Annuncio

Collapse
No announcement yet.

Unione Europea

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

    Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza Messaggio
    Dispensi perle ai porci,a cap e dividendi ho tenuto,a leveraggio già sono crollato,non per pigrizia ma per taratura mentale.

    Ti faccio una domanda diretta di quelle a cui si risponde di getto senza pensarci:

    Ma questo sistema è umanamente giusto?

    Non mi servono definizioni finanziarie o robe ma forse però..si oppure no
    Sì, è giusto.

    Questa comunque non è una domanda a cui si risponda "di getto". Parliamo di un sistema complesso, non di emotività. Le emozioni sono un sistema di valutazione euristico che serve a dare una risposta immediata a una configurazione di dati evidenti, oppure a guidare il nostro comportamento in direzioni evolutivamente vantaggiose. Per i sistemi complessi è necessario usare un'analisi soprattutto razionale.

    Il leveraggio è il rapporto tra liability ed equity, ovvero il rapporto tra gli asset di un business che sono di proprietà dei prestatori e gli asset di proprietà dei titolari del business. Le banche hanno un altissimo leveraggio perchè i loro asset sono in massima parte i capitali depositati dai correntisti, mentre i proprietari della banca sono titolari solo di un capitale di base. Gli asset di una banca non sono garantiti da beni concreti. Questo può portare a speculazione e a crisi di liquidità come nel 2008. Una grande quantità di capitale prestato dagli investitori alle banche era garantito da pacchetti di mutui subprime legati al mercato immobiliare; quando la bolla immobiliare scoppiò e il valore di quegli immobili precipitò, i prestiti si ritrovarono privi di collaterale (i beni che garantiscono la solvibilità del prestito) e le banche entrarono in crisi di liquidità.
    Questo è un esempio di ciò a cui accennavo sopra. Quei capitali presi a prestito dalle banche non stavano immobilizzati nei libri contabili, venivano a loro volta prestati ai business e agli investitori e aumentavano la liquidità generale. Insomma, creavano ricchezza per tutti, venendo impiegati per aumentare la produzione e quindi i beni e i servizi disponibili, i quali a loro volta venivano comprati con credito derivante da prestiti analoghi. È la base del sistema capitalistico. Di recente è uscito sull'Economist un articolo di Schumpeter, forse ne parlavo qualche pagina addietro, dove si sostiene che questo sistema - appaltare la creazione di liquidità al credito privato invece che alle istituzioni pubbliche - sia insostenibile sul lungo termine. Forse è vero o forse no: le crisi ci sono sempre state. Comunque è un sistema che ha creato una crescita senza precedenti per venticinque anni, dai tempi di Reagan e Tatcher fino al 2008.

    Leggo spesso opinioni secondo cui sono solo i grandi business e soprattutto gli istituti finanziari a beneficiare di questa crescita. Non è vero. Quello che è vero è che il management del grande business ha estratto progressivamente sempre più valore dai business durante gli ultimi quarant'anni (a scapito di azionisti e società). Ma sono sempre briciole. Se vai in India rurale vedrai tantissima gente con cellulari e motociclette, invece di bici, carretti, e un singolo telefono pubblico per quindici villaggi. In Europa non solo abbiamo iPhone e TV led, ci sono anche automobili che consumano poco e inquinano pochissimo, incentivi per mettere pannelli solari e doppi vetri, infrastrutture nuovissime come il tunnel della Manica e la metropolitana di Torino e satelliti GPS. Di questa ricchezza beneficia il popolo mondiale.
    L'Europa è un esempio particolarmente calzante: rispetto a Nordamerica e Asia, noi stiamo facendo molta più fatica a riprenderci dalla crisi di dieci anni fa perché non abbiamo, al contrario di loro, sacrificato lo sviluppo sostenibile. Noi stiamo pagando più di chiunque altro il prezzo di un mondo decente da lasciare alle prossime generazioni. La ricchezza necessaria a creare e distribuire nuovi beni e servizi (accesso ubiquo a internet, medicina avanzata, eccetera) e a creare le condizioni per un futuro sostenibile non viene fuori dal nulla. Viene da quel business che tanti vituperano, commentandolo negativamente attraverso internet a bassissimo costo. Paradossalmente, sono proprio i frutti di questa immensa crescita a permettere di criticarla.
    Last edited by Bob Terwilliger; 27-05-2017, 13:28:15.
    Originariamente Scritto da Sean
    Bob è pure un fervente cattolico.
    E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

    Alice - How long is forever?
    White Rabbit - Sometimes, just one second.

    Commenta


      Commenta


        Pubblicato il testo dello schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/65/UE (MiFID II) relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92/CE e la direttiva 2011/61/UE, come modificata dalla direttiva (UE) 2016/1034, e adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 600/2014 (MiFIR) sui mercati degli strumenti finanziari e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012, come modificato dal regolamento (UE) 2016/1033.



        Originariamente Scritto da Giampo93
        Finché c'è emivita c'è Speran*a

        Commenta


          Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
          Sì, è giusto.

          Questa comunque non è una domanda a cui si risponda "di getto". Parliamo di un sistema complesso, non di emotività. Le emozioni sono un sistema di valutazione euristico che serve a dare una risposta immediata a una configurazione di dati evidenti, oppure a guidare il nostro comportamento in direzioni evolutivamente vantaggiose. Per i sistemi complessi è necessario usare un'analisi soprattutto razionale.

          Il leveraggio è il rapporto tra liability ed equity, ovvero il rapporto tra gli asset di un business che sono di proprietà dei prestatori e gli asset di proprietà dei titolari del business. Le banche hanno un altissimo leveraggio perchè i loro asset sono in massima parte i capitali depositati dai correntisti, mentre i proprietari della banca sono titolari solo di un capitale di base. Gli asset di una banca non sono garantiti da beni concreti. Questo può portare a speculazione e a crisi di liquidità come nel 2008. Una grande quantità di capitale prestato dagli investitori alle banche era garantito da pacchetti di mutui subprime legati al mercato immobiliare; quando la bolla immobiliare scoppiò e il valore di quegli immobili precipitò, i prestiti si ritrovarono privi di collaterale (i beni che garantiscono la solvibilità del prestito) e le banche entrarono in crisi di liquidità.
          Questo è un esempio di ciò a cui accennavo sopra. Quei capitali presi a prestito dalle banche non stavano immobilizzati nei libri contabili, venivano a loro volta prestati ai business e agli investitori e aumentavano la liquidità generale. Insomma, creavano ricchezza per tutti, venendo impiegati per aumentare la produzione e quindi i beni e i servizi disponibili, i quali a loro volta venivano comprati con credito derivante da prestiti analoghi. È la base del sistema capitalistico. Di recente è uscito sull'Economist un articolo di Schumpeter, forse ne parlavo qualche pagina addietro, dove si sostiene che questo sistema - appaltare la creazione di liquidità al credito privato invece che alle istituzioni pubbliche - sia insostenibile sul lungo termine. Forse è vero o forse no: le crisi ci sono sempre state. Comunque è un sistema che ha creato una crescita senza precedenti per venticinque anni, dai tempi di Reagan e Tatcher fino al 2008.

          Leggo spesso opinioni secondo cui sono solo i grandi business e soprattutto gli istituti finanziari a beneficiare di questa crescita. Non è vero. Quello che è vero è che il management del grande business ha estratto progressivamente sempre più valore dai business durante gli ultimi quarant'anni (a scapito di azionisti e società). Ma sono sempre briciole. Se vai in India rurale vedrai tantissima gente con cellulari e motociclette, invece di bici, carretti, e un singolo telefono pubblico per quindici villaggi. In Europa non solo abbiamo iPhone e TV led, ci sono anche automobili che consumano poco e inquinano pochissimo, incentivi per mettere pannelli solari e doppi vetri, infrastrutture nuovissime come il tunnel della Manica e la metropolitana di Torino e satelliti GPS. Di questa ricchezza beneficia il popolo mondiale.
          L'Europa è un esempio particolarmente calzante: rispetto a Nordamerica e Asia, noi stiamo facendo molta più fatica a riprenderci dalla crisi di dieci anni fa perché non abbiamo, al contrario di loro, sacrificato lo sviluppo sostenibile. Noi stiamo pagando più di chiunque altro il prezzo di un mondo decente da lasciare alle prossime generazioni. La ricchezza necessaria a creare e distribuire nuovi beni e servizi (accesso ubiquo a internet, medicina avanzata, eccetera) e a creare le condizioni per un futuro sostenibile non viene fuori dal nulla. Viene da quel business che tanti vituperano, commentandolo negativamente attraverso internet a bassissimo costo. Paradossalmente, sono proprio i frutti di questa immensa crescita a permettere di criticarla.
          Tu lo hai visto 2001 odissea nello spazio?
          A me è piaciuto molto come film,se dovessi fare un paragone è come se HAL 9000 avesse mandato un messaggio agli ominidi di inizio film sotto forma di codici,si più o meno quando si entra nel tecnico è la comprensione che posso avere io,purtroppo.
          Però ho come l'impressione che sia anche troppo meccanico quello che hai scritto,nel senso,freddo,macchinoso,rigoroso...
          Per carità qua come hai detto tu serve un sistema di valutazione razionale visto che è un sistema complesso,ma se il sistema è complesso e così va preso non è che diventa poi tutto razionale?
          Per tutto ci intendo tutto,da quando ti svegli alla mattina,a quando sei sul cesso,al lavoro,alle relazioni,agli affetti,tu riesci a scindere il modo di pensare di questo sistema complesso che usa esclusivamente la ragione,dalla vita di tutti i giorni?(per ragione intendo quella che hai usato per rispondermi sul sistema,perciò non basata sulle emozioni)
          Mi dici che la cosa va valutata in modo tecnico,razionale,ma potrebbe essere che a cascata tutto è diventato esclusivamente razionale?


          forse ne parlavo qualche pagina addietro, dove si sostiene che questo sistema - appaltare la creazione di liquidità al credito privato invece che alle istituzioni pubbliche - sia insostenibile sul lungo termine.
          Forse è vero o forse no: le crisi ci sono sempre state.
          Parli di qualcosa di potenzialmente insostenibile e lo accetti pacatamente dicendo che le crisi ci sono sempre state,però queste crisi portano a grosse sofferenze,ma sembra che questo sia accettabile,mi ripeto,pacatamente,anche se gli effetti possono essere indefinibili.
          Sulla seconda parte del tuo post posso concordare sullo sviluppo sostenibile ecc,ma mi sembra che lo sviluppo sostenibile si cerchi per via di uno sviluppo insostenibile che c'è oggi,un cambiamento di rotta insomma.
          è questo sistema che per dare l'iphone a tutti poi cerca di tamponare con lo sviluppo sostenibile o sbaglio?
          Poi certo,godiamo del progresso in medicina e dei frutti di questa crescita,però qualche contro senso lo intravedo,sempre parlando da ignorante quale sono.

          Volevo porti delle domande,mi farebbe piacere se rispondessi:

          Questo sistema è già entrato in grossa crisi nella storia?
          In caso la risposta sia SI,le conseguenze quali sono state?
          Questo sistema può avere a che fare con le due guerre mondiali del secolo scorso?
          Se il sistema è esclusivamente questo ed entrasse in crisi sistemica,quali potrebbero essere le conseguenze?
          E' possibile un altro sistema oltre a questo?
          Il capitalismo risponde all'uomo o a se stesso?

          Commenta




            Più che il video posto il commento di un utente sotto al video:

            [QUOTE]Ad esempio, per impedire una Europa unita dei popoli, si oscilla tra gli egoismi alla tedesca, i lassismi alla greca, le presuntuosità alla francese, le inconsistenze all'italiana, e così la UE diviene un lager yankee. Diviene un boccone perennemente a metà esofago, che non va né su né giù. Diviene una fatica di Sisifo, che espone l'Europa alle rapine dell'imperialismo yankee. Perciò quando si comprenderà che la globalizzazione è un fatto tecnologico, si potrà fare una politica in grado di entrare in competizione con le logiche imperialiste dei padroni del sistema. Prima di questa svolta vedremo all'opera solo dei fanatismi identitari sciocchi, in stile banderisti ucraini, dietro allo stupido motto "il sangue contro l'oro". Oltre che dei globalismi da ONG, dei fanatici sinistri sostenitori dei mercanti di schiavi alla Soros. Serve di strutturare invece la politica intorno al problema della tecnica (Heidegger). Col male tecnocratico occorre farci i conti, e in questo Marx è superiore a Mazzini.
            [/QUOTE]

            Qualcuno sà cosa è il male tecnocratico?
            A me viene in mente sempre qualcosa di arido,asciutto,asettico,lo ho cercato su internet(grazie internet a bassissimo costo):



            Ciò che caratterizza la tecnocrazia è la tendenza a soppiantare il potere politico, piuttosto che sostenerlo con consigli, prendendo per sé la funzione decisionale. Eliminando la divisione tra la politica come un regno dei fini o come arte della mediazione, il tecnocrate lascia il piano sia tecnico che economico e dei mezzi di azione sociale, per arrivare a fini e valori: ciò avviene sostenendo che una decisione politica - comportante potere discrezionale e basata su criteri prudenziali e morali - può essere sostituita da una decisione non discrezionale, risultato di calcoli e previsioni di una scientifica, basata su criteri di pura efficienza."Nella mentalità tecnocratica - sintetizza Claudio Finzi - razionalità e la "verità" sono indissolubilmente legate, in un modello quasi universalmente riconosciuto nel pensiero contemporaneo, che oltre alla razionalità si fonda su elementi puramente quantitativi. Chiaramente non ci sarà spazio per giudizi di valore, cioè, per le sperimentazioni per loro stessa natura non possono essere basate su elementi quantitativi."
            L'occupazione della sfera politica da parte di elementi incompetenti, la corruzione, e soggetti privati che agiscono per proprio fine e non per l'interesse generale, portano come reazione ad appoggiare la tecnocrazia come forma di governo o, quantomeno, come metodo di gestione della cosa pubblica. In un governo tecnocratico coloro che prendono le decisioni vengono selezionati in base alla propria esperienza, ai propri studi e alla proprie competenze tecniche piuttosto che sulla base delle appartenenze politiche. Per differenziare la concezione ed il significato comunemente attribuiti al termine tecnici, intesi come persone esperte, specializzate o particolarmente preparate e qualificate nelle materie di propria competenza, è stato coniato il termine di tecnocrate per indicare colui che, pur senza essere un tecnico od uno specialista, sostiene la necessità di un primato della scienza e della tecnica sulla politica.
            I tecnocrati sono individui con elevata istruzione tecnico-scientifica, i quali esercitano occupazioni in cui si studia come risolvere problemi economici e tecnici proponendo soluzioni basate sulla tecnologia. L'economista Gunnar K. A. Njalsson teorizza che i tecnocrati siano principalmente ispirati dalla propria mentalità focalizzata sulla risoluzione delle problematiche e non dagli interessi dei gruppi di potere politico. Le loro attività e il crescente successo che le loro idee riscuotono si pensa siano un fattore cruciale che consegue allo sviluppo della tecnologia ed al concetto che si sta affermando di società dell'informazione: "I tecnocrati devono essere distinti dagli "econocrati" e dai "burocrati" la cui mentalità sulla risoluzione dei problemi differisce notevolmente da quella dei tecnocrati.[6] In tutti i casi le capacità tecniche e di leadership vengono selezionate attraverso processi burocratici sulla base di conoscenze specializzate ed esperienza tecnica piuttosto che in base ad elezione democratica.
            Alcune forme di tecnocrazia riflettono una forma di meritocrazia, sistema per il quale le persone "più qualificate" e coloro che decidono la validità ed il tipo della qualifica sono le stesse. Altre forme sono state descritte come diverse da un gruppo oligarchico di "controllori" e simili piuttosto ad un'amministrazione scientifica libera dall'influenza ed il condizionamento dei gruppi di potere politico e di interesse economico.[7] Si può dunque avere una tecnocrazia intesa come governo dei tecnocrati, ovvero di persone che condividano o nutrano alcuni dei princìpi o delle convinzioni di seguito esposte.
            Bob tu cosa ne pensi della tecnocrazia?

            Commenta


              Last edited by Lorenzo993; 30-05-2017, 20:58:24. Motivo: edito col video

              Commenta


                Come spiega Samuel Haber [17],la tecnocrazia è una forma di governo che si presenta e si propone come modellodi attualità, e non va confusa con gli aspetti positivi o negativi, e con leproblematiche che attengono e riguardano la mera tecnologia, in sé e per séconsiderata. Quest'ultima, infatti, è entrata, entra o entrerà a far partedelle nostre vite in modo più o meno vistoso, più o meno invasivo, ma comunquein modo indipendente ed autonomo, almeno concettualmente.
                Sull'adozioneo rifiuto del modello tecnocratico come forma di governo,la scelta e le decisioni al riguardo, negli stati ove vige la democrazia,è rimessa al libero convincimento personale di ciascuno, attraverso i consuetistrumenti politici, ovvero i referendum ed il voto elettorale.
                L'opzionetecnocratica è venuta allo studio di alcuni governi, ma soprattutto diorganizzazioni private di stampo scientifico e culturale, come il MIT[18],nel senso di propiziare la decrescita: la sua applicazione nel comparto privatopotrebbe portare una modifica dell'odierno capitalismo in un conservatorismo moderato, omeglio in un'autarchia mitigata, ponendo fine, in parte, al consumismo come oggi lo conosciamo; sotto unaltro profilo, però, proprio "l'irresistibile pervasività del sistematecnico (...) ha esercitato poi sull'intero pianeta lo straordinario potere diglobalizzazione integrale e di finanziarizzazione deindustrializzante"[19].
                La suaapplicazione nel comparto burocratico dello Stato ha evidenziato non pochiproblemi[20].Più in generale, le moderne democrazie non riescono sempre a conciliare ilmetodo tecnocratico con il dogma della sovranità popolare: Aldo Masullo ha sostenuto che - visto che "lestraordinarie innovazioni tecniche hanno eroso, fino a dissolverle, le vecchieforme politiche" - "la tecnica, diventando sempre più un coesosistema e riducendo ogni altro sistema di funzioni sociali a suo sottosistema,si avvia a diventare essa il sistema, l'unico, il totalizzante, che alla finepretende di esser esso la politica"[21].La reazione dell'elettorato potrebbe essere la deriva populista[22],priva degli "antichi «ideali» ideologici,ingannevoli ma potenti ordinatori di diversificate propensioni popolari




                Praticamente si fa tutto in funzione di questa cosa tecnica? Tipo i robot?
                Se fosse vero allora ho azzeccato il paragone di qualche post addietro Bob-HAL9000

                Commenta


                  Pensa che c'e' chi bestemmia contro la tecnocrazia ma si chiede come mai ci sia la lorenzin ministro della salute :-D



                  Originariamente Scritto da Giampo93
                  Finché c'è emivita c'è Speran*a

                  Commenta


                    Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza Messaggio
                    Praticamente si fa tutto in funzione di questa cosa tecnica? Tipo i robot?
                    Se fosse vero allora ho azzeccato il paragone di qualche post addietro Bob-HAL9000
                    No non è così, semplicemente la tecnologia è uno strumento con tale tanto potere da essere ormai imprescindibile e questo ha scardinato tutta una serie di dinamiche socioeconomiche e politiche.

                    aggiungo che non bisogna confondere tecnica con tecnologia, la tecnocrazia è il governo di qualcosa da parte di "tecnici" che parte dal presupposto che questi siano scientificamente preparati e esperti su ciò che dovranno governare. Il problema descritto dall'ultimo paragrafo citato è che spesso a problemi complessi servono soluzioni complesse non facili da far "capire" a chi tecnico non è. Questa dinamica applicata alla politica porta al fatto che soluzioni tecniche spesso non sono capote e condivise dall'elettorato che non è tecnico perchè non sono intuitive e per reazione l'elettorato dirigerà i propri voti verso soluzioni o proposte "semplici" o "populiste".
                    Last edited by Nemesis84; 31-05-2017, 19:29:17.
                    "It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"

                    Commenta


                      Questo è un articolo interessante in merito, di giugno 2016:

                      Blockchain strategist David Siegel gives a step-by-step overview of the attack on The DAO for journalists and media members.
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Bob è pure un fervente cattolico.
                      E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                      Alice - How long is forever?
                      White Rabbit - Sometimes, just one second.

                      Commenta


                        Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
                        Questo è un articolo interessante in merito, di giugno 2016:

                        http://www.coindesk.com/understandin...k-journalists/
                        Anche questo:


                        Questo sistema è già entrato in grossa crisi nella storia?
                        In caso la risposta sia SI,le conseguenze quali sono state?
                        Questo sistema può avere a che fare con le due guerre mondiali del secolo scorso?
                        Se il sistema è esclusivamente questo ed entrasse in crisi sistemica,quali potrebbero essere le conseguenze?
                        E' possibile un altro sistema oltre a questo?
                        Il capitalismo risponde all'uomo o a se stesso?

                        Commenta


                          Originariamente Scritto da Nemesis84 Visualizza Messaggio
                          No non è così, semplicemente la tecnologia è uno strumento con tale tanto potere da essere ormai imprescindibile e questo ha scardinato tutta una serie di dinamiche socioeconomiche e politiche.

                          aggiungo che non bisogna confondere tecnica con tecnologia, la tecnocrazia è il governo di qualcosa da parte di "tecnici" che parte dal presupposto che questi siano scientificamente preparati e esperti su ciò che dovranno governare. Il problema descritto dall'ultimo paragrafo citato è che spesso a problemi complessi servono soluzioni complesse non facili da far "capire" a chi tecnico non è. Questa dinamica applicata alla politica porta al fatto che soluzioni tecniche spesso non sono capote e condivise dall'elettorato che non è tecnico perchè non sono intuitive e per reazione l'elettorato dirigerà i propri voti verso soluzioni o proposte "semplici" o "populiste".
                          Perchè proprio questa dinamica deve essere applicata alla politica?
                          Non fraintendermi già ho comprensione che tutto e per tutto intendo proprio tutto non potrebbe essere diversamente,però se mi capita un Bob della situazione che cerca di giustificarmi questo tutto,mi si permetta di dirgli che: Bob,tutto quello che pensiamo e facciamo in funzione di.. mi sta sui coglioni,è più forte di me,è un artificio

                          Perciò ti dico Bob che se per esempio devo essere produttivo sul lavoro,e poi ancora di più,e poi ancora di più fino a che non mi rompo,va bene,lo accetto,ma almeno mi si permetta di dire che se incontro un tecnico e lui mi dice che 1+1 fa 2,continuerò a ripetergli che si sbaglia e che 1+1 fa 3,perchè è quello il risultato giusto,3.Fine.

                          Commenta


                            Commenta


                              Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza Messaggio
                              Perchè proprio questa dinamica deve essere applicata alla politica?
                              Non fraintendermi già ho comprensione che tutto e per tutto intendo proprio tutto non potrebbe essere diversamente,però se mi capita un Bob della situazione che cerca di giustificarmi questo tutto,mi si permetta di dirgli che: Bob,tutto quello che pensiamo e facciamo in funzione di.. mi sta sui coglioni,è più forte di me,è un artificio

                              Perciò ti dico Bob che se per esempio devo essere produttivo sul lavoro,e poi ancora di più,e poi ancora di più fino a che non mi rompo,va bene,lo accetto,ma almeno mi si permetta di dire che se incontro un tecnico e lui mi dice che 1+1 fa 2,continuerò a ripetergli che si sbaglia e che 1+1 fa 3,perchè è quello il risultato giusto,3.Fine.
                              Non è che deve, è oggettivo che stia capitando, perché questa dinamica non c'è solo in politica ma in politica ha gli impatti più forti
                              "It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"

                              Commenta


                                Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza Messaggio
                                Volevo porti delle domande,mi farebbe piacere se rispondessi:

                                Questo sistema è già entrato in grossa crisi nella storia?
                                In caso la risposta sia SI,le conseguenze quali sono state?
                                Questo sistema può avere a che fare con le due guerre mondiali del secolo scorso?
                                Se il sistema è esclusivamente questo ed entrasse in crisi sistemica,quali potrebbero essere le conseguenze?
                                E' possibile un altro sistema oltre a questo?
                                Il capitalismo risponde all'uomo o a se stesso?
                                I sistemi capitalistici entrano in crisi ciclicamente da sempre. Citavo sopra la crisi finanziaria del 33 d.C., durante il regno di Tiberio. Era un'economia moderna con un sistema bancario internazionale a sostegno di una rete commerciale globalizzata. La crisi fu innescata da un aumento eccessivo del credito e si diffuse con effetto domino, alimentata dal panico dei correntisti.
                                Sembra che sia un problema endemico del capitalismo. Crescita sostenibile seguita da aumento speculativo del credito seguito da implosione della bolla. Quando il sistema implode i capitali si annichilano (il denaro letteralmente sparisce). In teoria economica si parla di rallentamento del Circular Flow of Income.

                                Le basi della teoria economica sono spesso fraintese. Immagina il denaro (il credito) come un buffer che permette gli investimenti, lo sviluppo delle imprese, la produzione di beni e servizi e la loro distribuzione nella popolazione. Senza credito non c'è spazio per queste attività. Se un tizio sta a casa senza lavoro, significa che non sta producendo nulla; visto che la sua attività produrrebbe beni per il mercato, la sua disoccupazione ci rende tutti un po' più poveri.

                                Il capitalismo ha questa natura ciclica che porta periodicamente delle crisi, ma ha sempre funzionato da oltre 2000 anni. I sistemi alternativi che sono stati provati non sono mai stati in grado di garantire una crescita analoga. C'è poi un problema di agency, ovvero, che sistema vogliono le persone? Il capitalismo non è una cosa creata a freddo, è il modo in cui si organizza autonomamente la società civile quando le leggi lasciano una minima opportunità all'iniziativa dell'individuo.

                                Credo che il problema non sia la funzionalità del capitalismo quanto la sua governance e legittimità. Chi tiene le redini del sistema, come, chi rappresenta, e in base a quali principi?
                                Oggi si sta provando un nuovo sistema di governance creata e gestita privatamente dove il contratto è implicito in uno script informatico e (in teoria) non ha bisogno di leggi né di garanti. Sono gli smart contract che utilizzano i blockchain. Ecco, questo è in effetti qualcosa di completamente nuovo, mai visto prima. Può darsi che lo sviluppo tecnologico ciu permetta davvero nel prossimo futuro di avere un controllo più diretto e distribuito sulla governance. Se e quanto ciò sarà un bene non possiamo saperlo. Io sono fiducioso.
                                Originariamente Scritto da Sean
                                Bob è pure un fervente cattolico.
                                E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                                Alice - How long is forever?
                                White Rabbit - Sometimes, just one second.

                                Commenta

                                Working...
                                X
                                😀
                                🥰
                                🤢
                                😎
                                😡
                                👍
                                👎