l'esercito del bene

[topscorer]

Sei comunista?

[M K K]

Io ci pensavo l altra settimana passando per un paesino dove da bambino andavo a giocare con gli amici Delle elementari... Si andava in bicicletta appena sopra al paese e si improvvisa qualche partita di calcio interrotta puntuale dalle bestemmie del proprietario del prato ai cui tovinavamo il fieno..., Passavi per il paese è già alle. Tre del pomeriggio c era odore di minestrone... Le vecchiette al lavatoio e la messa della sera con 6 persone compreso il prete...certi odori e suoni ... Tipici di ogni borgo / paesino ...
Adesso è mezzo disabitato... Di vecchi non ce n'è più... Case in rovina e per lo più vuote...in compenso metà della popolazione è rumena.. e c'è pure un paio di famiglie di negri... Per quello che ne so sono tutte brave e oneste persone, ma Gesù Cristo la cosa è di una tristezza allucinante... È andato tutto perso in meno di 30 anni...
Storiella che per chi vive in città di merd a non significherà nulla , manchi è cresciuto e abita in cul o ai lupi ... Magari in montagna dirà di piu

[Lorenzo993]

Non mi hai dato l'ordine però,così da capire quando verrà il mio turno.Perchè prima o poi arriva per tutti di questo passo.

Al netto di razza/non razza,si finirà coi campi di concentramento ecc ecc ecc

In Italia abbiamo una disoccupazione che è strutturale ormai e l'immigrazione in questi termini è al più di bassa-manovalanza,l'integrazione è possibile assorbendo questa forza lavoro,ma non è il caso in Italia,non c'è futuro reale e concreto per la maggior parte di queste persone,è questo quello di cui va preso atto

Poi si possiamo continuare a parlare di frescacce e tralasciare queste che sono le reali cosa da prendere in considerazione

[neverbackdown]

Per quanto mi riguarda, se nel mio paese entra chi non dovrebbe starci e crea importanti costi sociali, è diritto nonché dovere primario dei governanti quello di tutelare gli interessi dello Stato e dei suoi cittadini. Credo che questa sia una norma di buonsenso millenario.

Dunque, che si tratti di ariani canadesi o gente del Congo, a me cambia poco.
Devi però anche ammettere che, anche senza condividere l'idea di una razza inferiore, quella delle culture inferiori è una incontrovertibile verità.
Lapidazione, persone fatte a pezzi, crimini efferati e ogni altra cosa che cozza evidentemente coi nostri principi, e il colore della pelle non c'entra nulla.

Poi che questi discorsi siano terreno fertile per bifolchi ignoranti è un altro paio di maniche, ma la sostanza non cambia.

Questo è ampiamente condivisibile. Un'immigrazione regolamentata è necessaria e bisognerebbe sicuramente porre un rimedio ai continui sbarchi. Ma il problema è proprio quello che hai scritto nell'ultima frase. Ed è proprio quell'ideologia becera che ha portato alla ribalta il nostro nuovo governo.

esattamente per quanto riguarda Brecht!

[M K K]

Meglio bifolco ignorante che ***** ...

[Giampo93]

Questo è ampiamente condivisibile. Un'immigrazione regolamentata è necessaria e bisognerebbe sicuramente porre un rimedio ai continui sbarchi. Ma il problema è proprio quello che hai scritto nell'ultima frase. Ed è proprio quell'ideologia becera che ha portato alla ribalta il nostro nuovo governo.

esattamente per quanto riguarda Brecht!

Il fatto è che si può anche aver ragione per i motivi sbagliati : quando in gioco c'è un interesse di tale rilievo, l'importante è il risultato.
Salvini agli Interni sarà anche frutto di tale ignoranza, ma era ed è assolutamente necessario per quella regolamentazione di cui parli e per la salvezza del Paese - non voglio essere melodrammatico ma è così.


OT, la poesia a cui ci riferiamo tra l'altro è da tempo smascherata come bufala, ormai l'abitudine continua a farmela considerare "di Brecht"

[Arturo Bandini]

Ah quindi tu non sopporti gli incivili!Ah ok, E io che pensavo ti basassi sul colore della pelle...allora eliminiano tutti gli incivili dall'italia.Sono d'accordo.

credo che ognuno di noi, proprio perchè individualmente non siamo altro che storie trascurabili, abbia il suo senso all'interno di una Storia più vasta: quella del suo Paese.
Un Africano nel suo Paese è testimone di una Storia ricca e affascinante quanto la nostra. Un Africano in Italia viene deriso per il suo accento, e invece anche le sua lingua ha alle spalle una storia antica e affascinante come la nostra, solo che tutto viene perso, quando l'individuo abbandona il suo paese, che è la sua "storia-luogo": qui ogni altro significato va a perdersi, resta solo un uomo che, per il fatto di non essere più nella sua terra, diviene un essere amorfo, senza identità, quasi senza dignità. Sempre più ormai spariscono i dialetti, gli usi locali, sviluppati nel chiuso delle valli e all'ombra dei campanili in una ricchissima antropodiversità. In un mondo senza più confini, nè patria, nè popoli, spariscono le diversità nazionali, figlie dei percorsi storici e delle determinanti ambientali e culturali: il carattere espansivo dei meridionali, la rigida disciplina tedesca, erede del militarismo prussiano, o la grandeur francese, nel futuro, saranno concetti astratti. Senza diversità, in un mondo ovunque uguale, non ci saranno più tradizioni, e si perderà il mistero e la meraviglia di scoprire culture diverse dalla nostra. Non ci saranno più leggende da raccontare, perchè le storie nascono nel chiuso delle valli e vengono tramandate dai nonni ai nipoti. Resteranno solo le piccole storie degli individui, ognuno chiuso nella sua vita, senza una storia comune. E noi abbiamo bisogno di storie, di miti, di leggende e di ricordi, più di qualsiasi altra cosa al mondo. Lo so che l'immigrazione è un fenomeno irreversibile, ma io non riesco a vedere come una cosa positiva la perdita della nostra storia-luogo.

Mi scuso per la retorica, ma non trovo altro modo per esprimere ciò le mie sensazioni riguardo l'immigrazione

[Giampo93]

Meglio bifolco ignorante che ***** ...

Ci tengo a dire che non ti considero né l'uno né l'altro, era un discorso generale.
Posso ben immaginare la rotazione e rivoluzione dei coglio.ni di un lavoratore padre di famiglia attorno all'asse del politicamente corretto

[BB_Zon3]

non conta niente la perdita dell'identità nazionale?

No,per me,no.

L'importante è che la società in cui vivo sia degna di essere definita civile,sia piena di persone rispettose della cosa pubblica e degli spazi condivisi.

Chi se ne frega se il luogo in cui vivo è pieno di bianchi tutti col cognome uguale se poi sono delle persone di m.

[BB_Zon3]

Perché in ogni tuo post c'è un riferimento all'anno corrente e a cosa, secondo te, si debba o non debba ASSOLUTAMENTE fare? Trovo sia un artificio retorico piuttosto triste e scrauso

1-Già scrivere in ogni mio post è un artificio retorico,falso,sicuramente triste,in quanto è altamente improbabile che in ogni mio post abbia fatto riferimento all'anno corrente in cui l'ho scritto.

2-Se scrivo secondo me vuol dire che è secondo me,non è assoluto per tutti.

Quindi direi che puoi anche suonare al campanello a fianco perché hai sbagliato porta.

[BB_Zon3]

Non è che parlare di identità nazionale e patria significa prendere la beretta e andare a sparare al fronte,significa avere un'idea di comunità che è indispensabile per l'ordine e la disciplina che pretendi..
Se in Italia ci fosse un'idea di nazione unita concretamente potrebbe darsi che tutta la questione immigrazione,visto le evidenti ricadute sociali,non si sarebbe portata fino a questa misura...

Le parole evocano immagini ma non è detto che il significato coincida con le immagini evocate

Non sono d'accordo sul fatto che ordine e disciplina siano imprescindibili dal senso di comunità.Anzi la storia umana ha dimostrato spesso in ogni epoca che non è per nulla come scrivi.

Servono persone intelligenti e basta.

Se al governo avessimo avuto persone intelligenti e basta avrebbero capito che portarsi in casa tante,troppe persone non gradite e per le quali non ci sarebbe stato futuro avrebbe portato a sconquassi enormi.

Evidentemente l'intelligenza che sono sicuro ci sia ha fatto posto ai dettami e ai soldi di gente come Soros.

[BB_Zon3]

a me importa questo, ancora più dell'ordine. Perchè può darsi che col tempo l'ordine sarà ristabilito, che gli immigrati si integreranno, ma la nostra identità sarà ormai perduta

Pazzesco.

E io dovrei vivere in un posto di m. solo perché per gente come te è più importante un'identità nazionale rispetto all'immediato rispetto delle regole comuni,del buon senso,della civiltà?


Finché non si capisce che il problema di fondo è l'essere umano e non tutti gli orpelli che si crea vorrà dire che la civiltà rimarrà sempre e solo legata alle innovazioni tecnologiche,come è sempre stato nella storia.

Abbiamo qualche diritto civile in più ma l'uomo è sempre una bestia tendenzialmente di m.

[BB_Zon3]

Qualora ci fosse un'invasione di Svedesi, lo stesso mi darebbe fastidio, certo a mitigarlo ci sarebbe il fatto che si tratta di gente civile

Il fatto è che la gente civile si trova anche tra i negri per bene.Lo sai?

Strano eh che sei arrivato al mio punto in merito alla civiltà...Meglio tardi che mai.

[M K K]

credo che ognuno di noi, proprio perchè individualmente non siamo altro che storie trascurabili, abbia il suo senso all'interno di una Storia più vasta: quella del suo Paese.
Un Africano nel suo Paese è testimone di una Storia ricca e affascinante quanto la nostra. Un Africano in Italia viene deriso per il suo accento, e invece anche le sua lingua ha alle spalle una storia antica e affascinante come la nostra, solo che tutto viene perso, quando l'individuo abbandona il suo paese, che è la sua "storia-luogo": qui ogni altro significato va a perdersi, resta solo un uomo che, per il fatto di non essere più nella sua terra, diviene un essere amorfo, senza identità, quasi senza dignità. Sempre più ormai spariscono i dialetti, gli usi locali, sviluppati nel chiuso delle valli e all'ombra dei campanili in una ricchissima antropodiversità. In un mondo senza più confini, nè patria, nè popoli, spariscono le diversità nazionali, figlie dei percorsi storici e delle determinanti ambientali e culturali: il carattere espansivo dei meridionali, la rigida disciplina tedesca, erede del militarismo prussiano, o la grandeur francese, nel futuro, saranno concetti astratti. Senza diversità, in un mondo ovunque uguale, non ci saranno più tradizioni, e si perderà il mistero e la meraviglia di scoprire culture diverse dalla nostra. Non ci saranno più leggende da raccontare, perchè le storie nascono nel chiuso delle valli e vengono tramandate dai nonni ai nipoti. Resteranno solo le piccole storie degli individui, ognuno chiuso nella sua vita, senza una storia comune. E noi abbiamo bisogno di storie, di miti, di leggende e di ricordi, più di qualsiasi altra cosa al mondo. Lo so che l'immigrazione è un fenomeno irreversibile, ma io non riesco a vedere come una cosa positiva la perdita della nostra storia-luogo.

Mi scuso per la retorica, ma non trovo altro modo per esprimere ciò le mie sensazioni riguardo l'immigrazione

Ti capisco benissimo

Ci tengo a dire che non ti considero né l'uno né l'altro, era un discorso generale.
Posso ben immaginare la rotazione e rivoluzione dei coglio.ni di un lavoratore padre di famiglia attorno all'asse del politicamente corretto

Non l avevo presa sul personale , ma da ignorante e bifolco a casa mia ho un ruolo , valori e tradizioni che i miei avi mi hanno lasciato ... Un minimo di storia..un appartenenza E vedere che in pochissimi anni si permette a quattro imbecilli di politici di rovinare un paese e una cultura nel nome del nulla assoluto e dell' assoluta ipocrisia , no... Non lo concepisco.
È come già scritto prima , io ragiono e parlo in base a quello che vedo nella mia realtà .
Africani , rumeni , cinesi, sud America... Hanno tutto il mio rispetto e affetto se stanno a casa loro , dal momento che me li trovo davanti a casa ,li percepisco come fuori posto e quindi un problema.sicuramente sbaglio , ma io ragiono cosi

[Virulogo.88]

Ho appena saputo che una famosa ex utentessa benestante si imbarcherà in una ONG come volontaria come manifestazione contro il governo.
Avete capito chi è questa gentaglia? Feccia che si è ritrovata coi soldi di famiglia, che non ha mai lavorato che pontifica e sputa su chi ha fatto diventare l'Italia lo splendido paese che era.
Questi radical chic sono l'apice della fogna.

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