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“Posso togliere la panca? Non riesco a sentire il petto…”

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    “Posso togliere la panca? Non riesco a sentire il petto…”

    Questa è la storia dell’esercizio più diffuso nelle palestre, la storia dell’esercizio meno compreso e tanto per non aver peli sulla lingua: l’esercizio più fatto a CxxxO.
    “Posso togliere la panca? Non riesco a sentire il petto…” innumerevoli volte mi sono sentito dire cose del genere, soprattutto da quei neofiti che stanno per passare a “principianti che ragionano” e magari hanno sentito a body builder abbastanza grossi che il segreto per crescere sta nel “sentire” il muscolo…
    Potremmo star qui per ore a parlare della validità o meno di questa affermazione, ma non è mio compito estorcere questa leggenda quanto piuttosto capire perché nella panca non riuscite a sentire questo fannullone del gran pettorale.
    Partiamo dall’inizio. La panca piana consiste nel portare un bilanciere al petto partendo da una posizione in cui le braccia sono completamente distese perpendicolarmente al suolo e tornando nella stessa posizione con una traiettoria quanto più rettilinea possibile e soprattutto gemella a quella che si è compiuta in discesa. Semplice no? Possono farlo tutti.
    Ma adesso arriviamo al problema del “non sentire” il petto. Questo movimento, così come anche altri movimenti compiuti in alcuni esercizi detti “multi-articolari”, come si deduce dal termine stesso coinvolge più articolazioni e nel caso specifico della panca piana sono coinvolti il gomito e l’articolazione della spalla. I muscoli partecipanti direttamente al movimento sono invece il gran pettorale, la spalla e il tricipite, mentre hanno una funzione di stabilizzatori il bicipite, l’avambraccio e in pratica tutti i muscoli della schiena che hanno la funzione di creare una solida e stabile base sulla quale poter spingere. Per quanto riguarda i muscoli coinvolti direttamente nella spinta (petto, spalle, tricipiti), essi non agiscono contemporaneamente né allo stesso modo, diciamo per semplificare in maniera estrema che si parte “di petto” e si chiude con spalle e tricipiti. Questo avviene perché il pettorale agisce come adduttore e flessore dell’omero mentre il tricipite funge da estensore dell’avambraccio e partecipa insieme alla spalla nella stabilizzazione dell’omero. Il punto in cui le fibre del petto possono dare il massimo quindi è quando l’omero si trova al di sotto di esso, trovandosi il petto in un’ottima angolazione per la spinta; man mano che il bilanciere sale invece si troverà in un’angolazione sempre peggiore passando la “consegna” al tricipite che si troverà adesso in una posizione favorevole. Capite bene che è riduttivo parlare di panca come “esercizio per il petto”, anche perché se la vostra panca consiste nello sdraiarvi e spingere, il petto lavorerà intensamente soltanto nei primi centimetri (e neanche, poi vi spiegherò il perché). In tal senso si trova anche una spiegazione a quella sorta di panca con mezze ripetizioni che fanno molti “grossi” in giro per le palestre: giustamente nella parte finale non “sentono” un buon lavoro di petto quindi perché concludere il movimento distendendo completamente le braccia?? Invece capite bene quanto sia assurdo fare panca senza arrivare al petto; la felice idea che passano molti istruttori di sala di fermarsi con il bilanciere a 4-5 dita dal petto in pratica va quasi ad annullare il lavoro del pettorale, e tanto varrebbe a sto punto inserire la panca nel giorno dei tricipiti!
    A questo punto, ci tengo a precisare che questo articolo non vuole essere un manuale sull’esecuzione della panca piana, mi focalizzerò solo ed esclusivamente su dei piccoli particolari che vi consentiranno di avere un migliore reclutamento del petto e che con il tempo vi renderanno sicuramente più forti di quanto siete adesso, mentre saranno date per scontate tutte le accortezze che vanno prese quando si esegue questo esercizio (adduzione scapolare, abbassamento della spalla, leg-drive ecc.).
    Ma andiamo al dunque, come facciamo a trasformare la panca in un esercizio “per il petto”? La chiave di volta sta nell’accentuare la lordosi lombare: fare il cosiddetto “arco” che i guru demonizzano e che spesso vi fanno evitare facendovi posizionare con i piedi sulla panca o tenendoli in sospensione, assurdo… Ciò che sostengono in favore della loro scelta è che accentuare la lordosi porti a delle compressioni discali e generi chissà quali danni alla vostra schiena, andategli a spiegare che il peso non scarica assolutamente sulla schiena, siete sdraiati, il peso sulle vostre vertebre è 0, quindi non mi va di dilungarmi su questo concetto tanto banale. Se invece avete già provato a inarcare la schiena e avete avuto dei fastidi nella zona lombare, semplicemente non lo avete fatto con la tecnica corretta che adesso andrò a spiegare. L’arco non deve mai partire dalla contrazione dei muscoli lombari, l’accentuazione della curva lombare è solo una CONSEGUENZA di qualcosa che parte da più in alto, ovvero dalle vertebre toraciche; il vero vantaggio nella panca è dato dall’inarcamento della zona toracica, esattamente sotto al gran pettorale, come se vorreste incassare le spalle sotto al petto. Questa manovra consente di inclinare e sollevare il piano di spinta del petto, in tal modo l’omero si troverà più in basso quando toccherete il petto e il coinvolgimento di quest’ultimo sarà più potente e più presente nel ROM completo dell’alzata rispetto al tricipite. Più potente perché in tal modo il muscolo subirà uno stretching maggiore e l’energia elastica accumulata nella fase eccentrica sarà restituita nella successiva fase concentrica con il fenomeno dello stretch-reflex. Il coinvolgimento sarà inoltre più presente in quasi tutto il ROM dell’alzata (a seconda delle leve del soggetto) a discapito del tricipite, in quanto l’omero rimarrà al di sotto del pettorale per qualche centimetro in più, a seconda della mobilità toracica del soggetto, consentendovi di spingere più “di petto2 e meno “di spalle e tricipiti” e credo che non ci siano dubbi su quale gruppo muscolare sia più potente. Il focus mentale sarà quindi quello di alzare il petto verso il bilanciere piuttosto che di inarcare la schiena facendovi scendere il bilanciere sul petto; la differenza che apparentemente sembra minima in realtà vi cambierà anche il punto di contatto fra bilanciere e petto: tendenzialmente chi scende semplicemente il bilanciere lo porta più vero la gola, mentre se avrete l’accortezza di spingere il petto contro al bilanciere, quest’ultimo si poserà sul petto all’altezza dei capezzoli o poco più giù.
    Vi lascio con un utilissimo esercizio propedeutico che consiglio vivamente a tutti; dovete posizionarvi in piedi e impugnare un bastone con la stessa larghezza (più o meno eh) che utilizzate per la panca, a questo punto impostatevi come se foste messi sulla panca (scapole addotte, spalle basse e tutto ciò che prima ho volutamente dato per scontato al fine di non appesantire ulteriormente l’articolo), a questo punto distendete completamente le braccia e serrate i gomiti (da ora in poi non dovranno flettersi per nessun motivo), quindi provate a spingere il petto contro il bastone, quando raggiungete il punto massimo che vi è possibile raggiungere rimanete in isometria per qualche secondo e poi ricominciate. L’unico modo che avrete per avvicinare il bastone sarà di inarcare le vertebre toraciche e forzare tutto quello che è il set-up corretto per avere una buona panca. Fatelo ogni giorno prima di fare panca, un 2-3 serie da 6-8, vedrete che col tempo la vostra panca migliorerà a vista d’occhio e inizierete per la prima volta a sentire questo timidone del muscolo gran pettorale.
    Voglio ripeterlo ancora una volta: questo esercizio è consigliato a TUTTI! Dal neofita al body builder avanzato che crede di avere una buona panca, perché tanto state tranquilli che non si arriva mai, ci sarà sempre qualcosa da migliorare, e forse il bello dell’allenamento è proprio questo!
    Infine, provate a fare panca fermando il bilanciere al petto per 1-2” (il tempo di dire “milleuno”), dovete fare in modo da conservare la tensione sul petto, il bilanciere non dovrà mai sprofondarvi sullo sterno. Se non avete mai fatto questo tipo di esecuzione, utilizzate un peso minore, diciamo un 10 kg di quanto usate normalmente, perché così facendo si va a diminuire stretch-reflex di cui vi parlavo prima e quindi sarà più difficoltoso spingere su il peso. Tuttavia il vantaggio che si ottiene da questo tipo di esecuzione è che in tal modo il petto riceve uno stimolo maggiore, cosa che invece prima non succedeva perché con una esecuzione normale (touch&go), quei pochi centimetri in cui il pettorale può agire appieno vengono quasi del tutto bypassati dal “rimbalzo” e dallo stretch-reflex, spostando l’enfasi sul tricipite e sulle spalle, e noi questo non lo vogliamo.
    A questo punto non mi resta che augurarvi buon divertimento!
    "...e poi il limite diventa il cielo." (L. Simmons)

    e-mail: dragonpowerf16@gmail.com
    On-line coaching

    Blog: https://dragon17.sport.blog/
    Diario: http://www.bodyweb.com/threads/449981-Lift-from-hell

    #2
    Leggo che sei molto preparato , ti faccio una domanda ovviamente da principiante quale sono , vedo nella mia palestra che alcuni fanno quanto scrivi , osservandoli e guardandoli di fianco mi è venuto un dubbio e ti chiedo se è una cazzata data dalla mia ignoranza.....ma a me pare che quando si settano bene il movimento che le braccia svolgono e sia come angolazione possa essere quasi paragonata a una panca inversa....e una mia idea sbagliata ?

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      #3
      Originariamente Scritto da Abra Visualizza Messaggio
      Leggo che sei molto preparato , ti faccio una domanda ovviamente da principiante quale sono , vedo nella mia palestra che alcuni fanno quanto scrivi , osservandoli e guardandoli di fianco mi è venuto un dubbio e ti chiedo se è una cazzata data dalla mia ignoranza.....ma a me pare che quando si settano bene il movimento che le braccia svolgono e sia come angolazione possa essere quasi paragonata a una panca inversa....e una mia idea sbagliata ?
      ahahahha scusa se rido, non ti offendere, ma mi ha colpito il modo in cui hai cercato di descrivere la cosa.. ho ben capito cosa intendi dire, l'omero avrà un angolo più chiuso rispetto alla panca "tipica", quindi si, somiglia esteticamente e vista di profilo alla panca inversa
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        #4
        Sono cose dette e ridette tante volte ma sempre valide.
        E' proprio da discussioni come questa che si sentono persone chiedere : " ma allora devo fare la banca da BB o da PL " , esiste una panca da bb e una da PL ? Si , no e forse ... meglio non entrare in argomento..

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          #5
          Originariamente Scritto da tiem Visualizza Messaggio
          Sono cose dette e ridette tante volte ma sempre valide.
          E' proprio da discussioni come questa che si sentono persone chiedere : " ma allora devo fare la banca da BB o da PL " , esiste una panca da bb e una da PL ? Si , no e forse ... meglio non entrare in argomento..
          Io in genere rispondo così: esiste una tecnica di corsa per chi vuole solo tenersi in forma e una tecnica di corsa per chi fa le gare podistiche? No, esiste chi corre bene a prescindere dal motivo per cui lo faccia.


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            #6
            Riuppo questo vecchio 3d, per chiedervi una piccola delucidazione che non mi è chiara e dai vari video sul tubo che ho visto, non capisco.

            Premetto che sto imparando la tecnica della panca piana, in quanto “l’ho fatta per tanti anni, ma da schifo, tanto per farla!”

            Il carico è leggero perché appunto voglio correggermi e migliorare, senza pericolo (spero) se sbaglio.

            Il dubbio: scendo al petto parte inferiore (sotto capezzoli di poco) con il bilanciere, quando spingo la traiettoria è verticale come quando sono sceso? Oppure salgo un po’ ad arco verso la parte della testa? O così facendo carico troppo le spalle? Nella spinta il gran pettorale lavora in tutta la sua pienezza? Senza enfasi sul basso o alto?

            Grazie e scusate il nubbio!

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              #7
              La traiettoria (data dal posizionamento del gomito in relazione al bilanciere) non è perpendicolare rispetto al terreno (quindi non è verticale), ma è (dovrebbe essere) perpendicolare rispetto al piano formato dallo sterno. Essendo lo sterno inclinato (adduzione scapolare), li movimento corretto prevede che il bilanciere sia proiettato verso la testa.

              No, non vai a sovraccaricare maggiormente le spalle.

              La parte del pettorale maggiormente stimolata dipende dalla propria conformazione fisica, dalla larghezza dell'impugnatura e dall'accentuazione dell'arco.
              In linea di massima è un esercizio che lavora bene il gran pettorale in fase di allungamento, non consentendo quindi una gran possibilità di contrazione.

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                #8
                Originariamente Scritto da Kanzi Visualizza Messaggio
                La traiettoria (data dal posizionamento del gomito in relazione al bilanciere) non è perpendicolare rispetto al terreno (quindi non è verticale), ma è (dovrebbe essere) perpendicolare rispetto al piano formato dallo sterno. Essendo lo sterno inclinato (adduzione scapolare), li movimento corretto prevede che il bilanciere sia proiettato verso la testa.

                No, non vai a sovraccaricare maggiormente le spalle.

                La parte del pettorale maggiormente stimolata dipende dalla propria conformazione fisica, dalla larghezza dell'impugnatura e dall'accentuazione dell'arco.
                In linea di massima è un esercizio che lavora bene il gran pettorale in fase di allungamento, non consentendo quindi una gran possibilità di contrazione.
                Olè mi è chiaro. Grazie.
                La domanda cosa è maggiormente stimolato, deriva dal fatto che i miei pettorali “sono un po’ svuotati” nella parte centrale-superiore. La panca inclinata sarebbe opportuno? Lo posso considerare come esercizio fondamentale?

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                  #9
                  Il lavoro con il bilanciere non permette di raggiungere la fase di massimo accorciamento possibile, per ovvi motivi: i gomiti rimangono sempre ben distanziati. Quindi facendo solo lavoro con bilanciere o parallele (dip), quale sia l'inclinazione, avrai sempre la tendenza a sviluppare prioritariamente la porzione laterale.
                  Chiaramente con la clavicola stretta questo non è un problema, altrimenti potrebbe e in genere lo è.

                  Per lavorare in fase di contrazione: manubri e cavi.

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                    #10
                    Originariamente Scritto da Kanzi Visualizza Messaggio
                    Il lavoro con il bilanciere non permette di raggiungere la fase di massimo accorciamento possibile, per ovvi motivi: i gomiti rimangono sempre ben distanziati. Quindi facendo solo lavoro con bilanciere o parallele (dip), quale sia l'inclinazione, avrai sempre la tendenza a sviluppare prioritariamente la porzione laterale.
                    Chiaramente con la clavicola stretta questo non è un problema, altrimenti potrebbe e in genere lo è.

                    Per lavorare in fase di contrazione: manubri e cavi.
                    Giusto. Dunque posso utilizzare i monoarticolare già presenti nella mia scheda. Grazie

                    Commenta


                      #11
                      Il minor sviluppo della parte superiore-centrale è un classico.
                      Con la panca inclinata pure e semplice non risolvi molto perchè, come ha già spiegato Kanzi la spinta dovrebbe essere "perpendicolare" allo sterno, quindi dovresti spingere "in avanti", (prova a visualizzare una distensione su panca inlinata a 450 e vedi un po' tu che traiettoria dovrebbe seguire il bilanciere.....)
                      E' per questo che vedi molti profesionisti usare le chest press "inclinate" (che purtroppo, nelle palestre "commerciali" sono poco diffuse).
                      Per focalizzare di più sui fasci clavicolari potresti fare, su panca inclinata di 200-300, distensioni con il bilanciere "alla gola" cercando di tenere i gomiti più "aperti" possibile (occhio che può essere abbastanza stressante per l'articolazione della spalla quindi posizione del bilanciere e apertura dei gomiti devono essere calibrate alla mobilità dell'articolazione della spalla di ciascuno)
                      Piccolo trucchetto che magari solleverà una polemica:
                      Prova a farlo alla smith machine tenendo i gomiti più aperti possibili in modo che si posizionino dietro alla sbarra e quando spingi, spingi "in avanti"
                      Questo per i fasci clavicolari in generale, per le fibre "centrali" devi cercare l'allungamento massimo quindi bisogna aggiungere all'esercizio precedente lavoro ai cavi (anche ai manubri ma ci vueole un controllo/tecnica impeccabili)
                      Last edited by Stefano62; 25-04-2018, 11:12:01.

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                        #12
                        Ciao, pensa che arrivo da alcuni anni utilizzando macchine e Smith Machine, per “cerco la via più facile, non voglia di far fatica” e i risultati si vedono...in questi anni non sono cresciuto di un’etto! Premetto anche che la mia alimentazione è la classica del genere umano! Ma questo è un’altro discorso.

                        Grazie a Bodyweb, negli ultimi giorni e con vari consigli, voglio tornare a fare palestra in maniera più seria e spero produttiva.

                        Scusa il preambolo.
                        Mi hanno corretto una scheda da me un po’ copiata e modificata e vorrei intraprendere questa strada. Ho cercato di svilupparla con un multiarticolare e un monoarticolare, imparando le giuste tecniche.
                        Logicamente ho anche le mie preferenze in fatto di esercizi “ o meglio, quelli che sento di più “.
                        Come fondamentali per il petto ho inserito panca piana bilanciere e dip parallele (a me piacciono molto) e come completamentare la pectoral alla Fly (spero si dica così!).
                        Avevo già provato le croci ai cavi e ai manubri, ma non “sento” bene il muscolo come la Fly. Probabilmente non faccio l’esecuzione giusta.
                        Che pensi della Fly, se tengo la posizione dell’impugnatura un po’ alta, cercando di far lavorare la parte superiore centrale? O sbaglio tutto?

                        Grazie

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                          #13
                          Per avere risultati ci vuole um mix di allenamento e alimentazioni corretti se hai anni di anzianità di allenamento e non sei cresciuto di etto come dici nel tuo post precedente non è perchè hai usato macchine invece di pesi liberi o mangiato braciole di maiale invece di petto di pollo......
                          Perchè, in generale e diciamo negli ultimi 20 anni, nelle palestre PL oriented all'inizio i neofiti si fanno molti più progressi di ipertrofia (la forza è un altro discorso) che nelle paleste BB oriented?
                          Le palestre PL sono in genere molto più piccole, il proprietario è un PL o un ex PL, l'80% dei frequentatori sono degli "avanzati" che vanno in palestra per allenarsi.
                          Le moderne paleste BB sono in genere delle franchising, il proprietario manco sa cosè il BB e l'80% dei frequentatori vanno in palestra a cazzeggiare
                          Quindi un neofita, nel primo caso imparerà i fondamentali, poi, se preferirà orientarsi BB, avrà comunque le basi e l'esperienza per progredire, nel secondo caso perderà solo il suo tempo (e soldi).
                          Se ti hanno fatto fare WO con macchine è perchè così non perdono tempo a seguirti e infatti non ti hanno seguito. Facendo un esempio a caso Milos Sarcev nei suoi WO per i pettorali fa usare Smith machine, chest press e altre macchine però i suoi allenamenti non sono ne facili ne poco faticosi (certo neanche gratis.....)
                          Quindi tornando ai pettorali
                          Distensioni su panca piana ciclizzando tra bilanciere e manubri
                          Peck machine (mai piaciuta la fly eccetto che nella versione per i deltoidi posteriori) o croci con manubri per far riposare un po' i tricipiti
                          Distensioni su inclinata "alla gola" con i gomiti più aperti possibili
                          Croci ai cavi bassi (io consiglio con un braccio alla volta tenendo l'altra mano su pettorale in tensione per sentire il movimento e "incrociando fino alla spalla opposta)
                          Dip alle parallele
                          A questo punto 3 serie di french press e 3 serie di pushdown per il colpo di grazia ai tricipiti e puoi andare a casa a mangiare............

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                            #14
                            Cavoli la storia si fa interessante..,ed anche lunga però!
                            Nella multifrequenza volevo tenere 2 esercizi di petto al martedì (fondamentale +mono) e 1 al venerdì (fondamentale) e le sole gambe al giovedì. Anche per tenere al massimo 6-7 esercizi per giorno.
                            Sintetizzando: panca piana bilanciere (periodizzarla con i manubri), cavi e dip. Non ce la faccio a fare anche l’inclinata. Meglio panca+ cavi un giorno e dip un’altro o dip + cavi in giorno e panca un’altro?
                            I tricipiti (french in super serie con curl) un giorno e spinte in basso e curl ai cavi in super serie un’altro giorno, sono già programmati.

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                              #15
                              Certo che riguardando la mia risposta, mi sento un po’ un deficiente! Prima chiedo un consiglio e poi faccio di testa mia! LOL!

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