Le ultime volte

[Arturo Bandini]

Stamani mi è capitato di entrare, dopo 20 anni, nel palazzo in cui ho passato la mia infanzia ed ho provato un'emozione fortissima e un gran rimpianto, al pensiero della mia vita di allora. Sono affiorati ricordi e impressioni: il lungo corridoio oscuro con la mia cameretta in fondo, l'odore della cucina, il rumore dell'ascensore che sbatteva quando la sera mio padre tornava dal lavoro... E' straniante pensare che adesso, in quella casa che è il mio per sempre, vivono altre persone, degli intrusi che non sanno niente di noi. Eppure ricordo il giorno in cui traslocammo: ero contento di andare ad abitare in una casa nuova e uscendo dalla porta non mi voltai indietro, come facciamo quando pensiamo che quella sarà l'ultima volta.
Noi attraversiamo il tempo delle cose ultime, senza neanche accorgerci che si tratta di tempo. Nella nostra vita ogni giorno accadono cose che non accadranno mai più: cose da niente, come vedere per l'ultima volta un film, oppure enormi: il giorno che vedremo nostro padre per l'ultima volta, l'ultima volta che baceremo una persona amata... E poi verrà il giorno in cui guideremo l'automobile per l'ultima volta, in cui per l'ultima volta mangeremo, berremo un bicchier d'acqua e diremo l'ultima parola. Quando mia nonna entrò in ospedale, io guardavo le sue scarpe nell'armadio e pensavo che tanto, quelle scarpe non le avrebbe messe mai più. Osservavo incredulo la sua fine, e tornavo con la memoria all'ultima volta che l'avevo vista preparare la minestrina o mettersi la lacca nei capelli: le cose normali che si fanno ogni giorno nella vita, e mai penseremmo che arriverà anche per loro un'ultima volta, perchè se ne fossimo consapevoli forse vivremmo diversamente, cercando di trattenere e rendere vero ogni momento.
Fare una cosa per l'ultima volta significa di volta in volta chiudere paragrafi, capitoli, intere storie, e lo facciamo con tale naturalezza e incoscienza da restarne sbalorditi. Perchè se la nostra vita fosse un romanzo, noi vedremmo lì scritti sulla carta tutti questi accadimenti, e vedremmo personaggi sparire, vedremmo che le pagine prima della fine si vanno a ridurre, e poi l'ultima pagina, e le poche scarne informazioni sulla vita dell'autore. Ecco: noi siamo storie che finiscono, e se la nostra vita potessimo vederla ora così, come leggiamo queste note biografiche, sarebbe soltanto una sfilza di date, accadimenti, fino all'ultima nota: "muore il...".

[KURTANGLE]

io non riesco a capire perchè tutte queste cose ti sconvolgano tanto
tutto ha un inizio.....e tutto ha una fine
i ricordi non vanno distrutti, vanno accantonati.......e rivissuti di tanto in tanto
ma se non vivi il presente i ricordi sono inutili

[Arturo Bandini]

Eppure, se ci pensi, è banale e al tempo stesso sconvolgente, proprio perchè banale, cioè, non è un pensiero profondo, è del tutto scontato, ma pensa a qualsiasi cosa che era normale e poi è finita, tipo non so, un amico che hai perso di vista: c'è stata un'ultima volta in cui avete fatto un giro insieme, e sembrava normale, come tutte le altre volte, e solo vedendola da qui, a posteriori, ti rendi conto che era l'ultima volta.

i ricordi non vanno distrutti, vanno accantonati.......e rivissuti di tanto in tanto

io sto facendo un elenco di tutti i miei ricordi, ogni cosa che mi torna in mente, anche la più piccola, anche solo il ricordo di un gesto o di una parola, me lo scrivo... ad esempio stamani ho visto una faccia che mi ha ricordato un cameriere che quando ero bambino in croazia sorrideva in modo strano illustrando il menù, e a cui forse non avevo mai più pensato da allora, e subito l'ho scritto... Perchè potrebbe succedere che una cosa ti torna in mente per un collegamento improvviso, e se non la scrivi potresti non ricordarla mai più in tutta la tua vita

[Virulogo.88]

Questa è la vita, e la fine e la morte fanno parte del ciclo della vita, un'ipotetica vita immortale cambierebbe completamente il significato della stessa.

Inviato dal mio SM-G930F utilizzando Tapatalk

[KURTANGLE]

. Perchè potrebbe succedere che una cosa ti torna in mente per un collegamento improvviso, e se non la scrivi potresti non ricordarla mai più in tutta la tua vita

certo che potrebbe succedere
ma che fa ? cosa importa ?
tutto va avanti, tutto scorre...
i ricordi importanti.....quelli veri ti assicuro che non andranno via
non dimenticherai mai tuo padre o tua nonna e alcuni istanti passati con loro

[DR. CACARELLA]

Arturo hsi troppo tempo libero, impegnati in qualcosa frequenta associazioni service club qualcosa datti alla caccia trovati uj hobby

[Arturo Bandini]

certo che potrebbe succedere
ma che fa ? cosa importa ?
tutto va avanti, tutto scorre...
i ricordi importanti.....quelli veri ti assicuro che non andranno via
non dimenticherai mai tuo padre o tua nonna e alcuni istanti passati con loro

il fatto è che dopo un po' i ricordi sfumano e tutto va a mischiarsi in un calderone indecifrabile. Non so se è un problema solo mio, ma mi fa star male pensare che inizio a non ricordare bene la successione in cui le cose accaddero: ad esempio non saprei dire, dopo 10 anni, se quella cena con gli zii a ristorante fu prima o dopo l'inizio della malattia del babbo, prima o dopo di quando il mio cane fu operato d'ernia. Questa confusione, oltre al modo sfumato in cui mi appaiono, rende i ricordi irreali, e questo mi disturba.

Se penso a una cosa successa pochi mesi fa, la sento ancora vera, tangibile, la posso quasi toccare.
Ma più indietro i ricordi si riducono a impressioni: le scene non sono più soltanto frammentate, non esistendo più nè scene nè immagini. Io che mangio un ciocorì a 5 anni, non è più un ricordo, ma il ricordo di un ricordo, che come per un gioco di specchi arriva fino a me.
Quando i giorni in cui mangiavo il ciocorì erano prossimi, io conservavo di quei giorni un ricordo, a mano a mano sempre più frammentato. Poi i giorni stessi in cui ricordavo quei giorni sono diventati ricordo, mentre il ricordo degli altri era perso per sempre. Così quello che ora conservo dei primi giorni è il ricordo di un ricordo, in cui l' immagine è persa, resta solo la traccia dell' impressione che quell' immagine -mangiare un ciocorì- destò in me.
E' quando questo accade che il passato fa paura: non ti appartiene più, ma ti appare come un sogno confuso, irreale e arcano.

[KURTANGLE]

il fatto è che dopo un po' i ricordi sfumano e tutto va a mischiarsi in un calderone indecifrabile. Non so se è un problema solo mio, ma mi fa star male pensare che inizio a non ricordare bene la successione in cui le cose accaddero: ad esempio non saprei dire, dopo 10 anni, se quella cena con gli zii a ristorante fu prima o dopo l'inizio della malattia del babbo, prima o dopo di quando il mio cane fu operato d'ernia. Questa confusione, oltre al modo sfumato in cui mi appaiono, rende i ricordi irreali, e questo mi disturba.

.

capita a tutti
ma non c'è da farne un dramma.
ti ripeto i ricordi più importanti resteranno sempre nitidi......es. una frase che ti disse tuo madre, un abbraccio di tua nonna ecc. i contorni invece sfumeranno.
ma il contorno non è fondamentale

[Arturo Bandini]

Il problema non è come affronto io questa cosa... sono convinto che prima o poi tutti noi dovremo fare i conti col passato, e non sarà una cosa piacevole.
Penso a mia nonna, in preda all'alzaimer continuava a domandare "c'è ancora qualcuno alla Pieve, è rimasto qualcuno?": parlava del paese in cui aveva vissuto la sua infanzia. Non riconosceva più nessuno e mia zia la chiamava "signora Toci", che era stata la sua vicina di casa, quando lei aveva 10 anni.
Forse non adesso, ma il passato torna sempre e prende il sopravvento sul presente e sul futuro

[Ponno]

Arturo puoi anche registrare tutto quello che fai, che succede, alla American Beauty, ma poi non avrai tempo per vederlo perché sarai morto.
Per sapere e ricordare quello che è successo è sufficiente sapere quello che sei, sei la somma di quei momenti, nulla più.

[KURTANGLE]

Il problema non è come affronto io questa cosa... sono convinto che prima o poi tutti noi dovremo fare i conti col passato, e non sarà una cosa piacevole.
Penso a mia nonna, in preda all'alzaimer continuava a domandare "c'è ancora qualcuno alla Pieve, è rimasto qualcuno?": parlava del paese in cui aveva vissuto la sua infanzia. Non riconosceva più nessuno e mia zia la chiamava "signora Toci", che era stata la sua vicina di casa, quando lei aveva 10 anni.
Forse non adesso, ma il passato torna sempre e prende il sopravvento sul presente e sul futuro

prima o poi la mente vacillerà e i ricordi si annebbieranno.
ma perchè preoccuparsene ora che stai bene ?
devi vivere il presente giulio
tu vivi nel passato..........e quindi non vivi

[Arturo Bandini]

purtroppo è il mio modo di essere, è difficile cambiare una cosa così radicata, tanto che la notte faccio sempre gli stessi sogni con mia nonna, mio padre, il mio cane, poi mi sveglio e per qualche minuto resto nel dubbio se siano ancora vivi oppure no. Mi piacerebbe fare qualche volta dei sogni normali come facevo prima

[KURTANGLE]

purtroppo è il mio modo di essere, è difficile cambiare una cosa così radicata, tanto che la notte faccio sempre gli stessi sogni con mia nonna, mio padre, il mio cane, poi mi sveglio e per qualche minuto resto nel dubbio se siano ancora vivi oppure no. Mi piacerebbe fare qualche volta dei sogni normali come facevo prima

voglio dire.....
cosa importa se la cena che ricordi di aver fatto con tuo padre.......è una cena avvenuta quando lui era già malato o meno ?
ciò che conta è il ricordo di una bella cena con lui....non i dettagli

[Arturo Bandini]

eh lo so, sono ossessioni... Pensa a quelli che tornano indietro 10 volte per controllare di aver chiuso davvero la porta. Lo so che non ha senso, ma non si tratta di un pensiero razionale

[Manx]

Arturo, la vita stessa diventa sempre di piu', giorno dopo giorno...una cornice senza quadro. Il quadro prima o poi viene meno, scompare, si corrode e si sgretola via piano piano. Rimane la cornice...ovvero quello che rimane della vita.