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MMmmm piu' che altro un laureato in legge non puo' aspirare ad un posto da dirigente in partenza,questo e' il punto.O cresce partendo dalla gavetta(e la laurea conta un *****) o ha gia' esperienza in altra azienda con ruolo simile o dopo la laurea si differenzia dalla massa con un top master.
Nell'azienda dove lavoro io come dirigente ad entri solo se:1)hai gia' svolto incarichi dirigenziali in altra azienda (preferibilmente settore simile) o se fai carriera dall'interno e la laurea conta zero in sto caso(ma son pochi quelli che arrivano ad avere incarichi dirigenziali).Da me per esempio il laureato con master top non viene preso in considerazione;in altre aziende e' la prima scelta,un laurato semlpice in giuri non sara' mai la prima scelta in nulla.
vabè è anche vero che la laurea in legge non serve perchè in molti casi il livello medio delle aziende italiane -anche spa- è infimo.
Ho visto coi miei occhi ditte che avviavano rapporti di distribuzione esclusiva all'estero per valore di centinania di migliaia di euro SENZA CONTRATTO SCRITTO o con contratti di merda scritti da impiegati commerciali.
o contratti di agenzia con clausole nulle a iosa: divieti di concoreenza vita natural durante, obblighi di preavviso di anni... robe da matti.
ah beh certo,la capacita' di adattarsi al lavoro,l'intelligenza di capire come rapportarsi con chi hai di fronte di volta in volta e altre qualita' che prescindono dalla laurea sono determinanti,e' palese,in ogni lavoro.
ero alla triennale, poi mi sono scazzato ( 0 esami in 2 anni) e son passato alla magistrale. Ora mi mancano 4 esami complementari ma molto tosti che do entro luglio e devo fare la tesi. Spero di laurearmi col massimo dei voti ( tra media e voto della tesi dovrei farcela) entro febbraio, massimo ad aprile a 27 anni appena compiuti
Io ho un anno in meno e quindi qualche esame in più da dare rispetto a te, ma anche io sono sulla tua linea.
I primi 2 anni li ho persi tra cazzi e mazzi.
Il primo in particolare l'ho perso perchè ero certo di entrare nell'arma dei carabinieri, tra i primissimi in graduatoria con punteggio altissimo e praticamente solo le visite mediche e i test psico attitudinali davanti, ma mi ruppi il ginocchio prima delle visite mediche e alla fine non risultai idoneo.
Però ormai avevo puntato quasi tutto li e visto che, salvo quella sfiga che poi si è verificata, ero dentro, non mi dedicai praticamente all'università.
però ora ci sto dando dentro parecchio.
---------- Post added at 22:24:53 ---------- Previous post was at 22:16:37 ----------
Dipende che tipo di azienda,in alcune ti assicuro non serve a nulla,poi partendo da livelli bassi come vuoi far tu conta veramente poco..ti ritrovi contro sia lureati che non,il lavoro scorpriari e' molto meccanico e chi lavora da piu' tempo e' avantaggiato...partendo bassi e' essenziale qualcuno di grosso ti appogi,poi parlare cosi' in generale e' difficile,tu sei dell'emilia romagna se avessi le idee piu' chiare su almeno la tipologia di azienda o il settore si potrebbe fare un discorso piu' dettagliato....ti faccio un esempio..entri in una multinazionale come commerciale...terzo livello,e tenti la scalata..giurispidenza non ti serve a nulla...entri nella stessa multinazionale e finisci nell'ufficio che si occupa di contratti e finanziarie;li' giuri ti serve gia' di piu',ma chi fa gia' quel lavoro e' avantaggiato perche' lo conosce,e' meccanico,non gli serve una laurea perche' non c'e' nulla da capire o da scoprire in piu' di quel che fa gia'....poi potremmo fare tantissimi esempi....
Ok Chobo, però penso anche che dopo molto dipenda anche dal valore della persona.
Nel senso che se uno oltre a studiare come un dannato non ha la flessibilità e la predisposizione al lavoro quello che dici è verissimo.
In facoltà da me ci sono geni al limite dell'autismo che prendono 30 e lode anche all'esame più tosto leggendo semplicemente il libro.
Però penso che questa gente nel mondo del lavoro non riuscirebbe mai a essere efficace, a meno che non vada nell'avvocatura e imparando i codici a memoria cerchi il successo, anche se pure li questo non è tutto.
Ma se uno oltre ad avere studiato, è uno in gamba e ha "orientamento" anche nel lavoro, io penso che una buona laurea sia ottimamente complementare con questo per le prospettive di successo.
Però parliamoci chiaro, ci sono dei tecnicismi e delle questioni amministrative che non basta la sola esperienza in azienda per darteli.
La laurea in giurisprudenza secondo me, al netto dei vari fattori che pure tu giustamente sottolinei, ti da delle competenze specifiche, seppur a livello accademico, che comunque ti servono e sono utili "sul campo".
Poi ovviamente come dici anche tu molto lo fanno anche altre fattori, ma secondo me il tempo passato per prendersi una laurea in legge, non è tempo fine a se stesso come può esserlo una laurea in filosofia o storia, se si hanno ambizioni per fare carriera in azienda.
Dipende che tipo di azienda,in alcune ti assicuro non serve a nulla,poi partendo da livelli bassi come vuoi far tu conta veramente poco..ti ritrovi contro sia lureati che non,il lavoro scorpriari e' molto meccanico e chi lavora da piu' tempo e' avantaggiato...partendo bassi e' essenziale qualcuno di grosso ti appogi,poi parlare cosi' in generale e' difficile,tu sei dell'emilia romagna se avessi le idee piu' chiare su almeno la tipologia di azienda o il settore si potrebbe fare un discorso piu' dettagliato....ti faccio un esempio..entri in una multinazionale come commerciale...terzo livello,e tenti la scalata..giurispidenza non ti serve a nulla...entri nella stessa multinazionale e finisci nell'ufficio che si occupa di contratti e finanziarie;li' giuri ti serve gia' di piu',ma chi fa gia' quel lavoro e' avantaggiato perche' lo conosce,e' meccanico,non gli serve una laurea perche' non c'e' nulla da capire o da scoprire in piu' di quel che fa gia'....poi potremmo fare tantissimi esempi....
Allora ascoltami se parti dalla gavetta,la laurea in giuri e' solo (e cmq non cosa da nulla) una tua soddisfazione personale,non ti da nessun vantaggio in partenza verso altre figure visto che il livello dal quale parti non richiede una laurea; nel caso scelto da te,partire dalla gavetta conta ovviamente essere bravi,ancora di piu' conta "beccare" uno in alto che ti prende e ti fa salire,tanti sono gli esempi di persone meno meritevoli di altre che avanzano perche' "scelte" da chi decide.
Ci sono altri modi di entrare da dirigente in un'azienda,in modo diretto e sono:aver gia' svolto lo stesso lavoro in un'altra azienda con esperienze e settori simili (il piu' comune),o dopo giurisprudenza cercare di entrare in quei pochissimi top master che ti permettono di venderti in un altro modo di fronte ad un'azienda(qui quasi mai parti dirigente ma ti poni nella condizione di poterlo diventare piu' facilmente che in altri casi).....
Ok Chobo, quello che dici lo condivido in toto.
Però parliamoci chiaro, ci sono dei tecnicismi e delle questioni amministrative che non basta la sola esperienza in azienda per darteli.
La laurea in giurisprudenza secondo me, al netto dei vari fattori che pure tu giustamente sottolinei, ti da delle competenze specifiche, seppur a livello accademico, che comunque ti servono e sono utili "sul campo".
Poi ovviamente come dici anche tu molto lo fanno anche altre fattori, ma secondo me il tempo passato per prendersi una laurea in legge, non è tempo fine a se stesso come può esserlo una laurea in filosofia o storia, se si hanno ambizioni per fare carriera in azienda.
Intendevo dire che è una di quelle lauree che ti danno nozioni per poter fare anche carriera all'interno di un'azienda.
E' chiaro che il discorso vale se hai la fortuna di andare in un'azienda gagliarda, perchè se finisci in un'aziendina familiare da 50 dipendenti al massimo farai l'impiegato a vita.
Diciamo che, sempre secondo me sia chiaro, la laurea in giurisprudenza è una laurea che ti da delle nozioni che sono sempre spendibili e sono sempre utili, poi chiaro, molto dipende anche dal terno al lotto di ciò che troverai post-laurea.
Però sono sincero: meglio il terno al lotto che male che vada mi lascia il paracadute di uno stipendio over 1000 euro che probabilmente con l'età andrà a salire, piuttosto che il terno al lotto di fare praticantato e esame di stato che se mi va male, mi ritrovo a 30 anni senza aver mai lavorato e a dipendere ancora totalmente dai miei.
Allora ascoltami se parti dalla gavetta,la laurea in giuri e' solo (e cmq non cosa da nulla) una tua soddisfazione personale,non ti da nessun vantaggio in partenza verso altre figure visto che il livello dal quale parti non richiede una laurea; nel caso scelto da te,partire dalla gavetta conta ovviamente essere bravi,ancora di piu' conta "beccare" uno in alto che ti prende e ti fa salire,tanti sono gli esempi di persone meno meritevoli di altre che avanzano perche' "scelte" da chi decide.
Ci sono altri modi di entrare da dirigente in un'azienda,in modo diretto e sono:aver gia' svolto lo stesso lavoro in un'altra azienda con esperienze e settori simili (il piu' comune),o dopo giurisprudenza cercare di entrare in quei pochissimi top master che ti permettono di venderti in un altro modo di fronte ad un'azienda(qui quasi mai parti dirigente ma ti poni nella condizione di poterlo diventare piu' facilmente che in altri casi).....
ero alla triennale, poi mi sono scazzato ( 0 esami in 2 anni) e son passato alla magistrale. Ora mi mancano 4 esami complementari ma molto tosti che do entro luglio e devo fare la tesi. Spero di laurearmi col massimo dei voti ( tra media e voto della tesi dovrei farcela) entro febbraio, massimo ad aprile a 27 anni appena compiuti
Intendevo dire che è una di quelle lauree che ti danno nozioni per poter fare anche carriera all'interno di un'azienda.
E' chiaro che il discorso vale se hai la fortuna di andare in un'azienda gagliarda, perchè se finisci in un'aziendina familiare da 50 dipendenti al massimo farai l'impiegato a vita.
Diciamo che, sempre secondo me sia chiaro, la laurea in giurisprudenza è una laurea che ti da delle nozioni che sono sempre spendibili e sono sempre utili, poi chiaro, molto dipende anche dal terno al lotto di ciò che troverai post-laurea.
Però sono sincero: meglio il terno al lotto che male che vada mi lascia il paracadute di uno stipendio over 1000 euro che probabilmente con l'età andrà a salire, piuttosto che il terno al lotto di fare praticantato e esame di stato che se mi va male, mi ritrovo a 30 anni senza aver mai lavorato e a dipendere ancora totalmente dai miei.
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