’anni. E forse è presto per dire se, in questo gruppo azzurro, sia successo davvero qualcosa di importante e definitivo. Però, dopo l’ultimo drammatico europeo, è chiaro che c’è stata una scossa, una scintilla. Banalmente, si può pensare a una botta di puro orgoglio: ipotesi possibile e probabile. Il sospetto, però, è che ci sia anche dell’altro. Indizi concreti: le parole di profonda e struggente autocritica di Luciano Spalletti, il suo rinunciare ad essere esasperante negli allenamenti, e poi l’aver rinnegato il suo calcio visionario, complesso e fantasmagorico, decidendo di affidarsi a schemi classici, familiari alla maggior parte dei suoi. Questo ha avuto un peso. Com’è ovvio, si capirà tutto e meglio già a Budapest, contro Israele, lunedì. Ma è chiaro che ci arriviamo con una certa allegria, diciamo così.

    CorSera

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  • Venkman85
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    Altro bel gol di squadra. Chissà che Spalletti non stia iniziando a capire qualcosa sulla nostra Nazionale

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  • Venkman85
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    Gol fantastico! Gran traversone di Cambiaso e meraviglioso triangolo tra Di Marco e Tonali, con assist di tacco e tiro al volo sontuoso

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  • fede79
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    Noto che l’Italia è partita subito in quinta!

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  • Sean
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    Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio

    Volevo focalizzarmi più su quella parte dell’articolo dove si parla di “spending review” dei club della Premier.
    È evidente che anche lì si sono tolti l’anello da naso, e non strapagano più giocatori giovani con mezza presenza nei rispettivi campionati, anche se valutare i due bianconeri 25M è un esercizio che fatico a fare, ma è pratica diffusa e permessa, quindi “cavoli” per chi lo fa.
    Iling va al Bologna; Barrenechea va al Valencia: sono entrambi due club di serie A nelle rispettive leghe. Una valutazione di 12 milioni ciascuno per quei due giovani non è marziana..si potevano ovviamente valutare anche 8, ma non credo si sia nella ipervalutazione...altrimenti in prestito sarebbero finiti in B o C.

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  • fede79
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Si sapeva che l'Aston Villa aveva dei problemi, altrimenti col piffero che si sarebbero privati di Douglas Luiz. Iling e Barrenechea sono due giovani che fa bene a mandarli a giocare in prestito, se al Villa non hanno spazio.
    Volevo focalizzarmi più su quella parte dell’articolo dove si parla di “spending review” dei club della Premier.
    È evidente che anche lì si sono tolti l’anello da naso, e non strapagano più giocatori giovani con mezza presenza nei rispettivi campionati, anche se valutare i due bianconeri 25M è un esercizio che fatico a fare, ma è pratica diffusa e permessa, quindi “cavoli” per chi lo fa.

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  • Sean
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    Si sapeva che l'Aston Villa aveva dei problemi, altrimenti col piffero che si sarebbero privati di Douglas Luiz. Iling e Barrenechea sono due giovani che fa bene a mandarli a giocare in prestito, se al Villa non hanno spazio.

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  • fede79
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    Il club inglese ha acquistato i due e poco dopo ha ceduto Doulglas Luiz ai bianconeri per far quadrare i conti. In Inghilterra tante altre società (anche Chelsea e City) sono state costrette a vendere per cercare di rispettare le regole su redditività e sostenibilità

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  • Irrlicht
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    È un coglione
    chiamiamo le cose col suo nome
    ad un certo punto la mamma (sempre sia lodata, eh. Ma qui parlo di campo lavorativo) la puoi anche mandare diplomaticamente dove non batte il sole, se vedi che ad ottobre ancora non stai giocando.

    adducete un motivo valido per cui ancora non debba avere una squadra
    Io non ne vedo da nessun lato



    ​​​​​​
    Last edited by Irrlicht; 06-09-2024, 11:28:26.

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Working...
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