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Analisi sulle varie tipologie di SQUAT!

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    Analisi sulle varie tipologie di SQUAT!

    L' articolo di Manuele Mazza fa emergere considerazioni molto interessanti riguardo al "king"degli esercizi:Lo SQUAT!riporto quelle che a mio parere sono le considerazioni piu significative:Buona lettura,con la speranza come sempre,di essere utile a qualcuno.
    Esercizi e muscoli analizzatiESERCIZI ANALIZZATI
    • Full-squat
    • Squat piedi distanza bi trocanterica
    • Squat piedi doppia distanza bi trocanterica
    • Squat punte extra ruotate piedi distanza bi trocanterica
    • Squat frontale
    MUSCOLI ANALIZZATI
    • Grande e medio gluteo
    • Erettori: ileo costale, lunghissimo del dorso
    • Adduttore
    • Retto femorale, vasto mediale, vasto laterale
    Lo studio è iniziato prendendo le isometrie di comparazione per ogni muscolo analizzato in modo da avere come riferimento il valore del 100% isometrico o MCV “Massima Contrazione Volontaria”. L’atleta ha mantenuto la contrazione volontaria dei muscoli da studiare per 6”, sfruttando protocolli di contrazione convenzionali e scientificamente provati.
    Isometrie: esempio per adduttore
    Del tracciato elettromiografico risultante dalla contrazione isometrica abbiamo tenuto in considerazione i 2”/3” centrali in quanto, l’inizio risulta sempre influenzato dall’adattamento alla posizione e la fine è influenzata dall’affaticamento. L’elaborazione dei dati ci ha portato a determinare il valore RMS (Root Mean Square) , valore indicato in millivolt che mi esprime la quantità di unità motorie coinvolte e l’energia che il muscolo esprime in quel gesto. L’atleta ha eseguito 6 ripetizioni con l’80% del carico massimale per ogni esercizio che hanno generato un tracciato che vedeva per ogni contrazione 6 picchi di lavoro.

    Delle contrazioni derivate dall’esecuzione del gesto abbiamo tenuto in considerazione i 3 cicli più ripetibili dei 6 rilevati, tenendo sempre presente come nel caso delle isometrie che, le prime e le ultime ripetizioni sono influenzate rispettivamente dall’adattamento al carico e dalla fatica.
    Successivamente abbiamo inserito gli “eventi”, ossia determinazione di inizio e fine di contrazione eccentrica e concentrica per tutti i muscoli analizzati di ogni esercizio.
    Discussione
    ESERCIZIO ANALIZZATO: Squat
    VARIANTI:
    • full squat
    • piedi distanza bitrocanterica
    • piedi doppia distanza bitrocanterica
    • punte extraruotate distanza bitrocanterica
    • squat frontale

    Dall’analisi dei grafici risultanti possiamo concludere che:
    • grande e medio gluteo, cosi come l’ileocostale, sono maggiormente coinvolti nell’esecuzione dello squat frontale.
    • Il lunghissimo del dorso è maggiormente solleciatato nella posizione doppia distanza bi trocanterica.
    • Il retto femorale è maggiormente coinvolto nello squat frontale, mentre il vasto mediale lo troviamo molto coinvolto nell’esecuzione con punte extra ruotate cosi come il muscolo adduttore e il vasto laterale.
    Conclusioni

    Dalle tabelle emerge che i due esercizi più completi sono lo squat frontale e lo squat con piedi a distanza bi trocanterica punte extra ruotate. Dallo squat frontale non è risultato uno scarico dei muscoli erettori, ma sicuramente un buon lavoro muscolare. Sicuramente la posizione del bilanciere non gravando direttamente sulla colonna evita eccessive pressioni dirette sulle vertebre e quindi un miglior assetto articolare delle stesse e della colonna in toto: la schiena risulta infatti più propensa a mantenere le normali curve fisiologiche. Per una cliente donna sarei propenso ad eseguire lo squat frontale per permettergli di lavorare maggiormente sulla parte che in genere desta maggiore interesse.
    Per un uomo potrei alternare le esecuzione dello squat frontale e della posizione piedi distanza bi trocanterica punte extra ruotate. Nessuna delle esecuzioni analizzate è da abbandonare completamente, anche perché tengo a precisare che lo squat frontale presenta un limite importante: il carico. La posizione del bilanciere è più precaria, e la pressione dello stesso sui deltoidi anteriori può essere fastidiosa. Ecco che in base al carico possono subentrare le altre esecuzioni con un occhio di riguardo alle punte extra ruotate. Laddove dovesse essere necessario un buon lavoro su quadricipite e/o adduttore ecco riproporsi come ottimale l’esecuzione piedi distanza bitrocanterica punte extra ruotate
    Altra considerazione riguarda il fatto che quasi tutti i muscoli analizzati, ad eccezione di medio gluteo e ileocostale (le differenze tra eccentrica e concentrica sono minime), lavorano maggiormente nella fase concentrica ossia la fase di risalita. E’ in questa fase che si deve vincere il peso del bilanciere e la forza di gravita, che implicano anche un grande lavoro si stabilità. Interessante anche notare come il coinvolgimento del medio gluteo non veda differenze notevoli tra le varie esecuzioni e aumenti dall’esecuzione standard, affondando il movimento, full squat, e divaricando le punte : questo movimento implica una abduzione del femore rispetto all’esecuzione standard e quindi un maggior coinvolgimento del muscolo medio gluteo in qualità di abduttore.
    La scelta di quale tipo di esercizio eseguire rimane sempre e comunque anche dettata dalla mobilità articolare del soggetto. Vi consiglio di eseguire sempre una valutazione articolare del soggetto prima di prendere la decisione su come fare eseguire l’esercizio. Facendo eseguire qualche movimento a vuoto si possono notare diverse situazioni del tipo:
    • Eccessivo spostamento in avanti del busto: eccessivo carico sulla zona lombare
    • Intrarotazione del ginocchio con piede in eversione: eccessivo carico sul ginocchio
    • Sollevamento del tallone: scarsa mobilità tibio/trarsica e necessita dello spessore sotto i talloni
    • Appoggio del piede sul bordo esterno: gluteo debole e scarsa circolazione in quanto non premo sui cuori plantari
    Bibliografia
    1) http://www.btsbioengineering.com/ele...hy/FREEMG.html
    2) http://www.fisionline.org/1Anat/4anat.htm
    3) http://polar.unipv.it/EMG/lezng05.pdf
    4) A. Paoli, M. Neri, M. Regina, D. Stauffer, G. Posabella, C. Morelli: Personal Trainer: manuale per il professionista, Centro Studi La Torre Edizioni – 183
    5) W.D. McArdle, F.I. Katch, V.L. Katch : Fisiologia applicata allo sport: Casa Editrice Ambrosiana
    6) Roberto Merletti: elementi di elettromiografia di superficie: Editore CLUT
    7) Osio – Mailland – Muscia – Nascimbene: Atlante di elettromiografia 1/3 volume: Scienza Medica

    ---------- Post added at 15:54:48 ---------- Previous post was at 13:28:19 ----------

    Ovviamente non è il caso di trarre considerazioni ASSOLUTISTICHE riguardo ai risultati delle analisi proprio perche sono state fatte su un unico soggetto...e pur vero pero', che sono emersi diversi spunti che molti di noi possono prendere in considerazione nel caso, volessimo curare l'aspetto inerente ai dettagli e svolgere un lavoro davvero completo per questo gruppo muscolare"importantissimo".
Working...
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