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scarico e recupero in una preparazione atletica

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    scarico e recupero in una preparazione atletica

    Come gestire la preparazione di un atleta in vista di una competizione? In un atleta in tutti sensi, un centometrista, un natante, un pesista, un fighter ecc ecc... come gestire le fasi di scarico e recupero? O meglio, è necessario includerle per forza? Se nei feedback che ricevo negli allenamenti mi rendo conto che la forma tiene, è possibile continuare la programmazione senza inserire micrcocicli di scarico?
    Personal Trainer
    e-mail: chinup485@gmail.com

    "Col tempo tutti gli atleti trovano istintivamente l'allenamento migliore per il proprio fisico" (John Weider)



    #2
    Visto adesso (sono stato 2 settimane fuori)
    Nell'atletica (corsa+salti) certo che si ciclizza

    Considera che classicamente ci si allena 240gg all'anno e i periodo sono normalmente suddivisi (per velocità e salti)
    Macrociclo classico
    Ottobre-Gennaio Preparazione Generale-Preparazione Speciale (focus indoor)
    Gennaio/Febbraio Periodo agonistico Indoor
    Marzo-Maggio Preparazione Generale-Preparazione Speciale (focus outdoor)
    Maggio-Luglio Periodo agonistico Outdoor
    Agosto Preparazione Speciale (qui non si fanno più esercizi di potenziamento, o se si fanno ridotti, dipende dall' "evoluto" che sei, per esempio gli under16 fanno vacanza ma "attiva" poi ricominci gli allenamenti "speciali" 10-15gg prima dell'inizio delle gare)
    Settembre Periodo agonistico Outdoor.
    Nei meso cicli come vedi si cambia ogni 8-10 settimane quindi a questa scala non si parla di scarico bensi di cambio di fase, nei microcicli si scarica soprattutto negli allenamenti per il potenziamento (squat, balzi, etc) ogni 4 settimane (considera che ci si allena 6gg alla settimana quindi in maniera molto densa). Anche se l'atleta non si sente stanco è comunque buona norma per prevenire infortuni muscolari.
    Se sei interessato posso fare un po' mente locale e metterti giù gli allenamenti che ci facevano fare Castrucci e Preatoni (2 degli assistenti di Vittori); sono comunque passati 40 anni e per i dettagli dovrei tirare fuori i quaderni di allenamento dalla libreria nella casa in Italia
    Comunque se cerchi sul sito della Fidal ci sono un sacco di pubblicazioni presi da seminari sull'argomento
    Last edited by Stefano62; 26-03-2018, 15:15:48.

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      #3
      La domanda è molto bella e mi spiace che un post del genere abbia così poche risposte.
      In ogni caso va detto che la domanda impostata in modo così generale non permette una risposta veramente approfondita, ti rispondo quindi a titolo generale per come imposto io le cose.

      Innanzitutto mi serve definire per quando l'atleta deve essere in forma, di conseguenza parto dalla fine, cioè la data della competizione di mio interesse. La prima variabile è il tempo a disposizione (qualche mese, un anno, ecc...). A questo punto mi serve definire qual è il massimo volume che l'atleta riesce sia a sostenere, che raggiungere, trasformare e scaricarne la fatica.

      In pratica più ho tempo, più posso condizionarlo al volume e aumentarne la capacità di lavoro fino al suo massimo assoluto, che spostarlo gradualmente verso la massima intesità di performance scaricando in maniera graduale la fatica.
      Viceversa meno tempo avrò meno tempo avrò per scaricare la fatica di conseguenza sarà minore il volume massimo che potrò raggiungere.

      Personalmente mi occupo di preparazione per il powerlifting e imposto una programmazione del genere in cicli che vanno da un minimo di 3 ad un massimo di 6 mesi.
      Per farti qualche esempio allo stato attuale ho programmato da gennaio una gara per giugno in cui in questo periodo ho raggiunto il massimo volume che potessi sostenere, con annessa la massima fatica sostenibile (infatti son al limite con infiammazioni e contratture) e da qui in poi sarà un graduale allegerimento per puntare alla massima performance nelle migliori condizioni. Dopo giugno ho in programma altre gare a settembre/ottobre, in questa seconda fase ripartirò riaumentado il volume, ma dati i tempi più stretti non raggiungerò gli stessi apici di volume.

      Può poi succedere come lo scorso ottobre 2017 che io abbia 3 gare tutte equivalentemente importanti nell'arco di un mese. In quel caso ho ad esempio porgrammato l'apice della forma per la prima (dove infatti ho fatto la prestazione migliore), e fatto mantenimento per il mese successivo sebbene non è stato facile mantenere il livello raggiunto per un tempo così lungo (infatti poi tra la seconda e la terza gara ci sono stati sensibili cali).

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        #4
        credo che non vi siano risposte perchè la domanda è troppo generica.
        Ogni disciplina sportiva identifica una sua particolare organizzazione ciclica di andamento del carico, la quale è fortemente connessa alla stagione agonistica.
        Come si evince dalle risposte di Stefano e di El DIablo per esempio, si possono già notare degli elementi di programmazione fortemente individuali.
        Un altro esempio è che le programmazioni, o meglio i cicli di preparazione differiscono compreso ovviamente il tapering (scarico), anche sulla base della tipologia "energetica" della disciplina: sport di resistenza-sport di potenza-sport di velocità-sport tecnico/compositori ecc ecc. aprendo così differenti orizzonti circa l'applicazione delle leggi proprie della preparazione alla competizione.
        GUTTA CAVAT LAPIDEM
        http://albertomenegazzi.blogspot.it/
        MANX SDS

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