Almeno così la finirebbero di fare i depravati.. o no?
Orge sadomaso, sesso e poi minacce ai testimoni presenti. Accuse agghiaccianti quelle che aleggiano sull'allievo prediletto di don Lelio Cantini, il vescovo Claudio Maniago. Il parroco di Firenze 82enne (Cantini) era già stato riconosciuto colpevole dai suoi superiori di abusi sessuali nei confronti di alcune ragazze. Ora basta, dice la Curia, che vuol vederci chiaro. E gli inquirenti vogliono capire quali rapporti vi fossero tra loro. Sono ormai almeno venti le donne che accusano il sacerdote di averle violentate quando erano minorenni. Numerosi parrocchiani sostengono di essere stati plagiati e costretti a consegnargli denaro e beni immobili. Oltre alla magistratura, intervengono le alte sfere ecclesiastiche, con papa Benedetto XVI deciso a far chiarezza. Le "indagini" interne terminano con una condanna esemplare: don Cantini è colpevole non soltanto di abusi sessuali, ma anche di "falso misticismo e controllo delle coscienze". Il parroco non potrà più svolgere alcuna attività, viene di fatto interdetto. I RACCONTI - Ma non basta. Due dipendenti della curia e due sacerdoti - scrive il Corsera - accusano Maniago di aver sempre saputo quale fosse la vera attività di don Cantini, che era il suo padre spirituale, e di averlo "coperto. Lo accusano soprattutto di aver partecipato alla gestione del patrimonio immobiliare sottratto ai parrocchiani. Poi vanno oltre e sostengono che anche lui avrebbe partecipato a festini a luci rosse. Parlano di diversi episodi, l'ultimo sarebbe avvenuto nel 2003. "Più volte — affermano — ci ha minacciato per costringerci al silenzio, ma adesso non possiamo più tacere". I magistrati ritengono attendibili tali testimoni, soprattutto uno. Accertano numerose telefonate tra lui e la perpetua, scoprono che almeno due volte l'alto prelato ha contattato il convento dove don Cantini si era rifugiato. In particolare un uomo, che si dichiara omosessuale, racconta un episodio del '96. "Avevo messo un annuncio su un giornale, nella rubrica 'incontri sadomaso'". "Attraverso il fermo-posta - prosegue - fui contattato da una persona che mi diede appuntamento alla Certosa. Quando arrivò mi accorsi che era un sacerdote. Mi portò in una parrocchia vicino Cecina dove c'era anche un dormitorio estivo. Mi disse di chiamarsi don Andrea. Lì trovammo un altro prete e due ragazzi, certamente meridionali. Ebbi con lui un rapporto sessuale, poi rimasi la notte. Il giorno dopo mi dissero che sarebbe arrivato quello che loro chiamavano 'il padrone'. La sera ci fu l'incontro di gruppo, quel sacerdote l'ho riconosciuto in fotografia. Era Claudio Maniago". Il testimone prosegue precisando di essere stato ricontattato da questo don Andrea che gli offrì dei soldi, oltre tre milioni di lire: "Avevo paura - ha verbalizzato - che si potesse pensare a un’ estorsione per comprare il mio silenzio, ma loro dicevano di volermi fare soltanto un’offerta". Ora la Procura verificherà quanto di vero c'è in questa ricostruzione e se e quanto il vescovo Maniago, che non risulta ancora indagato, coprì don Cantini http://canali.libero.it/affaritalian...tini.html?pg=1

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