Originariamente Scritto da Sean
Visualizza Messaggio
Gli arsenali atomici sono in diminuzione
Collapse
X
-
-
-
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza MessaggioNon capisco l'utilità di questo post. Sean ha postato delle immagini che dipingono i palestinesi come un nobile popolo vittima dell'ingiustizia e gli ebrei come degli straccioni dementi. Io ho risposto postandone altre che ritraggono i palestinesi come terroristi incivili e gli ebrei come un popolo di lavoratori e scienziati. Qual è la differenza?
Il rapporto Goldstone lo conosco bene almeno quanto te. Gli israeliani, come ho già scritto, sono colpevoli di crimini di guerra; i palestinesi di terrorismo. Mi sembra un po' incoerente continuare a ribadire le colpe di una parte e far finta che non esistano quelle della controparte. In effetti, io non lo sto facendo.
Leave a comment:
-
-
Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza Messaggiobob è inutile che posti foto simili dei palestinesi perchè potrei facilmente postarti altri palestinesi, donne e bambini, sfigurati dallo stato democratico con armi vietate dalle convenzioni internazionali(ma loro sono fuori dal diritto come gli usa)..leggiti il rapporto goldstone fatto da un ebreo che sicuramente ,per te, sarà un antisemitamentre per me è solo una persona intelligente che riconosce gli atti criminali del suo paese
Il rapporto Goldstone lo conosco bene almeno quanto te. Gli israeliani, come ho già scritto, sono colpevoli di crimini di guerra; i palestinesi di terrorismo. Mi sembra un po' incoerente continuare a ribadire le colpe di una parte e far finta che non esistano quelle della controparte. In effetti, io non lo sto facendo.
Leave a comment:
-
-
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza MessaggioPreferirei tenere discosti gli aspetti dottrinali del deicidio da quelli storici e culturali; i primi possono essere approfonditi in un topic a parte, ma qui temo che ingenererebbero solo confusione.
Riguardo ai secondi, mi chiedo quanto siano stati significativi nella persecuzione degli ebrei; e, di conseguenza, quanto grandi siano le responsabilità cristiane rispetto al problema ebraico.
E' troppo semplice addossare tutte le responsabilità agli ebrei, rei di non volersi mischiare agli altri popoli (e ancora mi chiedo perché due pesi e due misure: in generale la difesa della propria identità è un diritto sacrosanto, ma per gli ebrei è una colpa che dobbiamo far loro espiare). La storia è scritta, e non dagli storici ebrei; gli zingari, come li definisci tu, sono stati sparsi in giro per il globo coattivamente, in parte anche grazie ai nostri antenati. Erano un popolo con determinate idee nazionaliste e razziste, e le hanno conservate nell'esilio. In modo non dissimile, a parte l'esilio, da ciò che abbiamo fatto e continuiamo a fare tutti noi. O vogliamo fingere che la storia dell'Europa e del mondo non sia una storia di guerre? L'unica differenza tra noi e gli ebrei, è che il sentimento di appartenenza, e quindi di essere altro da noi, si è rafforzato nell'esilio, come è naturale. E si è rafforzato nella persecuzione, come è naturale.
Non capisco però cosa sia illegittimo, da parte degli ebrei. Aver chiesto una patria fatta di terra e non solo di "metastoria", mi pare di capire. Non posso dire di stupirmi della loro richiesta. Va molto di moda, negli ambienti dell'antisemitismo, considerare la Shoah una bagattella, e lo sbarco in Palestina come un crimine contro l'umanità. E' una posizione insostenibile, o meglio grottesca. Tu dici che gli ebrei non hanno voluto mescolarsi ai gentili. Io ti rispondo che gli ebrei vivevano e lavoravano fianco a noi, rispettavano le nostre leggi, pagavano le tasse; per la maggior parte di loro, era più forte l'appartenenza nazionale di quella razziale, ma nonostante questo non rinunciavano alla seconda, perché essa non impediva la prima e quindi non c'era ragione di rinnegarla. Sean, cazzarola, gli ebrei non erano milioni di luridi usurai con la lingua di Shylock e il naso adunco! Erano cittadini italiani, tedeschi, austriaci. Gente uguale a noi, che negli anni trenta fu presa e condotta allo sterminio su base razziale. Sono stati presi nelle loro case, con i loro bambini, case uguali a quelle dei gentili, e portati via con lo scopo di essere cancellati dalla faccia della terra.
E' tanto strano che abbiano voluto un loro stato, un fazzoletto di terra, dove poter vivere senza persecuzioni? E' tanto assurdo? Davvero tu lo consideri il parto folle della mente malata degli ebrei?
Prima della Shoah il sionismo era solo un movimento culturale. Gli Yddish non avevano nessuna intenzione di abbanonare le loro case e la loro storia, nei ghetti dove vivevano rinchiusi per legge. Gli ebrei italiani, francesi, inglesi, non volevano lasciare la loro casa, perché prima che ebrei erano italiani, francesi, inglesi. La Shoah ha cambiato tutto. Non sono passati mille anni, né tre secoli: era ieri. E nell'evoluta, civilizzata Europa, l'Europa del cristianesimo e dell'illuminismo, in pieno novecento, sono stati presi e massacrati. E allora non si sono più sentiti come noi, europei e poi ebrei; si sono resi conto che per noi erano prima ebrei e poi, o forse mai, europei. E che in quanto ebrei potevano essere presi e sterminati, come in una fiaba dell'incubo fatta realtà.
E la patria la hanno avuta. Con il nostro avallo.
Spiacente, ma non possiamo batterci il petto per ogni presunta disgrazia storica che è capitata agli ebrei.
Ti ricordo che i primi persecutori dei cristiani furono gli stessi ebrei, ben prima di Nerone (Stefano è stato lapidato dagli ebrei, lo stesso Paolo andava a caccia di cristiani).
Quando arriveranno le loro scuse, toccherà anche a noi:
Per adesso sono loro il popolo abituato a chinare la testa davanti al muro del pianto...
Cittadini italiani, tedeschi, francesi, dici?..O ebrei, sempre e solo ebrei legati all'Eterno Israele?
Questo è il punto che nella storia, spesse volte, li ha resi invisi ai popoli:
Il sospetto più che fondato che questi "italiani" "tedeschi" o "francesi" non facessero i leali interessi del popolo e della terra alla quale appartenevano, perchè essi, lo dici anche tu, sono innanzitutto degli ebrei, e l'Israele metastorico era ed è la loro sola Patria.
Se noi oggi abbiamo un problema-musulmano, se noi oggi siamo invasi da un' immigrazione selvaggia è solo perchè scontiamo le angosce suscitate a bella posta dal popolo ebraico, che non permette alle altre nazioni di autodeterminarsi e di preservarsi:
Questa l'unica grande tragedia storica che stiamo tutti scontando.
Se viene una proposta di legge o un partito tesi a salvaguardare l'identità nazionale (proviamo ad immaginare una cittadinanza data solo agli italiani di generazioni, come accade in Israele per i soli ebrei, proviamo ad immaginare di elevare dei muri per difenderci alle frontiere), facci caso, i primi a gridare al fascismo redivivo sono gli ebrei...A casa nostra, nei nostri parlamenti:
Questi gli "italiani" che dovrebbero fare e guardare ai nostri interessi.
Una qualsiasi legge dello stato ebraico, in Italia, sarebbe fascista:
Ma loro possono e noi no.
Gli ebrei sono stati sterminati...Ebbene? Tutto l'Occidente ne deve pagare le conseguenze?
E perchè? E per quanti secoli?
Quante tragedie ha sopportato la storia? E quanti risarcimenti sono stati dati alle vittime?
Quante terre, quanto denaro, quanti stati?
Solo agli ebrei.
Non sono i tuoi sensi di colpa, Bob, non hai tu le mani sporche di sangue:
Tu non devi nulla come uomo e come cittadino italiano.
Sono queste le vesti dei fantasmi del passato che dovranno cadere prima che noi si torni liberi e padroni di noi stessi, sovranamente.
Allora anche il problema dei musulmani in Europa sarà risolto, senza bisogno che tu veda in Israele un "baluardo".
Non ci serve, basteremmo noi.Last edited by Sean; 11-04-2010, 22:37:44.
Leave a comment:
-
-
Originariamente Scritto da catastrophy Visualizza Messaggioin fondo dei palestinesi qui non né frega niente a nessuno... se non fossero in israele sarebbero interessanti quanto i curdi o forse meno...
I palestinesi non sono in Israele, ma in Palestina, dove sono sempre stati.
E' Israele che da sessant'anni è dove non dovrebbe, allargandosi sempre più, contro ogni piano stabilito dalla (farlocca) comunità internazionale.
Gli aiuti ricevuti dal popolo palistinese servono per mangiare, non ci possono certo costruire le discoteche di Tel Aviv;
Scuole, ospedali, strutture pubbliche ogni volta, ad ogni guerra, vengono distrutte, e c'è sempre da ricostruire, lo sai anche tu.
E' vero:
I palestinesi sono tirati per gli stracci pure dai loro "fratelli" arabi, indesiderati come spesso lo sono stati gli ebrei, ma questo non basta a far riflettere la razza padrona, che non mostra un minimo di umana comprensione.
Anche la domanda si Ma_ resta inevasa:
Perchè Israele non rende la terra e lo stato alla Palestina, disinnescando l'arma di propaganda a tutti gli Ahmadinejad di turno ( e pure ad Hamas, in ultima istanza)?
Solo Israele può rendere la pace a se stesso e agli altri.
Leave a comment:
-
-
Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIsraele se ha case decenti e illuminate (o armi atomiche) è solo perchè ha ricevuto regali dagli occidentali:
Anche Gaza splenderebbe se solo qualcuno si degnasse di dare loro quello che hanno ricevuto gli ebrei.
Una civiltà, Bob, non la fanno due o tre personaggi, ma i popoli nel loro insieme, e la civiltà ebraica non esiste, perchè tutto ciò che hanno prodotto nella loro storia è stato un Tempio ed un Libro.
Si sono chiusi attorno a questi due capisaldi per millenni, e poi è restato solo il Libro, dove si parla di questo Eterno Israele, che non è una entità fisica (ecco perchè ad una certa corrente sionista sarebbe andato pure bene il Madagascar) ma bensì una astrazione teologica e culturale, un luogo di elezione, di un patto con JHWH che si fonda nel popolo, ovunque esso abiti (Abramo non è nato in Palestina, gli ebrei non sono originari di lì, ma lì sono diretti - dunque, in senso stretto, quella non è neppure la loro terra madre, ma solo un luogo promesso da una "entità").
Dunque il popolo conserva questa identità (accasandosi nelle terre degli altri, mai mischiandosi con gli altri...Chiediti un pò perchè questi ebrei sono sempre risultati poco simpatici a chi ha dato loro ospitalità e opportunità...) in virtù di una fede, non di una storia che fonda le sue radici in un ambito geografico e culturale ben preciso e che solo può fare da supporto ad una civilizzazione.
Puoi ammirarli, per ragioni tue, ma sono pretendenti illegittimi, perturbatori della storia come la conosciamo, un popolo, per sua scelta, sradicato storicamente, perchè fonda se stesso nella metastoria.
E poi sì, purtroppo tra i loro meriti va ascritto anche quello di aver assassinato Gesù, che, d'altra parte, li conosceva bene e li ha chiamati "figli di Satana".
Paolo dice che solo convertendosi alla luce universale di Cristo gli ebrei potranno trovare la pace:
Ma sono un popolo ottuso, la Verità non abita quei cuori, non li ha mai abitati;
E il mondo è costretto a pagarne le conseguenze.
Riguardo ai secondi, mi chiedo quanto siano stati significativi nella persecuzione degli ebrei; e, di conseguenza, quanto grandi siano le responsabilità cristiane rispetto al problema ebraico.
E' troppo semplice addossare tutte le responsabilità agli ebrei, rei di non volersi mischiare agli altri popoli (e ancora mi chiedo perché due pesi e due misure: in generale la difesa della propria identità è un diritto sacrosanto, ma per gli ebrei è una colpa che dobbiamo far loro espiare). La storia è scritta, e non dagli storici ebrei; gli zingari, come li definisci tu, sono stati sparsi in giro per il globo coattivamente, in parte anche grazie ai nostri antenati. Erano un popolo con determinate idee nazionaliste e razziste, e le hanno conservate nell'esilio. In modo non dissimile, a parte l'esilio, da ciò che abbiamo fatto e continuiamo a fare tutti noi. O vogliamo fingere che la storia dell'Europa e del mondo non sia una storia di guerre? L'unica differenza tra noi e gli ebrei, è che il sentimento di appartenenza, e quindi di essere altro da noi, si è rafforzato nell'esilio, come è naturale. E si è rafforzato nella persecuzione, come è naturale.
Non capisco però cosa sia illegittimo, da parte degli ebrei. Aver chiesto una patria fatta di terra e non solo di "metastoria", mi pare di capire. Non posso dire di stupirmi della loro richiesta. Va molto di moda, negli ambienti dell'antisemitismo, considerare la Shoah una bagattella, e lo sbarco in Palestina come un crimine contro l'umanità. E' una posizione insostenibile, o meglio grottesca. Tu dici che gli ebrei non hanno voluto mescolarsi ai gentili. Io ti rispondo che gli ebrei vivevano e lavoravano fianco a noi, rispettavano le nostre leggi, pagavano le tasse; per la maggior parte di loro, era più forte l'appartenenza nazionale di quella razziale, ma nonostante questo non rinunciavano alla seconda, perché essa non impediva la prima e quindi non c'era ragione di rinnegarla. Sean, cazzarola, gli ebrei non erano milioni di luridi usurai con la lingua di Shylock e il naso adunco! Erano cittadini italiani, tedeschi, austriaci. Gente uguale a noi, che negli anni trenta fu presa e condotta allo sterminio su base razziale. Sono stati presi nelle loro case, con i loro bambini, case uguali a quelle dei gentili, e portati via con lo scopo di essere cancellati dalla faccia della terra.
E' tanto strano che abbiano voluto un loro stato, un fazzoletto di terra, dove poter vivere senza persecuzioni? E' tanto assurdo? Davvero tu lo consideri il parto folle della mente malata degli ebrei?
Prima della Shoah il sionismo era solo un movimento culturale. Gli Yddish non avevano nessuna intenzione di abbanonare le loro case e la loro storia, nei ghetti dove vivevano rinchiusi per legge. Gli ebrei italiani, francesi, inglesi, non volevano lasciare la loro casa, perché prima che ebrei erano italiani, francesi, inglesi. La Shoah ha cambiato tutto. Non sono passati mille anni, né tre secoli: era ieri. E nell'evoluta, civilizzata Europa, l'Europa del cristianesimo e dell'illuminismo, in pieno novecento, sono stati presi e massacrati. E allora non si sono più sentiti come noi, europei e poi ebrei; si sono resi conto che per noi erano prima ebrei e poi, o forse mai, europei. E che in quanto ebrei potevano essere presi e sterminati, come in una fiaba dell'incubo fatta realtà.
E la patria la hanno avuta. Con il nostro avallo.
Leave a comment:
-
-
Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioAnche Gaza splenderebbe se solo qualcuno si degnasse di dare loro quello che hanno ricevuto gli ebrei.
per il resto è sempre la stessa storia e non capisco perché anche questo thread abbia dovuto finire così, tanto si è già detto e ridetto...
con alcune cose condivisibili ed altre ridicole come
Il popolo che è rimasto è quello che oggi noi chiamiamo "popolo palestinese", espropriato, con un insulto alla storia e al diritto
Leave a comment:
-
-
Bob nel momento in cui dici che uno stato palestinese non esisteva prima dici anche che non esisteva nemmeno uno stato israeliano. Dunque se è illegittimo uno è illegittimo pure l'altro. O, se preferisci (e io lo preferisco visto che abbiamo dimostrato che il versante del diritto internazionale-leggi ONU- è carta straccia), se è antistorico uno lo è anche l'altro. Non si vede perchè oggi la dottrina dei due stati non sia l'unica capace di sanare il vulnus storico della nascita dello stato di Israele. Chè di vulnus si tratta, non lo possiamo negare. Immagnia che, un domani, qualcuno decida di accamparsi in Italia, su decisione dell'ONU, chiedendo per sè metà della terra sulla base di un torto che ha subito all'altro capo del mondo. Non credo che gli italiani la prenderebbero bene (o forse sì visto come sono ridotti, ma tant'è). MI chiedo perchè i palestinesi debbano pagare le colpe di Hitler. Perchè Israele è dove è oggi? Per due motivi: uno perchè gli arabi sono sempre stati considerati la feccia del mondo, politicamente irrilevanti: dunque, se a qualcuno si doveva fare un torto, nessuno si prestava meglio allo scopo. Due, perchè Israele ritiene sia diritto divino che abiti in quelle terre, perchè sono le terre di Giacobbe, di Isacco e di Davide. Eppure gli israeliani di oggi sono discendenti di russi, di tedeschi, di ungheresi, non di certo di Davide e di Salomone, più di quanto lo sia io. Mentre i palestinesi che vivono in quelle terre sono figli di chi quella terra l'ha lavorata, abitata, ci è morto per generazioni, senza interruzione. Qui abbiamo la forza della vita secolare in una terra, contro la forza dei miti del libro sacro del popolo di Israele. Parli di panarabismo che sfrutta la causa dei palestinesi, e allora ripeto: perchè non dare questo stato ai palestinesi e togliere questa potente arma propagandistica agli arabi?
Israele sta dove è, riesce a godere del sostegno internazionale che rende inapplicabili le risoluzioni pure votate in quel monumento all'ipocrisia che sono le nazioni unite, solo perchè gli USA sono il suo grande protettore e essi, come sempre fanno, hanno stabilito che Israele è il bene e i palestinesi il male. Esattamente come il male erano i talebani, Saddam Hussein e Ahmadinejad. E considerando come sono finiti i primi due, è facile capire cosa succederà del terzo.
Leave a comment:
-
-
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
Questi non sono palestinesi. Sono arabi. E questi arabi, civili e intelligenti, sono gli stessi che stavano in Egitto e in Giordania. Gli stessi che si sono trasformati in questi:
perché si sono resi schiavi delle parole dei loro folli governanti, che hanno usato Israele come giustificazione dell'ideologia panarabista, quella che vuole eliminare gli ebrei, quella che da sempre vuole conquistare l'occidente degli infedeli.
Gli arabi devono ringraziare solo sé stessi della propria miseria. Sì, barbari, lo ripeto, e a nulla vale citare i progressi che avevano fatto, perché li hanno buttati nel cesso spontaneamente.
Questa è Israele:
Questi sono gli ebrei:
altro che polli e zingari. E per favore, non mi citare la Resistenza e i partigiani italiani, che la storia non l'ho studiata - per fortuna - sui manuali scolastici.
Gli ebrei pensano al Canada e al Madagascar perché la loro patria ancestrale non esiste, gli ebrei pensano alla Palestina perché pretendono di tornare nella Terra Promessa. Qualsiasi cosa facciano è un errore, come in quella canzone degli Intolleranza: "con quei capelli ricci, perché non te li tagli, no guarda lascia stare, in ogni caso sbagli!"
L'olocausto è un incidente di percorso che gli ebrei sfruttano per chiedere un risarcimento, in effetti un genocidio su base razziale nell'Europa nel XX secolo è una cosa normalissima, la diaspora non esiste, sono gli ebrei che avevano voglia di farsi una vacanza di duemila anni. Le risoluzioni ONU esistono solo quando danno contro agli ebrei, quella che dà loro legalmente Israele non ha nessuna importanza. E' questo il discorso?
E basta anche con la farsa del popolo che abita da sempre in Palestina. Un popolo che, in stragrande maggioranza, se ne è andato spontaneamente, con le terre pagate dagli attuali proprietari, salvo poi tornare a piagnucolare quando i loro vicini, i loro "fratelli arabi", li hanno presi a pesci in faccia. Un popolo che non ha mai avuto un'identità palestinese finché non gliene hanno creata una per giustificare il panarabismo. Un popolo che si immola, che cresce i propri bambini nell'odio, che li usa come scudi umani, per il sogno di una nazione inesistente, mai esistita, mero strumento in mano ai potenti degli stati circostanti e dei miserabili furbi che si sono fatti grandi a spese dei propri fratelli.
Sono questi i palestinesi della resistenza? Sono queste le persone che devo ammirare? No grazie.
Ti ho fatto una domanda precisa. Può un popolo conservare la propria identità per duemila anni, sempre perseguitato, può un popolo reclamare una propria patria, un lembo di terra assegnatogli dalla comunità internazionale e pagato ai legittimi proprietari, in massima parte consenzienti?
Sì, certo, e merita la massima ammirazione; a meno che non si tratti degli ebrei, gli assassini di Dio.mentre per me è solo una persona intelligente che riconosce gli atti criminali del suo paese
Leave a comment:
-
-
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
Questi non sono palestinesi. Sono arabi. E questi arabi, civili e intelligenti, sono gli stessi che stavano in Egitto e in Giordania. Gli stessi che si sono trasformati in questi:
perché si sono resi schiavi delle parole dei loro folli governanti, che hanno usato Israele come giustificazione dell'ideologia panarabista, quella che vuole eliminare gli ebrei, quella che da sempre vuole conquistare l'occidente degli infedeli.
Gli arabi devono ringraziare solo sé stessi della propria miseria. Sì, barbari, lo ripeto, e a nulla vale citare i progressi che avevano fatto, perché li hanno buttati nel cesso spontaneamente.
Questa è Israele:
Questi sono gli ebrei:
altro che polli e zingari. E per favore, non mi citare la Resistenza e i partigiani italiani, che la storia non l'ho studiata - per fortuna - sui manuali scolastici.
Gli ebrei pensano al Canada e al Madagascar perché la loro patria ancestrale non esiste, gli ebrei pensano alla Palestina perché pretendono di tornare nella Terra Promessa. Qualsiasi cosa facciano è un errore, come in quella canzone degli Intolleranza: "con quei capelli ricci, perché non te li tagli, no guarda lascia stare, in ogni caso sbagli!"
L'olocausto è un incidente di percorso che gli ebrei sfruttano per chiedere un risarcimento, in effetti un genocidio su base razziale nell'Europa nel XX secolo è una cosa normalissima, la diaspora non esiste, sono gli ebrei che avevano voglia di farsi una vacanza di duemila anni. Le risoluzioni ONU esistono solo quando danno contro agli ebrei, quella che dà loro legalmente Israele non ha nessuna importanza. E' questo il discorso?
E basta anche con la farsa del popolo che abita da sempre in Palestina. Un popolo che, in stragrande maggioranza, se ne è andato spontaneamente, con le terre pagate dagli attuali proprietari, salvo poi tornare a piagnucolare quando i loro vicini, i loro "fratelli arabi", li hanno presi a pesci in faccia. Un popolo che non ha mai avuto un'identità palestinese finché non gliene hanno creata una per giustificare il panarabismo. Un popolo che si immola, che cresce i propri bambini nell'odio, che li usa come scudi umani, per il sogno di una nazione inesistente, mai esistita, mero strumento in mano ai potenti degli stati circostanti e dei miserabili furbi che si sono fatti grandi a spese dei propri fratelli.
Sono questi i palestinesi della resistenza? Sono queste le persone che devo ammirare? No grazie.
Ti ho fatto una domanda precisa. Può un popolo conservare la propria identità per duemila anni, sempre perseguitato, può un popolo reclamare una propria patria, un lembo di terra assegnatogli dalla comunità internazionale e pagato ai legittimi proprietari, in massima parte consenzienti?
Sì, certo, e merita la massima ammirazione; a meno che non si tratti degli ebrei, gli assassini di Dio.
Anche Gaza splenderebbe se solo qualcuno si degnasse di dare loro quello che hanno ricevuto gli ebrei.
Una civiltà, Bob, non la fanno due o tre personaggi, ma i popoli nel loro insieme, e la civiltà ebraica non esiste, perchè tutto ciò che hanno prodotto nella loro storia è stato un Tempio ed un Libro.
Si sono chiusi attorno a questi due capisaldi per millenni, e poi è restato solo il Libro, dove si parla di questo Eterno Israele, che non è una entità fisica (ecco perchè ad una certa corrente sionista sarebbe andato pure bene il Madagascar) ma bensì una astrazione teologica e culturale, un luogo di elezione, di un patto con JHWH che si fonda nel popolo, ovunque esso abiti (Abramo non è nato in Palestina, gli ebrei non sono originari di lì, ma lì sono diretti - dunque, in senso stretto, quella non è neppure la loro terra madre, ma solo un luogo promesso da una "entità").
Dunque il popolo conserva questa identità (accasandosi nelle terre degli altri, mai mischiandosi con gli altri...Chiediti un pò perchè questi ebrei sono sempre risultati poco simpatici a chi ha dato loro ospitalità e opportunità...) in virtù di una fede, non di una storia che fonda le sue radici in un ambito geografico e culturale ben preciso e che solo può fare da supporto ad una civilizzazione.
Puoi ammirarli, per ragioni tue, ma sono pretendenti illegittimi, perturbatori della storia come la conosciamo, un popolo, per sua scelta, sradicato storicamente, perchè fonda se stesso nella metastoria.
E poi sì, purtroppo tra i loro meriti va ascritto anche quello di aver assassinato Gesù, che, d'altra parte, li conosceva bene e li ha chiamati "figli di Satana".
Paolo dice che solo convertendosi alla luce universale di Cristo gli ebrei potranno trovare la pace:
Ma sono un popolo ottuso, la Verità non abita quei cuori, non li ha mai abitati;
E il mondo è costretto a pagarne le conseguenze.
Leave a comment:
-
-
Questi non sono palestinesi. Sono arabi. E questi arabi, civili e intelligenti, sono gli stessi che stavano in Egitto e in Giordania. Gli stessi che si sono trasformati in questi:
perché si sono resi schiavi delle parole dei loro folli governanti, che hanno usato Israele come giustificazione dell'ideologia panarabista, quella che vuole eliminare gli ebrei, quella che da sempre vuole conquistare l'occidente degli infedeli.
Gli arabi devono ringraziare solo sé stessi della propria miseria. Sì, barbari, lo ripeto, e a nulla vale citare i progressi che avevano fatto, perché li hanno buttati nel cesso spontaneamente.
Questa è Israele:
Questi sono gli ebrei:
altro che polli e zingari. E per favore, non mi citare la Resistenza e i partigiani italiani, che la storia non l'ho studiata - per fortuna - sui manuali scolastici.
Gli ebrei pensano al Canada e al Madagascar perché la loro patria ancestrale non esiste, gli ebrei pensano alla Palestina perché pretendono di tornare nella Terra Promessa. Qualsiasi cosa facciano è un errore, come in quella canzone degli Intolleranza: "con quei capelli ricci, perché non te li tagli, no guarda lascia stare, in ogni caso sbagli!"
L'olocausto è un incidente di percorso che gli ebrei sfruttano per chiedere un risarcimento, in effetti un genocidio su base razziale nell'Europa nel XX secolo è una cosa normalissima, la diaspora non esiste, sono gli ebrei che avevano voglia di farsi una vacanza di duemila anni. Le risoluzioni ONU esistono solo quando danno contro agli ebrei, quella che dà loro legalmente Israele non ha nessuna importanza. E' questo il discorso?
E basta anche con la farsa del popolo che abita da sempre in Palestina. Un popolo che, in stragrande maggioranza, se ne è andato spontaneamente, con le terre pagate dagli attuali proprietari, salvo poi tornare a piagnucolare quando i loro vicini, i loro "fratelli arabi", li hanno presi a pesci in faccia. Un popolo che non ha mai avuto un'identità palestinese finché non gliene hanno creata una per giustificare il panarabismo. Un popolo che si immola, che cresce i propri bambini nell'odio, che li usa come scudi umani, per il sogno di una nazione inesistente, mai esistita, mero strumento in mano ai potenti degli stati circostanti e dei miserabili furbi che si sono fatti grandi a spese dei propri fratelli.
Sono questi i palestinesi della resistenza? Sono queste le persone che devo ammirare? No grazie.
Ti ho fatto una domanda precisa. Può un popolo conservare la propria identità per duemila anni, sempre perseguitato, può un popolo reclamare una propria patria, un lembo di terra assegnatogli dalla comunità internazionale e pagato ai legittimi proprietari, in massima parte consenzienti?
Sì, certo, e merita la massima ammirazione; a meno che non si tratti degli ebrei, gli assassini di Dio.
Leave a comment:
-
-
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza MessaggioPrima di tutto vorrei capire una cosa relativa a un post precedente. Sean, hai accennato a un trasferimento in Madagascar. Magari ho frainteso, ma lo ho interpretato come un invito a creare, se proprio è necessario, lo stato di Israele in altro loco, per così dire meno caldo. Ora, questo significherebbe avallare le posizioni antiebraiche degli stati islamici. Io spesso leggo negli articoli questo concetto: che mettere Israele dove sta sia stato un atto di intollerabile offesa per gli arabi.
Non vedo perché dovrei riconoscere e dare legittimità a queste rivendicazioni musulmane. Gli ebrei non sono un'offesa all'Islam. Non sono un'offesa a nessuno.
Proseguendo, sappiamo tutti che non è mai esistita una nazione palestinese, ma soprattutto non è mai esistito uno stato palestinese fino a quando l'ONU non lo ha creato. Tralasciamo un attimo i parallelismi tra la creazione di Israele e la creazione della Palestina, entrambe a tavolino: quello che mi preme è il significato che si vuole dare alla Palestina, un significato strumentale e ipocrita. Nessuno degli stati arabi confinanti con la Palestina ha mai avuto il benché minimo interesse per le sorti dei palestinesi come popolo; invece essi sono tutti interessatissimi al suo significato come propaganda. Parliamoci chiaro: io palestinesi sono stati perseguitati molto più da Siria, Giordania e Libano di quanto lo siano stati da Israele.
Non esisteva uno stato palestinese, non è mai esistito! Lo sto ripetendo alla nausea. La scacchiera geopolitica della zona non era quella attuale, era ancora pieno colonialismo. Il peccato intollerabile, per il mondo arabo, non è aver tolto la terra ai palestinesi, che sono stati perseguitati in ogni luogo provassero ad andare: è stato impossessarsi di terre arabe e metterci degli ebrei.
E non mi si venga a dire che Israele ha bisogno della guerra, per esistere. Perché è infinitamente più vero che il panarabismo ha bisogno di Israele per giustificare la sua esistenza, quella di ideologia usata per indottrinare le masse. E' stato un errore di valutazione, quello dell'ONU? Non avevano previsto che una cultura alla canna del gas come quella islamica trovasse nell'antisionismo il collante che serviva a trasformare gente quasi civilizzata in terroristi suicidi? Sicuramente. Ma l'errore è stato fatto, dalle potenze occidentali, e il suo peso non può ricadere sugli israeliani.
Perché è molto facile parlare di stato in perenne gurra, di stato che non cerca la pace. Quale, quale pace? La pace di uno stato minuscolo in mezzo ai barbari. La pace di uno stato, a cui gli stati limitrofi hanno giurato la distruzione, dall'inizio della sua esistenza, e non hanno mai cessato di operarsi per raggiungere il proprio scopo. E' facile, lo ripeto, parlare dei passi che Israele dovrebbe compiere, di Road Map, di promesse di pace disattese. Ma Israele sa benissimo che il suo destino non può essere la pace, e che tutti i negoziati non faranno mai smettere gli attentati, le dichiarazioni delle scimmie bercianti alla Ahmadinejad, e i tentativi di invasione e inevitabile massacro appena le condizioni lo renderanno possibile.
Ma di cos'è che si accusa Israele? Di essersi difesa nella guerra dei sei giorni? Di avere conquistato delle terre nel contrattacco? O di non essersi lasciati distruggere in buon ordine? Soprattutto, ciò che mi chiedo è come si faccia a giustificare il mondo arabo, quasi che avessero diritto di auspicare l'annientamento di Israele, come punizione per aver creato l'instabilità in Medio Oriente. Con il fatto di non essersi lasciata distruggere nel 1967.
Poi Sean, per favore non venirmi a parlare di "paranoia" degli ebrei e di "paure visionarie". Vogliamo vedere la storia degli ebrei negli ultimi 2000 anni? No, è sufficiente vedere quella degli ultimi 100.
7.000.000 di Yddish nel 1939, 1.000.000 nel 1946. Con buona pace dei negazionisti, dei quali nessuno h saputo dirmi dove sono finiti i 6.000.000 che mancano all'appello. Uno stato grande come una singola regione italiana perennemente sotto assedio, attaccato dieci anni dopo la sua creazione da una coalizione che sulla carta avrebbe dovuto cancellarlo una volta per tutte. Stati che ancora oggi, senza alcuna remora, parlano di "distruzione finale" di Israele. E non sui blog di qualche demente, ma con la bocca del presidente della nazione. Attentati nella propria città. Milioni di persone che si proclamano antisioniste, in occidente, il più delle volte dotate di una cultura sotto il livello dei Neanderthal.
Paranoia? Paure visionarie? Ma come fai a dire una cosa simile?
E ora parliamo di Hannah Arendt.
Il suo discorso e in larga parte condivisibile. La realtà è che, decenni fa, Israele si è trovata davanti a un bivio: essere uno stato ebraico, o essere uno stato moderno e democratico. E' stata una scelta difficile, che sicuramente non rispecchia i desideri di ogni singolo israeliano. E non mi sento di avallarla in toto.
Però non posso nemmeno condannarla. Perché ho trasposto la domanda, e ora la pongo a te Sean. Questa non sarà una domanda retorica come le altre di questo post, vorrei invece una risposta.
Se domani gli USA prendessero noi italiani e ci disperdessero ai quattro angoli del globo. Se passassimo 2000 anni senza una patria, a parte quella che portiamo nel nostro cuore. Se ci trovassimo, per 2000 anni, a dover decidere quotidianamente se rinunciare alla nostra identità, oppure mantenerla a costo di essere discriminati, perseguitati, uccisi. Se tra 2000 anni ci fosse offerta la possibilità di riavere una patria: l'unica che possiamo accettare, non il Madagascar, le Maldive o la Francia, ma la nostra penisola, con Firenze, le coste liguri e pugliesi, Venezia, Torino, Napoli. Con Roma. Con la nostra storia.
Ebbene, accetteresti di condividerla con chi la ha distrutta, con chi ha edificato moschee sui fori romani e sulle rovine di S.Pietro, con americani mangiatori di pop-corn che hanno trasformato le coste siciliane in piste per pattinaggio? Accetteresti di rinunciare ad essere italiano, per diventare parte di un melting-pot senza storia e senza identità?
Il popolo che è rimasto è quello che oggi noi chiamiamo "popolo palestinese", espropriato, con un insulto alla storia e al diritto (dato che continui a non capire che è Israele a non rispettare le risoluzioni ONU altrove fatte applicare con la forza delle armi) dagli ebrei di ritorno, dopo, lo ripeto, ben duemila anni di lontananza;
Per rispondere alla tua ultima domanda, con un esempio già fatto in questo Thread da Ma_, è come se oggi i greci ci chiedessero la restituzione della Sicilia e di tutta la Magna Grecia, un assurdo inapplicabile...Tranne che nella terra dove l'assurdo diventa realtà, quella "Promessa".
Gli ebrei avrebbero potuto restare in Palestina, lo sai?
Ma sono nati come popolo nomade, questa è la loro vocazione, tanto che c'era già una diaspora fin dai tempi della Repubblica e anche prima, molto prima di Tito (vi erano comunità ebraiche consistenti in Alessandria, a Roma e altrove).
Come tutti i semiti sono popoli che non amano essere stanziali, la loro è una storia di migrazione, ma, dopo duemila anni, credono giusto il ritornare, credono doveroso (risarcimento dovuto da noi Gojim, per aver fatto tanto soffrire il povero e disgraziato popolo dell'Alleanza, gli "eletti") impiantare uno stato nelle terre di gente che da lì - è questa la differenza - non se ne è mai andata.
Eccoli i "barbari"palestinesi, caro Bob, prima dell'arrivo dei civilizzatori ebrei:
Un popolo che viveva in pace, del suo lavoro, senza mura che lo circondassero, senza "Piombo Fuso", senza cibo ed acqua dati a comando e secondo i desideri della razza padrona, questa qua, i civilissimi eletti:
Israele ha ridotto la Palestina ad un inferno in terra, perpretando massacri ai danni di un altro popolo, che fa quello che può, quello su cui, pensa un pò, si fonda anche la nostra costituzione:
Resistenza.
Dovremmo chiamarli eroi, no, i resistenti palestinesi, come da noi sono celebrati fin nei libri scolastici i partigiani, se la storia ha un senso e se non ci piace ingoiarla o sputarla a simpatia.
Israele democratico e civile?
Uno stato fondato sul presupposto razziale (si può essere suoi cittadini solo se nati da ebrea), uno stato in cui accade questo:
Israele contro i matrimoni misti: “Se sposi una non ebrea sei perduto”. Spot sospeso o dove dei rabbini vanno dall'ambasciatore americano per proporre questo: Rabbis to US Ambassador: Time to 'Go Biblical' with Arabs - Jewish World - Israel News - Israel National News
"E' tempo di usare le norme bibliche contro gli arabi", e con la massima serietà, perchè i rabbini sono la coscienza e la storia di Israele...E ti preoccupi di Ahmadinejad?
Chi sono le scimmie parlanti?
Non siamo alla paronia ebraica?
Ci tenevano tanto a quella terra gli ebrei, che all'inizio del movimento sionista furono prese in considerazione, pensa un pò, soluzioni come Madagascar o alcune zone del Canada, per fondarvi lo stato.
Ma poi questo popolo "civilissimo", per te (in realtà un popolo migrante, zingaro, tutto chiuso in se stesso, per paura di contaminarsi con le vere scimmie che saremmo noi, i Gojim, gli animali parlanti), ha trovato la risposta nella sua Bibbia, come sempre:
E la destinazione è stata la Palestina, ad ogni costo.
Come dice un altro ebreo, Gilad Atzom, la Bibbia non promette ad il suo Israele solo quel pezzo di terra, ma il mondo, se possibile:
Gilad Atzmon - Writings - From Promised Land to Promised Planet*
Dalla terra promessa al pianeta promesso...E grazie a quelli come te, che si fanno incantare dalle favole, dalle storie distorte, dal mito del popolo perseguitato sul quale ancora oggi quegli zingari avanzano pretese, mai soddisfatti.
Fino a quando gli ebrei oseranno ancora ricattare i popoli sovrani?
Mi consola il fatto che da loro stessi saranno la causa - come sempre è stato - della propria rovina.
L'ottusità cieca li porterà al disastro, alienandosi - e anche qui la storia si ripeterà - le simpatie del mondo, che non sopporta questa piccola razza padrona...di niente.
Nel frattempo la kippah in testa se la mettano quelli come te:
Proprio un simbolo degno di chi bercia dei valori dell'Occidente, che infatti non la Grecia, non Roma hanno avuto a fondamento, ma la kippah:
Facciamoli ridere questi ebrei, che dicono siano maestri nel raccontare barzellette.Last edited by Sean; 11-04-2010, 18:40:59.
Leave a comment:
-
-
Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioCifre terribili, dici bene...Ha un senso fare la conta dei morti (da una parte o dall'altra), o si dovrebbe cominciare a ragionare su prospettive e piani di pace?
Perchè finchè non sarà risolta la questione dello stato palestinese, Israele sarà sempre una nazione in guerra, ed il suo popolo è stanco, i suoi giovani emigrano altrove, cercano la sicurezza altrove, il mito della patria da difendere permanentemente si sta dissolvendo:
Cosa resterà di questa nazione fondata per decreto, un domani?
Israele ha bisogno di nemici per dare a se stesso una ragione di essere.
Scrive la Arendt: "L'eterno antisemitismo rappresenta una garanzia per l'esistenza di Israele.
Questa superstizione è una maschera secolarizzata dell'idea di eternità inerente in una fede che consiste nell'essere eletti" (H. Arendt, Le Origini del Totalitarismo Le origini del totalitarismo - Wikipedia ).
Oggi l'Iran, da sempre i palestinesi, e poi? A chi toccherà?
Su chi punterà l'indice il mai sopito incubo degli ebrei?
Sono le loro paure visionarie a tenere il mondo in uno stato di guerra permanente, al quale non vogliono dare soluzione.Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioBasterebbe, l'ho già detto, che Israele concedesse ai palestinesi lo stato che l'ONU gli impone di concedere, e nessuno stato islamico avrebbe più quest'arma propagandistica. Mi chiedo come mai questo non sia ancora avvenuto....forse perchè ad Israele non interessa convivere in pace con i paesi arabi più di quanto interessi alla controparte. La pace, come la guerra, si fa con i fatti, non con le parole. E tutto un paradosso della disinformatjia che Israele sia considerato uno stato pacifico perchè parla di pace (ma non la attua, ne fa alcunchè per favorirla) mentre l'Iran è considerato uno stato bellicoso perchè parla di guerra (ma sfido chiunque a trovare un solo atto, dico atto concereto, iraniano in direzione di una guerra con Israele).
Non vedo perché dovrei riconoscere e dare legittimità a queste rivendicazioni musulmane. Gli ebrei non sono un'offesa all'Islam. Non sono un'offesa a nessuno.
Proseguendo, sappiamo tutti che non è mai esistita una nazione palestinese, ma soprattutto non è mai esistito uno stato palestinese fino a quando l'ONU non lo ha creato. Tralasciamo un attimo i parallelismi tra la creazione di Israele e la creazione della Palestina, entrambe a tavolino: quello che mi preme è il significato che si vuole dare alla Palestina, un significato strumentale e ipocrita. Nessuno degli stati arabi confinanti con la Palestina ha mai avuto il benché minimo interesse per le sorti dei palestinesi come popolo; invece essi sono tutti interessatissimi al suo significato come propaganda. Parliamoci chiaro: io palestinesi sono stati perseguitati molto più da Siria, Giordania e Libano di quanto lo siano stati da Israele.
Non esisteva uno stato palestinese, non è mai esistito! Lo sto ripetendo alla nausea. La scacchiera geopolitica della zona non era quella attuale, era ancora pieno colonialismo. Il peccato intollerabile, per il mondo arabo, non è aver tolto la terra ai palestinesi, che sono stati perseguitati in ogni luogo provassero ad andare: è stato impossessarsi di terre arabe e metterci degli ebrei.
E non mi si venga a dire che Israele ha bisogno della guerra, per esistere. Perché è infinitamente più vero che il panarabismo ha bisogno di Israele per giustificare la sua esistenza, quella di ideologia usata per indottrinare le masse. E' stato un errore di valutazione, quello dell'ONU? Non avevano previsto che una cultura alla canna del gas come quella islamica trovasse nell'antisionismo il collante che serviva a trasformare gente quasi civilizzata in terroristi suicidi? Sicuramente. Ma l'errore è stato fatto, dalle potenze occidentali, e il suo peso non può ricadere sugli israeliani.
Perché è molto facile parlare di stato in perenne gurra, di stato che non cerca la pace. Quale, quale pace? La pace di uno stato minuscolo in mezzo ai barbari. La pace di uno stato, a cui gli stati limitrofi hanno giurato la distruzione, dall'inizio della sua esistenza, e non hanno mai cessato di operarsi per raggiungere il proprio scopo. E' facile, lo ripeto, parlare dei passi che Israele dovrebbe compiere, di Road Map, di promesse di pace disattese. Ma Israele sa benissimo che il suo destino non può essere la pace, e che tutti i negoziati non faranno mai smettere gli attentati, le dichiarazioni delle scimmie bercianti alla Ahmadinejad, e i tentativi di invasione e inevitabile massacro appena le condizioni lo renderanno possibile.
Ma di cos'è che si accusa Israele? Di essersi difesa nella guerra dei sei giorni? Di avere conquistato delle terre nel contrattacco? O di non essersi lasciati distruggere in buon ordine? Soprattutto, ciò che mi chiedo è come si faccia a giustificare il mondo arabo, quasi che avessero diritto di auspicare l'annientamento di Israele, come punizione per aver creato l'instabilità in Medio Oriente. Con il fatto di non essersi lasciata distruggere nel 1967.
Poi Sean, per favore non venirmi a parlare di "paranoia" degli ebrei e di "paure visionarie". Vogliamo vedere la storia degli ebrei negli ultimi 2000 anni? No, è sufficiente vedere quella degli ultimi 100.
7.000.000 di Yddish nel 1939, 1.000.000 nel 1946. Con buona pace dei negazionisti, dei quali nessuno h saputo dirmi dove sono finiti i 6.000.000 che mancano all'appello. Uno stato grande come una singola regione italiana perennemente sotto assedio, attaccato dieci anni dopo la sua creazione da una coalizione che sulla carta avrebbe dovuto cancellarlo una volta per tutte. Stati che ancora oggi, senza alcuna remora, parlano di "distruzione finale" di Israele. E non sui blog di qualche demente, ma con la bocca del presidente della nazione. Attentati nella propria città. Milioni di persone che si proclamano antisioniste, in occidente, il più delle volte dotate di una cultura sotto il livello dei Neanderthal.
Paranoia? Paure visionarie? Ma come fai a dire una cosa simile?
E ora parliamo di Hannah Arendt.
Il suo discorso e in larga parte condivisibile. La realtà è che, decenni fa, Israele si è trovata davanti a un bivio: essere uno stato ebraico, o essere uno stato moderno e democratico. E' stata una scelta difficile, che sicuramente non rispecchia i desideri di ogni singolo israeliano. E non mi sento di avallarla in toto.
Però non posso nemmeno condannarla. Perché ho trasposto la domanda, e ora la pongo a te Sean. Questa non sarà una domanda retorica come le altre di questo post, vorrei invece una risposta.
Se domani gli USA prendessero noi italiani e ci disperdessero ai quattro angoli del globo. Se passassimo 2000 anni senza una patria, a parte quella che portiamo nel nostro cuore. Se ci trovassimo, per 2000 anni, a dover decidere quotidianamente se rinunciare alla nostra identità, oppure mantenerla a costo di essere discriminati, perseguitati, uccisi. Se tra 2000 anni ci fosse offerta la possibilità di riavere una patria: l'unica che possiamo accettare, non il Madagascar, le Maldive o la Francia, ma la nostra penisola, con Firenze, le coste liguri e pugliesi, Venezia, Torino, Napoli. Con Roma. Con la nostra storia.
Ebbene, accetteresti di condividerla con chi la ha distrutta, con chi ha edificato moschee sui fori romani e sulle rovine di S.Pietro, con americani mangiatori di pop-corn che hanno trasformato le coste siciliane in piste per pattinaggio? Accetteresti di rinunciare ad essere italiano, per diventare parte di un melting-pot senza storia e senza identità?
Leave a comment:
-
-
Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSe ci mettiamo a parlare degli Stati che sostengono fazioni in zone calde del mondo, dovremmo aggiungere all'Iran anche qualche democrazia, USA in testa, che foraggia colpi di stato e rivoluzioni a comando.
Leave a comment:
-
-
Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioCredo che proprio sulla base di questa interpretazione fluttuante delle regole ONU, Hamas possa essere un gruppo terroristico o un gruppo partigiano a second dei punti di vista
Triste da dire ma è così
Leave a comment:
-
Leave a comment: