Il libro sul comò, oggi ho letto...

[Manx]

Già la domanda è offensiva. Dostoevskij, insieme a Kafka, è il più grande scrittore la storia abbia mai conosciuto.

Beh...son gusti, come tutto. Scrittori e "filosofi" di livello planetario...ma io ci metterei di fianco anche uno Ernst Jünger e un Th. Mann...

Manx, finito London??
ti ho mai chiesto se leggi Haruki?
sono curioso di sapere cosa ne pensa un dotto filosofo come te...

Haruki non lo conosco...che consigli? Circa Martin Eden: mi mancano 100 pagine scarse...conto di finirlo a giorni. Oggi durante la chemio ho dormito almeno 2 ore, letto un'oretta...le restanti 3 ore ho fatto salotto con le infermiere

[Alexjei]

Che Th. Mann sia un grande scrittore, nessun dubbio. Juenger un ottimo filosofo (non lo giudicherei un romanziere tout court), che ha prodotto una notevole riflessione sulla tecnica (non a caso il connubio con Heidegger è necessario).
Forse pochi avran letto "Le botteghe color cannella" di Bruno Schulz, un capolavoro che racconta quel mondo che Hitler avrebbe spazzato via (lui stesso sarebbe stato ucciso da un SS).
Su Dostoevskij e Kafka si possono avere opinioni, ma (secondo me) fino ad un certo punto. Se i programmi scolastici italiani fossero meno nazionalisti, eviteremmo di studiare autori minori per dedicare spazio a scrittori come i due di cui sopra. Del resto in filosofia non studiamo autori italiani come Ardigò ma Hegel, Husserl, Kant, Heidegger...

[Manx]

Che Th. Mann sia un grande scrittore, nessun dubbio. Juenger un ottimo filosofo (non lo giudicherei un romanziere tout court), che ha prodotto una notevole riflessione sulla tecnica (non a caso il connubio con Heidegger è necessario).
Forse pochi avran letto "Le botteghe color cannella" di Bruno Schulz, un capolavoro che racconta quel mondo che Hitler avrebbe spazzato via (lui stesso sarebbe stato ucciso da un SS).
Su Dostoevskij e Kafka si possono avere opinioni, ma (secondo me) fino ad un certo punto. Se i programmi scolastici italiani fossero meno nazionalisti, eviteremmo di studiare autori minori per dedicare spazio a scrittori come i due di cui sopra. Del resto in filosofia non studiamo autori italiani come Ardigò ma Hegel, Husserl, Kant, Heidegger...

Su Jünger ho tenuto dei corsi, pubblicato un libro e un saggio. Su Mann anche ho fatto dei corsi. In ogni caso Jünger è un po' "tutto", saggista, filosofo, romanziere, entomologo, scavezzacollo dello spirito, diarista ecc...
Non ho letto Bruno Schulz, segno il nome.

[Giampo93]

Sono sicuramente due giganti,ma non si può certo considerarli in modo assoluto e con pretese di obiettività come le due migliori penne della storia, sempre ovviamente restando nell'ambito della prosa.
Per dire, c'è un connazionale di Fedor che,con la stessa (e forse più giustificata) pretesa d'obiettività potrei indicare come il non plus ultra

Per quanto riguarda kafka poi, per quanto rivoluzionario e incompreso ai suoi tempi, se ci concentriamo solo sullo stile narrativo (un po' riduttivo magari ma è pur sempre la base) di nomi superiori te ne posso fare tanti..

[Manx]

Sono sicuramente due giganti,ma non si può certo considerarli in modo assoluto e con pretese di obiettività come le due migliori penne della storia, sempre ovviamente restando nell'ambito della prosa.
Per dire, c'è un connazionale di Fedor che,con la stessa (e forse più giustificata) pretesa d'obiettività potrei indicare come il non plus ultra

Per quanto riguarda kafka poi, per quanto rivoluzionario e incompreso ai suoi tempi, se ci concentriamo solo sullo stile narrativo (un po' riduttivo magari ma è pur sempre la base) di nomi superiori te ne posso fare tanti..

Bulgakov? Tolstoj? Del primo ho letto alcuni mesi fa "Il Maestro e MArgherita"...bellissimo, filosofico, teologico e mai pesante o "cupo" come è spesso Dostoevskij (che devo rileggere a breve...).

Kafka: capisco le tue "riserve", ma ricordiamoci anche il fattore linguistico (scriveva in tedesco, ma non lo era e non pensava "del tutto" in tedesco) e lo "spirito dei tempi": un'epoca drammatica, veloce, rapida, frenetica, nichilstica, rivoluzionaria e in mutamento ma anche in conservazione e reazionaria, verso lo sfascio fisico, sociale, politico e spirituale...e il suo stile è questo specchio dei tempi.

[jonny94]

per me per il momento di tutto quello che ho letto di dostoevkij è tutto da incorniciare(magari qualcosa un pò meno coinvolgente ma ci sta!).

di kafka sinceramente ho letto poco.

da quello che ho letto nei libri di fedor, anche gogol non dovrebbe essere male( o per lo meno lui ne parla sempre benissimo)

[Manx]

di Gogol letto solo alcuni racconti, al liceo, cosi' di Checov.

[Giampo93]

Bulgakov? Tolstoj? Del primo ho letto alcuni mesi fa "Il Maestro e MArgherita"...bellissimo, filosofico, teologico e mai pesante o "cupo" come è spesso Dostoevskij (che devo rileggere a breve...).

Kafka: capisco le tue "riserve", ma ricordiamoci anche il fattore linguistico (scriveva in tedesco, ma non lo era e non pensava "del tutto" in tedesco) e lo "spirito dei tempi": un'epoca drammatica, veloce, rapida, frenetica, nichilstica, rivoluzionaria e in mutamento ma anche in conservazione e reazionaria, verso lo sfascio fisico, sociale, politico e spirituale...e il suo stile è questo specchio dei tempi.

Assolutamente Tolstoj...esiste perfino una omonima "sindrome" tra gli scrittori
Anch'io ho letto recentemente il libro di Bulgakov...mi ha impressionato...soprattutto l'elemento "esoterico" e i rimandi non troppo impliciti alle dottrine di gurdjeff (se ricordo bene il nome) oltre ovviamente ai vari piani interpretativi più diretti,come la critica alla Russia Stalinista.


Su Kafka,si è vero,del resto lo adoro,non volevo sminuirlo

[Manx]

Finito poco fa M. Eden di London.

Boh...non lo so, non mi ha convinto del tutto. L'ultima parte è quella + densa filosoficamente e + bella. Ma la storia di fondo, questa scalata sociale e culturale a tutti i costi con il solo, apparente, scopo di sposare la bella e benestante borghese, tutto questo romanticismo stantio e ammuffito, incarnazione di un mondo, quello borghese, che andava in pezzi lentamente anche oltreoceano nei primi anni del XX secolo...boh. Non lo so...davvero. Non è un brutto libro, ma nemmeno, a mio umile e ignorante parere, un capolavoro come ci viene propinato. Interessanti le pagine dedicate a socialismo, anti-socialismo, nietzscheanesimo ecc...
Per il resto...un buon libro, a tratti "lento" e un po' melenso...finale....un po' deludente, per come la vedo io.

[Sean]

Dostoevskij un genio, ma al suo fianco ci metto tranquillamente Mann: hanno la stessa profondità e capacità di creare dalle pagine un mondo, un mondo vivo, il mondo vero. Forse, per una certa qual tensione escatologica e spirituale, di una lunghezza, di una incollatura, ma Dostoevskij è superiore al grandissimo tedesco (il discorso dell'Inquisitore nei Karamazov andrebbe mandato a memoria nei secoli, per la profondità e l'emozione che suscita), ma sono due colossi, due vertici e due vertigini letterarie.

Kafka m'ha sempre dato l'idea di uno che può sturbare certi salotti intellettualoidi (e spesso sinistrorsi), quella letteratura che non si sa bene se così definirla, e che manda in visibilio qualche iscritto al club. Siamo nella sperimentazione, nella invenzione...in terre dove il genio forse si confonde anche col suo contrario.

[Giampo93]

Finito poco fa M. Eden di London.

Boh...non lo so, non mi ha convinto del tutto. L'ultima parte è quella + densa filosoficamente e + bella. Ma la storia di fondo, questa scalata sociale e culturale a tutti i costi con il solo, apparente, scopo di sposare la bella e benestante borghese, tutto questo romanticismo stantio e ammuffito, incarnazione di un mondo, quello borghese, che andava in pezzi lentamente anche oltreoceano nei primi anni del XX secolo...boh. Non lo so...davvero. Non è un brutto libro, ma nemmeno, a mio umile e ignorante parere, un capolavoro come ci viene propinato. Interessanti le pagine dedicate a socialismo, anti-socialismo, nietzscheanesimo ecc...
Per il resto...un buon libro, a tratti "lento" e un po' melenso...finale....un po' deludente, per come la vedo io.

La trama e i contenuti mi ricordano Bel Ami. Quello sì che è un capolavoro

[jonny94]

Dostoevskij un genio, ma al suo fianco ci metto tranquillamente Mann: hanno la stessa profondità e capacità di creare dalle pagine un mondo, un mondo vivo, il mondo vero. Forse, per una certa qual tensione escatologica e spirituale, di una lunghezza, di una incollatura, ma Dostoevskij è superiore al grandissimo tedesco (il discorso dell'Inquisitore nei Karamazov andrebbe mandato a memoria nei secoli, per la profondità e l'emozione che suscita), ma sono due colossi, due vertici e due vertigini letterarie.

Kafka m'ha sempre dato l'idea di uno che può sturbare certi salotti intellettualoidi (e spesso sinistrorsi), quella letteratura che non si sa bene se così definirla, e che manda in visibilio qualche iscritto al club. Siamo nella sperimentazione, nella invenzione...in terre dove il genio forse si confonde anche col suo contrario.

cosi però mi istighi ad iniziare da subito i fratelli karamazov! è li che aspetta da un pò!

[Manx]

La trama e i contenuti mi ricordano Bel Ami. Quello sì che è un capolavoro

Boja, ho avuto un flash...l'ho letto in francese al quarto anno di liceo... mi era anche piaciuto, ma non lo ricordo per nulla...dovro' riprenderlo, ce l'ho qui a casa "vecchia"...

Dostoevskij un genio, ma al suo fianco ci metto tranquillamente Mann: hanno la stessa profondità e capacità di creare dalle pagine un mondo, un mondo vivo, il mondo vero. Forse, per una certa qual tensione escatologica e spirituale, di una lunghezza, di una incollatura, ma Dostoevskij è superiore al grandissimo tedesco (il discorso dell'Inquisitore nei Karamazov andrebbe mandato a memoria nei secoli, per la profondità e l'emozione che suscita), ma sono due colossi, due vertici e due vertigini letterarie.

Kafka m'ha sempre dato l'idea di uno che può sturbare certi salotti intellettualoidi (e spesso sinistrorsi), quella letteratura che non si sa bene se così definirla, e che manda in visibilio qualche iscritto al club. Siamo nella sperimentazione, nella invenzione...in terre dove il genio forse si confonde anche col suo contrario.

Quoto, si' sono della stessa idea. E' romanzo sperimentale, all'avanguardia...che si spinge fino all'oscuro e al grottesco. Probabilmene andrebbe letto con meno filtri "ideologici". Pero' sono della tua opinione.

[Sean]

cosi però mi istighi ad iniziare da subito i fratelli karamazov! è li che aspetta da un pò!

Anche io feci aspettare i Karamazov...e, una volta terminato, mi chiesi e mi rimproverai del perchè avessi aspettato tutto quel tempo, privandomi di un così sublime piacere

[Bob Terwilliger]

Non sapevo che Kafka non facesse più parte del programma scolastico. A me fecero leggere Le Metamorfosi e Il Processo al liceo.
A proposito del programma di filosofia, invece, se togliessero un po' di tedeschi sinistroidi per far spazio al nostro Evola farebbero solo bene.